Policlinico di Monza
Recensioni dei pazienti
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Odontoiatria
Pessimo servizio.
La mano destra non sa cosa fa la mano sinistra.
Siamo andati via.
Radiologia: sempre in ritardo
Si capisce che siamo in Italia, prendono gli appuntamenti a 10 minuti l’uno dall’altro, per forza sono sempre in ritardo, a Bruxelles non accadrebbe mai.
Morbo di Ledderhose
L'ortopedico non ha saputo consigliare nessuna di tutte le cure possibile per il morbo di Ledderhose, se non i mitici "ultrasuoni immersi", introvabili con il servizio sanitario regionale ma disponibili a pagamento presso lo stesso policlinico.
Protesi parziale ginocchio fallita
Sono stata operata a giugno 2021 per protesi parziale del ginocchio sinistro, parte mediale.
Premetto che i miei problemi al ginocchio erano dovuti alla parte femoro- rotulea del ginocchio, ma il dottore Brocchetta ha ritenuto dopo artroscopia di indagine, di applicare una protesi parziale nella parte mediale del ginocchio.
Il decorso post operatorio e' stato buono, ma purtroppo con il carico del peso sono iniziati i problemi di deambulazione e dolore alla fascia laterale della gamba, schiena ed anca compresi. Le soluzioni proposte sono state solo palliative e purtroppo dopo 9 mesi ho dovuto rifare l'intervento di protesi, a quel punto totale, per rimediare all'errore iniziale che mi aveva addirittura peggiorato rispetto alle condizioni di partenza.
Purtroppo a 55 anni ho una protesi totale di ginocchio, ed il re-intervento fatto altrove non e' stato una passeggiata!
Ricovero per Covid
Mio padre di 89 anni, ricoverato per COVID, stava malissimo. Un polmone è andato completamente. Ricoverato il 5 gennaio 2022, io poi ho chiesto le dimissioni protette per avere il tempo di cercare una o due badanti, oppure una struttura per il dopo. Dopo 3 settimane volevano dimetterlo, pure positivo. Due medici curanti e la responsabile dell'ufficio dimissioni protette mi hanno trattato come se io volessi abbandonare mio padre in ospedale... Quando lo hanno dimesso non hanno fatto la prescrizione per l'ossigeno (cosa grave) ed ora mio padre deve subire altre visite per averne diritto. Loro volevano liberare i posti al più presto per ricoverare altre persone per COVID. Si sono comportati malissimo.
Inesistente il servizio sanitario nazionale
Sono anni che purtroppo frequento il policlinico e la mia esperienza su questa struttura è decisamente negativa.
Quello che penso personalmente è che in questa struttura sia in atto un piano per privatizzare il tutto, in quanto difficilmente con il servizio sanitario riesci a prenotare qualcosa in tempi brevi o ragionevoli, anche se ti presenti con ricetta urgente. Giusto ieri mi sono presentato in struttura con una ricetta urgentissima delle 72 ore per una visita ortopedica, in quanto il mio ginocchio è gonfio come una zampogna, ma la prima disponibilità era al 17 marzo! Ho fatto notare l'urgenza delle 72 ore e la classica e ormai scontata risposta è stata: la facciamo a pagamento signore? A pagamento ho posto dopodomani!!!
Un piccolo consiglio: quando la gente ha a che fare con gli ospedali è perche sta male, non fate impazzire la gente con lunghe code interminabili per raggiungere alla fine il vostro unico scopo di fare cassa.
Davanti al cancello di entrata mettete un grosso cartello con scritto clinica privata!! Non si accettano poveri o ceto medio, l'ingresso è riservato solo a chi ha un isee superiore ai 200 mila euro.
PRENOTAZIONI PRESTAZIONI S.S.N.
Fino a 2 anni fa ho sempre effettuato qui i controlli di prevenzione al seno ma, causa Covid, ad oggi e' impossibile prenotare ecografie. Capisco lo stato di emergenza, ma ora direi che la situazuione e' rientrata! Possibile che non abbiate mai l'agenda disponibile per fissare un appuntamento? Come mai nelle altre strutture invece si riesce a prenotare? Inutile dire che non mi servirò più dei vostri servizi, sono due anni che vado altrove. Peccato, perchè mi ero sempre trovata bene, anche se ultimamente il medico ecografista era abbastanza scorbutico e di poche parole, nel senso che non spiegava niente.
Tecnici di radiologia al limite della decenza
Non sono stata avvisata né verbalmente né con foglio informativo del fatto che avrei dovuto avere la vescica piena per la riuscita dell'esame. Sono stata fatta accomodare nella macchina per la risonanza pelvica senza cuffie; quando ho premuto il pulsante di emergenza per il rumore troppo forte, il tecnico mi ha praticamente lanciato le cuffie in testa. Alla seconda risonanza, questa volta cervicale, o cercato di facilitare il lavoro di un altro tecnico raccogliendoli i capelli perche' non si incastrassero nella gabbia che serve a tenere ferma la testa, la risposta è stata: "Tesoro, io ti metto in posizione e tu stai ferma"... Io non avrei mai potuto permettermi di rivolgermi così ad un cliente. Trattamento peggiore è stato riservato alla signora, anziana e con evidenti difficoltà nel parlare, la quale palesava un problema rispetto al mezzo di contrasto che le era stato somministrato: il tecnico non l'ha nemmeno fatta finire di parlare, interrompendola con tono scocciato "Signora vada lì". All'ulteriore tentativo della donna di spiegare il suo problema la risposta è stata: "Signora vada lì cazzo!". Io sono allibita, i tecnici hanno una laurea proprio perché non spostano bancali, ma trattano persone - e persone malate... (e senza calcolare che siamo comunque loro clienti).
Assistenza durante ricovero ospedaliero
È il terzo intervento che faccio in questa struttura e devo dire che sulla competenza medica nulla da dire. Ho fatto anche 16 cicli di chemioterapia, e sicuramente l'Oncologia con la sua equipe di medici ed infermieri sono un fiore all'occhiello. Ma per quanto riguarda l'assistenza e competenza di infermieri ed operatori del reparto di degenza... beh ragazzi, davvero male... dall'incompetenza al menefreghismo! Questo lavoro è una missione... Poi per carità, io sono stata ricoverata con SSN: forse per chi paga c'è altro reparto e differente trattamento?? Non lo so, la mia compagna di stanza mi dice "non è colpa loro, ma di chi li ha assunti" . Eh no signora mia, nel momento in cui una persona decide di intraprendere un lavoro del genere deve, ripeto, essere consapevole che si tratta di una missione.
Con questa mia non voglio fare di tutta l'erba un fascio, parlo "esclusivamente" del "mio" reparto di degenza. L'ortopedia. Ho subìto un intervento agli arti?? NO, ma chissà come mai in tre ricoveri, di cui uno per addominoplastica, uno per mastectomia e l'ultimo per posizionamento di protesi al seno definitive, finivo sempre in quel reparto e in quelle due camere... Un caso? Inizialmente l'ho pensato anch'io, peccato che la stessa cosa non sia capitata solo a me... Ma allora è proprio vero che se non paghi il trattamento è questo!
Dimenticavo: clinica privata... certo, ma li il letto era ancora quello con la manovella in fondo ai piedi che se qualcuno non girava non mi permetteva di sedermi o sdraiarmi. Il letto mi è stato rifatto con lo schienale completamente su.. cosa sarà successo secondo voi abbassato lo schienale?
Mi portano il vassoio col pranzo, peccato che lo hanno messo sul comodino ed io non potevo usare le braccia, quindi la cosa era un po' difficile... Ma tranquilli, ci si aiuta tra pazienti..
Per non parlare di questo periodo del COVID-19, dove tutti hanno le mascherine, ma ti portano le posate in ferro avvolte in quello che sarà un quadrato di carta igienica marrone: nulla di monouso nè di confezionato. D'altronde non sono andata privatamente.
Aggiungo che io lavoro in una struttura ospedaliera pubblica, dove magari non ci saranno medici di livello, ma ci sono assistenza ed umanità.
Riabilitazione post intervento cuffia dei rotatori
La mia critica non vuole essere nei confronti dei fisioterapisti, che lavorano bene, ma della pessima organizzazione, avendo avuto modo di confrontarla con una precedente riabilitazione per lo stesso intervento (alla cuffia dei rotatori) nell'altra spalla.
Non è possibile fare 10 sedute di fisioterapia, poi dover aspettare 10 giorni per dover fare visita con il fisiatra, poi altri 10 per poter iniziare altre 10 sedute, poi.... ricominciare tutto da capo visto che la riabilitazione dovrebbe durare 3 mesi dopo l'intervento! Così finisce che dura 5 o 6 mesi e infatti, a distanza di 3 mesi e mezzo dall'intervento, non ho assolutamente recuperato quanto avrei dovuto, pur essendo questa spalla meno malmessa della precedente operata.
Dove ho fatto la precedente riabilitazione, prima del termine delle 10 sedute di terapia, il fisiatra visitava e programmava immediatamente le successive 10 sedute, così la fisioterapia non è mai stata interrotta.
Dovreste davvero rivedere l'organizzazione.
COLONSCOPIA
Per quella che è stata la mia esperienza personale, consiglio ai medici che effettuano questo tipo di esami di avere maggiore sensibilità nei confronti dei pazienti che si trovano in una situazione di disagio fisico e psicologico, data la natura dell'esame.. Basterebbe un po' più di gentilezza per rendere l'esperienza meno negativa. Anche se per il medico è un lavoro di routine, dovrebbe mostrare un minimo di umanità verso ogni paziente, anche per l'ultimo della giornata.
Nota molto positiva per il personale infermieristico, che ha sopperito alle mancanze del medico.
Intervento cardiochirurgico
La mia esperienza non e' stata per niente positiva ed ora vi spiego anche il motivo. Ho dovuto fare un intervento al cuore, per fortuna tutto riuscito nei migliori dei modi, e di ciò ringrazio in particolare il Dott. Martinelli che mi ha trattato con cura e professionalità. I veri problemi sono sorti dopo l'intervento. Oltre al problema della valvola, sono una persona con una insufficienza renale non indifferente, infatti dopo l'operazione mi hanno sottoposto a dialisi. Fino ad ora, direte voi, niente di negativo?! Eppure vi assicuro che e' qui che comincia il bello!! La notte di capodanno notavo qualcosa di strano: stavo male, mi sentivo gonfiare e nonostante avessi il catetere, avevo lo stimolo di urinare.. Infermieri, dottori chi ne ha piu' ne metta, solo la mattina seguente sono riusciti a capire che avevo il catetere bloccato.. Voglio dire...Se non si riesce a capire questa cosa... Ero riuscita a superare un intervento difficilissimo brillantemente e stavo per lasciarci la vita, tra l'altro per una cretinata! Successivamente una Signora, che d'infermiera ha veramente poco o niente, per tirarmi il liquido dalla schiena mi ha lasciato un ematoma grande quanto una arancia e per passarmi ci vorranno come minimo due mesi!
A me la struttura ha lasciato un brutto ricordo.
Reparto Ortopedia
Ero già stata operata di protesi all'anca in questa strutture 11 anni fa, e mi ero trovata benissimo. Più di una volta, in questa mia ultima sofferta degenza, mi sono chiesta: "cosa è successo in questo Ospedale"? .
Non esiste alcun opuscolo con gli esercizi che il paziente dovrebbe eseguire una volta dimesso.
Struttura non adeguata per un paziente operato di protesi all'anca: letti troppo alti; sedie troppo basse; per raggiungere il bar si è costretti a fare le scale o a prendere l'ascensore dopo aver superato due pesanti porte di ferro.
Durante i giorni festivi o quando il bar è chiuso, l'unico distributore di bevande fredde o calde è al pronto soccorso, raggiungibile facilmente solo da pazienti che non hanno problemi deambulatori.
Ortopedia
Dopo l'operazione di protesi del ginocchio, abbandono del paziente, personale inesperto e che non è in grado di parlare correttamente l'italiano e di conseguenza non sa leggere le cartelle e le terapie prescritte.
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