Pneumologia Ospedale Chieti
Recensioni dei pazienti
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Mi sono trovata benissimo
Mi sono recata dal professor Stefano Marinari, sono ancora in cura ma mi sono trovata benissimo. Tanta professionalità e umanità con i pazienti.
In cura da anni
Mi chiamo Carlo Valenti e dopo molto anni con il Dott. Benedetto posso dire a chiari lettere che la mia tosse non si è mai risolta. In compenso Il mio portafoglio si è svuotato. Inoltre non dà indicazioni telefoniche, solo dal vivo (con l'onorario).
Ottimo reparto
La professionalita', la competenza, la tranquillita' e la serieta' nella sanita' esistono ancora.
E la fede e' nei nostri cuori.
Versamento pleurico
Mio padre ha avuto la sfortuna di essere ricoverato in questo reparto: infermieri inesistenti, medici sgarbati e scontrosi. Un giorno sono stata sul corridoio circa un'ora per poter parlare con un medico, ma per loro ero un fantasma; quando la dottoressa s'è degnata di rivolgermi uno sguardo, mi ha detto: mi dica? oggi per me non è una buona giornata!!!!
Vorrei ricordare a questi dottori che fare il medico dovrebbe essere una missione..
Oltretutto, per far fare una toracentesi ci hanno impiegato una settimana.
Ottimo reparto- dott.ssa Spacone
Premetto che non è mio costume fare dei complimenti giusto per farli...
Rivolgo un pensiero pieno di gratitudine allo staff medico e paramedico del reparto pneumologico del SS. Annunziata di Chieti, grazie a loro mia moglie può finalmente dire che il peggio è passato. Un ringraziamento speciale va alla dottoressa Spacone Antonella.
Infinitamente grati.
Esperienza negativa
dopo una terapia antibiotica durato oltre un mese il paziente (mia suocera) ha avuto un blocco renale ed è morta nel giro di poche ore.
1) nessuno dei cinque medici che abbiamo incontrato nel giro di un mese ci ha mai avvertito che la situazione clinica stava degenerando;
2) il professor de benedetto in trenta giorni non siamo mai riusciti a vederlo.
3)i medici che si alternavano decidevano autonomamente, senza nemmeno confrontarsi tra loro, il proseguimento della terapia.
4) scarsa professionalità nelle informazioni date ai familiari;
5) nessun coordinamento tra il personale sanitario.
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