Pediatria Ospedale Padova
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PS pediatrico
Siamo stati mandati al PS pediatrico di Padova da Rovigo in piena notte per un’urgenza al mio bimbo di 9 mesi. Trovo inconcepibile che venga visitato da 20 specializzandi i quali non possono prendere alcun tipo di decisione senza chiamare gli “strutturati”, che di notte sono reperibili e quindi l'attesa è stata lunghissima. Mi hanno chiesto, senza motivo visto che il mio bimbo, dopo 4 ore, è stato visitato dal chirurgo che non ha riscontrato problemi, di rimanere lì, seduta in una sedia e il mio bimbo in una barella. Alchè decido di tornare a casa per almeno farlo dormire nel suo lettino, anche se solo per poche ore, e ritornare a mattino alle 8.00 per fare l'ecografia. Arriviamo alle 7:30 e prima delle 9.00 nessuno ci chiama. Entriamo e altre 5 persone lo devono visitare, ovviamente specializzandi. Per poi alle 11:30 fare l'ecografia e ripetere che non c’erano problemi. Poi 50 minuti per aspettare le carte di dimissione. INCONCEPIBILE.
Io dico, ok che devono fare pratica, ma ameno con accanto già il medico specializzato. Non che bisogna aspettare ore e ore. Anche perché un bimbo di 9 mesi, digiuno, ko dal sonno, irritato, come puoi farlo aspettare così tanto?!
Disorganizzati
Prima esperienza: mio figlio di 2 anni deve fare una risonanza magnetica al cervello, la sera prima mi avvisano di presentarmi alle 8.00 di mattina con bambino e valigia per il ricovero. La mattina dopo nessuno sapeva nulla e a mezzogiorno hanno fatto tutto in day hospital.
Seconda esperienza: da un mese era organizzato prelievo del sangue, estrazione DNA e invio all'Ospedale Careggi con conseguente organizzazione del trasporto del sangue ad altro ospedale. Anche questa volta nessuno aveva organizzato nulla, con mio figlio piccolo mi hanno mandata per ben due volte un'oretta al bar per vedere se RIUSCIVANO ad organizzare. Finalmente nel primo pomeriggio ce la fanno e al momento del prelievo mi fanno "ma nessuno ha messo l'anestetico al bambino? eh allora ci vuole un'altra ora..".
Terza esperienza: un anno dopo, altro prelievo, questa volta incredibilmente tutto bene. Invece no. Tre mesi dopo chiedo se ci sono novità e mi sento dire che non hanno mai inviato nulla al Careggi perchè si sono persi tutto.
Ho una sola parola: VERGOGNOSI.
Pronto soccorso pediatrico
Mi sono presentata al pronto soccorso pediatrico con mio figlio di 2 anni in fase post-critica dopo una convulsione febbrile. Il bambino risponde molto poco agli antipiretici (novalgina compresa), non so cos'abbia (è molto soggetto a bronchiti e broncopolmoniti, quindi trovo lecito verificare che non si tratti di una di queste patologie), è domenica mattina.
Il bambino, trasportato con 118, viene preso in carico da una specializzanda che confonde paracetamolo e nurofen, insistendo nel dire che sono la stessa cosa nonostante le mie richieste di prestare attenzione a quello che sta dicendo.
La dottoressa appare molto preoccupata per il muco dal naso del bambino (pochissimo tra l'altro). Non riesce ad eseguire alcuna valutazione neurologica e mi tiene "in osservazione" per 6 ore.
Alla fine dell'osservazione, durante la quale la dottoressa non si è mai fatta viva, arriva la sua responsabile, una specializzanda che dimette il bambino con febbre in salita (38.6, ma sulla cartella scriveranno 38.3.. perché sbagliano numero).
Arriviamo a casa, il bambino è completamente senza forze, dorme di un sonno molto profondo da cui difficilmente si sveglia. Vengono somministrati in 4 ore tachipirina, nurofen, novalgina e la febbre è a 38.8. Decidiamo di tornare in pronto soccorso dove l'infermiera conferma l'anomala sonnolenza del bambino.
Ritroviamo la specializzanda della mattina, la quale scriverà in cartella che il bambino è vigile, reattivo e risponde bene agli antipiretici. Ci dice poi che lei non sa cosa fare perché altri farmaci da somministrare non ce ne sono, ed il bambino ha già risposto bene ai farmaci somministrati. A dimostrazione della teoria della specializzanda, la febbre sale a 39.5. Arriva una terza dottoressa, questa volta strutturata, e ci consegna le carte di dimissioni. Ci opponiamo dicendo che il bambino non è stato visitato, non risponde ai farmaci e noi non ci muoviamo finché non sta meglio. Ci dice che per accontentarci ci tiene in osservazione la notte.
La mattina lo guarda in faccia, dice che la febbre è scesa (38.7) e il bambino è vivace (non vero). La pediatra di base, consultata subito dopo le dimissioni, visita il bambino e conferma le nostre ipotesi di genitori.
Siamo stati trattati con arroganza, come genitori apprensivi... peccato che altre volte che abbiamo aspettato qualche giorno siamo stati trattati come genitori menefreghisti.
Inoltre mi chiedo, a chi dovrei rivolgermi quando non so gestire una situazione clinica particolare, visto che al pronto soccorso dicono di arrangiarmi che loro non sanno cosa fare per mio figlio? Mi hanno detto anche che se, in seguito a convulsioni, non noto segni neurologici, posso fare a meno di andare al pronto soccorso... Certo, faccio esami neurologici tutti i giorni io!
Tengo a precisare che il pronto soccorso non era affatto affollato e che anche le infermiere sono state per nulla disponibili.
Angioma ulcerato labbro inferiore
Al pronto soccorso pediatrico sono stata trattata da madre apprensiva e mandata a casa con diagnosi di stipsi (3 volte), quando le 2 ulcere sul labbro inferiore non permettevano di nutrirsi alla mia bimba di 50 gg. I Dottori che ho trovato mi ripetevano che da manuale l'angioma non è pericoloso, quando esprimevo i miei dubbi su quella crosta enorme e spesso sanguinante sul labbro. Presa dalla disperazione perchè mia figlia non rispondeva più a nessuno stimolo (da un mese pesava 4,20 kg, non piangeva più e mangiava 20 gr di latte al giorno) mi sono rivolta all'ospedale più vicino (Dolo VE). Sono stata inviata direttamente nel reparto pediatrico dell'Ospedale di Padova. Dopo 20 giorni di ricovero, unica terapia 5 mg. di cortisone al dì. Da quando Anna aveva 5 mesi è seguita a OME di Brescia nella clinica San Rocco di Franciacorta, con ottimi risultati con laser e cortisone topico. La clinica l'ho trovata dopo mesi di ricerca di un centro specializzato. A Padova ci hanno risposto: o noi o loro. Saluti
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