Pediatria Neonatologia Ospedale Savona

Ogni anno dovrei recarmi con mia figlia per fare i test allergologici, siamo state due volte in 5 anni e spiego perché. La prima volta arriviamo, ci riceve una dottoressa, per nulla coinvolgente, ma "fa niente" mi dico, l'importante mi dica l'esito - mia figlia è di pelle scura e in seguito capirete perché lo dico. Facciamo i test, io sapevo già che per le graminacee e l'erba canina si sarebbe grattata perché allergica, la dottoressa a voce alta in continuazione, io cercavo di distrarre mia figlia e lei a voce alta, agitando entrambe. Finito il test cominciano le domande: signora non le chiedo neanche la familiarità vista la situazione... Sono rimasta un attimo spaesata, aveva dato per scontato che mia figlia l'avessi adottata da un Paese dove non avevano alcuna informazione sui genitori... Prontamente rispondo con un sorriso "ma in realtà lo zio materno, che sarebbe mio fratello, soffre di molte allergie, lo scriva mi raccomando". La signora neanche ha chiesto scusa.
Ci siamo tornate due anni fa, ma se posso evito di andarci.

Alcuni anni fa ci rechiamo all'ambulatorio di allergologia pediatrica con mia figlia per fare i test allergologici. Premetto che mia figlia ha una disabilità intellettiva, lieve ritardo, ed è mulatta, avendo il padre di pelle nera. Purtroppo mia figlia ha il terrore degli aghi e di tutto quello che punge. La dottoressa che ci ha visitato non ha capito il problema e neanche mi faceva parlare, in più mi dice, guardando quasi sconsolata mia figlia e poi me, "non le chiedo neanche se c'è qualche famigliarità, è inutile" e io "ma veramente lo zio materno, che sarebbe mio fratello, ha molte allergie". Ringraziare che quel giorno ero troppo stanca per discutere, ma vi assicurò che al prossimo controllo, se dovrò riavere a che fare con questa dottoressa, non starò zitta.