Pediatria e Patologia Neonatale Ospedale Civile Maggiore Verona

Mio figlio è stato ricoverato in TIP ormai due volte. Sono bravissimi davvero. Tutti giovani e dinamici. Spero di non finire qui una terza volta ma, se dovesse capitare, so che siamo nelle mani giuste.

Premettendo che ho conosciuto questo ospedale nel 2014 per la nascita del mio figlio, dove mi erano sorte complicazioni successivamente (non contrazione dell'utero e forti emorragie) e con cura, attenzione e professionalità questi Medici mi hanno salvato la vita nel vero senso della parola, mi sono recata di nuovo qui per il mio secondo parto, che è stato prematuro di 10 settimane.
In TIN (terapia intensiva neonatale) i dottori sono dei numeri uno, delicati, sensibili, disponibili, aperti a rincuorare le preoccupazioni dei genitori che vedono i loro piccoli così piccoli ma così forti e "guerrieri" come li chiamano loro, nei vari passaggi ogni giorno uno alla volta.

Il reparto lo consiglio ad altri pazienti... ma non lo auguro a nessuno! Oggi sono tre anni che ho conosciuto le persone fantastiche che lavorano nella terapia intensiva pediatrica di Borgo Trento. Sono stata con loro tre giorni, dopo di che il mio piccolo Mattia è volato in cielo. Partendo dal dott. Massimo Soffiati, con a seguito tutto il personale, posso dire di aver incontrato degli angeli, persone fantastiche con un gran cuore. Spero tanto che mai nessun bambino varchi più le porte di quel posto, purtroppo so che non sarà così, ma siete in buone mani... fantastiche. Ancora adesso, con il trascorrere di questi tre anni, loro sono ancora nel mio cuore e posso solo dire a loro un grandissimo "GRAZIE".
Germana, Maurizio e i fratellini di Mattia.

Grazie a loro tutti abbiamo festeggiato il terzo compleanno di nostra figlia. E' nata in febbraio 2008 a 27 settimane e pesava 690 grammi. Sono molto bravi. Grazie ancora, grazie di cuore.

A gennaio 2007 il mio bimbo è nato a sole 24 settimane di gravidanza, è stato ricoverato nella T.I.N. (terapia intensiva neonatale) di borgo Trento per 4 lunghi e insopportabili mesi. Sospeso tra la vita e la morte, il mio piccolo, grazie al costante e continuo aiuto di quei formidabili medici (aggiungo anche che sono stati, per me e mio marito, di un'umanità unica, nonchè le splendide infermiere che ci hanno fatto sentire come a casa) è tornato a casa. Ringrazio il dott. Soffiati che era lì quando il bimbo è nato, e tutti gli altri per il grande amore con cui hanno curato il mio piccolo.

Mi sono trovato bene: il personale medico ed infermieristico è molto disponibile, gentile con i piccoli pazienti e fa il possibile e l'impossibile per alleviare lo stress e i disagi di chi è costretto a ricorrere alle loro cure.

Siccome però si può sempre migliorare, elenco quanto segue, senza ordine di importanza:
1) la primissima accettazione di pronto soccorso non è ben strutturata: forse sarebbe sufficiente installare un videocitofono, per evitare continue aperture e chiusure della porta principale;
2) i cartelli di uscita d'emergenza nel corridoio del reparto sono per metà messi al contrario di quanto indicato nella pianta che illustra i percorsi da seguire per l'evacuazione;
3) sarebbe bello avere soldi da investire nell'acquisto di piccoli letti per il familiare di accompagnamento: i letti da degenza accanto alle culle occupano molto spazio e i genitori dei figli più grandicelli devono condividere il letto con il malato;
4) altri soldi potrebbero servire a fare allarmi rossi o gialli (cioè più o meno urgenti);
5) dovrebbero essere fornite più indicazioni sulla terapia seguita, in modo che i vari familiari che si succedono nell'accompagnare il paziente possano assistere validamente il personale infermieristico con le loro osservazioni e monitoraggi.

Rimane comunque un reparto a cui si torna con fiducia.