Otorinolaringoiatria Ospedale Alessandria

Durante gli esami che stavo facendo (tonale, vocale e impedenziometrico), il tecnico di laboratorio, una donna con un camice senza nome esposto, continuava a mandare messaggi (sia scritti, sia vocali) con Whatsapp. Immaginate voi quanta attenzione ha dedicato ai miei esami...

In cura presso il reparto di oncologia dell'ospedale di Alessandria da oltre 16 mesi, su sollecitazione dell'oncologo vengo invitata a sottopormi ad una biopsia linfonodale sovraclaveare sinistra presso il reparto di otorinolaringoiatria. Ciò al fine di ricalibrare il mio cammino terapeutico.
Dopo avere chiesto più volte all'oncologo ed alla dottoressa che mi avrebbe operata, circa i possibili rischi/effetti di questo intervento (gonfiore, tumefazioni, difficoltà a respirare, a deglutire), vengo rassicurata che si tratta di un intervento di "routine" che prevede un piccolo taglio con due punti di sutura.
Mi sottopongo all'intervento.
Al momento della rimozione dei punti, il collo era gonfiato (di ben 10 cm.!) ed aveva una tumefazione rossa molliccia.
Nessuno mi ha proposto alcuna soluzione del problema, nessuna spiegazione se non quella che il mio tumore "si era spostato nel collo" e che si trattava di una metastasi!!
Affronto tre cicli di chemio (pressoché inutili) con l'avvertenza di non fare toccare il collo a nessuno!
Il collo non migliora.
Eseguo la TAC e scopro che nel collo si è formato un ematoma organizzato, che ora dovrò rimuovere con un intervento chirurgico che non farò certo presso questo reparto dell'ospedale di Alessandria.
Purtroppo, non mi posso dire soddisfatta del trattamento che mi è stato riservato.