Ostetricia San Gerardo Monza
Recensioni dei pazienti
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Esperienza pessima di parto cesareo
5 giorni di induzione nel 2022 per arrivare a farmi 18 ore di travaglio con gambe e piedi addormentati, sdraiata immobile con un catetere, per poi procedere ad un cesareo dove non ho sentito alcun pianto di mia figlia, ma solo urlare “ventosa ventosa“, e poi mi è stata portata via perché non respirava.
I giorni seguenti abbiamo preso il Covid in ospedale ed è stata portata per 48 ore in terapia intensiva. Senza vederla, dovevo chiedere io come stava...
Assistenza zero, dopo un cesareo devi arrangiarti in tutto.
Ostetriche pessime negli atteggiamenti, il cerotto del cesareo mi è stato strappato in malo modo e mi hanno detto “suvvia, è come una ceretta“.
Ne avrei altre da raccontare... Scegliete bene dove partorire.
Gravidanza e parto
Sono stata seguita dall'ospedale San Gerardo di Monza per la mia prima gravidanza. Sembravano tutte molto gentili e carine. Arrivata a termine gravidanza arrivano i problemi... A 41 settimane iniziano le contrazioni forti e dolorose ed ogni 5 minuti. Mi reco per tre notti di fila al pronto soccorso ostetrico e, dopo il tracciato e visita (dove mi fanno per ben 2 volte lo scollamento delle membrane senza consenso) mi rimandano a casa tutte e tre le volte dicendomi di fare una doccia calda. Ormai ero stremata, quando il venerdì decidono di ricoverarmi. Mi portano in stanza, chiedo la fitball che mi portano prontamente. L'ostetrica di turno a volte rimaneva in stanza con me, ma l'aiuto è stato davvero minimo.. Tenevano la mano sulla pancia per sentire le contrazioni e ogni 12 ore mi facevano fare una doccia calda. L'ultima l'ho fatta piangendo, ero stremata e non dormivo da 4 notti. Il sabato mattina mi visitano, ero ancora a 3 cm. mi dicono che per smuovere le cose mi avrebbero portata in sala parto; chiamato l'anestesista, ho rotto il sacco e mi hanno dato l'ossitocina. Dopo sei ore da questo non mi avevano ancora portata giù, ero ancora in camera ad urlare dal dolore.. Al mio 4° sollecito mi portano in sala parto, dove quasi mi costringono ad entrare in vasca; continuavano a dire che mi avrebbe aiutata, ma io volevo l'anestesia. Hanno insistito talmente tanto che alla fine acconsento ad entrare in vasca. L'acqua non mi ha aiutata, se non un pochino all'inizio. Rimango così 3 ore tra un urlo ed un "non ce la faccio più"... Alla fine urlo all'ostetrica (troppo giovane secondo me) di chiamare l'anestesista (e le chiedo anche scusa per essere stata scortese). Mi fanno uscire dalla vasca, mi fanno l'anestesia, rompono il sacco e mi mettono la flebo di ossitocina. Dopo poco ricomincio a sentire dolore, mi fanno 3 dosi di anestesia; non sento più le gambe e stremata mi addormento. Fortunatamente c'è il cambio turno, arriva un'ostetrica molto brava che mi ha dato una forza e la grinta che ormai avevo perso. Ancora non sentivo le gambe, ma dopo circa un'ora nasce il mio piccolino forte e sano. Mi portano in stanza, dove mi dicono che avrebbero tenuto loro il bambino per la notte per farmi riposare. Dopo due ore, l'ostetrica mi sveglia per attaccarmi nuovamente il bimbo al seno. Segnalo che ho tanto dolore al seno e che era diverso, ma mi dice "da qui vedo che è corretto". Mi sveglio al mattino con il capezzolo tagliato a metà con il segno della gengiva. Era l'unico seno dove riusciva ad attaccarsi perché l'altro capezzolo è troppo piccolino. Mi dicono di attaccarlo lo stesse anche se sanguina, un dolore immenso... Per l'altro seno mi danno mille indicazioni, ma nulla funziona. Dopo qualche giorno decido di acquistare autonomamente il copri capezzolo per far attaccare il piccolino ad entrambi i seni. Lo tengo sempre attaccato, ma piange sempre per la fame. Dopo 3 giorni aveva perso troppo peso e mi danno l'aggiunta. Lui riprende peso, mi fanno fare il tiralatte ogni 3 ore. Quando speravo di poter tornare a casa con il mio piccolino, arriva la montata lattea con un'infiammazione del seno rosso, gonfio e dolente.. Inizia un nuovo calvario.. mi danno antidolorifico per spremere il seno manualmente, tiralatte anche di notte e piccolino tenuto sveglio per poppare e drenare il seno. Ero talmente stanca che di giorno mi chiudevo in bagno a piangere. Non ho visto nessuna umanità o supporto nei miei confronti. Dopo quasi una settimana finalmente arriva il giorno delle dimissioni. con indicazioni confuse su tiralatte sì o no, perché infiamma? Ogni ostetrica dava indicazioni diverse. Alla fine a casa con calma con il mio piccolino e il supporto del mio compagno, abbiamo risolto, ma non mi sento di dire di aver ricevuto supporto o aiuto in reparto.
Gravidanza
Sono stata seguita per tutta la gravidanza presso il San Gerardo PRIVATAMENTE dalla dottoressa Giardini. Gravidanza regolare.
Arrivo a 41 settimane esatte, il mattino dopo avrei avuto la seconda visita di controllo, ma la notte iniziano le contrazioni, così decido di recarmi in PS.
E' dicembre 2020, dopo avermi lasciata mezz'ora col tracciato, mi visitano (probabilmente mi lacerano loro il sacco durante la visita e mi dicono che si è rotto minimamente), non esce alcun liquido. Mi dicono che devo essere ricoverata, anche se non ero ancora in travaglio attivo, ma che loro non hanno alcuna stanza disponibile per me!! e che devo quindi andare in un altro ospedale!!!
Questo è stato il trattamento... e la ginecologa è stata capace il giorno dopo solo di dire "mi dispiace", quando ormai avevo già partorito in un altro ospedale.
Il trattamento riservato non è dei migliori, così come l'epidurale, che non viene effettuata su richiesta delle pazienti.
Infezione intra-amniotica
Ho partorito il 13 maggio 2020 all'ospedale San Gerardo. Son risultata positiva allo streptococco b.
Nel mio caso, esperienza negativissima. Bacino stretto, feto grosso e positiva al batterio: c'erano tutte, e dico tutte, le condizioni per fare un cesareo programmato. Invece no...
Pressione alta, perdite verdi e placenta infettata dal batterio. Io e mio figlio siamo andati in setticemia.
Risultato?
Sono entrata in sala operatoria con Bollino rosso "rischio materno e fetale". Cesareo d'urgenza in anestesia totale. Mio figlio poi in T.I.N. con setticemia.
Il giorno dopo mi si presenta la dottoressa Vergani per dirmi che il mio fisico non permette un parto normale. E allora perché abbiamo aspettato e rischiato???
Parto naturale
A gennaio 2019 ho partorito all'Ospedale San Gerardo. Ho avuto un parto terribile nonostante fosse il secondo parto. Sono andata in PS qui, anche se ero seguita in Mangiagalli. Mi hanno detto che non mi avrebbero fatto la epidurale solo perché non sono stata seguita lì, anche se avevo in mano tutti gli esami fatti; niente, la ostetrica non ha chiamato l'anestesista. Ho chiesto l'epidurale almeno 4 volte... ma nulla, così ho sofferto come un cane, parto lunghissimo. Poi in puerperio non sono stati gentili per niente e ti devi portare tutto per il neonato.
Esperienza personale pessima.
Parto con episiotomia
Ho partorito il 17/04/18 con episiotomia, che evidentemente mi è stata suturata in modo indecente! Ho lamentato dolore e pressione alla parte interessata e le ginecologhe mi rispondevano che la ferita era bella! Dopo pochi giorni a casa ho trovato del pus e non riuscivo a camminare bene. Il mio ginecologo privato mi ha visitata e dato Augmentin e ad oggi, dopo 32 giorni dal parto, mi tocca riassumerlo perché la ferita sembrava andata a posto, ma invece niente.. altro pus e altro dolore! Io credo che la ferita sia stata infetta già dal principio perché il dolore era assurdo da subito. Inoltre dopo una pratica del genere ti dicono di farti vedere dopo 40 giorni, però senza considerare che un taglio del genere forse va guardato anche prima, considerando che io ho avuto tanti punti.
Oltre all'episiotomia fatta male, aggiungo che la cosa più retrograda sono i bagni in comune e non in stanza, nel 2018...
Delusione totale
Sono stata in reparto il 15 febbraio, purtroppo per una brutta cosa...: aborto ritenuto. Mi hanno proposto la terapia medica e non l'isterosuzione per quanto meno aggressivo del raschiamento; ma oggi 28 febbraio ancora sto vivendo un incubo della conseguenza e il menefreghismo delle dottoresse... Al controllo prima di dimettermi mi hanno asportato ancora dei pezzi di materiale abortivo dicendo che a regola era anche andato bene. Vado a casa con dolori pazzeschi che vanno avanti. Il 18 febbraio torno a ricontrollo dopo un attesa di 4 ore (mi avevano detto di andare alle 8.00 del mattino a digiuno) per eventuale terapia o raschiamento, per poi lasciarmi li a contorcermi dai dolori. Mi chiama Pozzi, non mi visita, si limita a farmi eco transvaginale e mi dice che è tutto a posto. Torno a casa. I dolori continuano fino a domenica 21 febbraio quando decido di recarmi al PS. Li a fine turno trovo Cameroni. Dopo aver letto la lettera di dimissione, mi visita un uomo. Capisce subito che c'e qualcosa che non va. Nell'endometrio ci sono dei grossi pezzi di materiale abortivo. Li estrae, mi fa l'eco e dice che nell'utero c'è ancora del materiale frammentato, pezzetti piccolissimi che dovrei espellere con il ciclo. Ecco... io dico, non era meglio farmi 'sto raschiamento senza prolungare la mia sofferenza fisica, ma soprattutto psichica??! Cameroni con tanto di ironia mi disse" Beh, signora, non è contenta che si è risparmiata il raschiamento, e sempre un intervento e non è detto che vada a buon fine". Beh, a quel punto le ho detto sì, avrei preferito 100 volte il raschiamento, a quest'ora mi sarei dimenticata dello stesso. La mia domanda è: perche' cosi tanta indifferenza nei confronti di tutte quelle donne con tanta tristezza e dolore? e poi questo metodo di terapia con Misoprostolo?
Delusione totale e tanta tanta amarezza e paura verso tutti i medici dell'ostetricia che hanno questo NON approccio. Non dovreste più praticarla questa terapia, è molto dolorosa e lunga.
Non lo consiglio per partorire
Sembra debbano tenere alta la graduatoria dei parti naturali.. Pertanto non gli frega assolutamente niente se tu sei oltre il termine, da 20 ore in sala parto, ti hanno rotto le acque, somministrato ossitocina, fatto epidurale, sei dilatata dieci e tuo figlio non esce. Solo quando hanno visto scorrere il meconio hanno deciso di fare il cesareo: "cosi il bambino non nasce". Mio figlio sta bene solo grazie alla dottoressa Ventura e a tutto il reparto di terapia intensiva neonatale.
Opinione
Non conosco altri reparti, ho avuto il mio primo figlio ad aprile di quest'anno. Ero seguita a Carate ma, per un travaglio prematuro alla 24° settimana, sono stata spedita d'urgenza a Monza nel reparto di Ostetricia perchè, in caso di parto, lì avrebbero potuto occuparsi del mio bambino avendo una terapia intensiva all'interno dell'ospedale.
Comunque le mie opinioni sono:
non sono riusciti a capire la causa di un parto così prematuro;
non si passavano le consegne a fine turno nè tra infermieri, nè tra oss, nè tra medici;
continuavano a dimettermi facendomi fare le cure a casa, per poi io essere costretta a ritornare il giorno dopo, o addirittura la notte stessa, con gli stessi sintomi (per 4 volte), quando non potevo muovermi e un viaggio di piu di 20 km in macchina non so se faceva bene al bimbo;
mi hanno tirata fino alla 28esima settimana, è vero, ma se mi avessere calcolata un po di piu magari forse sarei arrivata, non dico a termine, ma almeno alla 32esima..
Ripeto, sarà che non conosco altri ospedali, ma non ho passato dei bei momenti momenti lì dentro, considerato che una gravida dovrebbe essere tutelata maggiormente, o perlomeno non dovrebbe essere fatta arrabbiare così tanto..
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