Ostetricia Ospedale Bolzano
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POCA SENSIBILITÀ
Dopo una lunga mattinata in attesa del parto di mia sorella, finalmente dopo due ore dal parto riusciamo a vederla. È arrivata sul lettino accompagnata da una infermiera. Molto provata dal difficile e lungo parto, ci racconta tutte le sue emozioni, ma purtroppo non abbiamo neanche il tempo per baciarla e condividere con lei la nascita della bimba: un'infermiera prende il lettino e ci dice che la sposta solo più avanti, noi così la seguiamo, ma nel momento in cui l'infermiera si accorge della nostra presenza, ci caccia via in malo modo facendo dei gestacci con le mani, usando come scusa il fatto di essersi trovata con una barriera di cinque persone. Non abbiamo così neanche avuto la possibilità per salutarla, non essendo nemmeno stati avvisati che lo "spostare in avanti" significasse andate via. Ora, io capisco che ci siano degli orari, che non si possa bloccare il traffico lungo il corridoio, ma se tu infermiera la prendi e la porti via di soprassalto dicendoci "la sposto solo più avanti" e poi invece ci cacci non dando così nè a noi nè a mia sorella la possibilità di salutarci, allora si vede che il tuo lavoro sei brava a svolgerlo solo a metà, perché oltre alle competenze tecniche ci voglio anche quelle umane; è un lavoro fatto anche di relazioni umane con persone che si trovano a condividere l'immensa gioia di un parto che tu ci hai saputo stroncare.
Detto questo, per me e per chi era con me, la qualità dell'assistenza è stata pessima. Per non parlare della poca sensibilità verso chi ha appena partorito e desidera condividere con i suoi famigliari le paure e le emozioni.
Esperienza negativa
Ho partorito il mio primo figlio all'ospedale di Bolzano e non penso ci tornerò più.
Al parto sono stata seguita da una ostetrica molto giovane ma anche molto inesperta. Mi ha obbligata a stare sul lettino ostetrico non permettendomi in nessun modo di assumere le posizioni che sentivo a favore all'espulsione.
Questo ha complicato l'espulsione: mi hanno dovuto fare l'episiotomia e la manovra di Kristeller e, cosa più grave, il mio bambino ha avuto un ematoma da sforzo da parto alla testa, per il quale è stato portato nel reparto di neonatologia intensiva a 5 ore dalla nascita.
Subito dopo il parto hanno lavato il bambino e non hanno in nessun modo favorito il contatto pelle a pelle per favorire l'allattamento e il rafforzamento delle difese immunitarie del bambino.
Fortunatamente il bambino si è ripreso e dopo 3 giorni l'hanno portato in camera da me, ma di li a poco iniziava un altro calvario con il nido.
Al nido di Bolzano usano ancora tecniche obsolete per l'allattamento: doppia pesata, uso abbondante e improduttivo del ciuccio e del biberon, macchine tiralatte vecchie e non efficaci. E il top è che non promuovano l'allattamento al seno, ma piuttosto l'uso del latte artificiale.. Ho protestato più volte perchè volevo allattare mio figlio al seno, ma mi dicevano che avrei rischiato una mastite. Invece mi son presa la mastite proprio con le loro vecchie macchinette.
Per fortuna dopo 5 giorni sono rientrata a casa. Con l'aiuto di un'infermiera pediatrica del mio distretto nel giro di una sola ora mi ha sbloccato il seno con dei massaggi e attaccato al seno il bambino, che ora cresce meravigliosamente solo esclusivamente con il mio latte.
Dimenticavo, il giorno in cui sono stata dimessa hanno scoperto che i punti per l'episiotomia erano stati messi male e hanno dovuto ricucire nuovamente le mie parti intime.
Hanno tentato negli ultimi anni di far credere che le cose siano cambiate, ma non è così E io ci sono cascata. Molto dipende dalla preparazione del personale che si incontra, molto spesso poco competente e poco aggiornato.
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