Ostetricia e Ginecologia San Camillo
Recensioni dei pazienti
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TC D'URGENZA 32 SETTIMANE PLACENTA PREVIA
Sono stata ricoverata 3 settimane per prolungare la mia gravidanza, in quanto avevo perdite ematiche e contrazioni a 29 settimane.
Sono stata ricoverata sia in reparto A che B. Mi sono trovata benissimo. La mia situazione non era felice e, oltre ad essere stati molto attenti professionalmente, mi hanno consolata e rassicurata molto (dottori, ostetriche, infermiere, OSS). Tre settimane sono lunghe, ormai conoscevo tutti.
Esperienza sala parto ottima. Sono stata in osservazione molte ore prima del cesareo e anche lì, veramente una delicatezza e premura che ancora ricordo. Ringraziamento speciale alla ginecologa dr.ssa Flavia Pierucci che mi ha seguita e ha fatto nascere Tommaso.
Aggiungo (ma non servirà a molti per fortuna): la TIN è eccezionale. Mio figlio pre-termine ci è stato 15 giorni.
Ecco un appunto che posso fare a chi sta scegliendo l'ospedale: le stanze sono piccoline, siete in 2 per stanza e il bagno è in condivisione con un'altra stanza (quindi un bagno in 4). Passano a pulire il bagno 2 volte al giorno.
Una certezza!
Volevo ringraziare tutto lo staff del San Camillo, sala parto in particolare, che mi ha permesso di dare alla luce il mio terzo figlio! Professionalità e sicurezza, dall'accettazione fino al reparto di Patologia Neonatale!
Un grande ringraziamento va a MariaPia, Chiara e Camilla che mi hanno assistita con cura e fermezza, che in quei momenti non basta mai!! Grazie di cuore.
Cesareo programmato San Camillo
Sono stata ricoverata a fine maggio per un cesareo programmato. Mi sono trovata molto bene, anzi, meglio rispetto al 2016 quando era nato il mio primo figlio.
Il personale infermieristico e ostetrico è molto gentile, é passato spesso per assicurarsi che stessimo bene - e su richiesta la bambina poteva stare anche al nido. Ringrazio la mia ginecologa Dott.ssa Bartolelli e anche il resto del personale ospedaliero con cui sono stata in contatto.
W la dottoressa Salerno
Mia madre è stata operata di asportazione di utero ed ovaie a settembre del 2022. L'intervento è stato OTTIMAMENTE eseguito dal Primario, la Dott.ssa Maria Giovanna Salerno, veramente una persona eccezionale, ottimo primario ed ottimo chirurgo. È molto preparata, sa il fatto suo, sia per quanto concerne la ginecologia, sia per la chirurgia oncologica di seno, utero ed ovaie. Ha eseguito un'operazione da record salvando mia madre, che ora fa controlli di routine. Veramente un medico favoloso. La consiglio a tutti!!! W la Salerno.
Taglio cesareo programmato
Ho partorito nel 2018 al San Camillo. Parto cesareo prima figlia. Dopo 1 notte di Nido, inizio il rooming in.
Rooming in con taglio cesareo appena ricucito e dolori interni di utero che si contraeva. Sola in stanza (il papà poteva essere presente solo 1 ORA dalle 19.00 alle 20.00).
Lei che piangeva ininterrottamente perché aveva fame. Un'ostetrica che per aiutarmi entra e mi strizza i capezzoli introflessi per farli uscire fuori per 15 minuti che dal dolore stavo per svenire, e lei irritata mi trattava con sufficienza... Ho passato la notte più brutta della mia vita, senza riuscire ad alzarmi, con la bimba che piangeva ininterrottamente. Io sola in stanza, spaventata, non sapevo cosa dovevo fare. Nessuno mi aveva preparata. Piangevo anche io.
Alle 5.00 riesco ad alzarmi per chiamare aiuto.
2 ostetriche vengono verso di me e mi scoppiano a ridere in faccia dicendo "cosa ti aspettavi, non c'è niente che non va, benvenuta nel mondo della maternità".
Io sono ancora traumatizzata, mi sono sentita sbagliata, non all'altezza, derisa... oltre che spaventata e dolorante.
Grazie
…e dopo 10 anni mi sono ritrovata volutamente qui, nel nostro ospedale... Era il lontano 4 agosto 2013 quando partorii la mia dolce Diletta e da quella meravigliosa esperienza optai anche per il piccolo Thomas la stessa scelta!
Vorrei ringraziare tutto lo staff ospedaliero che ogni giorno lavora per noi mamme per dare al meglio un servizio esaustivo! Un grazie speciale a Giulia M. (l’ostetrica), che mi ha assistito al parto ed ha reso indimenticabile un evento così speciale.
Reparto eccellente
Il 7 ottobre u.s. sono stata sottoposta ad un intervento di annessiectomia bilaterale laparoscopica.
Il decorso post-operatorio è stato veloce, con dimissioni il giorno successivo, praticamente con il minimo dolore.
Ringrazio dal profondo del cuore il Dott. Pisani Giuseppe, la Dott.ssa Lucantoni e tutto lo Staff Medico e Infermieristico del reparto di Ginecologica e della Sala operatoria, per la sicurezza che mi hanno dato, soprattutto dopo un recente intervento di meningioma, e per la scrupolosa, attenta e premurosa cura che rivolgono alle pazienti.
INFINITAMENTE GRAZIE, siete un eccezionale esempio di professionalità, competenza, funzionalità, efficienza e tanta cortesia.
GRAZIE di cuore.
DOTT.SSA SALERNO OTTIMO MEDICO
Ho conosciuto giorni fa la Dott.ssa Maria Giovanna Salerno, primario di Ginecologia, primario straordinario che ha operato mia madre di asportazione di utero ed ovaie.
Mia madre aveva un CA 125 altissimo (anche 3000) e dalla visita genetica è risultato che lei aveva più possibilità rispetto ad un'altra di contrarre un tumore ad utero e ovaie. Beh, abbiamo conosciuto la Salerno che l'ha operata. In primis lei le ha aperto la pancia per vedere se c'era presenza di carcinosi al peritoneo; fortunatamente al peritoneo non c'era nulla, quindi ha provveduto all'asportazione di utero ed ovaie. Ha visto che mia madre aveva l'appendicite molto infiammata e quindi ha asportato anche quella; le ha poi tolto dei noduletti al peritoneo, due linfonodi all'anca sinistra e uno all'anca destra. Le ha prelevato anche il liquido ascitico, che era sieroso. Insomma, la dottoressa l'ha salvata veramente da molti problemi; è una persona preparatissima, esperta, tenace e di grandissima esperienza. W la Salerno!!! Rivolgetevi tutte a lei.
Esperienza da NON ripetere
Dovendo fare un piccolo intervento per un polipo dell'endometrio, mi sono rivolta al reparto di Ginecologia del S. Camillo.
Fatta la "preospedalizzazione" mi mettono in lista per la settimana successiva. La mattina seguente mi telefonano e rinviano l'intervento di un'ulteriore settimana. La mattina dell'intervento mi fanno anticipare di due ore, ma dalle 10.15 di mattina alle 18.00 di sera rimango in attesa senza sapere se farò o meno l'intervento perchè la paziente in lista prima di me, avendo una situazione complicata della quale non ne erano a conoscenza (day hospital) avrà un intervento che durerà 7 ore. Alle 18.00 finalmente mi dicono che chiaramente non possono operarmi e quindi si deve riprogrammare l'intervento (e3).
Chiaramente non ho riprogrammato l'intervento perchè, volendo risolvere il mio problema in tempi relativamente brevi ed avendo già aspettato troppo (18 dicembre 2021 - 26 gennaio 2022) andrò in privato, amareggiata di aver purtroppo constatato che la sanità pubblica di cui tanto si parla è un qualcosa dalla quale stare lontani.
Esperienza intervento
Sono stata operata dalla dottoressa Maria Grazia Salerno ad ottobre 2019 per un carcinoma ovarico e mi sono trovata benissimo: grande empatia della professoressa e del personale paramedico.
In generale esperienza buona. Ora eseguo controlli periodici.
Esperienza parto
Parto cesareo programmato in diabete gestazionale, eseguito nel tardo pomeriggio senza alcuna sorveglianza, se non un attimo prima dell'ingresso in sala operatoria... e infatti ero in ipoglicemia io e non oso sapere quanto lo fosse il mio piccino.
Non parliamo di 7 tentativi falliti per una semplice agocannula.
Dulcis in fondo, nuova incisione sull'addome, per cui mi sono ritrovata due cicatrici, di cui la pregressa fatta in un altro ospedale (dove vivevo prima) perfetta; la nuova fatta al San Camillo si è invece infettata ed ora dovrò fare un un intervento di chirurgia plastica per rimediare.
Per completare, dopo due giorni e mezzo ci hanno dimesso e mio figlio aveva una congiuntivite catarrale della quale nessuno mi aveva avvisata, nè tantomeno era stata prescritta alcuna terapia.
Un'esperienza che mi porterò dentro per tutta la vita.
Il mio parto
Mi chiamo Sara Granieri, ho 30 anni ed il 27 alle 4:36 ho dato alla luce mio figlio Federico.
Mi sento di condividere questo momento per me speciale con tutti voi...
In questo momento così difficile, ho trovato qui delle persone splendide nonostante la mia intenzione fosse partorire a Città di Roma. Qui vi ho ritrovato tutta la sua èquipe e l'ostetrica che mi è capitata, che si chiama Valentina, è una donna di una dolcezza impagabile che, nonostante il dolore provato, mi ha lasciato la voglia e la forza di poter ripetere il tutto.
Nella vita spesso ci vuole fortuna e io mi sento davvero fortunata ad essere stata assistita da Valentina e dalle altre donne che hanno fatto sì che tutto andasse per il meglio.
Grazie a loro mi sento di consigliare a tutte le donne in prossimità di parto di affidarsi a questo magnifico reparto.
Grazie mille.
Eccezionale primario e ottimo reparto
Il reparto è diretto dal primario dottoressa Maria Grazia Salerno, che si è rivelata persona di grande spessore, super competente, empatica e molto disponibile.
Voglio sottolineare la professionalità dello staff medico, in particolare del Dr. Francesco Cucinelli e del Dr. Patrizio Damiani.
Lo staff infermieristico è preparato e molto gentile.
Nonostante la pandemia da Covid-19, l'intervento e la degenza sono stati perfetti.
Un grazie di cuore.
Gravidanza gemellare mono-bi con MIF
Dal 24.08.2018 al 04.11.2018.
Mi accorgo di essere incinta a quasi 9 settimane di gestazione (quelle poche nausee che avevo le addebitavo allo stress e alla stanchezza del lavoro); faccio il beta hcg e poi vado al consultorio di Largo delle Sette Chiese a Garbatella (la prima gravidanza era andata benissimo), in seguito avrei contattato la ginecologa privata. Mi danno da subito gravidanza a rischio perché io avevo iniziato a non mangiare più, mi usciva sangue dal naso per qualsiasi cosa. Faccio la prima eco a 11+3 e scopriamo che sono 2 gemelli in due sacche diverse, una gravidanza mono-bi.
Ritorno al consultorio a 13+2 e la ginecologa, che non era la prima con la quale ho parlato, guarda le analisi del sangue e mi dice che per le nausee mi potevo prendere delle tisane. Esco da lì ancora più convinta di contattare una ginecologa privata. Così fatto, mi danno appuntamento che ormai ero a 4 mesi passati; io continuavo a non mangiare, pesavo 53 kg. (quando mi ero accorta che ero incinta pesavo 54 kg.). Quella privata mi vede 2 giorni prima di quella del consultorio, mi riempie di integratori e mi dice di andare da un endocrinologo. Quella del consultorio mi dà il Plasil per le nausee, mi manda da un endocrinologo e mi dà la lista delle analisi perché per l'ennesima volta la stampante ed il pc non funzionano. Avevo le transaminasi alte, non mangiavo ormai da tempo e il Plasil non lo prendevo. Continuo invece con tutti i 10 integratori che mi aveva dato l'altra ginecologa. Prendo appuntamento per il controllo della tiroide, risultato: ipertiroidismo. Io non mangiavo a causa della tiroide e continuavo a dimagrire, il fegato ne aveva risentito di tutto. L'endocrinologo mi conferma la cura della ginecologa privata e abolisce il Plasil. Mi dà l'esenzione perché era talmente alta che non sarebbe andata via con il parto.
Ad agosto faccio la morfologica, la prima volta viene stoppata perché io non respiro, il peso della pancia preme sulla vena cava e mi blocca il respiro. Dopo 4 giorni la facciamo, ma è stato difficilissimo, la mia fortuna è stata che l'ho fatta in un centro specialistico e privato quindi sono stata tratta benissimo, convenzionato o pubblico non avevo trovato nulla.
Polidramnios in entrambe le sacche, si esclude la sindrome da trasfusione feto-fetale (TTTS), anche i gemelli erano andati in insufficienza respiratoria, ma si erano ripresi, l'ecografia è durata 2 ore perché volevano ricontrollare tutto. Dopo 12 giorni dalla morfologica non sento il gemello più grande che si muove. Vado al consultorio, dopo 1 ora e mezza di attesa mi dicono di trovare lunedì perché era normali non sentire movimenti fetali per via dell'età gestazionale. Non convinta, decido di andare al PS e tra gli ospedali intorno scelgo il San Camillo.
Al PS mi dicono all'accettazione che era normale non sentire movimenti fetali perché troppo piccoli, mi chiamano per la visita è c'era il dott. Aldo Campo, anche lui mi ripete la stessa frase "è normale non sentire movimenti perché troppo piccoli!". Mi spoglio, mi sdraio e mi chiede dove sta il gemello che non sento; gli dico che è posizionato sulla parte sinistra, mette il sondino e sbianca, si allontana senza dire nulla. Ritorna lui con il dott. Mastrone e 3 ostetriche, mi ricontrolla anche Mastrone, si guardano, Campo si siede e Mastrone mi dice che purtroppo non c'era più battito. L'ostetrica Alessandra rimane con me mentre le altre avvisano su in reparto preparino gli aghi per le analisi, per il bentelan.
Fuori c'erano il mio compagno, mio figlio che aspettava di andare al lago con i cagnolini di mio fratello, i 2 cagnolini.
Chiamo mia suocera che doveva partire per la montagna da lì a 8 ore. Entra il mio compagno, che poco dopo viene richiamato da Mastrone perché ero più lucida io di lui.
Mi portano in ostetricia B dove il capo reparto era dott. Antonio Starita non c'era lui perché aveva finito il suo turno.
Mi iniziano le contrazioni ancora più forti, salgo in sala parto mi mettono il tractocile e mi dicono che non mi devo agitare. Faccio andare il mio compagno a casa a prendere l'unica camicia da notte che avevo a casa, chi era pronta ad un ricovero a 25 settimane. Dopo 6 ore di sala parto mi rimandano in stanza.
Cucinelli mi diceva che la situazione era critica, Stella la stessa cosa Pierucci anche lei la stessa cosa, poi arriva lunedì il dott. Starita Antonio che mi guarda e mi dice ogni giorno è un giorno guadagnato, che aspettava le analisi e l'indomani mi avrebbe saputo dire di più. Così è stato.
Facevo l'ecografia con la flussimetria un giorno sì è uno no. Ormai ero seguita dal dott. Antonio Starita, Luisa Anna Maria Pirollo, Camilli e Bartolelli. L'obbiettivo era arrivare a 28 settimane poi fare l'ecocardio fetale al Bambino Gesù e poi la RM fetale al policlinico Umberto I dalla dott.ssa Manganaro per vedere se ci fossero stati danni e in che percentuali. Per fortuna tutto è andato bene. Vengo dimessa in codice 5 poi ricoverata nuovamente fino a che non partorisco. Cesareo eseguito a 33+6 dal dott. Antonio Starita e dalla dott.ssa Luisa Anna Maria Pirollo.
Il gemellino era vivo in T.i.n., mentre abbiamo chiesto dall'inizio l'autopsia ed il ritiro del corpicino del gemellino morto ed il riconoscimento anagrafico.
Durante la dimissione in codice 5 abbiamo fatto il pre-riconoscimento all'anagrafe centrale di Roma, in modo da poter dare la possibilità al mio compagno di andare a fare il riconoscimento senza di me. Ma in sala parto hanno creato un casino il giorno che ho partorito, perché non erano tutti informati del diritto del genitore di poter riconoscere un feto morto partorito dopo la 28° settimana di gestazione. Quando ero salita per informarmi in merito, mi avevano detto che ci avrebbero rilasciato il certificato di nascita, ma che bisognava andare a prendere alla Camera mortuaria il certificato di morte. Mentre il giorno del parto hanno detto che non era possibile riconoscere il gemello morto. Per fortuna che è intervenuto una dipendente del comune di Roma, chiamando la sala parto, che ha provveduto in tempo record a farmi firmare il secondo certificato di nascita, anche se ci sono voluti più giorni per il certificato di morte, perché era a cavallo con il ponte della festa dei santi e dei defunti.
Oltre queste cose burocratiche e il primo impatto con il PS, io mi sono trovata benissimo. Adesso sono nuovamente incinta, mi sta seguendo il dott. Starita Antonio in privato e spero tanto che ci sarà lui anche per quest'altro e ultimo cesareo. Sono a quota 3 cesarei con 4 maschi.
Con questo clima del coronavirus non so come andrà, spero bene.
Parto
Ho partorito in questo Ospedale circa 3 anni fa e dovrò rifarlo SOLO per questioni logistiche (ma stavolta saprò come far valere i miei diritti). Mi sono recata in PS per via della perdita di liquido che l'ostetrica sosteneva potessero essere semplici perdite vaginali... se non fosse che il tampone che mi fece indicò la presenza di liquido amniotico per probabile piccola rottura superiore del sacco. Assistenza in sala parto praticamente nulla. Sono stata inserita subito in sala parto, forse per mancanza di posti letto in reparto, ove sentivo la sofferenza delle altre mamme(ma questa è stata la cosa meno problematica).Travaglio iniziato alle 16.00 (ho partorito alle 8.00 del giorno dopo) ma hanno fatto entrare mio marito soloalle 21.00 senza alcun motivo specifico.
Forse per non avere una persona in più tra i piedi, ma che sarebbe stata di supporto alla sottoscritta (primipara!!). L'anestesista, alle mie domande su come avveniva l'epidurale, domandeposte solo per tranquilizzarmi mentre procedeva, ha espresso la solita sciocca frase "signora non è la prima che la fa'" (e vi assicuro che sono tutt'altro una persona dedita alle lamentele). Unica umanità l'ho ricevuta da due studentesse ostetriche ed un'ostetrica che mi ha proposto di far una doccia... Doccia in un bagno,con un telo posto per terra per non scivolare da cui sono dovuta uscire, nonostante il sollievo, dopo 10 minuti perchè mancava l'aria... Sarò stata visitata tra specializzande,ginecologi ed ostetriche almeno 30 voltecon una delicatezza, di alcuni, inesistente.Il mio solo ringraziamento va all'ostetrica La Porta che mi ha spronata nel momento del parto. Ricucita da una specializzanda medico, alla quale il supervisore diceva mentre procedeva " ma no, prendi più lembo.. oh ma allora insisti" (questo più volte). Il tutto penso sarebbe stato diverso se avessi assoldato un'ostetrica a pagamento, come fanno molte donne. Assistenza in reparto appena sufficiente, solo un ostetrico rispondeva alle mie richieste di sostegno relative all'allattamento. Sui ginecologi posso dire poco (il mio era in ferie). Sui pediatri dico solo che mi hanno fatta uscire dopo 3 giorni dandomi motivazioni diverse (bambino col raffreddore, bambino che aveva perso peso, bambino con probabile soffio al cuore...) la prima ed ultima rivelatesi po' sbagliate!!! Insomma, se volete un reparto attento e premuroso in questo delicato ed importante momento vostro e del vostro bimbo (mio figlio dalle 10.00 della mattina l'ho poi rivisto alle 15.00... e questo è ledere un DIRITTO come ben spiegato al corso Preparto, realizzato proprio da una ex ostetrica del San Camillo Forlanini) questo ospedale potrebbe non fare per voi.
3 ore di attesa per colposcopia.
Sono stata al San Camillo per una colposcopia prenotata via CUP e avevo appuntamento alle 10:30, ma ho dovuto aspettare fino alle 13:30 per essere ricevuta. Le persone prima di me per lo stesso esame erano solo 4, eppure ognuna è rimasta dentro per 50 minuti, mentre io solo 5. Come esito avrei dovuto fare un ulteriore test che non capisco perchè non mi abbiano fatto subito: poche spiegazioni e troppa attesa.
Note di merito la pulizia e la simpatia di dottore e infermiera.
Aspetti negativi: qualcosa non quadra con il sistema degli appuntamenti e tra i vari padiglioni ci si perde facilmente.
Gravidanza e parto
Eccomi qui, sono passati quasi 2 mesi dal mio parto e ci tenevo a dare una recensione positiva per quanto riguarda la mia gravidanza, un po' complicata e a rischio, trattata con il Tractocile e poi pessario.
Grazie alla pazienza, esperienza e professionalitá del dottor Aldo Campo, ho portato avanti la mia gravidanza, che dopo 3 aborti (di cui uno a 24 settimane) avevo perso le speranze potesse realizzarsi. Grazie dottore, spero che il suo lavoro sia di esperienza per i più giovani e venga portato avanti. Lo consiglio ragazze a chiunque abbia avuto problemi per parti prematuri e non solo...
Un bacione da parte di Mattia, nato a 36 settimane; un grazie anche alle ostetriche che quella notte mi hanno assistita sia al pronto soccorso che in sala parto con tanta pazienza.
Buon lavoro e continuate così.
Fibromatosi uterina
Ringrazio tutti per le cure ricevute. Un ringraziamento speciale al dottor Cucinelli Francesco per avermi operata. Molto soddisfatta. Grazie infinite.
Secondo parto cesareo
Il 5 settembre 2018 ho fatto il secondo cesareo. Il ginecologo che mi ha seguita, il dottor Maurizio Di Felice, è un'ottima persona ed un medico molto preparato.
Il nido e il reparto sono ben puliti; le ostetriche e le infermiere competenti e alla mano.
Gravidanza a rischio
Mi sono rivolta al San Camillo su consiglio di conoscenti. Avendo fatto l'inseminazione artificiale con aborto pregresso a 21 settimane, sono stata inserita nella lista delle pazienti per gravidanza a rischio seguita dalla Dott.ssa Flavia Pierucci.
Le visite avvenivano una volta al mese, nessuna eco di controllo, solo analisi e tamponi all'occorrenza, controllo battito fetale + terapia con Cardioaspirina. La dottoressa comunica solo via email. Per urgenze rivolgersi al PS.
Alla 19° settimana vado al PS per un forte mal di schiena e dolori addominali e mi diagnosticano un accorciamento del collo dell'utero a 30 mm. + probabile candidosi. Prognosi: una settimana di riposo e difesa con raccomandazione di farmi vedere quanto prima dalla mia ginecologa. La contatto via email e lei si rifiuta di anticipare la visita che avevo a distanza di 20 giorni. La supplico, le ricordo che alle spalle avevo già avuto un aborto nello stesso periodo, lei non risponde! Chiedo se è il caso di essere ricoverata e lei risponde testualmente "le pare che la ricoveriamo per una vaginale?". Sollecito altre due volte, specifico che la mia paura riguarda l'accorciamento del collo dell'utero, mi offro di essere visitata privatamente, la supplico, niente!
A questo punto mi sento costretta a cambiare ginecologo con tutta la difficoltà di trovarne uno disponibile a seguirmi a gravidanza inoltrata. Trovo un ginecologo dello stesso reparto che mi riconcilia con il mondo e mi evita una crisi isterica, il bravissimo Dott. Marcello Mastrone, che prende in mano la situazione, accetta di visitarmi nel giro di 3 giorni e riscontra una grave incompetenza cervicale, ovvero accorciamento del collo a 17 mm. e funneling. Sceglie il ricovero poi inserimento del pessario (grazie alla Pierucci che mi ha fatto perdere ben 10 giorni, il cerchiaggio d'urgenza non si poteva più fare) progesterone, magnesio e riposo assoluto a casa. Sto lottando con tutte le mie forze coadiuvata dalla professionalità e rara umanità di Mastrone nel portare la gravidanza "in zona sicura" a 29-30 settimane.
Mi chiedo: perché mettere qualcuno a seguire la gravidanze a rischio se poi, quando il rischio si presenta, non viene data assistenza?
Parto
Reparto validissimo sotto ogni punto di vista, personale eccellente, sia medico che d'assistenza.
Encomio al personale ospedaliero
Mi sono trovata benissimo, meglio del privato. Ottima preparazione medica ed ottima assistenza post operatoria.
Parto cesareo
Sono stata seguita dall'ambulatorio gravidanze a rischio dalla dott.ssa Pierucci per tutta la gravidanza, ricoverata nel reparto di ostetricia A per rischio parto pretermine (dove vengono seguite le gravidanze e i parti rischiosi), poi dimessa e tornata in urgenza al pronto soccorso per perdite di sangue; infine ho partorito con cesareo d'urgenza il giorno dopo.
In ambulatorio sono stata seguita bene, ma mi aspettavo la stessa accuratezza anche successivamente.
Per tutta la permanenza nel reparto ho notato che i medici non comunicavano tra loro. Un giorno il medico di turno voleva mandarmi via, poi il medico di turno il giorno dopo mi tratteneva (!) e nessuno mi spiegava il perchè!! Quando finalmente mi hanno dimessa (quasi sicuramente solo perchè servivano posti letto), tornata a casa, dopo 3 giorni sono tornata al PS!!! Passata tutta la notte in sala parto con monitoraggio pessimo, mi aspettavo che la dott.ssa Pierucci mi venisse a visitare -considerando che era di turno quella notte al piano di sotto - invece no.
La mattina successiva sono stata finalmente accolta dal prof. Starita, l'unico che veramente mi ha spiegato cosa stesse succedendo.
Al momento del parto, l'ostetrica che mi ha seguito ha trattato me e mio marito malissimo, una prepotenza e arroganza inaudite!
Purtroppo non so il suo nome, avrei fatto volentieri una segnalazione direttamente all'ospedale.
Bravissimi tutti
Sono qui da ieri per un intervento urgente, che è andato benissimo, e domani dovrei uscire. Le infermiere sono tutte dolcissime, preparate e competenti. Sempre affettuose, disponibili e col sorriso. La mitica signora delle pulizie, oltre ad essere meticolosa e precisa, è super simpatica e porta il sorriso a chi si sveglia indolenzito.
I medici sono professionali e di poche parole, ma presenti. Idem lo staff del pronto soccorso. Bravi, bravi, bravi tutti!!! Lo consiglio a tutte le donne per qualsiasi patologia.
Pessima esperienza al Pronto Soccorso
Ho scelto di partorire il mio terzo bambino al San Camillo, dopo l'esperienza positiva vissuta con i primi due negli ultimi sei anni. E se non fosse per quanto accaduto al pronto soccorso ostetrico, direi ancora che è uno dei migliori ospedali a Roma in cui partorire. Ho avuto un travaglio velocissimo iniziato di notte a casa con contrazioni ogni due minuti. Dopo una corsa folle in auto, sono arrivata al PS del reparto maternità in condizioni critiche, non riuscivo a stare in posizione eretta a causa delle contrazioni così ravvicinate da togliermi il fiato, tant'è che sono entrata stando a carponi su una sedia a rotelle. In più, la paura di non arrivare in tempo in ospedale mi aveva gettato in uno stato di panico e ansia. Al mio arrivo vengo 'accolta' da due ostetriche che alla mia disperata richiesta di aiuto, rispondono con totale e aberrante noncuranza, dando per scontato che stessi inscenando un dramma spropositato rispetto alla mia reale condizione, nonostante avessi detto che si trattava del terzo figlio. Non solo mi esortano ripetutamente ad alzarmi da terra senza neppure tendermi una mano, ma mi incalzano con un protocollo di domande (quanti figli avessi già, quando erano nati, ecc..) a cui faccio fatica a rispondere. È l'una e mezza di notte. Al termine dell'interrogatorio mi dicono che devono visitarmi per sentire se c'è battito (?) e pretendono che io mi alzi e mi sdrai sul lettino. Non riesco a sollevarmi da terra, imploro ancora aiuto e loro mi rispondono che io non collaboro: per questo sono stata lasciata sul pavimento. Attendono ancora qualche minuto, in piedi davanti a me, per vedere se i miei sforzi mi avrebbero fatta alzare; poi una di loro, spazientita e infastidita dai miei lamenti, chiama il blocco parto segnalando la situazione e la loro impossibilità (nonostante l'impegno profuso?) ad accertare il mio stato.
Solo all'arrivo dell'ostetrica della sala parto, che mi aiuta finalmente ad alzarmi e a sdraiarmi sul lettino, una delle due si accorge che la testa del bimbo è quasi fuori. Con l'aiuto di mio marito mi portano di corsa in sala parto, non faccio neppure in tempo a spogliarmi: mio figlio nasce dopo due spinte.
Ringrazio l'ostetrica Martina che ha fatto nascere il mio bambino e quella notte è apparsa come un Angelo al PS, mentre due colleghe troppo saccenti, inadeguate e svogliate mi mostravano di quanta poca umanità erano capaci.
Non conosco i loro nomi, né potrei riconoscere il loro volto, visto che la maggior parte del tempo trascorso insieme io ero con la faccia a terra..
Sconsiglio fortemente a chiunque di passare per questo purgatorio, dove professionalità e comprensione non sono un requisito di chi ci lavora.
Professionalità zero
Ho partorito al San Camillo a gennaio 2015.
Sono stata seguita dalla Dott.ssa Bartolelli Cinzia e non la consiglio.
Il mio parto è stato un parto indotto a 36+6 settimane.
48 ore in sala parto senza nessuna assistenza e senza che nessuno sapesse dire come avrei partorito. Chiunque entrava, dava direttive diverse alle infermiere.
La mia dottoressa, che avrebbe dovuto farmi l’induzione al parto, parole dette da lei, neanche si era fatta viva il secondo giorno.
Alle ore 12.00 mi fanno l’induzione al parto senza però darmi da mangiare dalla sera prima perché – non si sa mai - magari serve un cesareo. Io continuo a non avere tanti sintomi di contrazioni. Allora cominciano a darmi di tutto di più, oltre l’antibiotico (che già prendevo dalla sera prima e che, se non lo interrompeva un medico di turno, continuavano così..). E menomale che quando stai in gravidanza continuano a dirti che non puoi prendere nulla.
Non basta, mi portano una palla per fare esercizi, e nel frattempo monitorano il battito del mio cuore invece di monitorare quello del nascituro.
Tra i vari "veleni" che prendevo e tra i dolori e la fatica, io comincio a tremare tutta, quasi svengo, la bambina non riesce ad uscire e la situazione si complica; chiamano urgentemente la Dott.ssa Bartolelli, che era di turno, per farla salire in sala parto, ma la signora era già andata via. Allora vanno in cerca di un dottore in giro per il reparto e trovano uno che stava lasciando il turno con la borsetta in mano. Entra in sala parto urgentemente e gli mettono in mano la ventosa, che nel frattempo una infermiera la fa cadere per terra. Ormai tutto l’ospedale sta dentro la mia sala parto. Non sanno più come fare, mio marito lo buttano fuori. Sono lì in sala parto con tutti in agitazione ed io da sola che continuavo a tremare come una foglia e chiedevo una coperta. Alla fine riescono a tirare fuori la mia bambina, che era entrata in sofferenza respiratoria e cardiaca. Me la portano un attimo per dirmi: almeno dalle un bacio.
Finisco qui perché non ci sono altre parole da spendere.
Solo una cosa, non conosco il nome del medico che ha salvato mia figlia, perché non c’è scritto neanche nella cartella clinica (e questo dice molte cose), ma lo ringrazierò per tutta la vita!
La mia bambina è stata ricoverata subito in terapia intensiva al reparto di neonatologia, che come professionalità e umanità sta anni luce dal reparto di ginecologia e ostetricia. Grazie di cuore per avermi ridato mia figlia!
Eccellente
Umanità, competenza, professionalità. Un servizio di eccellenza per donne in gravidanza e puerpere. Io mi sono sentita seguita, monitorata e coccolata in ogni istante e sono grata a tutto il personale per i sorrisi e gli incoraggiamenti. Un ringraziamento speciale al dr. Stella, alla dr.ssa Muzzi, alle ostetriche Rita, Annamaria, Alessia, alle infermiere Tiziana e Sabrina.
Fantastico
Ho partorito nel novembre di 2015. Personale ostetrico fantastico.
L'ostetrica che ha fatto nascere mia figlia, Antonella Bruni, è una dottoressa meravigliosa, molto attenta,mi ha supportata benissimo.
Nido bello caldo, con personale sempre disponibile.
Insomma, tornerò di sicuro.
Parto
Ho partorito al San Camillo mia figlia nell'agosto 2012. Ostetriche di pessimo umore, disponibilità zero, ho chiesto l'epidurale e a riguardo non mi metto neanche a scrivere i commenti ricevuti dalle ostetriche... Dopo il parto ho richiesto una tachipirina e la risposta e' stata "no non l'abbiamo". In più appena ho partorito mia figlia non ho potuto tenerla in braccio e l'ho rivista dopo 8 ore - con tutto che e' nata sana! La risposta: "la stanza serve ad un altra ragazza che deve partorire, stiamo ristrutturando la sala parto". Questa e' l'assistenza che riservano al San Camillo se una persona deve partorire? Pessimi l'atteggiamento e l'assistenza che mi sono stati riservati.
Parto cesareo
Vorrei ringraziare a tutti dal reparto di ostetricia e ginecologia A per tutto quello che hanno fatto per me e mio figlio. Sono stata per ben tre settimane e mezzo ricoverata per problemi di diabete in gestazione ed ipertensione arteriosa. Posso dire che il personale è molto carino e preparato, per quanto riguarda la pulizia, è la stessa cosa. Mi hanno trasferita dall'ospedale Sandro Pertini a qui per mancanza di cardiologia neonatale e diabetologia neonatale.
Ora mio figlio ha compiuto un anno ed è un bel maschietto.
Grazie mille a tutti!
Parto con ventosa
Ho partorito al San Camillo nell'aprile 2014.
Senza dilungarmi troppo, vorrei dire che la mia è stata un'esperienza positiva e mi rammarica leggere tanti commenti negativi.
Io vi assicuro che con me sono stati umani e gentili; ho avuto un parto difficile, ma grazie alla competenza e professionalità del dott. Paolo Perugini (che fino a quel momento non avevo mai conosciuto), è filato tutto liscio.
Infatti dopo diverse ore di travaglio, essendo stanca, non riuscivo più a spingere, così lui mi disse "ti aiuto io a partorire" e mi ha tirato fuori la bimba con la ventosa senza conseguenze di alcun tipo.
Dopo il parto mi ha accarezzato il viso... un segno di umanità che non dimenticherò mai.
Le ostetriche lasciano un po' a desiderare. Non sono tutte brave, ma amen, dopo due giorni si esce e si torna a casa propria!
N.B.: a me la pediatra disse che il cordone ombelicale non andava disinfettato, ma dopo tre giorni sono tornata lì perché emanava odore pestilenziale! Sappiate che va assolutamente disinfettato, mercurio cromo e polvere cicatrizzante!
Dott. Cucinelli
Il Dott. Francesco Cucinelli è uno di quei medici che ti riconciliano con il mondo sanitario.
Estrema competenza, correttezza, umanità e totale abnegazione al lavoro.
La mia esperienza non ha avuto l'esito sperato, ma questo non mi esonera dal considerare Cucinelli un professionista di grande spessore umano.
ICSI.
Bellissima esperienza
Parto naturale settembre 2015.
Personale preparato, professionale e umanamente ineccepibile... Poi è chiaro che niente e nessuno è perfetto, ma per il trattamento ricevuto prima, durante e dopo il parto, ci ritornerei immediatamente.
Parto naturale
Ho partorito al San Camillo nel 2006. Nulla da dire sull'assistenza sia dei medici che degli infermieri. All'epoca mi fecero l'epidurale. Tutto bene a parte il lungo travaglio!! Il nido fantastico e l'ostetrica di turno che ha fatto nascere mio figlio è stata meravigliosa... Insomma, ci tornerei.
Professionali
Presso il reparto ho partorito in modo naturale due volte e mi sono sempre trovata molto bene, grazie soprattutto allo staff medico ed assistenziale, tutti sempre molto professionali ed attenti.
Pessima gestione del Pronto Soccorso Ginecologico
Care pazienti e non, mi preme segnalarvi quanto mi è successo poche sere fa quando, per un problema di natura cardiaca, sono andata al Pronto Soccorso del Reparto di Ginecologia ed Ostetricia del San Camillo.
Mi trovo al 4° mese di gravidanza ed a seguito di palpitazioni e tachicardia, avevo circa 120 pulsazioni al minuti, ho consultato il mio ginecologo che mi ha suggerito di fare un passaggio ad un pronto soccorso ginecologico con l'obiettivo di fare un'elettrocardiogramma ed una valutazione cardiologica. Sono arrivata al triage del PS Ginecologico alle 21.26, lamentando appunto tachicardia e palpitazioni e dando all'infermiere che mi ha accolto tutte le info necessarie per un quadro clinico completo, ovvero la settimana gestazionale e le terapie domiciliari in corso, in particolare l'ormone tiroideo, per una tiroidectomia parziale eseguita 1 anno e mezzo fa, ed il progesterone, per utero contratto e un distacco amniocoriale.
L'infermiere ha provato a misurare pressione e battiti con un macchinario in dotazione del reparto, di cui non conosceva il corretto funzionamento, così ha chiamato una collega e dopo ripetuti tentativi hanno provato ad interpretare i dati che la macchina forniva, peraltro piuttosto intuitivi, ovvero pressione (minima e massima), pulsazioni ed ossigeno. Continuavano a confondere le pulsazioni con l'ossigeno, sono dovuta intervenire personalmente spiegando che probabilmente la scritta PLS stava per pulsazioni e che quello era il dato significativo, non l'ossigeno. In seguito hanno deciso di procedere con la misurazione manuale, così hanno preso il polso approssimativamente con un orologio ed hanno calcolato circa 112 battiti al minuto.
A questo punto, dopo 10 minuti di tentativi è arrivato il medico, sulla cartella clinica è indicato il nominativo di un medico che non è lo stesso che mi ha visitato, sono abbastanza sicura che si trattasse di uno specializzando. Quest'ultimo non ha fatto alcuna valutazione di natura cardiaca, non ha verificato battiti, presenza di extrasistole o altri parametri possibilmente importanti, ma solo di natura ostetrica, facendomi una visita per valutare il collo dell'utero ed una successiva ecografia. Ho fatto un po' di resistenza perché il mio problema era altrove, mi sembrava fuori luogo perché non accusavo contrazioni, dolori, spasmi né perdite ematiche e speravo di mettere a fuoco le cause dei miei reali sintomi, ma lui mi ha detto che era previsto dal protocollo.
Molto rapidamente ha chiuso la visita dicendo che in tutto il reparto di Ostetricia e Ginecologia non erano dotati di un macchinario per fare un'elettrocardiogramma e che era costretto a chiamare un portantino per mandarmi al Pronto soccorso Generale con un'ambulanza interna per farmi valutare da un Cardiologo; naturalmente mi ha specificato che i tempi sarebbero stati molto lunghi e che sarei stata messa in coda a tutti gli altri pazienti presenti. Ho chiesto se era possibile la consulenza di un cardiologo presso il Reparto di Ginecologia e mi ha risposto di no.
Solo 5 anni fa, nella stessa struttura, ho partorito, con parto cesareo, e per l'occasione ho fatto l'elettrocardiogramma, quindi erano dotati del macchinario necessario; è mai possibile che i tagli delle spese abbiano costretto a rinunciare ad un'apparecchiatura così necessaria in un reparto dove vengono fatti centinaia di parti naturali e non, mensilmente?
Tornando alla narrazione, a questo punto, ho atteso fino alle 22.42 l'ambulanza, quindi più di un'ora rispetto al mio ingresso in PS Ginecologico. Nonostante dimostrassi forte disagio per il sintomo e preoccupazione per me e le mia bimba e che abbia proposto loro più volte di farmi portare direttamente da mio marito, che aveva la macchina parcheggiata a pochi metri e che ci avrebbe messo meno di 1 minuto a raggiungere il PS Generale, mi hanno obbligato ad attendere.
Vi faccio presente anche che il Pronto Soccorso Ginecologico era praticamente vuoto, infatti durante tutta la mia permanenza è arrivata solo una gestante.
Arrivato il portantino, alle 22.42, il medico ha deciso di chiudere la cartella clinica dicendomi che non era più loro competenza, perché l'aspetto ginecologico era stato correttamente indagato.
Quando sono arrivata al triage del Pronto Soccorso Generale, l'infermiere mi ha subito accolto ed ha telefonato al collega del PS Ginecologico lamentando la mancanza di una tracciato e chiedendo il motivo per cui non fosse stata chiesta una consulenza cardiologica in sede, visto che sono una gestante, quindi di competenza loro. Non so quale sia stata la risposta, in ogni modo l'infermiere si è scusato a nome della struttura e mi ha dato la priorità su tutti, nel giro di pochi minuti hanno provveduto a fare visita ed elettrocardiogramma. Non hanno rilevato alcuna anomalia in quel momento, dimettendomi a stretto giro.
Il giorno successivo, il mio ginecologo mi ha consigliato di sospendere il lentogest, perché probabilmente il mio problema è legato ad una intolleranza al progesterone che è molto frequente nelle gestanti. Considerate che ieri sera, con il medico che mi ha visitato al PS Ginecologico, ho provato ad ipotizzare una connessione tra sintomatologia e farmaco, ma lui ha escluso qualsiasi interazione, dicendo che il progesterone solitamente non da alcun effetto collaterale alle pazienti, cosa assolutamente confutabile anche solo dai foglietti illustrativi dei farmaci. Quindi, al momento delle mie dimissioni dal PS Ginecologico, alle 22.42, l'aspetto ginecologico non era del tutto chiuso, il problema era di loro pertinenza, forse avrei dovuto fare un secondo passaggio da loro con le valutazioni del cardiologo e individuare la causa dei miei sintomi avendo escluso patologie cardiache?
Questa vicenda purtroppo è un esempio di pessima sanità, dimostra che la gestione delle donne in gravidanza presso il PS Ginecologico è superficiale ed approssimativa, mettendo a grave rischio la salute delle madri e dei futuri nascituri.
Non è accettabile che un infermiere che presidia l' accettazione non sappia utilizzare i macchinari che sono in dotazione alla struttura, che non riesca a decodificare i dati e che non conosca i farmaci, ho dovuto spiegare cosa sono il tirosint ed il lentogest (farmaci purtroppo ampiamente utilizzati da noi donne, durante la gravidanza), così come non è accettabile che il medico che mi ha visitato sia diverso da quello che risulta responsabile della mia cartella clinica e che faccia una valutazione senza raccogliere in modo puntuale e scientifico tutti i parametri necessari (frequenza cardiaca, extrasistole e quant'altro), lasciandomi per più di un'ora in attesa di trasferimento.
Ho segnalato al Direttore Sanitario questo episodio e spero che venga fatta chiarezza rispetto alla correttezza delle procedure che sono state mese in atto ed alla competenza, professionalità e buonsenso del personale sanitario presente quella sera, spero anche che ci sia maggiore vigilanza e controllo sul lavoro dei dipendenti, in modo che nessun'altra gestante debba subire un trattamento del genere.
A e B
Ho avuto due diverse esperienze al San Camillo
A novembre sono stata ricoverata per troppo liquido amniotico nel reparto di patologia ostetrica e devo dire che tutto il personale è stato gentilissimo: ostetriche, infermiere e medici.
Mi avevano detto che nell'altro reparto di ostetricia non fosse invece la stessa cosa, e avevano ragione! A dicembre è nata la mia bimba e sono stata messa nell'altro reparto di ostetricia e in effetti è stato così: non sono stata trattata male anche perchè non ho mai suonato il campanello e mi sono ripresa in tempi record, ma le ostetriche e le infermiere litigavano tra di loro al centro del reparto ed erano piuttosto isteriche.
Dal punto di vista medico (della degenza) ho partorito il lunedì alle 22.40 e il giovedì mattina volevano farmi uscire, nonostante non fossero ancora passate 72 ore, dicendomi che loro non guardano l'ora. Però il giorno più tardi hanno detto, a una ragazza che aveva fatto il naturale, che alle 17.00 sarebbero state 48h e poteva uscire dopo le 17.00 (ma come, non avevate detto che non guardavate l'ora?). Comunque poi parlando con il ginecologo di turno, ho spiegato che sarei voluta rimanere un giorno in più poichè avevo la bambina in neonatologia (per una lieve prematurità) e molto gentilmente ha acconsentito e sono stata dimessa il venerdì.
Poi gli orari di visita sono un po' troppo ristretti, potrebbero permettere almeno ai mariti di stare li più ore al giorno dal momento che in nessuno dei due reparti ostetrici dalle 11.00 alle 16.00 fanno nulla (la mattina prima delle 11.00 visite, monitoraggi, ecografie, medicazioni e poi qualche monitoraggio dopo le 16.00).
Per quanto riguarda il cesareo: l'infermiera che mi ha preparato per l'intervento è stata dolcissima, poi il mio ginecologo (dottor Moreschi) unico! E la dr.ssa Stella, l'anestesista che di primo acchito sembrava un po' acida, una volta fatta l'anestesia mi è stata accanto con una gentilezza rara!
Unica cosa : un'ostetrica che quel giorno festeggiava il suo compleanno e non era proprio felice di rimandare di qualche ora i festeggiamenti, mentre mi schiacciavano la pancia per aiutare l'utero a iniziare a ripulirsi, una sua collega le fa "ma non dovevamo festeggià?" - "eh se poi però è arrivata QUESTA!". Grazie..
Gestosi mal gestita
Sono stata ricoverata a novembre di un anno fa per un inizio di gestosi. Ero a 36 settimane. Rimango in ospedale per un mese cambiando ben 5 terapie. Vengo stimolata per indurre il parto naturale (secondo figlio, primo nato con parto vaginale) 6 volte. Esattamente 6 dolorosissime ed inutili volte. Rifiuto la 7° e mi mandano in sala parto grazie all'intercessione della straordinaria dottoressa Valeria Lucantoni. In sala operatoria mi rompono il sacco e mi iniettano ossitocina per stimolare le contrazioni. Le contrazioni ci sono, ma la bimba non spinge e io non mi dilato. Solo a questo punto, con un monitoraggio che non convinceva più, con la pressione a 180/120, dopo 6 giorni di digiuno (perché ogni giorno si prospettava la possibilità del cesareo quando falliva la stimolazione), dopo 4 visite (4) di tirocinanti in un'ora e altrettante fra ostetriche e medico, e con una flussimetria ovviamente sballata già da troppo tempo, si opta per un cesareo che esegue con grande professionalità e delicatezza il dottor Mastrone, l'unico che ha avuto il coraggio di analizzare la mia cartella clinica, la mia storia e il mio stato di prostrazione e DECIDERE. Il cesareo non è un buon modo di partorire, ma ci sono casi in cui è necessario per il bimbo e per la mamma. Il mio era uno di quelli, potevano forse evitare di sprecare tanti soldi della sanità pubblica per stimolazioni eccessive che non producevano esiti e di farmi sentire disperata e senza via d'uscita. La bimba aveva la testolina di circonferenza incompatibile con il parto vaginale. Non poteva che venire al mondo con un cesareo. Io ho 41 anni, sono fortemente sovrappeso, soffro di tiroidite di Hashimoto e da allora di pressione alta. Me la sono vista brutta mi sa! Il mio consiglio è di non venire al San Camillo a meno che non si abbia il medico interno ed anche in quel caso tenere conto delle gerarchie, dell'anzianità e degli equilibri del personale. Inutile avere un'ostetrica (che vi chiederà almeno 800 euro), se siete fortunati come me troverete la mitica Vincenzina a supportarvi. Straordinari in compenso i medici del nido, accuratissimi e rassicuranti. Mia figlia sta bene, e questo è quanto!
Per inciso, anche il mio primo figlio è nato al San Camillo, con medico interno però (dott.ssa Pellizzari) e parto senza complicazioni - per quella esperienza potrei raccontare tutta un'altra storia.
Parto cesareo
A Novembre del 2013 sono andata al pronto soccorso del S.Camillo quando ormai avevo già rotto le acque, mi hanno visitata e mi hanno mandata in sala parto. Ho passato la notte tranquillamente perchè non avevo il minimo dolore. Il giorno dopo mi hanno visitata ancora ed ero dilatata solo di 1 cm., decisero allora di indurmi il travaglio, ma dopo 5 interminabili ore restavo dilatata di 1 cm., ma ancora non facevano niente anche se soffrivo molto.. Solo quando hanno visto il battito del bambino in difficoltà, hanno deciso per un cesareo d'urgenza. Naturalmente ero molto spaventata perchè, anche essendo il secondo figlio, era la prima esperienza con il cesareo. Ringrazio chi mi ha operata ed assistita in quel frangente, anche se purtroppo non so i nomi, sono stati molto dolci e rassicuranti. Mio figlio è nato sano e fortunatamente senza problemi, ma il giorno dopo l'operazione si sono accorti sia che non mi era stata fatta l'iniezione di antibiotico per la rottura del sacco, sia che avevo una forte forma di anemia e quindi verso le 3.00 di notte, quando tutte dormivamo, è entrata una dottoressa molto antipatica e maleducata accendendo le luci ed urlando mi disse che dovevano farmi una trasfusione d'urgenza e che se non firmavo subito lei non si sarebbe presa la minima responsabilità per me. Voi capirete che quando una persona viene svegliata in quel modo deve fare mente locale, quindi dissi che dovevo contattare il mio compagno, o comunque la mia famiglia, e lei mi disse: "hai 30 anni e devi ancora chiedere il permesso?" . Io sono rimasta senza parole. Ho rifiutato la trasfusione e mi hanno tenuta 5 giorni in più per fare un ciclo di ferro per endovena.
Ostetriche del turno serale molto antipatiche e poco disponibili.
Esperienza negativa
Ad aprile del 2013 rimango incinta, decido da subito di partorire al San Camillo perchè dotato di reparto terapia intensiva neonatale. Mi faccio seguire privatamente (122,00 euro a visita) dalla dottoressa FLAVIA PIERUCCI, perchè so che è interna a questo ospedale. Al settimo mese aumento in 30 giorni di 9 kg. e un piede mi si deforma totalmente, proteine nelle urine... ma in tutto ciò l'unico consiglio della ginecologa è "non mangiare, non mangiare, mettiti a dieta". Continuo così fino a 40 settimane più tre, fino a quando la pressione non schizza alle stelle, chiamo la ginecologa che mi dice "se ti si alza più di 140/100 vai al pronto soccorso". Vado al PS del San Camillo, dove con una pressione 165/105 mi dimettono con pasticche Aldomet.. Il giorno dopo la mia ginecologa era di turno in ospedale la chiamo, le comunico che ho ancora la pressione alta e un mal di testa da svenimento... mi dice: "se sei stata ieri al PS non c'è bisogno che io ti visiti"; premetto che era passato quasi un mese dall'ultima visita perchè c'erano le vacanze di Nnatale. La sera stessa collasso e mi riportano al PS del San Camillo, dove trovo una dottoressa giovanissima e competente e l'ostetrica Giula (fantastica), che dopo avermi misurato la pressione 180/110 mi ricoverano immediatamente... Chiedo della mia ginecologa (di turno in quel momento) che non si degna neanche di scendere per accertarsi del mio stato di salute... In tutto ciò i monitoraggi non vanno bene e si opta per un cesareo d'urgenza... Il cesareo è stato fatto dal dottor Amatucci e, per quanto non ci sia stato nessuno che mi spiegasse cosa stesse succedendo (sono rimasta traumatizzata dal ricordo del cesareo), l'intervento tecnicamente è andato bene e la mia bimba è nata sana. Il reparto dove sono stata ricoverata era molto pulito, le ostetriche gentili e anche le operatrici del nido. Le infermiere, soprattutto quelle del turno di notte, erano qualcosa di "terrificante" - ho sentito insultare una paziente perchè chiamava troppe volte durante la notte; a me sono state fatte due punture di cleaxane 4000 nello stesso momento perchè il giorno precedente si erano dimenticati di fare la terapia.
Non consiglio la ginecologa che mi ha seguito durante la gravidanza perchè ce ne vuole a sottovalutare o non riconoscere una gestosi!! Per il reparto, se siete persone emotivamente sensibili, lasciate perdere....
Cesareo per placenta previa
Sono stata ricoverata la seconda settimana di febbraio 2014 per un parto cesareo con il Dott. Starita. L'intervento è andato molto bene, mio figlio sta benissimo, il dottore con il suo staff è stato meraviglioso. Un punto negativo va alla pulizia del reparto di degenza, anche alle ostetriche, che non riescono a seguire tutte le pazienti, passavano chiedendo come va e poi di corsa via...
Gli infermieri sono tutti molto professionali (certo come in tutti gli ospedali c'è l' infermiere/a gentile e quello/a no).
Ottimo reparto, lo consiglierei!
Gravidanza extra uterina
Dopo un inizio altalenante, ci siamo resi conto che la gravidanza era extra uterina ma i valori del bh continuavano a salire; la mia dottoressa mi manda al pronto soccorso del S. Camillo, dove sono stata accolta da infermiere molto sensibili e pronte al da farsi: ringrazio loro e la dott.ssa che, anche se con modi un pò rudi, mi ha fatto capire la gravità della mia situazione e mi ha ricoverata, perchè io me ne volevo andare...
Di notte mi sento male, vomito, diarrea e svenimenti; l'infermiere di turno non ha capito la gravità della situazione, perchè io credevo che mi avesse fatto male la cena, ma arrivo alla mattina dove mi vengono a prendere e, tramite un'ecografia, si rendono conto che ero in stato di emorragia.
5 secondi e mi trasformo in un codice rosso, vengo catapultata in sala operatoria e 10 persone sono intorno a me, li ringrazio tutti, dall'anestesista all'infermiere delle flebo, perchè mi hanno salvato la vita!
L'embrione si era impiantato nell'ovaio destro, provocandomi una seria emorragia, 1 litro di sangue ho perso, rischio trasfusione.
Degenza.. per me infinita: 4 giorni pieni, ma non posso dire male di nessun infermiere, perchè tutti, chi più chi meno, sono stati umani e comprensivi!
Ringrazio particolarmente il Dott. Fabri che mi ha operata: ha voluto vedermi per un controllo ed io continuerò a farmi assistere da lui perchè è una persona competente e molto umana!
Grazie!
Ottima assistenza pre e durante il parto
Ho partorito a luglio 2012 al San Camillo.
Ero stata seguita privatamente da Starita, che considero una garanzia - magari sbrigativo di fronte alle ansie di una primipara, ma di sicuro preparatissimo e dolcissimo in caso di problemi seri (parlo per esperienza di più amiche, la mia gravidanza è andata benissimo).
In accettazione al pronto soccorso mi dissero che non c'erano letti disponibili ma, avendo rotto il sacco, non mi potevano girare ad altre strutture e così ho fatto un luuuungo monitoraggio in p.s. e poi mi hanno mandato in sala parto con due ragazze che erano in attesa di fare il cesareo. Io a letto con le contrazioni, loro sedute, ci siamo tenute compagnia e la mattinata è passata. Poi loro sono state operate e io sono rimasta da sola. Dopo pranzo sono cominciate le contrazioni toste, mi hanno fatto l'epidurale (grazie epidurale!) e finalmente hanno fatto entrare il mio compagno.
Mio figlio è nato nel pomeriggio, grazie all'ostetrica Mengarelli (forse di nome Roberta) e a una giovane leva; di entrambe serbo un ottimo ricordo. Peccato che, avendo partorito in contemporanea con altre 5 donne, dopo il bagnetto le ostetriche sono andate in soccorso delle colleghe nelle altre stanze e io e mio figlio siamo rimasti da soli a "guardarci", io a letto e lui accanto nel lettino in plexiglas. Nessuno me l'ha messo addosso e io non mi sono azzardata, peccato.
Una volta in reparto, ero in una camera da due con bagno, anche qui esperienza positiva.
Segnalo però che in reparto, causa il continuo ricambio del personale, non ho trovato un punto di riferimento che mi assistesse nell'allattamento: la prima ragade mi è venuta in ospedale, ogni ostetrica che passava mi consigliava una cosa diversa e sono stata dimessa che mio figlio non si attaccava. Risultato: ci ho messo DUE MESI per cominciare ad allattare.
Comunque in generale sì, per un secondo parto tornerei sicuramente qui.
Pessima esperienza
Ho partorito mio figlio presso il San Camillo nell'agosto 2011. Va bene che era un periodo di emergenza a causa della concomitante chiusura dei reparti di maternità di altri ospedali romani, ma ho riportato un'esperienza veramente negativa di disorganizzazione e pessima assistenza, che costituisce tuttora per me un ricordo traumatico. Dall'accettazione, quando non credevano che avessi rotto il sacco, come poi confermato dal tampone, al fatto, mi hanno lasciato con induzione e monitoraggio senza assistenza, tanto che ho dovuto chiamare io l'ostetrica quando ho visto precipitare i battiti fetali... e non era un falso allarme, visto che mi hanno portato in camera operatoria urlandosi reciprocamente "non c'è tempo"; da piccole perle, come i pasti portati in contemporanea al bimbo da allattare (e "se quando torniamo non hai mangiato dobbiamo comunque portar via il pasto"), alle pulizie fatte sempre mentre si allatta spostandoti il letto su cui stai; dall'infermiera che confonde un'ustione con una smagliatura e che non sa distinguere una flebite malgrado io gliela segnali, al fatto che non avevano a disposizione i medicinali necessari (fra cui l'antibiotico per streptococco)... MAI Più!
Molto professionali, poco umani!
Nel mese di Gennaio ho partorito Viola, nata con 2 settimane di anticipo. Sono arrivata all'ospedale alle 17.00, con dilatazione di 4 cm. verificata mezz'ora prima dal MERAVIGLIOSO ginecologo dr. Paolo Perugini, che consiglio a tutte quante per la sua dolcezza e professionalità! Come arrivo al pronto soccorso mi iniziano ad insultare, dicendomi che volevo per forza partorire visto che ero aperta solo di 1 cm.!!!!!! E invece non era vero, loro avevano la sala parto piena e quindi mi hanno portato in corsia dove mi continuavano contrazioni lancinanti e mi continuavo a dilatare. C'era solo un'ostetrica di turno che mi urlava in faccia che cosa mai io facessi lì e perchè non fossi stata portata su in sala parto. Mi visita al volo e dice che ero arrivata a 6 cm.!!!! Con dolori terribili mi fa prendere l'ascensore e mi porta in sala parto, dove vengo "accolta" da una dottoressa antipaticissima che mi urla: che fa ferma lì, se non si sbriga ce lo fa sulla porta!... Io non ce la facevo neanche a camminare.. Ti aspetti, da chi ha scelto uno dei lavori più belli del mondo, un briciolo di umanità e comprensione per quelle donne che sono alla prima esperienza con il parto, dove subentrano, oltre che dolori lancinanti, tante e tante paure. Per avere l'epidurale ho dovuto minacciare una denuncia e in 3 minuti mi è stata fatta. Sono tutti molto oberati di lavoro, ma questo non giustifica il trattamento che ci viene riservato. Per fortuna nei giorni successivi ho potuto conoscere altre ostetriche, simpatiche, disponibili e dolci, soprattutto Roberta. Comunque, nonostante tutto, consiglierei di partorire qui. Paradossale eh?
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