Ospedale Sant'Andrea Roma
Recensioni dei pazienti
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Valutazione visita neurologica
5 mesi di attesa per una visita neurologica in convenzione con il S.S.N.
Veniamo chiamati qualche giorno prima per avere conferma, ci viene persino chiesto di arrivare in anticipo senza specificare il motivo.
Arriviamo oggi puntualmente e dobbiamo attendere: dopo più di un’ora di attesa siamo dovuti andare via, ci sono persone che necessitano di una visita e devono attendere all’infinito, loro invece possono esigere tutto.
Dopo un paio d’ore ci chiama un’infermiera telefonicamente, senza identificarsi, e con tono "minaccioso" ci chiede come mai avessimo disertato la visita.
Ci ha detto che arriverà la multa a casa. Come si permette di intimidirci, questo è il servizio offerto!
Speriamo che chi di dovere sappia quanto tempo ci è costato attendere ben 5 mesi!
Pronto Soccorso
Malati lasciati su una lettiga nel pronto soccorso per giorni e giorni senza la giusta e dovuta assistenza. Parenti alla mercé di guardie giurate pagate solo per fare da guardia. Non ti fanno entrare per assistere il tuo caro, abbandonato al suo amaro destino. Umanità completamente assente.
Pronto soccorso
Ho aspettato con mio marito in pronto soccorso per più di 5 ore senza che nessuno ci degnasse di uno sguardo. Allora siamo andati al pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli, dove abbiamo risolto in un'ora tutto!
Qui non abbiamo trovato buon senso, io parlerei di malasanità!
Esperienza da dimenticare
Dopo una settimana di pronto soccorso, ho firmato per le dimissioni di mio padre, malgrado il parere contrario dei medici. Sono stata costretta a questa scelta quando ho visto in quali condizioni era ridotto. Mio padre era stato ricoverato per una sepsi molto grave, non entro nel merito delle cure prestate, ma alle dimissioni versava in condizioni gravissime. Veniva alimentato per flebo, in una settimana nessuno ha messo una goccia d'acqua sulle sua labbra. Sulla sua lingua una patina spessa un centimetro. Aveva una gravissima anemia, e una altrettanto grave intossicazione epatica da farmaco. Mio padre non era in grado di comunicare con noi, in sette giorni lo avevamo sentito solo una volta grazie all'intervento di un vicino di letto e gridava, implorando di portarlo via. La comunicazione con i medici era impossibile, sono arrivata a dover far intervenire la polizia per avere notizie di mio padre. Le poche volte che sono riuscita a parlare con qualcuno non facevano che ripetere che mio padre era demente. Mio padre era semplicemente sordo, e non aveva gli apparecchi acustici. A casa, con le cure a l'affetto che solo una famiglia può offrire, con l'aiuto di validi medici e infermieri, con un dispendio economico e di energie immane, lo abbiamo rimesso in piedi. Ci sono voluti mesi.
Poi, debilitato come era, la terza dose di vaccino Covid lo ha portato via, ma questa è un'altra storia legata a una malasanità che non ha cura e attenzione verso gli anziani. E' passato più di un anno dal ricovero al Sant'Andrea, e sono passati 7 mesi dal decesso di mio padre. Adesso sento che è giusto raccontare ciò che ho attraversato.
Vergogna
Premetto: il voto non vale per "competenza" e "assistenza" perché non ho avuto modo di usufruirne. Tutto ciò che riguarda l'esito della malattia, inserito perché obbligatorio, non è da prendere in considerazione.
La mia avventura in sintesi.
Appuntamento per un'ecografia fissato per 23/12/2021 ore 10.10. Sono arrivato alle al S. Andrea alle 8.30.
Va considerato che l'ecografia, per poter essere effettuata, ha richiesto tre giorni di dieta ed un digiuno dalla sera precedente.
Alle 11.15 circa sono (siamo, tutti i pazienti) stato informato che la macchina era rotta ed erano stati chiamati i tecnici. Alle 12.30 circa ci è stato comunicato che non era possibile fare l'ecografia perché la macchina era stata portata via in quanto irreparabile. Però, bontà loro, avremmo potuto prenotare un altro appuntamento. Si parlava da marzo 2022 in poi.
Mi sono fatto restituire i soldi del ticket e me ne sono andato.
Senza considerare il disagio e la mattinata persa, che sono un danno maggiore di quanto sto per scrivere, ci ho rimesso: la benzina per fare i 70 chilometri per andare e tornare e cinque euro di parcheggio.
Un incidente può capitare, è umano.
La sostituzione della macchina in tempi rapidissimi, il blasonato backup, in un settore così delicato deve però essere previsto dalle procedure.
Complimenti al S. Andrea che si fregia di eccellenza regnale, forse nazionale. C'è da licenziare qualcuno?
In fede.
Pronto soccorso
Portato al pronto soccorso per frattura del femore sinistro, il paziente é rimasto su una barella rigida per l'intera giornata senza mangiare e senza bere. Assistenza vergognosa.
Sappiamo solo che è da operare, ma non si sa quando.
LABORATORIO ANALISI SANT’ANDREA ROMA
Ho problemi di iperinsulinismo, condizione che non prevede esenzione, ma assicuro che reca disagio. Mi sono recato al laboratorio analisi per controlli di routine pre visita endocrinologica, mi è stato detto che non me li avrebbero fatti perché non avevo un appuntamento, quando È SPECIFICATO SUL SITO CHE SOLO ALCUNI ESAMI, TRA CUI I PRELIEVI SERIATI, RICHIEDONO APPUNTAMENTO! Servizio pessimo, nessuno ha voglia di risolvere i problemi dei cittadini, semplicemente se ne fregano! Sono le persone che fanno la qualità di un servizio…..
Pronto soccorso
Il 5 luglio 2020 accompagno mia madre al pronto soccorso, mandata dalla dottoressa di famiglia perché, controllando le analisi, aveva trovato emoglobina a 8, quando il minimo normale per le donne è 12; ci ha detto di andare al Pronto Soccorso perché era al limite della trasfusione.
Arrivate lì, facciamo il triage con un infermiere molto gentile, che poi accompagna mia madre dentro la sala di pronto soccorso, dove l'avrebbe visitata una dottoressa che molto probabilmente avrebbe deciso di farle la trasfusione.
Dopo un po' invece arriva la dottoressa Amadoro, che dice a mia madre testuali parole: ed io cosa vuole che le faccia? questo è un pronto soccorso, non un posto per fare le analisi più velocemente. Se vuole rimanere qui io inizio la pratica (perché ovviamente i pazienti sono pratiche), ma sia consapevole che resterà su una barella per 6-7 giorni.
Mia madre, donna di 76 anni con pregressa patologia tumorale, operazione al femore e problemi polmonari, è stata così dimessa dal pronto soccorso.
Io e mio padre la portiamo allora al Santo Spirito, dove le viene fatta una visita accurata e una flebo di ferro, le vengono ripetute le analisi con urgenza e poi viene spedita immediatamente a fare una trasfusione di sangue. E' stata dimessa alle 3.00 di notte dopo una giornata di controlli continui e di analisi continue per assicurarsi che l'emoglobina fosse aumentata e le hanno dato gli appuntamenti per ulteriori controlli da fare al Day Hospital, perché si deve assolutamente capire da dove viene questo problema.
Come vedete non tutti gli ospedali sono uguali, ma soprattutto non tutti i dottori al Sant'Andrea.
Tumore al seno
Sono 3 settimane che aspetto la chiamata dall'ospedale per fare una biopsia al seno per nodulo sospetto; sono già stata operata all'altro seno per tumore.
Chiamo l'ospedale e nessuno risponde, in un settore dove ogni giorno è importante. Quando vai parli solo con gli specializzandi e alla fine arriva la dottoressa per mettere la firma...
All'inizio mi trovavo bene, erano i dottori strutturati a visitarti con uno specializzando/a vicino e così ti sentivi più sicura. Ora è solo un grande caos e i medici, quando riesci a vederne uno, sono freddi, distaccati, senza alcuna voglia di tranquillizzarti almeno un po', spiegarti tutto, rispondere alle tue paure...
Voglio vedere se mi chiamano per questa biopsia.
Sono profondamente delusa.
Accettazione: che arroganti
Coloro che siedono sulle poltrone dietro ai computer nelle aree per l'accettazione dovrebbero tener SEMPRE PRESENTE si èche chi si reca in un ospedale NON LO FA PER 'PIACERE', MA PER PROBLEMI DI SALUTE PIU' O MENO GRAVI; SONO COMUNQUE MOTIVAZIONI SPIACEVOLI. Inoltre quasi sempre ignari delle regole interne all'ospedale, il prendere un numero anzich èun altro non é una mossa studiata per aggirare l'imprescindibile sistema ospedaliero, ma semplicemente uno sbaglio, o dovute alle severe indicazioni che vengono date al telefono dagli uffici di informazione preposti.
Intervento toracico
Mia madre, dopo una delicata operazione, è riuscita a contrarre 5 batteri (4 germi sentinella), di cui l'ultimo mortale. Anche a fronte di una degenza, non solo disorganizzata, ma pessima. Chi controlla i filtri dell'aria? Le finestre nei corridoi sono sigillate. Negli ospedali vedi cose che non puoi dimostrare. Medici che raffreddati entrano in rianimazione senza mascherina; infermieri (in rianimazione) che prendono il tè invece di servire la cena; specializzandi che mi hanno sbattuto la porta in faccia quando mia madre stava male; la candida sulla lingua curata il giorno prima che mia madre morisse (l'avevo fatto presente 5 giorni prima). Per loro tutto normale.
Pronto Soccorso
Lunedì mio padre ha accusato sintomi che facevano presumere anche ad un profano un "sospetto" infarto. Dopo aver ricevuto un elettrocardiogramma in ambulanza, dove probabilmente il macchinario non era ben funzionante, viene portato al PS in codice verde!! Assurdo. Dopo sei ore di attesa ancora non veniva visitato. Tra l'altro era di turno una dottoressa antipatica e poco professionale. L'ho portato via e ricoverato al reparto di Cardiologia dell'ospedale di Tivoli, dove è arrivato in codice rosso. Vergognoso.
Pronto soccorso
Attese da 4 a 7 ore il pomeriggio con un solo medico per i codici Verdi. Ero molto malato per cure sbagliate prescritte, in particolare modo l'uso dello X prenia, ritenuto depressivo da un esperto per la cura del bipolarismo. Attese da incubo, che qualcuno deve risolvere.
Reclamo per visita effettuata in data odierna
Ho effettuato una visita per tappo di cerume bilaterale - segnatami dal mio medico di base con priorità P - ma più che visita è stata una lezione di igiene, sconsigliando di usare i cottonfioc. Ho anche detto al dottore che quel tappo mi procurava dolore e speravo (come il mio medico di base) che mi venisse tolto, ma invece mi è stato prescritto di usare olio Johnson una volta alla settimana per ammorbidire il tappo.
Conclusione: perdita di tempo e basta.
Pessima degenza in neurochirurgia
Mio marito, a seguito di una caduta avvenuta almeno un mese prima, è stato operato in modo eccellente per ematoma dal Prof. ACQUI, veramente una persona umana e competente che mi ha delucidata su tutto - operazione, conseguenze, ecc. Ha operato la sera stessa del 17.06.2016, poiché mio marito aveva tutti i valori a posto.
Dopo pochi giorni mi avvertono che l'indomani lo avrebbero dimesso, quindi hanno tolto il catetere, poi sono tornati sui loro passi e rimesso il catetere mi hanno detto che era meglio fosse stato dimesso l'indomani. Il giorno successivo non lo hanno dimesso ed io mi rendo conto che mio marito non sta bene, poiché ha forti dolori al ventre e nella sacca del catetere c'era sangue. Nel frattempo venivo trattata in modo veramente assurdo da un'infermiera, poiché cercavo ogni tanto di andare nella stanza di mio marito per vedere come stava poiché nessuno si degnava di dargli un'occhiata. Finalmente, dopo mia insistenza, si sono resi conto di aver messo male il catetere e nei vari tentativi avevano creato grossi problemi alla vescica. E' stato chiamato l'urologo, che purtroppo e' stato costretto ad infilare il tubicino del catetere attraverso la pancia. Mi ha spiegato che entro 3 o 4 giorni sarebbe stato rimosso.
Intanto premevano per dimetterlo ed io attendevo la chiamata di Villa Betania, rivelatasi un fallimento totale, per la riabilitazione motoria.
Arriva il benestare di Villa Betania e mi dicono che l'11 luglio mio marito, munito di richiesta del medico di base, ambulatorialmente avrebbe fatto la Tac mentre, sempre con lo stesso sistema, il giorno 20 avrebbe avuto visita urologica. Il giorno 11.7.2016 a Villa Betania me lo vedo caricare su un'ambulanza per andare, a loro dire, ad effettuare una tac al S.Spirito, dove gli riscontrano una totale disidratazione con grave rischio sui reni, una broncopolmonite ed un blocco intestinale.
Ora è ancora ricoverato al S.Spirito, dove con perizia lo stanno rimettendo in sesto.
cardiologia
mio padre è stato ricoverato in cardiologia, ha dovuto fare una coronarografia che è un esame molto invasivo che consente di visualizzare direttamente le arterie coronarie che distribuiscono sangue al muscolo cardiaco. A fine intervento è d'obbligo il riposo ASSOLUTO a letto... loro gli avevano detto per 48 ore addirittura di neanche alzarsi per andare in bagno, infatti gli portavano il pappagallo. Il giorno dopo, per errore, l'hanno portato a fare l'elettrocardiografia sotto sforzo!!! si sono scusati dicendo che era stato un errore!! Fotia Rita
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