Ospedale San Giovanni Addolorata Roma
Recensioni dei pazienti
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Esperienza di pronto soccorso
Psichiatra gentilissima.
Un infermiere non ha competenze e non vuole avere informazioni sul DSM 5 (purtroppo non vuole dare il suo nome); una infermiera bionda ha anche riso prendendomi in giro.
Nessuno conosce la sindrome di Asperger.
Hanno avuto con me un linguaggio aggressivo, tranne la psicologa, che ben conosce l'autismo.
Preciso che l'infermiere ha l'obbligo di studiare il DSM 5 perché tante volte succede che scambino questa sindrome per malattia mentale!!
Problemi di glicemia e crollo pressorio.
Politrauma
Entriamo in questo ospedale il 28 gennaio 2021, dopo il trasporto d'urgenza in eliambulanza di mio padre con politrauma.
15 giorni in Rianimazione: reparto gestito magistralmente, personale infermieristico preparato, cordiale, gentile e sempre attento a soddisfare qualsiasi richiesta.
Dopo di che viene trasferito in Ortopedia. Fatta eccezione per qualche buon'anima che svolge il proprio lavoro dignitosamente, un vero paese dei balocchi. Mio padre, allettato e immobile, non viene assistito se non dopo chiamate ripetute e insistenti. Il modus operandi del personale pare basato sullo scarica barile, il tutto a spese del paziente che, inerme, risente solo del senso di abbandono.
Imparare un po' di rispetto è fondamentale
Nel reparto B al piano terra, medicina centrale (quello dove sono ricoverate donne molto anziane) c'è un personale infermieristico purtroppo eterogeneo. Dico "purtroppo", perché in un ospedale si ha a che fare con persone che soffrono e talvolta muoiono, non con cassette di frutta.
Alcuni infermieri/e sono educati/e, e nonostante la mole di lavoro e si pongono con professionalità e rispetto. Altri/e rappresentano chiari esempi di maleducazione e poco rispetto nei confronti di si affida loro in questo caso, persone anziane.
Tra gli esempi di inefficienza si possono elencare: una volta alcuni operatori indugiavano in sala infermieri con lo smartphone in mano, nonostante un respiratore NIV stesse dando un allarme sonoro e rosso continuo per poca ossigenazione con rischio per il paziente, costringendo un familiare a chiedere l'intervento; un infermiere amante dell'arte dei tatuaggi che ha quasi buttato addosso a una paziente anziana la maschera dell'ossigeno; altre infermiere giovani che entravano e uscivano sbattendo con poco garbo il portone del reparto, quasi si sentissero capi di stato; alcuni infermieri gentili, però poco capaci di posizionare sul viso una maschera NIV, tanto che dopo minuti di manovre a vuoto hanno chiesto aiuto ad altri infermieri; un portantino che, distratto dal solito smartphone in mano durante il trasporto di un letto con una donna anziana in corridoio, faceva sì che il letto urtasse la sponda della porta.
Menzionare questi esempi è poco utile, tuttavia serve a differenziare chi svolge un mestiere con umanità e vocazione, e chi questi due valori li disconosce.
Come si sa, le condizioni di lavoro non sono le migliori; ma gli atteggiamenti negativi di cui sopra esulano dallo stress lavorativo: sono piuttosto l'indice preoccupante che il rispetto e il senso civico si stanno indebolendo in modo preoccupante.
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