Ospedale San Giovanni Addolorata Roma
Recensioni dei pazienti
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Centro prelievi
13/06/2018. Arrivato alle 8.00 alle casse per pagare il prelievo, prendo il numeretto e comincio ad aspettare in sala d'attesa il mio turno - ero il numero 62 e stavano al 32. Dopo un'ora, verso le ore 9.00, vedo che sono ancora al 45: su tre casse in servizio, hanno fatto pagare solo 13 persone e qualcun'altro che aveva precedenza. Ripeto, 3 casse in servizio in un'ora per 13 massimo 15 persone!!! Verso le 9.30 (dopo un'ora e mezza di attesa solo per pagare) mi alzo e vado alle casse, erano al numero 54 e mi accorgo che a volte i numeri non scattavano e si inserivano delle persone che prendevano i numeretti delle precedenze e queste ormai, essendo alle casse, le facevano passare senza verificare lo stato del diritto della loro precedenza. In più si inserivano colleghi di continuo, allungando così i tempi di attesa. Vedendo tutto questo, facendo presente alla cassiera che ormai stavano per essere 2 ore che aspettavo solo per pagare (poi avrei dovuto aspettare la fila per il prelievo), la cassiera comincia ad alzare la voce dicendomi che cloro sanno cosa fanno. Premetto che sono una persona molto tranquilla e rispondo che non è giusto tutto questo e che mi faranno saltare l'esame all'università (alle 13.00). Dopo aver pagato, aspetto di nuovo per il prelievo.
L'infermiera che mi deve prelevare comincia a parlare dei cavoli suoi, della casa al mare con la sua collega e alla fine, quando ha finito, mi vedo un bel bozzo tutto viola sul braccio..
Esco da questo terribile prelievo alle ore 11.30.
Da dimenticare
Mia nonna è stata trasferita con ambulanza al S. Giovanni per una rottura di femore. In un primo momento è stata ricoverata presso il dipartimento di Medicina dello Sport, dopo tre giorni è stata trasferita all'Ortopedia II dove è rimasta per dieci giorni, il tempo necessario perché si creassero decubiti di ampie dimensioni e infezioni provocate verosimilmente dalla presenza di feci nella vagina, dovute all'assenza di cure e pulizie minime.
Mia nonna è stata dimessa perché non operabile e trasferita presso la propria abitazione, dove si sta lentamente riprendendo, non certo dalla rottura del femore, ma direi principalmente dall'incuria degli infermieri associata ad una certa deresponsabilizzazione dei medici che, per lo meno nel nostro caso, si sono alternati con frequenza. L'alternanza può teoricamente consentire l'espressione di più giudizi sullo stesso caso clinico, ma se mal interpretata diventa motivo di deresponsabilizzazione e superficialità nel controllo dell'operato degli infermieri. Da notare che ogni giorno quantitativi di cibo intoccato vengono cestinati; forse, nell'accertata mancanza di fondi, sarebbe utile verificare se tutti i pazienti sono in grado di mangiare (e che cosa) per evitare questi sprechi.
se il S. Giovanni Addolorata è una Eccellenza..
III Medicina: approssimazione, paramedici che non rispondono alle necessità dei pazienti più vulnerabili (quelli che purtroppo per il loro stato hanno estremo bisogno di aiuto) soprattutto nelle ore notturne. Totale assenza di igiene nei bagni riservati alle donne e spesso frequentati anche dagli uomini che, indisturbati, lasciano ovunque tracce di urina che lì restano fino all'indomani mattina. Ai pazienti più gravi viene riservato per i bisogni fisiologici esclusivamente il pannolone (portare la padella è fatica!), rigorosamente cambiato circa 12 ore con conseguente macerazione nei liquidi organici dei tessuti del fondoschiena. Scarsa disponibilità dei Medici, purtroppo frequentemente latitanti durante gli orari riservati ai colloqui, che al contrario i parenti dei pazienti si sforzano di rispettare prendendo anche lunghi permessi in orario di lavoro pur di avere notizie. Maleducazione da parte dei paramedici non giustificabile per il lavoro che evidentemente ritengono un optional: dimenticano purtroppo di avere a che fare con esseri umani spesso profondamente prostrati, perché anziani o in preda a malattie incurabili.. Nel mio caso esperienza da dimenticare e soprattutto da non consigliare.
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