Ospedale San Camillo Roma
Recensioni dei pazienti
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Non idoneità al trapianto fegato- rene
Nel giugno 2021 ero in lista trapianti (da due anni) presso l'ospedale Umberto I di Roma, per doppio trapianto fegato e rene.
Mi rivolsi anche al San Camillo per chiedere di essere inserito in lista, per lo stesso trattamento, visto che all'Umberto I non riuscivano a sottopormi al trapianto. Fui chiamato ad un colloquio col dott. De Paolis, in cui presentai tutta una documentazione clinica dichiarando la mia posizione attiva in lista trapianti. Venni chiamato dallo stesso per effettuare le analisi del sangue, una Tac addome e altre visite. Dopo tutto ciò, mi comunicarono la non idoneità all'inserimento in lista trapianti per precedente PBS (peritonite batterica spontanea). Mi consigliarono di andare a Torino dove, secondo loro, avrei avuto qualche possibilità in più. Io non capii perché a Torino sì e da loro no! Il dott. Iaria, che per primo mise in dubbio l'idoneità, molto gentilmente mi aiutò a capire meglio, spiegandomi che la scelta di Torino era suggerita più che altro per uscire dall'entourage laziale! Continuai a non capire se il problema fossero le PBS pregresse o l'entourage laziale! Non mi persi d'animo e mi rivolsi al policlinico di Tor Vergata dove, dopo aver effettuato i soliti esami di routine, i responsabili del reparto trapianti mi comunicarono il loro assenso all'inserimento in lista trapianto presso di loro. Il problema delle PBS per loro non costituiva motivo di esclusione e di inidoneità. Non occorse quindi recarmi a Torino e neanche uscire dall'entourage laziale!
Dopo due mesi dall'inserimento in lista presso Tor Vergata, venni chiamato per il trapianto.
Se non ci fosse stato un altro ospedale, sarei stato spacciato!
Da questo, ho iniziato un periodo di riflessione che mi porterà a chiarire, da più vicino ed in maniera più capillare, questa via crucis partita dall'Umberto I nel 2019 e conclusasi, grazie a Dio, al policlinico di Tor Vergata nell'ottobre 2021 (3 ottobre).
Inoltre, anche se per molti non conterà molto, Dio onnipotente c'è ed è al di sopra di ogni virtù!
A presto!
Enrico Leo
Struttura che non consiglio
Non consiglierei mai e poi mai questo ospedale. Chi ci lavora è al 90% molto scortese con i pazienti, che di certo non si vanno a cercare ciò che gli succede! Non ho nulla da ridire sui dottori, anzi, sono molto bravi, ma l'organizzazione di questo ospedale la trovo veramente penosa!
Scleroembolizzazione varicocele
Purtroppo questa tecnica comporta recidive e vuol dire che dopo qualche mese è facile vi ritroviate con lo stesso problema. All'ospedale San Camillo il dottore, consapevole della recidiva, non ha avuto il coraggio di dirmelo ma mi ha fatto perdere tempo (e denaro) inviandomi dai suoi colleghi in cliniche private, alludendo che il problema non fosse una recidiva ma sintomi di altre patologie... Così ho perso anni della mia vita, dove avrei potuto avere un altro figlio risolvendo il problema in tempo con altre tecniche, come per esempio la microchirurgia.
Reparto Flajani - Chirurgia e Urologia pediatrica
Aldilà della professionalità del Dott. Alberto Ceccherini e la Dott.ssa Maria Luisa Perrotta, lamento la mancanza di sensibilità e umanità dello staff infermieristico nei confronti di un bambino e della sua mamma, che per giorni non ha ricevuto neanche una tazza di the! Come la mancata messa a disposizione di una coperta dopo 10 giorni su una poltrona! Una vergogna!
Per non parlare del vitto, impresentabile e immangiabile.
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