Ospedale San Camillo di Trento
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Ambulatorio ginecologico
Mia moglie ha prenotato una visita ginecologica con la Dr.ssa Di Dionisio in data 4/10 per le ore 16:20 in "Libera Professione", ovvero pagando 152 euro. Purtroppo, per esigenze familiari, ha dovuto portare con sè nostro figlio di 3 anni, non potendolo lasciare a nessuno (siamo da pochi mesi qui a Trento e senza parenti). All'arrivo ha pagato 152 euro, salvo poi giungere negli ambulatori dove erano in attesa utenti delle ore 15.00! ma la cosa davvero assurda è stato trovare ovunque (pareti, porte finestre) tappezzato di un avviso che vietava la presenza di bambini durante la visita. Le infermiere (due anziane), guardando male mio figlio, dicevano a mia moglie di andarsene che tanto non sarebbe stata vista dalla dottoressa perché il bambino (3 anni sul passeggino) sarebbe dovuto rimanere da solo in una stanza in attesa che terminasse la visita! Si parla tanto di Trentino a misura di Bambino e di famiglia, e poi si assiste a comportamenti discriminatori nei confronti di una madre che aveva l'unica colpa di non poter lasciare il figlio a nessuno e la necessità di dover effettuare una visita. Ancor più rabbia viene nel pensare che questa struttura è una struttura convenzionata (persino Cattolica) e che quindi dovrebbe garantire gli stessi standard di un Ospedale pubblico.
Ps: la dottoressa Di Dionisio ha telefonato a mia moglie (alle ore 18.00) dicendo che era mortificata per l'accaduto, dissociandosi dal comportamento delle infermiere (anziane) e dicendo che avrebbe comunque fatto la visita apostrofando come "caso eccezionale" l'esecuzione della visita con il bambino, che avrebbe fatto accomodare in altra stanza. Qui di eccezionale c'è la assoluta mancanza di comprensione nel capire che UN BAMBINO DI 3 ANNI ha tutto il diritto di stare con la madre e non si sarebbe di certo scandalizzato se avesse visto la mamma nuda su un lettino, a meno che non si sia tornati nel MEDIOEVO!
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