Ospedale S. Eugenio Roma
Recensioni dei pazienti
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Encomio al personale di pronto soccorso
Sono stato per tre giorni al pronto soccorso, spostato tante volte con la barella per la troppa affluenza di malati. Gli operatori di sala (non tutti) trattano male gli ammalati, ma ce ne sono anche alcuni molto bravi che hanno un cuore. Un encomio a Nicola, tiene tutti i malati puliti, non si ferma mai; anche Filomena, con il suo bel sorriso, ha un cuore grande, spero di stare bene e di non ritornare.
Mi hanno poi trasferito in un'altra struttura (villa Flora).
Al Pronto Soccorso da 14 ore
Allora, tutto inizia con un infortunio al lavoro. Mi reco al pronto soccorso alle 8:30, adesso sono le 23:17 e sono ancora qua... Per carità, non una cosa a rischio vita, ma con un dolore al braccio e all'arto inferiore non credo che aspettare 14 ore sia normale. Chiedi informazioni e ti rispondono male. Giusto un paio di infermiere sono state educate, per il resto lasciamo perdere. Capisco lo stress, ma in ogni lavoro c'è.
Sdegnata dai tempi del pronto soccorso
Mia madre, a seguito di un incidente stradale, si è recata autonomamente all'ospedale Sant'Eugenio. Si è recata alle 9:30 di stamattina e in 12 ore hanno fatto una lastra e una ecografia addominale. Ancora non è stata dimessa con prescrizione ed è ancora in attesa.
E' imbarazzante il tempo di attesa.
Pronto soccorso
Esperienza negativa: pulizia 0, civiltà 0, assistenza all'ammalato non pervenuta, personale maleducato, vigilanza maleducata, tempistiche di attesa assurde.
Dalle 2.00 di notte alle 5.00 entri in pronto soccorso e aspetti senza nemmeno un bicchiere d'acqua un referto (pronto dalle 10.00) che arriverà alle 17.00. E questa è la sanità Romana?!
Seconda visita di controllo Chirurgia plastica
Dopo aver fatto 150 km. per un appuntamento di chirurgia plastica causa ustione di un bambino, e dopo un pomeriggio di attesa, il dottore se ne è andato via senza visitarci e nessuno ha potuto fare nulla per visitare questo bambino... Passati dopo mille tentativi anche per il pronto soccorso, nessuno ha effettuato la visita perchè trascorsi 20 giorni dall'ustione. E tutto questo con ticket e regolare prenotazione al CUP. Meritano una denuncia per il mal servizio e il danno arrecatoci.
Reparto Covid
Per la mia esperienza (ricovero di mia madre in reparto Covid) posso dire che l'ospedale Sant'Eugenio di Roma è pessimo. Gli infermieri con cui mi ha riferito di essere entrata in contatto sono stati maleducati e sgarbati. Il medico con cui io sono entrata in contatto, si è mostrato privo di ogni empatia e alquanto sbrigativo nelle comunicazioni, non certo rassicuranti. L'impressione che personalmente ne ho ricavato è che fosse dedito a considerare il malato ne' più ne' meno come una cartella clinica o un numero di protocollo. Ho girato molti ospedali, ma mai mi ero imbattuta in una situazione così priva di umanità. Alla faccia del giuramento di Ippocrate.
Ricovero per ictus cerebrale
Mia madre è stata ricoverata per un ictus cerebrale. In una settimana siamo riusciti a vederla una sola volta. Capisco le regole anti-Covid, ma la scarsa umanità non può essere giustificata solo con questo. Personale paramedico spesso scortese, medici ermetici, fiscalità a livelli stratosferici. Infine non ci hanno dato neanche la possibilità di poter scegliere la struttura ove trasferire la paziente per la riabilitazione, sebbene avessimo avuto disponibilità in almeno due strutture. Trattata come pacco postale.. Lo ricordavo diverso negli anni '90/ inizio 2000.
Molto delusi.
Accoglienza pronto soccorso
Ogni qual volta mi sono recata al pronto soccorso, sono stata ricevuta dall’arroganza e dalla maleducazione del personale di tutti i livelli. Anche chiedere le più semplici e basilari informazioni risulta difficile. Saranno anche pochi come quantità di personale, ma con questo non si può giustificare la maleducazione.
Anche lasciare gli indumenti per le persone ricoverata al reparto del PS, sembra una missione impossibile.
Quando volevo stare accanto a mio padre in codice rosso, in seguito deceduto, in quanto giustamente preoccupata, e perché erano le ultime ore della sua vita, in tempi no covid, mi dovevo nascondere. Non ho personalmente trovato compassione nè comprensione. La gentilezza non è pervenuta.
Sottolineo, non è un caso isolato, tutte le volte è stato così.. Penserete "perché non cambia ospedale", ma questo è il più vicino e di ospedali aperti sempre meno ne esistono.
Bagni in condizioni assurde, sporchi maleodoranti e mancanti di ogni cosa, dal sapone alla carta igienica.
Spero vivamente che vi rendiate conto che chi viene da voi vive un momento delicato e di estrema apprensione e forse ricevere un sorriso una risposta educata e gentile, sarebbe la base delle cure.
Pronto Soccorso
Mia nonna 92 anni è stata portata in ambulanza al pronto soccorso del Sant'Eugenio il 31 dicembre del 2018 per una persistente tachicardia (140 battiti al minuto da 2 giorni). Entrata in codice giallo con "lieve dispnea", è stata messa su un lettino alle ore 14:00; alle ore 19:00 l'abbiamo ritrovata in coma, in preda a scatti muscolari involontari, sempre sullo stesso lettino dove l'avevamo lasciata alle 14.00. L'hanno messa in codice rosso solo dopo che abbiamo fatto notare in che stato si trovasse. Il medico di guardia ci ha detto di averle dato un sedativo perché era agitata. Forse la dottoressa non si è preoccupata del peso di mia nonna (42 kg.) e dell'età prima di somministrare un sedativo. È entrata in coma cerebrale senza riprendere più conoscenza, si è spenta lentamente il giorno seguente.
Ricezione pronto soccorso pessima
Sono stato portato dopo incidente in scooter in questa struttura; dopo un'attesa di 10 ore in sala d'aspetto vengo finalmente medicato a mezzanotte.
Vista la caduta, è stata fatta una radiografia ed il referto recita: "non si rilevano sicure immagini", ovvero dopo una visita dal mio ortopedico ho dovuto fare una risonanza magnetica, visto che dal referto non siamo riusciti ad escludere eventuali problemi.
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