Ospedale Regina Apostolorum
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Ricovero in Nefrologia da incubo
Il nefrologo si è impuntato sul fatto che la causa della mia infezione fosse da attribuire ai miei farmaci per l’ansia. Nessuna fonte indica come effetti collaterali di tale farmaco il reflusso minzionale da lui ipotizzato, ma il dottore ha insistito, anche dopo essersi confrontato con il mio Psichiatra al riguardo.
Sulla lettera di dimissioni vi erano due indicazioni: rivedere la terapia per l’ansia e eseguire una cistoscopia.
L’esame che il dottore mi aveva descritto era una cistografia, non una cistoscopia. Non essendo io esperta, non ho colto la differenza e ho preso l’impegnativa per l’esame da lui erroneamente indicato. Per fortuna l’urologo che stava per eseguire l’esame ha insistito sulla sua inutilità.
Ho ricontatto il Regina Apostolorum e ho parlato con un altro nefrologo, che ha confermato che l’esame che devo eseguire è una cistografia retrograda e minzionale, completamente diversa da una cistoscopia. Ho perso tempo e soldi per questo errore.
Oltre a ciò, sono stata ricoverata 7 giorni nel reparto di Medicina Nefrologica del Regina Apostolorum e sconsiglio FORTEMENTE a chiunque stia considerando di far ricoverare un proprio caro presso questa struttura, soprattutto nel caso in cui il paziente sia più avanti con l’età.
Io ho 28 anni e non ho avuto problemi perché autosufficiente, ma ho visto infermieri e operatori sanitari urlare alle mie compagne di stanza (70 e 80 anni), nascondere il cicalino per chiamare assistenza, intimar loro di tacere perché “tanto a casa non te trattano meglio che qui, se rompi così”. IO mi sono premurata di aiutare le signore a mangiare e contattare i figli quando potevo e appena ho potuto ho detto loro di tirarle fuori da lì il prima possibile.
Buttano il liquido dei clisteri dei pazienti nel water della stanza, quindi dovevo pulirlo ogni volta che dovevo andare in bagno (siccome ero ricoverata per un’infezione delle vie urinarie….). Per il resto era pulito bene e regolarmente.
La notte si dorme male per via del volume assordante della tv nella sala dello staff.
Ci tengo a precisare che molti dottori e infermieri sono OTTIMI e estremamente professionali. Ma ho avuto una crisi nervosa per il trattamento che ho visto nei confronti di signore ricoverate nel periodo natalizio. Bah.
Il cibo era buono però.
Ricovero per accertamenti acalasia
Al momento del ricovero, la paziente presentava difficoltà ad ingerire alcuni cibi in particolare (patate e riso); una volta dimessa, non ha più ingerito cibi solidi per i successivi 3 anni.
Pulizia: a seguito di analisi di routine, la paziente ha sviluppato infezioni batteriche per mancanza di sterilizzazione.
Tempi troppo lunghi: la paziente ha subìto 10 analisi diverse per sospetta acalasia, in 10 giorni di degenza durante la quale è stata alimentata attraverso flebo. Effetti secondari? La paziente non ha più potuto ingerire cibi solidi (per 3 anni come ho già detto), prima di essere sottoposta a POEM presso il Gemelli di Roma.
Reparto oncologico
Il reparto oncologico, dotato di una buona reputazione, si è rivelato tutt'altro:
medici sfuggenti e carenti di informazioni, e quelle poche che davano erano anche errate;
personale allo sbando per quanto riguarda la somministrazione esatta dei farmaci;
in 15 giorni di ricovero, 3 cambi di stanza;
diagnosi fatte, ma terapie inconcrete.
Si è deciso di cambiare ospedale.
Reparto di oncologia fatiscente
Trattata per un anno e mezzo nel DH oncologico tra mille affanni con personale scarso e sbrigativo, mi sono curata per un adenocarcinoma polmonare. Ricoverata al reparto, ho constatato il totale abbandono della struttura a sporcizia e carenze varie. Ma l'ultima è imperdonabile: non potendo proseguire le cure in sede, la dottoressa Truscelli doveva occuparsi di segnalarmi all'Umberto I per continuare la cura, ma il Policlinico, a distanza di un mese e mezzo, non sa niente di me... intanto i pazienti sono senza cure!
Gentile Dott. Angelini, stimato primario, apra gli occhi sul personale da cui è circondato.
Primo soccorso pediatrico
Mi sono recata con il mio piccolino di due anni all'ambulatorio di primo soccorso per un broncospasmo nascosto dal battito del mio bambino. Oltre a non aver ricevuto nessuna risposta sulla presenza o meno di tale broncospasmo, il pediatra sembrava essere un novellino che non ha mai avuto a che fare con un bambino che piange per fastidio... Ha addirittura urlato al bimbo "oh mi arrabbio", e ha intimato con un bel gesto della mano al nonno di portarlo fuori che la visita (quale?) era finita e che voleva solo parlare con me del pagamento e delle formalità... Di pediatri ne ho visti tanti, ma come questo mai... Non è assolutamente un ambulatorio di primo soccorso, e per giunta ti fanno anche pagare per una visita che in realtà non c'è stata: neanche la lastra ha eseguito e neanche le analisi del sangue... Solo così si può sapere se un broncospasmo nascosto è andato via o meno! Però si sono presi 40 euro per urlare a in faccia a un bimbo che piange sofferente... Se questo è il comportamento corretto di un pediatra... Se vi serve un punto di primo soccorso per bambini, lasciate perdere, molto meglio il Bambino Gesù a Roma, quantomeno fanno la visita e tutte le analisi del caso.
Pronto Soccorso
Pessima accoglienza. Soffro di dolori lancinanti al petto per aggravarsi di BPCO. Ieri sera alle 16:30 mi riceve di pronto soccorso una infermiera che, senza neanche farmi entrare e visitare da un medico, mi manda via perché asserisce che, oltre a non esserci posto, questo ospedale è a pagamento. Ben 2 medici mi avevano consigliato il reparto di pneumologia, ma bisogna fare i conti con questo personale di pronto soccorso privo di umanità, almeno nel mio caso.
4 interventi e 5 ricoveri per un prolasso
Per un cistocele di 4 cm. che doveva chiudersi solo con un intervento, sono stata ricoverata 5 volte ed ancora sono dentro e fuori gli ospedali per le conseguenze. L'ultimo intervento, per ernia inguinale, è stato fatto nel 2011 ed ora c'è da intervenire di nuovo.
Sono stata dimessa con emorragia interna retroperitoneale dopo isterectomia bilaterale; sono entrata un giorno dopo con ematoma retroperitoneale e mi hanno detto che mi si era formato nel letto del ospedale.. Per fortuna che io ho fatto un esame dei trombociti (erano quasi 700 e avevo la febbre) ed è stato aspirato l'ematoma dal dott. Bizzarri, che mi ha salvato la vita, è bravissimo e umano.
Sono stata ricoverata all'Umberto I, ove mi hanno detto di andare al Regina Apostolorum in quanto sono loro i responsabili (ci sono i menischi eco-riflettenti nel meato uretrale decupitanti, hanno detto, è da intervenire di nuovo..). Quanto è costato al Servizio Sanitario Nazionale il mio cistocele di 4 cm.?? Scrivero al governo per questi sprechi?
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