Ospedale pediatrico Santobono di Napoli
Recensioni dei pazienti
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Visita ambulatoriale neurochirurgia
Giovedì scorso siamo stati all'ambulatorio neurochirurgico infantile con il Dott. Nicola Onorini, che ha avuto un comportamento nei confronti di noi tutti, e soprattutto delle bimbe (erano 3 visite) pessimo, tanto che ad un certo punto la mamma delle bimbe ha avuto un attico di panico per il forte ed inutile stress a cui il medico l'ha sottoposta. Mi riferisco al trattamento di accoglienza, perché per il resto non abbiamo concluso quasi nulla, se non il suggerimento di una risonanza migliore.
Spero sia stata una giornata storta e che non lo incontreremo mai più sul nostro cammino (non entro nei dettagli perché sarebbe lungo da spiegare e molto squallido).
Arrivo in autoambulanza al Santobono per Mis-C
Dottore super professionale, il top. Non da meno tutti i medici di reparto, dottori dr. Aponte, dr. D'Avino, dr. Quarto, dr. Erricchiello, dr. Iafusco, dr. Borrelli, dr. Mercogliano, dr. Tardi, dr. Orlando, dr. Catzola, dr. Nunziata, dr. Tornincasa, dr. Uva. Tutti bravissimi!
Infermieri ottimi.
Intervento di appendicectomia
Credevo che almeno per i minori vi fosse un'assistenza diversa negli ospedali così come credevo nell'eccellenza del Santobono. Poi ho visto la mia nipotina in balia di infermiere che non sanno cosa fare, chirurghi che fanno attendere due giorni per l'operazione, con il risultato che la piccola, arrivata con dolori lancinanti perviene all'intervento quasi in peritonite. Direttive contrastanti persino sul mangia/non mangiare ed infine... un'attesa di quasi quattro ore prima dell'intervento sulla sedia a rotelle e la notte un letto privo di coperte - non le avevano.
Zero in tutto. Compresa l'accoglienza.
Pronto Soccorso: immediatezza e bravura
Questa sera purtroppo mia figlia giocando ha urtato in maniera accidentale contro lo spigolo di un mobile con specchio e, ahimè, si è fatta male, procurandosi un taglio al labbro superiore (che ha poi necessitato di due punti di sutura).
Siamo corsi al Santobono di Napoli e nel giro di neppure di due minuti ci hanno assistito, medicato e dimesse.
Faccio i miei complimenti alle dottoresse che hanno eseguito il tutto con cordialità e dolcezza verso la piccola.
Ringrazio tutto lo staff medico per l'immediatezza e la bravura.
Ricovero in Pediatria 1
Sono arrivata con mia figlia in pronto soccorso che faceva molta fatica a respirare e d era disidratata. Tempestivo l'intervento del rianimatore e della pediatra presenti.
Durante la degenza il dott. Iaccarino è stato impeccabile, difficile trovare competenza, professionalità ed empatia come nel suo caso. Un plauso anche alla dottoressa Mirra e a tutte le infermiere sempre disponibili e con il sorriso, nonostante il lavoro e la responsabilità del numero elevato di bambini (troppi per soli due operatori a mio avviso).
Peccato solo che questo sia rimasto l'unico ospedale in Italia che non permetta l'ingresso di almeno un visitatore.
La legge da Marzo lo prevede, almeno 45 minuti anche nei reparti Covid.
Il Santobono ha tante guardie all'ingresso che potrebbero gestire tranquillamente la cosa.
La legge verrebbe così rispettata, i bambini potrebbero vivere meglio il ricovero e le mamme avere un attimo di respiro anche solo per lavarsi(visto che non ci sono neanche volontari a cui poter fare riferimento).
Come sempre al Sud, ci perdiamo nelle piccole cose ma che possono fare la differenza.... in questo caso parliamo di un diritto poi!!! Spero che la direzione sanitaria provveda al più presto ad adeguarsi.
Chirurgia: splenectomia per sferocitosi
Siamo stati al reparto di Chirurgia generale presso l'ospedale Santobono di Napoli per intervento di splenectomia di mia figlia di 12 anni. È stata operata dalla dottoressa Silvana Russo. che ha eseguito l'intervento in laparoscopia nonostante le dimensioni aumentate: una vera eccellenza del nostro sistema sanitario, veramente bravissima e molto professionale.
Devo dire che, contrariamente a ciò che avevo letto prima dell'intervento, abbiamo ricevuto un'ottima assistenza da tutto il personale. comprese le infermiere, tutte dolcissime e bravissime.
Ovviamente la nostra degenza è stata breve grazie alla dottoressa che ha operato in laparoscopia. Al Bambino Gesù di Roma l'intervento mi era stato prospettato con grande probabilità a cielo aperto.
Ho ritenuto importante riportare anche esperienze positive affinché chi legga possa trarne vantaggio e coraggio!!!
Intervento chirurgico Otorinolaringoiatria
Sinceramente sono rimasta sconvolta di come hanno assistito mia figlia. Nulla da dire sull'intervento e sulla sua esecuzione, ma umanità zero spaccata verso una bimba di 4 anni. Trauma psicologico non indifferente!
Reparto Tac e risonanze
Una delusione a tutti gli effetti! I bambini dovrebbero essere al primo posto, invece... Neonati e bimbi di 3 anni digiuni ad aspettare ed aspettare ore. Disservizio e disorganizzazione allucinanti. Oltre 3 ore di attesa rispetto all'orario prefissato (i bambini urlavano per la fame). Stessa cosa per il reparto elettroencefalogramma.
Mai più.
Trattamento e follow up atresia esofagea
Ringrazio la dottoressa Emma Petrone del DH Gastroenterologia:
segue i suoi piccoli pazienti con amore e dedizione, rassicura i genitori preoccupati, è disponibile a qualsiasi ora del giorno e della notte, ha trasformato il suo studio in un ristorante per lo svezzamento di bambini affetti da allergie, intolleranze e con disturbi della motilità dell'esofago.
Mio figlio, nato con atresia esofagea, gode di ottima salute grazie alla sua "Emma"!
S.C. Nefrologia Pediatrica - Dr. Malgieri
Volevo ringraziare la Nefrologia e in particolare il dott. Gabriele Malgieri, che ha fatto la diagnosi a mia figlia dopo che per molti anni ho girato vari ospedali del centro sud.
Grazie per la competenze e l'assistenza.
Urologia pediatrica
Molti medici preparati e garbati (tranne uno molto arrogante).
Personale infermieristico spesso chiassoso, ma molti di loro, giovani e meno giovani, capaci e motivati
Non veniva dato il pasto ai genitori che assistevano i figli mentre li si obbligava ad assisterli.
Ero invitato a portare di persona mio figlio in bagno o mettergli la pala.
Alcuni paramedici si rifiutavano di staccargli la flebo per consentirmi di avere una maggiore facilità nel condurlo in bagno, pertanto dovevo trascinarmi tutto fino al bagno.
Cercasi umanità
Mi sono ritrovata ricoverata qui per 10 giorni con mio figlio di due mesi e mezzo per una febbre alta. Tutto incomincia nel pronto soccorso, a fare il tampone covid-19 al piccolo ed il test sierologico a me come, giusto che sia. Ci hanno messi in una stanza fredda, sporca e con tutto a portata di mano, abbandonata lì per più di 1 ora senza poter parlare con nessuno, senza sapere nulla, e senza contare che io avevo necessità di andare in bagno. Dopo aver saputo di essere negativi al tampone e al test, mi hanno portata al terzo piano pediatria e lì mi hanno accolto non benissimo.. parevano tutti scocciati. Dopo aver presi i nostri dati, mi hanno portata nella camera. Il tempo di sistemare quelle poche cose che avevo, perché non ero pronta per un ricovero, e mi chiamano per mettere l’accesso venoso a mio figlio. Non vi dico, me lo hanno bucato per ben 6 volte.. io cercavo di consolare mio figlio, e lo staff degli infermieri sembrava pure scocciato.
Durante la degenza tutti i giorni passavano i dottori per fare la visita e per aggiornarci sui risultati degli esami e tutti i giorni dovevo ripetere le stesse cose, senza considerare che loro avevano la scheda di mio figlio (perché ogni giorno cambiavano dottore).
Poi non si capiva se a me toccava mangiare o meno, chi allatta può mangiare, chi non allatta deve farselo portare dai propri familiari, che però non possono salire, quindi non si capiva cosa fare. Io fortunatamente allattavo, quindi mi davano da mangiare, però me lo hanno dato dal 3° giorno, perché non mi avevano registrato (nel frattempo mi hanno dato qualcosa le ragazze che stavano in stanza con me). Poi, solo dopo 7 giorni vengo a sapere che se mio marito si fosse fatto fare il test sierologico, poteva venire dalle ore 15.00 alle ore 17.00; questo grazie ad una brava infermiera. Quando mio marito saliva, dicevano però che non poteva stare lì!!
Non parliamo delle pulizie, lì si potrebbe aprire un capitolo. Comunque alla fine abbiamo saputo mio figlio cosa aveva, ma la visita con lo specialista la avrei dovuta prenotare al Cup una volta dimesso, e questo proprio non l’ho capito, anche perché all’uscita mi hanno prescritto di continuare con l’antibiotico fino alla visita con lo specialista. In definitiva posso dire che in dieci giorni hanno trovato e curato il problema, ma un po’ di umanità e sensibilità nel personale di servizio sicuramente avrebbe reso meno traumatico il ricovero per il mio piccolo.
Hanno salvato il rene di mio figlio
Sono arrivata qui d'urgenza con mio figlio di 11 mesi con febbre alta e impossibilitato a restare sdraiato, il primo impatto è stato negativo ma, come ripeto sempre, mai giudicare un libro dalla copertina. Riscontrato un problema ai reni, ci hanno ricoverato in Nefrologia e dialisi, dove non ho trovato dottori ed infermieri, ma una vera e propria famiglia attenta non solo ai bambini ma anche alle mamme; ti aiutano sia dal punto di vista medico sia umano. Non ho abbastanza parole per poterli ringraziare a dovere, hanno salvato la vita e il rene di mio figlio combattendo senza mai fermarsi. Sono angeli coi camici bianchi e blu.
Discorso diverso vale per il reparto di Chirurgia pediatrica, infermieri poco professionali e se sentono un bimbo piangere ti chiudono la porta.. Mi dispiace perché i dottori sono un punto di forza assoluto, bhe sarà l'inesperienza dei giovani infermieri, ma spero un giorno riusciranno a capire quanto sia importante l'approccio umano con i piccoli pazienti e soprattutto con le mamme.
Pessima esperienza
Al pronto soccorso le donne all'accoglienza sono maleducate e non hanno né modi e nè predisposizione verso i bambini, anzi, a mia figlia di 4 anni che ha fatto il broncio quando ha visto l'aghetto per la misurazione del glucosio, si è rivolta in malo modo. Non ha capito che mia figlia era un codice giallo e mi hanno dato un codice verde nonostante io cercassi di spiegare che stava male, ma lei non ascoltava, non ascolta chi è educato, perché chi è entrato prendendole a parolacce e trattandole male hanno avuto considerazione. Dopo quasi due ore di attesa, entriamo e il dottore che visita mia figlia è stanco, arrogante; lo faccio parlare al telefono con la mia pediatra che nel frattempo mi seguiva telefonicamente per avere notizie, ma lui non ritiene opportuno un lavaggio per riprenderla, come suggeriva la mia pediatra. Mi mandano in sala di attesa e dopo un'altra interminabile attesa riusciamo ad entrare all'Obi, dove due infermieri e un medico, che tutto sembrava tranne che un dottore: senza camice, jeans attillati, maglioncino attillato e collane e anelli, senza guanti nè altro, hanno "straziato" mia figlia perché non trovavano le vene per il prelievo. Alla fine dopo tanta fatica, ma da parte di mia figlia che piangeva per il dolore, e ancora adesso ha due ematomi gonfi su entrambe le braccia, hanno fatto un prelievo di una sola provetta perché il sangue non usciva. NON HANNO MAI RIVOLTO UNA PAROLA DI CONFORTO ALLA BAMBINA, SOLO RIMPROVERI perché non stava ferma. Mia figlia era debole e posso assicurare che non si è agitata troppo, ho fatto altri prelievi in altri ospedali e nei laboratori e assicuro che davvero non si è ribellata e sono riusciti a portarlo a termine senza problemi. L'unica persona che ha avuto modi garbati con me e mia figlia, l'unica disposta ad ascoltare e a cercare di risolvere qualcosa e a dare consigli, è stata la dottoressa che al mattino ha fatto il giro delle stanze.
Poi c'è da sottolineare che, nonostante le nostre continue richieste, nei bagni in camera mancavano carta igienica, sapone, salviette, un cestino. Igiene e pulizia carenti.
Madre di paziente
Ho ricoverato mia figlia di urgenza lunedì sera per ascesso alle tonsille (nessuno lo aveva ipotizzato prima). Hanno iniziato subito la terapia farmacologica: sono riusciti a scampare l'intervento e l'asportazione delle tonsille.
Grazie a tutta l'equipe medica per quanto fatto per mia figlia Nadia.
Mai più
Da premettere che sono un medico, quindi so come funziona e so che l'eccessivo affollamento del P.S. non può giustificare certi disservizi... Mi reco in P.S perchè mia figlia è caduta dallo scivolo e lamenta dolore all'avambraccio destro. All'accettazione impiego circa dieci minuti per far capire all'infermiera il cognome e il nome di mia figlia, non difficilissimi, ma che alla fine risulteranno comunque sbagliati.. Un'ora per essere visitati, e fin qui ci può stare... "Signora sua figlia potrebbe avere una frattura deve fare una radiografia, aspetti in sala d'attesa la chiamiamo". Intuisco che si tratta della sala d'attesa intermedia e non di quella iniziale, ma mica perchè me l'hanno detto! Dopo tre quarti d'ora fa la radiografia. Torniamo in sala d'attesa e qui aspettiamo un'altra mezz'ora abbondante per il verdetto: fratture multiple di radio e ulna. Bene, le faranno il gesso... e invece no! Per il gesso devo fare l'impegnativa dal medico curante e la prenotazione al CUP! Ma v....lo, va!
Pessima esperienza
Se questa è l'eccellenza del Mezzogiorno.. Requisiti minimi di igiene inesistenti, non un infermiere che si fosse lavato o disinfettato le mani dopo aver fatto un prelievo o toccato pazienti diversi.
Stanze di degenza rumorose, sovraffollate. Infermieri maleducati, irrispettosi, senza il minimo rispetto e contegno per la sofferenza altrui.
Mia figlia, giá in condizioni precarie, scarrozzata da un reparto all'altro, in locali sovraffollati e sporchi, senza una minima protezione. Arrivati ci han messo in stanza con una rom al cui bambino (e poi successivamente confermato anche la mamma!) infetto di tubercolosi!
La cosa ci viene comunicata come una banalità giorni dopo, dicendo che dobbiamo sottoporci a profilassi (6 mesi di antibiotico).
A mia figlia di 3 mesi, dopo 7 giorni di degenza, era stata diagnosticata l'atrofia muscolare spinale, da confermare con esame genetico. Nell'attesa dei risultati (che avrebbero richiesto settimane), è stata lasciata senza cure, senza supporto. Peccato che la mia bimba stesse morendo di intossicazione botulinica,cosa sarebbe successo in attesa di una diagnosi??
Germinoma - Biopsia intracranica
Maleducazione da parte degli infermieri, che pregiudica il buon nome e l'operato dei professori che operano in questa struttura.
Non tenendo conto delle tempistiche, che sono a dir poco ridicole.
Personalmente ho conosciuto il prof. Cinalli e il prof. Spennato, persone degne della mia più profonda stima, ma purtroppo grazie al servizio infermieristico il mio giudizio complessivo non è positivo. Dicasi altrettanto per l'ospedale Pausillipon. Purtroppo.
Delusione e sconforto
Vai al Pronto soccorso alle 20.30 e lì comincia l'odissea. Un'ora di fila solo per spiegare cosa ha mia figlia, ma ti dicono che così funziona. Un'altra ora e mezzo per avere finalmente una visita, ma ti dicono che così funziona. Dopo la visita il ricovero: la barella è servita per tutta la notte. Il giorno dopo il medico dimentica di segnare in cartella che va fatto un prelievo, litigio con l'infermiera di turno, poi superato poichè arriva il medico e dice che il prelievo va fatto (ma non l'aveva scritto). Al secondo giorno di degenza, ininterrottamente in barella, sono pronto ad andare via contro il parere del medico. Ed esco, con il parere favorevole del medico senza una diagnosi certa e con analisi e referti non ben leggibili perché la stampante non funziona bene. Tutti intorno dicono che il santo Bono sia una eccellenza, allora io mi rendo conto che il problema non è solo la disorganizzazione e l'approssimazione di tutti gli addetti, ma anche l'accettazione supina e frustrante di chi cerca un servizio e si accontenta del disservizio avuto in nome della codarda delusione e della convinta via già di lamentarsi. Complimenti a tutti!
Esperienza negativa
Sono una nonna che ha ricoverato per motivi di salute derivanti da una infezione alle vie urinarie con virus di gastroenteite, un neonato si sette mese sabato notte 26/04/2016, cioè sabato prima di Pasqua. Arrivati al reparto con il bimbo che aveva febbre, vomito e diarrea, troviamo una infermiera incompetente che non sa prendere la vena (la vena per i prelievi), ma cosi incompetente che strazia le braccina di questo piccolo neonato; poi alla fine la trova, quindi mette il lavaggio sotto al piedino. Io chiedo di un medico, mi viene detto che non c'è, bisogna chiamrae un medico di un altro reparto. Alla fine il piccolo vine messo nella stanza di degenza. Il giorno dopo, che è Pasqua 27/04/2016, il secondo lavaggio si blocca; si chiama l'infermiera di turno la quale non lo sa sbloccare e che fa? gli toglie il lavaggio. E intanto sono passate quasi 18 ore dal ricovero e non si vede un medico. Io vado per chiedere che terapia gli hanno prescritto, un infermiere (l'unico scrupoloso) trova che i suoi collegi al bimbo non hanno dato degli integratori che erano in terapia! Ma che stiamo scheranzo? infermiere che non danno medicinale scritto in cartella clinica? ma che razza di infermieri sono?
Poi un reparto sporco, brutto, sono bravi solo a dire che non bisogna entrare, che i medici parlano solo con i gentiori.
Oggi 30/04/2016 il mio nipotino è ancora in ospedale e noi comuni mortali non sappiamo ancora niente.
Comunicazione e empatia inesistenti
E' la seconda volta che mi reco in questo ospedale con mia sorella e non comprendo la "cafoneria" dei dottori e delle infermiere nei confronti di questi piccoli pazienti. Scrivo cafoneria ma la letteratura medica offre un ampio vocabolario per definire il rapporto tra paziente e medico; il PFCC in cui il paziente è visto non solo come problema clinico, ma come persona, parte di un contesto familiare che avrà un ruolo essenziale nel percorso di diagnosi e terapia. Ma il dottore otorinolaringoiatra Cinuegrana ha preferito ignorare tutto ciò, facendo vomitare mia sorella per una semplice visita alla gola con un bastoncino. Non ci torneremo mai più .
Che disorganizzazione...
Ricovero mia figlia di 8 mesi per vomito causato da intolleranza al latte vaccino. In sintesi: cinque giorni di ricovero solo per attendere i risultati delle analisi sulle intolleranze alimentari, con mia figlia che già dopo poche ore dal ricovero stava bene. Spreco inaccettabile di danaro pubblico.
Dopo tre giorni di ricovero vado in medicheria a chiedere per quale dannato motivo mia figlia, che sta bene, non viene dimessa. L'infermiere mi interrompe "Ecco, venite tutti qui a chiedere la stessa cosa, che ve ne volete tornare a casa...." (sembra la sottolineatura beffarda di un agente penitenziario). Provo timidamente a rispondergli "Mi scusi buon uomo, mi piacerebbe solo sapere perché non date le dimissioni a mia figlia se non sta facendo alcuna terapia. Abbiamo altri tre bambini a casa che ci aspettano !". Replica: "d'accordo, ma gli altri tre stanno bene, ora è sua figlia che sta male"..."veramente, buon uomo, anche mia figlia sta bene..." vabbé lasciamo perdere.
Ogni mattina mia figlia viene visitata da un medico diverso, ed ogni volta è come ritornare al punto di partenza. Dopo cinque giorni il medico di turno mi fa "Se capisco bene dunque sua figlia ieri non ha vomitato" "Ma ha vomitato solo la prima sera!". Ma la cartella clinica la scrivono in geroglifico?
In un ospedale normale mia figlia sarebbe stata dimessa il giorno dopo, con una lista di analisi da fare per studiare le intolleranze alimentari. Io e mia moglie ci saremmo risparmiati cinque notti in bianco, e forse i contribuenti avrebbero risparmiato un bel po' di soldini. Tanto per chiudere ecco il paradosso: non ci sono posti letto a sufficienza, tant'è che alcuni bambini sono costretti a restare in barella.
Disorganizzazione.
Ospedale privo di parcheggio, demandato completamente agli abusivi di zona.
Al DOTTORE MALGIERI GABRIELE
Un grazie speciale al dottor GABRIELE MALGIERI DEL REPARTO DI NEFROLOGIA PEDIATRICA. ABBIAMO PORTATO NOSTRO FIGLIO IN NUMEROSI OSPEDALI, FORSE PIU' PULITI E PIU' PRECISI, DOVE NON SI ASPETTA UNA FILA INTERMINABILE, MA IN NESSUN POSTO ABBIAMO TROVATO UN MEDICO CAPACE DI CURARE NON SOLO IL CORPO, MA ANCHE LA MENTE DI UN BAMBINO CHE HA SOFFERTO TANTO E GRAZIE A LUI VEDIAMO QUELLA LUCE IN FONDO AL TUNNEL.. VEDIAMO LA LUCE NEGLI OCCHI DI NOSTRO FIGLIO QUANDO PARLA, CON LUI ABBIAMO LA SPERANZA CHE TUTTO VADA BENE, E SPERO NON SOLO PER MIO FIGLIO.
DIO ESISTE E NON SMETTERO' DI RINGRAZIARLO PER AVER MESSO SULLA NOSTRA STRADA IL DOTTOR MALGIERI.
GRAZIE DI CUORE DAI GENITORI DI VINCENZO.
Infermiere vergognatevi
Reparto di pediatria al quarto piano del padiglione Santobono:
solo un commento, diretto alle care infermiere (generalizzo, ma c'è qualcuna in particolare): vergognatevi, i pazienti sono tutti uguali e non perché qualcuno potrebbe alzare la voce fate finta che nelle stanze non stiano in due e se, invece, trovate persone perbene, diventate arroganti anche con i bambini. Ricordatevi sempre che siamo tutti uguali e soprattutto abbiamo, chi più e chi meno, i figli che soffrono. Far rispettare le regole è per tutti!!!! Cambiate mestiere!!!!
Mai visto!
Organizzazione zero, attese lunghissime dalle 3 alle 4 ore dall'appuntamento!
Ringraziamenti alla Neurochirurgia
Personalmente ringrazio tutta la Neurochirurgia del Santobono, con un ringraziamento caloroso e speciale per il dott. Pietro Spennato e per il dott. Rapanà (medico esterno) per aver preso a cuore l'intervento di stabilizzazione di ernia cervicale eseguito a mia figlia Elvira. Quando un genitore incontra sulla strada della sofferenza persone come loro, bisogna ringraziare il Signore per il grande dono dato a loro. Grazie.
Pronto soccorso fatiscente
Che dire, dovrei turarmi naso e orecchie e non pensare a quello che vedo.
Eppure portare la mia bimba di soli 9 mesi al pronto soccorso di questo ospedale è stato quasi traumatico.
Oddio, andare ai pronto soccorso è sempre traumatico, ma arrivare in questa struttura fatiscente, aspettare con la bimba in braccio al freddo di una sala di aspetto fredda e polverosa, con infermieri, medici ed inservienti che erano concentrati a vedere la partita del napoli, lasciamo stare.
Una puzza di sigaretta fortissima in sala di aspetto, infermieri che fumano di continuo entrando ed uscendo con gli zoccoli che dovrebbero essere sterili, ma che di sterile non hanno più nulla.
Camici impregnati di fumo di sigaretta e ricettività da accampamento militare.
Ok, il dottore ha visitato la bimba e dopo 30 secondi aveva già stampato il referto.
Bene, meglio così. Non mi permetto certo di valutare il dottore, seppur sbrigativo, ma la struttura è vergognosa.
Parlo del pronto soccorso ovviamente, spero che i reparti siano meglio.
Eppure questo ospedale è rinomato per la cura dei bambini, sarà, spero, per la competenza dei medici.
Ma in questa città proprio non vogliamo liberarci della fatiscenza?
E' gratis? Ottima cosa, ma avrei preferito pagare anche 20 euro per entrare in una struttura un minimo rispondente ai requisiti minimi di protocollo sanitario ed accoglienza per i piccoli malati.
In questa città comandano Cavani ed Hamsick, mi dispiace dirlo, da tifoso del napoli.
Tenessimo alla nostra città come teniamo a quella squadra di calcio, napoli sarebbe certamente tra le prime città al mondo.
Proprio non riusciamo a sollevarci dal fondo.
Ospedale privo di parcheggio, demandato completamente agli abusivi di zona.
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