Ospedale Oncologico CROB Rionero in Vulture
Recensioni dei pazienti
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Carcinoma polmonare
Mio marito è stato in cura presso codesto ospedale per radio e chemioterapia.
La macchina della radioterapia almeno una volta a settimana non funzionava; per quanto riguarda la chemio ed i suoi effetti, non siamo stati minimamente informati.. Al primo ciclo mio marito riferiva all’oncologo i disturbi che cominciava ad avere alle orecchie; il suddetto oncologo minimizzava dicendo che con la fine della chemio i disturbi sarebbero cessati. Per farla breve, la chemio gli ha bruciato le coclee e a tutt’oggi, a distanza di un anno, ha ancora acufeni terribili. Il danno è irreversibile. Se solo il dottore l’avesse sospesa, non saremmo qui a maledirlo tutti i giorni.
Figlia di paziente
Ho avuto a che fare con l'ospedale di Rionero quando mio padre si è ammalato di tumore alla vescica. A febbraio mio papà si è operato a Torino, dopo un mese ha avuto una recidiva e, per via della lontananza, in quanto i miei abitano in Basilicata, abbiamo deciso di rivolgerci al Crob di Rionero. Nel mese di ottobre si è formata una fistola sulla pancia che loro hanno ritenuto di non dover trattare, aggravando così le condizioni di un uomo già pesantemente debilitato. Successivamente l'hanno sottoposto ad una radio massacrante che gli ha provocato un calo di piastrine fino al sette novembre, quando ormai hanno tentato, invano, di fare una trasfusione di piastrine. La situazione è andata sempre peggiorando fino alla notte dell'otto novembre quando, in piena emorragia, mio padre non ha ricevuto assistenza né professionale, né umana. Nessuno si è visto in stanza fino all'una e trenta, chiamati da noi perché mio papà era in evidente sofferenza fisica. All'una e 45 è spirato nell'indifferenza totale all'età di 64 anni. Non è detto che dai tumori di esca vivi, ma bisogna fornire ai pazienti assistenza adeguata per evitare loro ulteriori sofferenze.
Otorinolaringoiatria
Dopo l'intervento chirurgico ho avuto una lunga convalescenza. A distanza di mesi ho vari disturbi tra cui ipoestesia, spasmi involontari alla parte estesa trattata. Il follow-up e' stato eseguito, visti i postumi, presso altra struttura. L'approccio sanitario, che non ho avuto, deve essere multidisciplinare nei tumori del distretto testa- collo.
La mia esperienza negativa
Un anno e mezzo fa abbiamo scoperto un tumore al polmone a mio marito. Siamo andati direttamente a Milano, ove ci hanno fatto fare la chemio a Rionero per una questione di comodità, perche Milano ci veniva molto lontano. Per quanto riguarda la bravura e la competenza degli oncologi nulla da dire, ma l'assistenza clinica è stata 0. Nell'ultimo periodo abbiamo ripetuto piu' volte agli oncologi che non si sentiva bene e loro per la fretta hanno sempre sorvolato.
Poi dalla somministrazione dell'ultima chemio, dopo una settimana, siamo partiti per Milano perchè non stava per niente bene. Dopo che l'ha visitato l'oncologo a Milano, si è arrabbiato per le condizioni cliniche in cui è arrivato mio marito; infatti è deceduto a Milano il giorno dopo per una grave crisi respiratoria. Se il CROB di Rionero non è in grado di gestire l'elevato numero di pazienti, deve mandare le persone in altri ospedali. Quando si ha a che fare con un tumore non si sa se se ne esce vivi, lo so; in ogni caso, anche se il paziente è al termine, va assistito clinicamente per evitargli le sofferenze.
Oncologia
Polo di ricerca, siamo alle solite, polo sanitario che non si distingue dagli altri, i medici al centro della sanità e non i pazienti al centro della sanità. Trattasi di pazienti affetti da tumore e la ricerca si accanisce a chi medico deve scrivere una cartella clinica per un ricovero. Si precisa che il paziente ha rinunciato alla vostra struttura.
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