Ospedale Moscati di Aversa

Paziente due giorni al pronto soccorso su di una barella senza essere stato visitato e senza che gli sia stato somministrato alcunchè.

Nulla da dire sull'intervento, mi lamento invece dell'assistenza post operatoria.
Paziente operata lasciata in un bagno di sporcizia, flebo terminata da tempo lasciata aperta, campanello non assistito, acidità delle infermiere a mille.
Bisognerebbe umanizzare e addolcire lo staff infermieristico.

Ottimo servizio. Cortesia e professionalità.

Dopo diagnosi da pronto soccorso (attesa codice verde, 7 radiografie + una TAC) dovevo fare la prima visita. Visto la prognosi di 20 giorni, mi presento il giorno 21 con i raggi, dopo essere stato al CUP 3 giorni prima dove mi veniva detto che con l'impegnativa non c'era bisogno della prenotazione.
Mi presento in ambulatorio, aspetto ore ed ore, l'ortopedico e l'infermiere, con arroganza e senza visitarmi, mandano a casa dicendomi che dovevo fare la prenotazione e presentarmi entro i primi 7 giorni per avere la visita senza prenotazione. Me ne sono andato quindi col piede dolorante ed i punti dal braccio me li sono tolti da solo.

Intervento effettuato dal dottor Pietro Gagliardi mediante laser-terapia. I miei complimenti al dottore e al suo staff per la gentilezza e la grande professionalità dimostrata.

Professionalità ed attenzione al paziente contraddistinguono il Dott. Pietro Gagliardi che, con immensa gentilezza e assoluta bravura mi ha operato a causa di ipertrofia dei turbinati. Ottimo tutto lo staff del reparto.

Sono stato al pronto soccorso per una frattura al piede sinistro lunedì 08/08/2022; sono arrivato alle ore 20.00 al TRIAGE, e alle 10.30 avevo già l'arto ingessato.
Sono rimasto molto colpito dal fatto che, nonostante ci fossero molti pazienti, sono stato subito portato all'interno del pronto soccorso, visitato, inviato in Radiologia a fare la RX. Riscontrata la frattura del 5° metatarso, sono ritornato e poco dopo è arrivato l'ortopedico che in breve tempo mi ha bloccato l'arto con uno stivaletto di gesso. Sono rimasto molto colpito della cortesia di medici e infermieri e voglio ringraziare in particolare il dott. Moio, il dott. Iorio e l'infermiere Davide che mi hanno seguito per tutto il percorso.

Sono il figlio della signora V. Nicolina, operata ad agosto 2021 di urgenza per blocco intestinale (volvolo). Premetto che mamma già aveva avuto un anno prima lo stesso intervento presso l'ospedale Cardarelli.
Ho trovato c/o questo reparto dell'ospedale Di Aversa massima professionalità. Chirurghi, seppur molto giovani, preparatissimi e sempre ben disposti a informare i parenti dei pazienti sulla evoluzione dell'intervento. Grazie per aver salvato la vita a mamma.
Chirurgia di urgenza ospedale Aversa un fiore all'occhiello della sanità campana.

Dovevo essere sottoposta ad isteroscopia, mai svolta per liste di attesa tremende: per fare una isteroscopia operativa attesa di oltre 12 mesi...

In data 4 febbraio 2022 ho portato mia mamma di 85 anni, sig.ra V. Nicolina, con prenotazione eseguita per polipectomia da eseguire in ambiente protetto.
Trattamento endoscopico di grosso polipo del colon con ansa diatermica mediante tecnica "piecemeal".
Debbo dire che abbiamo trovato medici ed infermieri molto bravi, umani e professionali. Un ringraziamento ai dottori e infermieri esecutori e, nello specifico, a: dott. Guido Bile, dott. A. Crispino, inf. N. De Chiara, inf. A. Di Martino.
Un grazie di cuore a tutti.

Nei giorni scorsi sono stata nel reparto di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale di Aversa per la rimozione del dispositivo "Port a Cath" e lì ho avuto la fortuna di conoscere una bravissima persona. A volte si dice che l'Angelo Custode non esista, nulla di più falso: io l'ho incontrato e questo Angelo si chiama Rosalba Gisondi, infermiera professionale. Lei è da sempre disponibile, cordiale, generosa, si fa sempre in mille per esaudire qualsiasi richiesta. A questo Angelo, che tutti vorrebbero avere al loro fianco, voglio augurare ogni bene, ogni soddisfazione, ogni cosa che il suo cuore desidera e che ha sempre desiderato.

Ho trovato personale competente e molto professionale. Un operatore di nome Iodice è stato gentilissimo con mio figlio down. È stato l'unico a calmare lo stato emozionale del ragazzo, che si è tranquillizzato e ha eseguito un esame perfetto, a giudizio del professore che lo ha in cura.
Inoltre ho ritirato dopo 30 minuti la risposta.
Lo consiglio.

Dopo un tamponamento stradale sono stata al PS in ospedale. Al triage ho spiegato di avere dolori al collo e di averlo quasi bloccato, dolore acuto quando mi stendevo e quando provavo ad alzarmi. Mi è stato consigliato di prendere un antidolorifico qualsiasi e di ritornare il giorno seguente se non fosse passato. Senza neanche visitarmi. Nessuna radiografia.
Il giorno seguente sono stata in un'altra struttura, dove ho avuto tutte le cure necessarie. Quello stesso giorno, mentre stavo attendendo le risposte della radiografia in quest'altro ospedale, è arrivato un signore con una grave ustione solare e ha raccontato di essere stato all'ospedale di Aversa, dove in maniera molto superficiale gli avevano detto solo di usare creme e bende, senza alcuna visita e diagnosi. So che ci sono medici molto bravi... ma qualcosa andrebbe cambiato al pronto soccorso.

Grande professionalità e pazienza per il loro operato. Dottori e infermieri eccellenti. Mio marito è stato salvato grazie al loro saper individuare subito il problema ancora prima di tutto. Un abbraccio allo staff della chirurgia generale.

Ringrazio il reparto ORL per la disponibilità, la cortesia e la competenza dimostrate nel periodo di degenza per l’intervento ai polipi alle corde vocali effettuato dal dott. Gagliardi in data 20 settembre 2019 a mia sorella Assunta! Non ho parole per la loro professionalità, competenza e simpatia..
Un caloroso grazie alla caposala, agli infermieri e alla splendida persona del dott. Gagliardi! Grazie a tutti per aver supportato la sua ansia e le sue paure..

Bravi al reparto otorino. Ottimo lavoro da parte del dott. Pietro Gagliardi.

Scrivo per ringraziare il Dott. Forleo, instancabile professionista.
Rigore, umanità e professionalità, fanno di lui uno dei migliori in circolazione.

Nonostante le difficoltà dovute al grande bacino di utenza, tutto il personale affronta le mille difficoltà con cortesia e competenza (salvo qualche eccezione).
Ovviamente il pronto soccorso andrebbe rinforzato con più persone in tutti gli ambiti.

Reparto di traumatologia e ortopedia, intervento programmato di protesi d'anca. Ho 32 anni, quindi mi aspetto che le cose vengono fatte perbene e con cura perché l'apparecchio non dura per sempre, quindi con l'età sarà da rifare l'operazione. Operazione che è andata bene, sotto le mani del primario del reparto - per questo alla competenza ho dato 4!
Assistenza, pulizia e servizi non si sa invece cosa siano, non si distinguono infermieri da oss, nessuno sa fare o non vogliono fare (ho assistito ad entrambe le cose); dopo 7 giorni sono stato dimesso e per me è stato come uscire da un incubo... Se non avessi avuto i miei genitori vicini, nemmeno l'assistenza base avrei avuto, visto e considerato che sono stato allattato tutto il tempo! Ora mi ritrovo a casa dopo 21 giorni dall'intervento ancora con i punti attaccati, ho già consumato un ciclo di antibiotico e stasera ne inizio un altro... In ospedale al giro visita guardavano attraverso la medicazione e dicevano "tutto ok".. Per questo non consiglio la struttura e spiace che il lavoro del primario venga penalizzato amaramente dagli operatori di reparto.

Questa estate è stata per me indimenticabile, perché ho dovuto affrontare un dolore immenso, quello dell'aborto terapeutico, in seguito ad una diagnosi di trisomia 21. Il tutto aggravato dalla presenza di una placenta che istruiva l'ingresso del collo dell'utero. Un'esperienza agghiacciante, quella di recarmi in vari ospedali, dove mi venivano prospettati epilogo terribili, tipo la perdita dell'utero o peggio e dove notavo chiaramente che nessuno "gradiva" prendersi carico della mia situazione. Ho potuto, così, rendermi conto del dramma che si trovano a vivere le donne che devono affrontare il difficile percorso dell'aborto terapeutico: ci si trova sole e poco comprese... Per fortuna sono approdata al Moscati di Aversa, dove ho incontrato il dottor Francesco Forleo, il solo che, senza esitazione, si è preso carico della mia "complicata" situazione e che mi ha guidata fino al 5 Settembre, quando ho effettuato l'aborto. Nella mia tragedia, l'unica grazia è stata aver incontrato un ginecologo, una persona, che coniuga professionalità e serietà fuori dal comune, un curriculum di fulgido splendore, onestà, entusiasmo e competenza straordinarie, gentilezza verso tutti e, soprattutto, profonda empatia nei confronti del dolore umano.
Io non potrò mai dimenticare che il dottor Forleo, che dopo una notte ed un giorno trascorsi di turno in reparto, è tornato la notte successiva per assistermi, passo passo e darmi forza. Io non dimenticherò mai che mi ha salvato la vita. Io non dimenticherò mai che la tranquillità che lui conserva, anche nelle situazioni più complicate e che nasce, evidentemente, dalla sicurezza del suo operato, è capace di trasmetterla anche ai suoi pazienti e, nello specifico, a me, che quella notte ero terrorizzata. Ringrazio Dio per averlo posto lungo il mio cammino.

Mio padre è stato ricoverato di lunedì per un impianto di pacemaker. Il cardiologo ci ha detto che il mercoledì sarebbe stato dimesso; prima inesattezza: la caposala ci ha comunicato che prima del giovedì non sarebbe andato via. Mattina del giovedì il medico di turno, dall'eco, riscontra un versamento minimo, ma lo mette comunque in dimissione, salvo controllo dopo una settimana. Il medico che gli dà il cambio non è d'accordo e non lo dimette. Il pomeriggio di giovedì monta il chirurgo che lo ha operato e dice che per lui si poteva dimettere perché il versamento, confrontando un'eco di una settimana prima, era già lì, da situazione pregressa e cronicizzata (e allora perché non lo ha dimesso lui???), pertanto sarebbe stato dimesso il venerdì. Il venerdì è festivo e io gli chiedo più volte se lo avrebbero dimesso, e lui mi conferma. Venerdì mattina mi chiama mio padre per dirmi che non lo dimettono; il medico di turno è solo e non ha tempo materiale per le dimissioni! Letto impegnato e pasti a carico del servizio sanitario senza alcuna necessità quindi.. Per non parlare della confusione che questo ha ingenerato in mio padre e nelle difficoltá organizzative per la sua famiglia. Inoltre un reparto molto rigido, ma a modo loro... Visite dalle 13.00 alle 14.00 e dalle 18.00 alle 19.00, una persona alla volta per paziente; però il giorno dell'intervento in cui mio padre, ma anche il suo compagno di stanza che aveva avuto lo stesso intervento, erano immobilizzati a letto, io e la figlia dell'altro paziente abbiamo dovuto imboccarli per farli mangiare perché nessun addetto, pagato per questo, è venuto a farlo! Di notte poi gli hanno messo il pannolone per non avere la rottura di scatole di essere chiamati per accompagnarlo in bagno, dal momento che non aveva nè flebo nè cateteri per cui avrebbe potuto tranquillamente andare in bagno!!! Pulizia quasi inesistente in camera e giardini esterni pieni di cartacce, barattoli, bicchieri usati... Non capisco perché la gente accetti tutto questo senza mai lamentarsi! Sono già grati per il fatto di essere curati...? Ma la gentilezza, la pulizia e il dovere del personale ospedaliero per loro sono un optional, non un diritto di un malato come un qualsiasi cittadino di Bolzano, Torino o Firenze?

Grazie all'alta competenza e professionalità del dottor Palmer e di tutto lo staff di rianimazione, medici rianimatori infermieri e OSS. Mi hanno letteralmente strappata da morte certa e rimessa in piedi in una settimana.
Un grazie di cuore va alle infermiere Clara e Grazia, che mi hanno supportata in tutto, facendomi seguire tutto ciò che era utile alla mia riabilitazione con polso fermo ma con enorme umanità.

Mia madre operata alla tibia e al perone, si è svegliata la mattina dopo in un lago di sangue. Non le è stato messo il drenaggio. La doccetta di gesso è restata sporca, la medicazione non cambiata, le lenzuola idem. Nessun tipo di sostegno infermieristico. Sono i familiari che devono provvedere al lavare i parenti, a portare pale a metterle e a toglierle (anche se immobilizzati a letto, che quindi mani esperte forse tratterebbero meglio).
Il reparto di ortopedia non ha bagni per disabili, nè carrozine, nè altri supporti ortopedici di nessun tipo come semplici sostegni con manopole sui letti per permettere al paziente di sollevarsi in autonomia un po' dal letto (ho almeno non ho visto nulla di tutto questo), né ghiaccio, nè - cosa più grave- sanno cosa sia il rispetto per il malato.
È uno degli ospedali più sporchi che io abbia mai visto, operai che usano l'ascensore degenti per portare a piano terra i calcinacci, pazienti che fumano nei corridoi e nessuno li richiama. Una babele.
Mi rendo conto che la platea qui sia difficile, ma è anche vero che qui sembra che se non urli nessuno ti ascolta. Non credo dovrebbe essere così...
Spero soltanto che l'intervento sia andato bene (troppo presto per dirlo).

Sono stato all'Ospedale "Giuseppe Moscati" di Aversa questa mattina, per accompagnare mia sorella a cui doveva essere impiantato un port. Ho avuto modo di conoscere ed apprezzare la grande professionalità di alcuni membri del personale dell'unità operativa di anestesia e rianimazione, a cominciare dal Primario, il Prof. Francesco Diurno, assieme al caposala, il Dott. Biancardi ed all'allieva infermiera Concetta Nardulli. Particolare riconoscenza da parte mia va anche all'infermiera Dott.ssa Clara Romani, che ci ha accolto con grande gentilezza, dimostrando molta dedizione e pazienza come poche altre volte ho visto fare nel corso della mia vita presso le varie strutture sanitarie in cui mi sono trovato. L'equipe ha svolto il suo lavoro al meglio, con precisione, celere ma non frettolosa. Ho voluto pubblicare questa recensione perchè stamattina ho potuto constatare come la Sanità italiana, in particolare qui in Campania, si avvalga di tanti professionisti che svolgono degnamente il proprio lavoro, restando tuttavia nell'ombra perchè è sempre più facile mettere in risalto casi di malasanità, casi in cui i cittadini restano vittime dell'incuria e dell'incompetenza del personale sanitario. Pur essendo doveroso rendere noti eventi del genere, così come garantire alle vittime tutta la giustizia e la solidarietà che meritano, ritengo che sia altrettanto importante mettere in luce l'ottimo lavoro di quei tanti professionisti che ogni giorno si impegnano per venire incontro alle esigenze dei pazienti con competenza, disponibilità e pazienza.

Sono stato ricoverato sia in terapia intensiva che nel reparto di cardiologia. Posso affermare di aver avuto il piacere di conoscere personale medico e paramedico dotato di non comuni doti sia umane che professionali. Li ringrazio veramente di cuore per le cure avute.

All'ospedale Moscati di Aversa c'é l'U.o.s.d. di Emodialisi dove il personale medico e paramedico, a fronte di una severa carenza di risorse umane, si prodiga in tutto e per tutto. Nel mio caso personale, hanno salvato la vita di mia zia.

Siamo stati ieri sera (24/02/214) al P.S. pediatrico dell'Ospedale di Aversa, ci hanno detto che c'era da aspettare. Nella sala d'attesa c'era un solo bimbo febbricitante, in attesa da oltre un'ora perchè secondo l'infermiera a cui ho chiesto spiegazioni, la pediatra di turno era in sala parto per un cesareo! Aria di sufficienza, risatine queste le ulteriori giustificazioni per la nostra attesa. Mi chiedo perché esistano operatori del settore che non sono, prima, Uomini (e includo anche il sesso femminile) e che operino senza tatto, onestà, chiarezza, empatia, sorriso.. che sanno bene che tu sei li perchè ti affidi a loro e della categoria che rappresentano, e che invece di esser grati e responsabili per questo, se ne "approfittino"!!!

COME SI PUO' DIMETTERE UNA PERSONA CON UN INFARTO IN ATTO E LIQUIDARLA CON DOLORI INTERCOSTALI??!! SE NON FOSSE STATO PER LA TEMPESTIVITA' DELLA MIA MAMMA DI FARLO ASSISTERE ALL'OSPEDALE DI CASERTA, MIO PADRE SAREBBE MORTO!

Il mio personale grazie al personale del pronto soccorso e della pediatria del Moscati di Aversa in servizio il pomeriggio del 26 gennaio 2012, che con tempestività, competenza e umanità ha letteralmente salvato la vita alla mia piccolina. Perfetto e fluido anche il raccordo della struttura con lo Sten di Caserta e di questi con la Neonatologia dell'ospedale Monaldi, dove mia figlia è stata trasferita per le cure necessarie.

Sono stata a visita dal Dott. F. per lo stomaco PRESSO l'Ospedale.
Avevo un reflusso gastrico in corso, pesavo all'epoca neanche 48 chili, e per questo problema sono stato curato dal Dott. F. in maniera approssimativa, infatti lui sostenne che era un problema psicologico e mi dirotto' dal Dott. C., uno psichiatra che mi diede antidepressivi. Ma il problema si aggravo', arrivai a pesare 39 chili (sono stata dirottata anche presso un centro di Milano anoressico). Invece per La solerzia del Policlinico di NAPOLI, OVE SONO STATA OPERATA ALLA VALVOLA ALLO STOMACO dal Dott. Rossetti, mi sono salvata.
CERTO, HO DENUNCIATO il tutto alla magistratura, ancora oggi ho delle crisi nervose per i medicinali presi, e la magistratura ha dato ragione al Dott. F., oltre ai danni fisici anche la beffa delle spese legali. OLTRE alla varie spese affrontate con l'aiuto di mio padre..