Ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo
Recensioni dei pazienti
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Ricovero Cardiologia
Il mio compagno è stato ricoverato ad urgenza per crisi ipertensiva sintomatica per circa 10 giorni (11 se contiamo 1 notte al pronto soccorso) dove per 3 giorni non riuscivano ad abbassargli la pressione e quindi sottoponendolo a vari "esperimenti" di somministrazione medicinali dove dicevano non fargli effetto;
in tutto ciò si becca un infezione con febbre dove mi ero accorta io e non i medici della febbre dove viene imbottito di antibiotici e non spiegando da dove venisse questa infezione. Esami su esami, braccia pieni di lividi e ovviamente debolezza dove il ragazzo di 46 anni non riusciva ad alzarsi per via dei medicinali e sentendosi dire in continuazione che è giovane e deve alzarsi come se fosse una sorta di capriccio, quindi non aiutandolo in nessun modo e lasciandolo per quasi 4 giorni senza lavarsi, ho dovuto arrangiarmi io con urina sulle lenzuola dove facendolo presente mi dicono "eh, se non si vuole alzare"! Il mio compagno non mangiava per svariati motivi e mi è stato risposto che non era una preoccupazione questa difatti ha perso 6 kg (non è un soggetto in sovrappeso quindi finito quasi sottopeso) senza somministragli neanche 1 flebo per alimentarlo. Ti trovi in un certo senso abbandonato con poca empatia, quando si chiede spiegazioni ti danno risposte a metà e non molto chiare, è stato detto più volte al cardiologo di turno che aveva la vista un po' appannata ma non hanno dato peso alla cosa, di fatti la situazione continua e sarà visitato altrove.
Viene dimesso senza una prognosi certa come "sospetto iperaldosteronismo primitivo" senza saperci indicare dove continuare le cure o le visite (menzionando Milano) e dicendo che loro quello che dovevano fare lo hanno fatto come per lavarsi le mani per poi dimetterlo con 10 pillole al giorno che stanno alterando la situazione renale dove ora dovremmo sbatterci a destra e manca. Ovviamente in tutto ciò non avendo risposte il mio compagno ne è uscito depresso e con ansia raddoppiata. Ho provato a ricontattarli per le pillole che non gli facevano proprio bene e hanno iniziato a passarsi la palla tra medici dove una non lo ha seguito ma lo conosce per nome e l'altra che lo ha dimesso non sapeva della cura e che dovrei rivolgermi al medico di famiglia o al reparto e che doveva andare in ferie!
Fortunatamente da poco, grazie al reparto di nefrologia, stiamo iniziando un percorso con il papa Giovanni di Bergamo dove la professionalità ed empatia si vedono.
Esame Elettromiografia
Servizio di accettazione buono.
Sono stato villanamente ripreso dalla dottoressa perché, visualizzato il mio numero di attesa sul monitor, non vedendo uscire il precedente paziente, per educazione sono entrato solo quando è uscito.
Preciso che non ho fatto alcun riferimento al tempo di attesa di quasi un’ora sull'appuntamento prenotato.
Credo che per ogni ogni esame dovrebbe essere dedicato qualche secondo di spiegazione e un minimo di delicatezza nello svolgimento di esso, nulla di tutto questo.
In passato ho avuto trattamenti ben diversi con altri medici e non vorrei giudicare male la struttura per l'accaduto in data odierna. La buona educazione dovrebbe esserci sempre.
Visita reumatologica privata
Visita soddisfacente.
Sollecito in seguito con email per complicanza della cura, nessuna risposta!
Grazie.
Esperienza per visita ortopedica
Esperienza da incubo fin dal tentativo di prenotazione di una visita specialistica, con revoca della stessa da parte della struttura senza essere informati in tempi dignitosi, tanto che ero già in treno e stavo per arrivare a Bergamo da fuori Regione. Senza nessun moto empatico da parte di chi risponde al centro prenotazioni (probabilmente trovano normale confermare e poi annullare visite continuamente) comunque ottengo una nuova prenotazione con altro specialista, sempre A PAGAMENTO (ho dovuto pagare anche l’hotel per 2 giorni in più rispetto alle previsioni). Vista la superficialità con cui sono stata trattata nella precedente prenotazione, ho telefonato al centro prenotazione intorno alle ore 13.00 per aver conferma che alle ore 17.50 dello stesso giorno avrei trovato il medico per la visita prenotata (la signorina mi ha risposto che era confermata); così tutta speranzosa mi reco in struttura e allo sportello ho pagato la prestazione, ricevendo conferma della presenza del dottore. Passata mezz’ora oltre l’orario fissato per l’appuntamento, senza essere chiamata vado a chiedere informazioni in merito al ritardo e mi viene detto che il dottore non c’è e che mi avrebbero restituito i soldi, come se fossimo al mercato e non in un luogo in cui ci sono persone bisognose di cure... Per fortuna un medico, mosso a pietà, ha eseguito la visita e per questo lo ringrazio.
Colonscopia
Trattata male dal personale che ha eseguito la colonscopia, la dottoressa si è pure permessa di fare un commento sul mio peso!!!
Dopo più di un mese dall'esame, non sono stata contattata né per il ritiro biopsie, né per il pagamento. Al telefono tutti irraggiungibili, sono dovuta tornare in clinica per risolvere il tutto.
C’è nessuno???
Da tempo è ormai impossibile prenotare una visita o un esame, il telefono suona a vuoto ed alle email non rispondono...!
Sempre peggio
La sensazione che si ha in questa struttura è che i pazienti non contino. Il nome Humanitas è il meno adeguato, non c'è nulla di umano da parte di nessuno. L'ennesima volta che mi sono trovata malissimo in questo ospedale è successa questa mattina, quando per ritirare un referto hanno sballottato mia madre ottantenne avanti e indietro più di una volta e alla fine era sotto il loro naso e non l'avevano visto. Non solo non si sono preoccuparti di andare a recuperare il referto, dal momento che la svista è stata loro, ma non si sono neppure sentiti in dovere di scusarsi con questa povera signora.
Tempo fa, dimesso mio padre qualche mese fa dal reparto Urologia senza avvisare in tempo la figlia, senza sapere come fosse andato l'intervento e senza nessun contatto umano..
Pronto Soccorso
Ci siamo recati al Pronto Soccorso dell’ospedale Gavazzeni alle ore 17:00 circa con la bambina che accusava forti dolori al braccio destro, gonfio dopo una caduta accidentale durante le ore di lezione a scuola.
Abbiamo trovato vergognoso fare aspettare una bambina più di tre ore in un pronto soccorso per una radiografia... Questa è l’attenzione che si dà oggi ai piccoli pazienti.
Pronto soccorso
Mi sono recata presso il PS della struttura per un incidente domestico che mi ha causato un taglio al collo del piede con sospetta lesione totale del tendine. Dico sospetta in quanto le misure prese sono state quelle di suturarmi la ferita (senza controllare se avessi all'interno dei pezzi di vetro ), rx e ingessatura; mi hanno fissato a distanza di 4 giorni l'ecografia (era un martedì, non un week-end dove probabilmente il personale competente non è in servizio), per capire esattamente il danno subìto e procedere con l'operazione.
Possibile che un tendine reciso debba aspettare 4 giorni per una eco e sicuramente prima della prossima settimana non riusciranno a programmare l'intervento??
Il primo medico che mi ha guardato la ferita ha pure esordito dicendo che per un taglietto del genere potevo evitare di andare in PS, senza fare un minino di anamnesi; ho dovuto insistere spiegando che io non muovevo più le dita dei piedi.
Screening mammografico
Ho fatto la mammografia aderendo al programma di screening mammografico. Quando sono andata a ritirare il referto ho chiesto di poter avere il dischetto. Mi è stato risposto che per averlo avrei dovuto aspettare un'ora. Dovevo rientrare sul posto di lavoro, per cui ho chiesto se era possibile ordinarlo che sarei passata a ritirarlo successivamente. Mi è stato risposto che non era possibile. Oggi, essendo in ferie "armata" di libro, mi sono recata presso la segreteria della radiologia per avere il dischetto, mi è stato detto che il tempo di attesa era di 40 minuti. Bene, sono entrata alle 9.20 e mi è stato consegnato alle 10.45 su sollecito. Fate voi i conti...
Prenotazioni
Sono di nuovo qui a mostrare la totale delusione: è da metà gennaio che non riesco a prenotare una visita di controllo cardiologica, ore ed ore al telefono senza che nessuno risponda. Ovviamente la scelta è per il servizio pubblico, per il privato le cose cambiano, ma se la clinica ha modo di esistere è per l'alta percentuale di soldi pubblici che riceve.
Addominoplastica
Nulla da dire sugli ottimi medici. Purtroppo pessima l’organizzazione della struttura e l’assistenza Del personale infermieristico e OSS.
Convocato per un prericovero, scopro che quest’ultimo è stato cambiato al momento in ricovero per questioni logistiche legate alla disponibilità dei posti letto (ma ne vengo informato al momento, e venendo da un’altra regione perdo l’affitto della stanza a Bergamo che avevo preso in vista del prericovero). Attesa di 7 ore per il fatidico posto letto.
Totale assenza di sensibilità e cura da parte di infermieri che, benché sia stato operato (e quindi impossibilitato a muovermi) non si curano di rispondere alle rare chiamate al campanello, che viene puntualmente spento e spesso ignorato per parecchio. Continue risatine, da parte di giovani tirocinanti, rivolte all’anziano compagno di stanza. Insomma, personalmente ho trovato veramente assistenza poco attenta e totalmente inadeguata ad un personale medico in gamba.
Visita diabetologica per rinnovo patente
Medico in ritardo di 30 minuti per una visita privata. Non si è nemmeno scusato con il paziente e lo ha pure trattato con supponenza e maleducazione.
Ricovero in Medicina
Parente ricoverata in Medicina: dottoresse gentili e competenti.
Personale infermieristico costantemente scocciato tanto da far sentire in colpa il paziente se suona il campanello (che viene prontamente spento, ma il servizio viene erogato anche ore più tardi).
Il soggiorno risulta frustrante più di quanto causato dalla malattia.
Lobectomia polmonare
Ho avuto mia mamma ricoverata per un intervento di chirurgia toracica. Il giorno di ingresso mia mamma (e non solo lei) è stata fatta cambiare nel bagno della sala d'attesa in piedi e portata in sala operatoria in modo molto sbrigativo dall'infermiera - e davanti a tutti senza un minimo di privacy. Davanti alla mia richiesta del posto letto, mi viene detto che non erano disponibili. Ho atteso 3 ore e, nonostante le mie domande dove mettere le cose di mamma, ricevevo risposte scocciate. Alle 13.00 il chirurgo mi comunica il buon esito dell'intervento, comunicandomi che entro 30-60 minuti mia mamma sarebbe stata portata in camera. Alle 16.00, solo dopo diverse rimostranze al capo sala, si decidono a portarla in camera. Nei giorni di degenza tutto il personale di assistenza, infermiere e personale a supporto, si sono sempre dimostrati scocciati, con risposte strafottenti oppure scaricando su altri certi interventi con attese infinite. L'unica fuori dal coro l'infermiera del dolore grande, persona di una umanità incredibile. Grazie e brava. Ho visto una paziente lasciata per oltre 24 ore in disagi infiniti dove nessuno interveniva e solo dopo che il marito ha fatto intervenire un medico fermato nel corridoio, sono stati presi provvedimenti.
Spiace solo che l'unità è di eccellenza e grande è la professionalità dei medici che ci lavorano, ma il non controllo del personale di assistenza ne lede l'immagine.
Ringrazio immensamente il prof. Bortolotti e la dott.ssa Rizzardi. Unici ed insostituibili, a cui sarò sempre grata.
Intervento alla schiena
Mia madre è stata operata alla schiena a fine settembre 2016. Le hanno tolto viti e cage che le avevano inserito in un'altra clinica 5 anni fa e riposizionato cage e viti per stabilizzare la colonna. L'intervento per ora sembra riuscito, ma la permanenza alla clinica Humanitas Gavazzeni è stata deludente. Innanzitutto l'intervento, già programmato da un paio di settimane, è stato spostato di due giorni per mancanza di strumenti necessari all'operazione chirurgica, quando si era già lì, comportando un dispendio di tempo ed economico per i familiari che l'assistevano. In secondo luogo non è mai stata ricoverata nel reparto di competenza, ma in un altro reparto in cui il medico appariva una volta al giorno e in caso di urgenza doveva essere cercato e non era sempre disponibile. Infine è stata dimessa in maniera frettolosa, tanto che quando siamo rientrati a casa (a 250 km di distanza da Bergamo) dopo 4 giorni siamo dovuti andare in pronto soccorso della nostra città per avere un aiuto terapeutico e far fronte ai dolori lancinanti post operatori. La lettera di dimissioni è stata scritta a mano dopo ore di attesa perchè il computer non funzionava. Lo strumento per misurarle quotidianamente la pressione non funzionava, ma veniva comunque utilizzato riportando valori non corretti.
Colica renale
3 volte al pronto soccorso in una settimana per forti dolori (coliche renali), alla terza visita, chiamato l'urologo, si decide per inserimento di stent uretrale. Dopo 1 o 2 trattamenti per i calcoli (bombardamento), dolori molto acuti e 25 giorni di stent, prima chiedo chiarimenti, poi prenoto visita privata in altra struttura, ove in DUE giorni sistemo tutto (anno 2010).
Accettazione decisamente non adatta
Mi sono recata presso la clinica per effettuare una visita e:
1. Non mi è stato detto di recarmi 40 minuti prima
2. C'erano 7 persone in coda e un solo sportello aperto
3. Ho chiesto se si poteva avvisare del mio ritardo il medico e mi è stato detto al banco informazioni di "non preoccuparmi"
4. Non ho potuto effettuare la visita perché il medico doveva andare.
Non ce l'ho con il medico, anzi, ma non credo sia possibile una cosí brutta gestione delle accettazioni sia per la poca disponibilità di sportelli aperti, sia, in secondo luogo, per l'inefficiente gestione del servizio informazioni!
Sicuramente io ero in ritardo (nonostante non fossi stata avvisata), ma davanti alla mia richiesta di informare il medico del ritardo è stato mostrato totale menefreghismo... alla faccia del servizio informazioni!
CHIRURGIA DELLA COLONNA - DELUSIONE
Sono stata operata l'anno scorso per una spondilolistesi di II-III grado (ho anche una discreta scoliosi ma mai presa in considerazione) in questa struttura, perchè qui lavora uno dei neurochirurghi più rinomati di Bergamo.
Appena terminato l'intervento, mi dicono che è andato tutto bene, purtroppo la vertebra scivolata è stata riposizionata solo per metà, però dovrei avere grossi miglioramenti.
A parte il fatto che durante la mia degenza (10 giorni) ho avuto vari disguidi - per esempio un letto non automatico per una persona bloccata a letto ben 5 giorni!!! dato che mi dava fastidio chiamare l'infermiera ogni ora per farmi cambiare posizione dello schienale, sopportavo il dolore alla schiena... ma questo è un dettaglio... la cosa che mi ha lasciata più allibita è che un giorno (ancora bloccata a letto) mi tolgono il catetere, ho ancora la flebo, dopo qualche ora che non riesco a urinare, mi sento scoppiare, sto veramente male allora sono il campanello, non arriva nessuno, chiedo a mia madre di chiamare un infermiere, perchè sto impazzendo!! ma sorpresa, sorpresa.. in reparto non c'è nessun infermiere!!! son tutti in pausa!!!! dopo circa un'ora di attesa e dopo altri interminabili attimi di attesa per cercare di convincere l'infermiera (che non mi crede) che sto scoppiando, mi rimettono il catetere!!! e infatti riempio metà sacca!
Alle dimissioni nessuno mi da' indicazioni, non so che fare! Allora mi tocca andare IO a cercare il medico per avere alcune delucidazioni (in modo moooolto sbrigativo) sul da farsi durante la convalescenza.
Fiosioterapia??? abbandonata a me stessa.. non ho capito quando e cosa fare!!! il risultato è stato che ho sbagliato tutto...
Ma questo è ancora niente... a Settembre, dopo il 3° controllo (A PAGAMENTO, VOLUTO DA ME, 200€ A VOLTA nonostante le mie poche entrate economiche, A ogni controllo mi sento trattata come una specie di ipocondriaca) con il medico che mi ha operata... gli comunico per l'ennesima volta che non sto bene, e che nell'esito radiologico c'è scritto che c'è qualcosa che non va... visionata la lastra, la risposta?? "Impossibile, si è sbagliato il radiologo! qui non c'è niente che non va".
Passano i mesi, sto sempre meno bene. Allora a Marzo 2014 decido di fare un altro consulto a Milano... e cosa scopro?? che i ferri sono rotti da Settembre (visibili nella famosa lastra) e nè chirurgo nè fisiatra (quest'ultimo lavora in un'altra struttura) se ne sono accorti!!!!
La conseguenza è ovvia, 6 mesi con i ferri rotti facendo palestra hanno aggravato ancor più la situazione, e ora sono disperata, non so più dove andare e cosa fare!!!
IN CONCLUSIONE, UNA DELUSIONE UNICA.
In mancanza di altro....
Non mi sono trovata bene, medici arroganti e scortesi. Nessuna informazione sull'intervento o su quando sarei stata dimessa; tutto molto "alla buona" insomma. Non metto in dubbio le loro capacità come chirurghi, ma credo non bastino.
Dieci anni fa era tutta un'altra cosa
Sono profondamente indignato per il diverso trattamento riservato ai clienti privati rispetto ai clienti pubblici. Al di là di un aspetto "elegante" per non dire "signorile", la gente viene trattata male non tanto dal personale medico, quanto dalle segretarie dei diversi reparti.
Presso la struttura sono stati effettuati i seguenti interventi/trattamenti:
- Al sottoscritto: intervento privato a pagamento per la creazione di quattro bypass aortocoronarici (2002). Nulla da eccepire.
Intervento d'urgenza per inserimento di pace-maker (2004) a seguito di blocco atrio-ventricolare di 3° grado permanente e successivo follow-up. Nell'insieme rapporti scadenti e insoddisfacenti.
- Alla moglie: intervento privato a pagamento per amputazione del retto e creazione di colostomia a causa di adenocarcinoma al retto in stadio avanzato. Nulla da eccepire.
Trattamento chemioterapico successivo a carico Asl. Assolutamente insoddisfacente con susseguente decesso della paziente per riconoscimento ritardato (due anni) di metastasi al cervello.
Blocco atrio-ventricolare di 3° grado permanente (con inserimento di pace-maker).
Adenocarcinoma al retto in stadio avanzato;
Trattamento chemioterapico successivo a carico Asl.
Tanta presunzione.....
Ho avuto mio fratello che è stato operato di recente di resezione endoscopica di neoplasia della vescica. Non ho avuto una impressione positiva per la presunzione di un medico, dr. Lembo, che, alla domanda per quale motivo non usasse un metodo moderno per la ricerca delle neoplasie vescicali occulte, mi ha risposto che lui non ha bisogno di questi marchingegni. Ora, io capisco che essendo anziano avrà la sua esperienza... ma quanta presunzione e... arroganza!
CARDIOLOGIA: ESPERIENZA PRETTAMENTE NEGATIVA
Sono un cardiopatico di 64 anni, ricoverato nel Reparto Cardiologia della Struttura Sanitaria di "ECCELLENZA" lombarda, per un intervento di "ablazione transcatetere con R.F.", per risolvere un problema diagnosticato dal proprio medico di fiducia presso cui privatamente sono stato controllato attentamente con ECG e visita specialistica, come un "FLUTTER ATRIALE TIPICO" in soggetto con avvenuto pregresso IMA nel 1998.
Mi sono presentato fresco e riposato, con annessa valigetta con biancheria, per il classico breve soggiorno nella rinomata Clinica cittadina, a metà del mese di maggio 2013, senza alcun dolore o fastidio, ad eccezione del solito dolore di Angor da sforzo che mi affligge a seguito del vecchio infarto risolto da 15 anni.
Il giorno successivo al mio arrivo, dopo i numerosi ed accurati accertamenti clinici di routine, venivo sottoposto da mio Cardiologo alla c.d. "ablazione transcatetere" per eliminazione mediante "bruciatura" delle cellule malate, che alteravano da qualche tempo il mio battito cardiaco con una seria "BRADICARDIA".
Dopo essere stato sedato con anestesia locale, venivo sottoposto per oltre mezz'ora all'intervento sanitario, quando il Cardiologo operante mi si rivolgeva verbalmente, mentre mi trovavo sdraiato sul lettino operatorio in uno stato di stordimento e di prostrazione psicologica dovuta alla mera angoscia, comunicandomi in termini medici che non poteva più procedere all'intervento per intervenute complicanze cliniche nella mia Fibrillazione atriale, che si era aggravata per meri motivi clinici non meglio determinati. Alle mie rimostranze e alla accesa delusione per l'esito interrotto dell'intervento di routine, il Sanitario mi faceva effettuare dal personale paramedico una Cardioversione elettrica in anestesia totale, per darmi il c.d. "contentino" come giustificazione dell'avvenuto e non previsto insuccesso in campo sanitario, pur essendo a conoscenza che nel mese di gennaio 2013 la stessa procedura di CVE (effettuata presso altra struttura sanitaria) aveva dato esito negativo. Lo stesso esito negativo della scorsa volta, veniva accertato dai medici il giorno dopo attraverso i vari ECG e Holter effettuati nel Reparto.
Dopo la mia marcata delusione e lo stato di shock e di depressione avvenuto per l'interruzione dell'intervento di ablazione cardiaca, lo stesso Sanitario, durante la stessa giornata, mi comunicava che dopo aver vagliato e studiato la mia situazione clinica, l'unica possible soluzione per eliminare il modesto disturbo causato non dal c.d. FLUTTER atriale tipico, bensì dalla accertata presenza della più grave F.A., era l'installazione di un PACEMAKER.
Alla brusca comunicazione del Cardiologo, da me non prevista e mai proposta durante le svariate visite specialistiche effettuate, io rispondevo in preda al panico e alla disperazione, che rinunciavo all'impianto del P.M. per motivi personali e di lavoro, il quale non mi permetteva di poter svolgere appieno la mia professione, per la parziale invalidità dettata dal portare nel torace un impianto di P.M.
Dopodichè, nell'arco delle stesse 48 ore di permanenza nello stesso Nosocomio, psicologicamente alterato per l'imprevista notizia, ero entrato nella Clinica Gavazzeni per eliminare una modesta alterazione del rallentamento del battito cardiaco e sono uscito angosciato, deluso, ammaccato sulla schiena e una gamba per una brusca caduta sul pavimento (io peso ben 97 kg.), dovuta alla presenza del borotalco versato involontariamente sul pavimento da parte di una infermiera (che poteva causarmi delle notevoli lesioni ossee) ed irritato e deluso, nonchè abbruttito per la reiterata presenza nella camera di metri 5x4 di parenti ed amici del mio vicino di letto, che per 48 ore mi hanno tenuto sveglio per 16 ore al giorno con il continuo parlare a alta voce, impedendomi di dormire, riposare o leggere e svilendo la mia riservatezza e privacy, mentre era in condizioni fisiche menomate e non abbigliato per sostenere la presenza di estranei. Mi fermo qui ed è meglio, e mi scuso per il mio prolisso commento al mio ULTIMO soggiorno presso l'ECCELLENZA della Sanità Lombarda.
Ambiente tranquillo e vegetazione arborea curata e razionale, ampi e attrezzati parcheggi interni per i sanitari e per il personale del nosocomio.
Caos del traffico nella località della Clinica per la presenza di istituti scolastici superiori e di migliaia di studenti in transito nelle ore di punta nel centro cittadino.
Poca attenzione al malato
ho avuto varie occasioni di servirmi della clinica gavazzeni, non per me ma per tre componenti della mia famiglia.
La prima è stata mia mamma che ha dovuto aspettare un mese e forse più per l'intervento al seno perchè "l'anestesista era in ferie". A fronte di una TAC dove si evidenziavano lesioni al fegato non sono intervenuti subito, ma hanno continuato ad attendere il rientro del medico in ferie.
Il secondo caso è stata mia figlia, che si è sottoposta ad un intervento di palloncino endogastrico. Da parte della struttura non c'è mai stato alcun interessamento sul decorso, tant'è che il palloncino era sparito da solo. Dopo quindici giorni dal ricovero, per togliere questo palloncino ormai fantasma, mia figlia ha ricevuto una telefonata in cui le si fissava la data di ricovero per l'asportazione dello stesso. Non dimentichiamo poi che durante la fase di preparazione all'intervento sono andati persi gli esami e la documentazione relativa all'incontro con lo psicologo.
L'ultimo caso è quello di mio papà. Gli è stato detto di presentarsi alle 7 del mattino a digiuno, gli hanno assegnato la camera alle due del pomeriggio facendolo stare seduto sulle sedie della sala d'aspetto tutta la mattina (mio papà aveva 77 anni). Non pensate sia più logico far rimanere in sala d'aspetto chi viene dimesso ma deve aspettare che lo vengano a prendere? Dopo l'intervento (tumore al polmone) lamentava dolori insopportabili. Conoscendolo e sapendo che non era un tipo piagnucoloso- piuttosto soffre in silenzio- l'ho fatto presente ai medici che mi hanno risposto "ma non dovete nemmeno coccolarlo come un bambino": secondo voi è una risposta da medico?
palloncino endogastrico
tumore polmone
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