Ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Assistenza pessima
Nulla da dire sui medici, che sono sembrati competenti, ma personale infermieristico per la maggioranza scortese, anche nei confronti di pazienti educati e non "rompiscatole", veramente sbrigativo e poco attento alle problematiche (reali) dei degenti, spesso risponde alle chiamate con molto ritardo, anche quando non occupato con altri malati. Infermieri che la mattina si occupano dell'igiene dei degenti non autosufficienti, si chiudono nelle stanze dei malati di cui dovrebbero occuparsi rimanendovi a chiacchierare fra di loro, accendendo il televisore e facendo passare i canali per ascoltare musica, senza chiedere ai pazienti ricoverati nella stanza se ciò possa dar loro fastidio.
Poca comunicazione coi medici: un paziente denutrito da operare la mattina e che avrebbe dovuto soltanto saltare la colazione, è stato, per sbaglio, lasciato senza cibo dal mezzogiorno del giorno precedente!
Ambulatorio di Otorinolaringoiatria
Mi sono sottoposta qualche giorno fa a una visita otorinolaringoiatrica prenotata sul web. Devo ringraziare la dott.ssa Annalisa Pianese per la professionalità e gentilezza mostrate, la visita è stata molto accurata, comprensiva di lavaggio all'orecchio in questione ed ulteriori accertamenti. Mi ritengo soddisfatta.
Inoltre tempi di attesa sono stati rispettati e ho avuto anche la possibilità del parcheggio gratuito!
Che dire? Grazie!
Intervento cardiochirurgico. Gratitudine
In un momento di improvvisa difficoltà, sono stata assistita da personale estremamente competente, gentilissimo e mai pago di essermi di aiuto. Un ringraziamento particolare al dottor Agnino e a tutto il suo staff, al personale del reparto degenza B2 e B3 e della terapia intensiva.
Colica renale
3 volte al pronto soccorso in una settimana per forti dolori (coliche renali), alla terza visita, chiamato l'urologo, si decide per inserimento di stent uretrale. Dopo 1 o 2 trattamenti per i calcoli (bombardamento), dolori molto acuti e 25 giorni di stent, prima chiedo chiarimenti, poi prenoto visita privata in altra struttura, ove in DUE giorni sistemo tutto (anno 2010).
Grazie a tutti
Sono Maria Giovanna Netti di Putignano (BA), ho 62 anni.
Soffrivo da circa 2 anni di un dolore lancinante al ginocchio destro.
Non voglio accusare nessuno della mancata risoluzione del caso; ma devo ringraziare la bravissima dott.ssa Angela Tria per avermi suggerito un incontro con l'ortopedico dott. Michele Massaro.
Devo dire che, avendo diagnosticato una gonartrosi, mi disse che sarebbe intervenuto con il sistema PMG. Accettai con estrema convinzione e il 12 Gennaio scorso mi sono operata presso la clinica Humanitas Gavazzeni di Bergamo, dove lo stesso esercita la sua professione. Devo dire francamente che finalmente è stato eliminato quel fastidioso problema che mi dannava l'anima.
Perciò un sentito ringraziamento va al dott. Michele Massaro per la sua professionalità e anche al simpatico dott. Francesco Verde, nonchè a tutta l'equipe medico-infermieristica della suddetta onorata clinica per l'abnegazione al lavoro e la cortese attenzione verso i pazienti.
VOTO: 9.
Pronto soccorso e visita ortopedica
Dopo tre ore di attesa entriamo in ambulatorio:
Un dottore poneva domande e faceva delle supposizioni;
un dottore (ortopedico) non parlava e scriveva al PC (da notare che le "diagnosi" dei due erano diverse...).
Un altro (erano in tre) restava seduto sulla scrivania con i piedi sulla sedia, muto.
Mia madre NON E' STATA VISITATA, lasciata in piedi aggrappata a me dal dolore,
La documentazione non è stata nemmeno vista (è rimasta all'accettazione dall'infermiera).
Invitati a leggere le 2 righe scritte sull'impegnativa del medico curante con le patologie e le terapie in atto, rispondono in coro: "non leggiamo la documentazione perchè altrimenti finiamo a Natale".
Risultato: l'antidolorifico prescritto, date le patologie e le terapie già in atto, non può essere assunto.
Intanto verranno rimborsati per un intervento di pronto soccorso e una visita ortopedica in cui si dice che: le fanno male i piedi (e meno di 5 minuti per tutto).
Per completezza: in accettazione le hanno applicato anche l'ossimetro.
GRAZIE
Scrivo questa recensione appena ritornato a casa. Sono un ragazzo di 19 anni e, nonostante la giovane età, i problemi di salute non mancano. Soffro di "cardiomiopatia ipertrofica" e nonostante i controlli annuali e la cura in atto, il mio medico ha voluto che mi recassi in clinica per esami più approfonditi. Sono arrivato lì martedì mattina ore 11:00 per farmi ricoverare, in sala di attesa c'era un sacco di gente e sinceramente mi chiedevo chissà quanto tempo ci vorrà qui oggi per farmi assegnare posto letto e stanza!! Ma mi sbagliavo perchè nell'arco di pochi minuti mi hanno fatto tutta l'accettazione di ricovero e mandato in reparto. Giunto in reparto, un'aria di familiarità e cortesia è giunta ai miei occhi.. sembrava ci conoscessimo già tanto tempo con l'infermiera che mi ha accolto. Essa, bravissima e velocissima, mi fece prelievo, elettrocardiogramma e impianto dell'apparecchio di monitoraggio del cuore. Finita questa prima fase, verso le ore 13.00 circa non avevo la stanza ma attendevo pazientemente, anche perchè so il lavoro che c'è da fare in un ospedale. Mentre aspettavo, sempre pazientemente, giunge a me un'altra infermiera che con un bel sorriso mi dice di poter lasciare le mie valige nel luogo sicuro da lei indicatomi, dandomi il buono pasto per il pranzo. Tornato dal pranzo, il posto letto mi attendeva e mi sono sistemato. Nel corso della degenza mai e dico mai ho visto il corridoio in mancanza di personale e ogni momento necessario gli infermieri e i medici erano in stanza per rassicurarsi che tutto andava bene. Durante i controlli tutto il personale medico è stato all'altezza del proprio incarico e ad ogni mia domanda la risposta era sempre cauta e gentile. Con felicità dico che tutti gli esami sono andati a buon fine e infatti dopo 48 ore sono a casa.. ma non con mamma e papà, ma a 550 km. da loro per motivi di studio. Con ciò concludo questa recensione ringraziando tutti i medici che mi hanno visitato, gli infermieri, e tutta la clinica HUMANITAS GAVEZZENI di Bergamo; ma un grazie particolare lo rivolgo al mio dottore, Alfonso Agnino: senza di lui non avrei mai scoperto il mio piccolo problema. Ancora grazie e in bocca al lupo, continuate così e sarete più grandi che mai.
Un abbraccio, Giuseppe
Accettazione decisamente non adatta
Mi sono recata presso la clinica per effettuare una visita e:
1. Non mi è stato detto di recarmi 40 minuti prima
2. C'erano 7 persone in coda e un solo sportello aperto
3. Ho chiesto se si poteva avvisare del mio ritardo il medico e mi è stato detto al banco informazioni di "non preoccuparmi"
4. Non ho potuto effettuare la visita perché il medico doveva andare.
Non ce l'ho con il medico, anzi, ma non credo sia possibile una cosí brutta gestione delle accettazioni sia per la poca disponibilità di sportelli aperti, sia, in secondo luogo, per l'inefficiente gestione del servizio informazioni!
Sicuramente io ero in ritardo (nonostante non fossi stata avvisata), ma davanti alla mia richiesta di informare il medico del ritardo è stato mostrato totale menefreghismo... alla faccia del servizio informazioni!
Operazione a cuore aperto
Nel 2005 sono stato operato al Policlinico di Palermo. Secondo il giudizio dell'allora primario tutto era andato bene. Oggi nel 2015 ho avuto problemi alla mitralica mal funzionante; recatomi al Policlinico di Palermo il professore che mi ha operato, a suo tempo, conoscendo il mio grave problema, mi ha riferito che era inoperabile. Così mi recavo in altra struttura dove mi riferivano la stessa cosa, pertanto dovevo attendere a poco a poco il giorno fatale. Il mio cardiologo di fiducia non si dava pace e per puro caso ha conosciuto il dott. Onorato della Gavazzeni. Il professionista palermitano ha parlato del mio caso ed il dr. Onorato ha voluto conoscermi e, dopo avere esaminato tutta la mia documentazione, mi ha organizzato il ricovero alla Gavazzeni. Dopo tutti gli accertamenti di rito, mi ha comunicato che il suo autorevole intervento non sarebbe stato efficace, così mi ha presentato altro Grande Professionista, il Dr. Esposito Giampiero, il quale è stato molto esplicito riferendo che se volevo poteva intervenire a cuore aperto, mettendomi al corrente di tutti i problemi a cui potevo andare incontro. Il dr. Esposito con la sua Grande Professionalità ed umanità e gentilezza.. mi ha ridato la vita. GRANDE PROFESSIONISTA.
Prima non conoscevo la struttura, oggi sono fiero di averla conosciuta, perche' ho notato la gentilezza e la cordialità di tutti i vostri operatori. Dall'inserviente al Primario. In riabilitazione sono stato seguito da una grande professionista, la dr.ssa Orlando- ed équipe. Tutti gentili e sempre con il sorriso sulle labbra, valori che per un ammalato di grave entità si aggiungono alle medicine.
Pronto soccorso per aritmia
Dopo aver letto tante cose negative, vorrei dire la mia.
Io mi sono trovata benissimo.
A breve verrò chiamata per un piccolo intervento e mi sento tranquilla.
Pronto Soccorso
Sono andato al pronto soccorso (ore 9.00) perchè mi ero rotto un dito della mano. Dopo mezz'ora di attesa per l'accettazione, altra attesa di un'ora e mezza per il mio turno (e sono già le 11.00), mi fanno la radiografia e mi dicono: "scendi al piano terra, segui la linea arancione e vai in sala d'attesa". Ci vado, e in quella sala ci son rimasto per ben 6 ore...
Verso le 14.00 inizio a chiedere in giro "dove è l'ortopedico?" e mi dicono i più gentili: "non è qui, è in un'altra sala" ma io bello è che non potevo uscire neanche per mangiare... Messo in una sala con altra gente ad aspettare, aspettare.. ASSURDO!! Alle 15.30 mi sono arrabbiato dicendo che sarei uscito e avrei chiamato i carabinieri... Allora mi dicono che posso andar al bar a mangiar qualcosa... Morale della favola, alle 18.00 l'ortopedico mi dice in 2 secondi che ho il dito fratturato e va via, la fasciatura me la fa un'altra persona... Alle 18.30 finalmente a casa... Una storia che ha dell'assurdo... Non avrei mai pensato che fosse possibile una cosa del genere..
Carcinoma ovarico
Io invece non consiglio a nessuno un ricovero presso questa clinica. A marzo 2014 mia mamma è stata operata per un carcinoma ovarico, l'intervento purtroppo è andato male, un punto di sutura non chiuso correttamente ha provocato una setticemia, della quale siamo stati informati solo dopo 2 settimane dal nostro medico di base, non dal personale medico della Gavazzeni, che ha sempre accampato un sacco di scuse per non ammettere colpe ed errori. La mamma è stata messa 2 volte in terapia intensiva e dopo 38 giorni di agonia è morta, non per il tumore, ma per errori di cui nessuno si e' mai neppure scusato. Il primario per 38 giorni non ha fatto che ripetere "tutto bene, tutto bene" ed intanto mia mamma si consumava nell'indifferenza di tanta "scienza". Ho la cartella clinica e quando avro' la forza di reagire a questa morte assurda, vedrò come agire.
Aspetta, aspetta e spera...
Sto aspettando da circa un mese che mio papà venga ricoverato (85 anni) per intervento al piede per infezione seguita a precedente amputazione, avvenuta nella stessa clinica, a dicembre 2014. Dall'inizio del nuovo anno (con ambulanza) porto mio papà per le medicazioni settimanali presso la clinica e mi sento dire dai medici che l'intervento potrebbe avvenire la settimana successiva, sempre successiva.... Finalmente mercoledì 11-02 veniamo chiamati per il pre- ricovero e successivamente, giovedì 12, veniamo contattati per la data dell'intervento (fissata per martedì 17 febbraio). Che sollievo pensiamo. Giusto il tempo di sperare che tutto vada per il meglio quando... il giorno dopo, venerdì 13 febbraio, contrordine: l'intervento viene rimandato a data da destinarsi. Delusione e ulteriore ansia dettata dalla paura che, più tempo passa, più tempo servirà per mettere in piedi un signore di quell'età, fermo ormai da tre mesi in un letto. Allora richiamo la clinica, il reparto, l'accettazione, ma il telefono è sempre occupato e io resto con tutti i miei pensieri e le mie ansie....
Questi sono i fatti. Arrivederci.
Pronto Soccorso.. né pronto né soccorso
Portato in ambulanza in seguito a pestaggio subito da più persone, mio marito ha ricevuto le suture per le ferite riportate, ma nessun tipo di controllo per le botte prese (nonostante previa segnalazione dei carabinieri di calci ricevuti lungo tutto il corpo, testa inclusa e messa in evidenza dagli stessi). Torniamo il pomeriggio seguente per vomito, diarrea e dolori lancinanti al ventre. La prima reazione è stata stenderlo per un'ora e mezza su un lettino, senza alcun tipo di intervento medico e nemmeno una bacinella per vomitare; entrata io dentro il pronto soccorso, a furia di sentire le imprecazioni di mio marito, sento l'infermiera che si lamenta perché: "Che schifo! Ha sporcato tutto il lettino! Si vede che gli piace rotolarsi nella sua merda!"
Non ha ricevuto nessun tipo di visita o controllo; dopo 3 ore di attesa e molta insistenza hanno optato almeno per dei raggi; nel frattempo gli hanno dato un antidolorifico senza stomaco protettore, il che ha aggravato ulteriormente vomito e dolori allo stomaco. Alla fine mi sono dovuta rivolgere ad un'infermiera amica di famiglia.
A parte la profonda incompetenza, mi pare che in questa clinica manchino persino le basi della buona educazione!!!
Impressione negativa
Oggi mi sono recata per una visita ginecologica appuntamento alle 16.30: io arrivo alle 16.35 ed il medico era andato via... Prima volta nella clinica e anche ultima.. Di solito mi hanno insegnato che c' è un sempre un margine per i ritardatari, ci sono rimasta male come anche la segretaria, che non sapeva nemmeno che fosse andato via...
Il bello è quando ho pagato il parcheggio interno 1 euro perché avevo oltrepassato di 1 minuto la sosta consentita per una visita che non avevo fatto, l'ho anche detto al parcheggiatore, ma a lui non importava..
PRIMA IMPRESSIONE NEGATIVA.
Pronto Soccorso
In due giorni (27 e 28 aprile 2014) mi sono presentata in P.S. Per dolori lancinanti al fianco.
Il 27 sera mi fanno triage alle 19:24; vengo valutata (non visitata) intorno alle 21:00 dalla dottoressa di turno che, senza informarsi delle mie condizioni clinico-sanitarie, mi rifila una flebo con tre dosi di antidolorifico e, forse presa dal rimorso, mi sottopone a test delle urine... Intorno alle 22:00, nonostante fossi stata chiara sul fatto che i dolori persistevano, venivo dimessa con dolore lombare in infezione delle vie urinarie... Pago 25 euro e me ne vado...
Il giorno seguente mi ripresento alle 13:11 per lo stesso problema. Almeno il triage è stato fatto un po' più approfonditamente...
Dopo un'ora di attesa chiedo di andare in bagno e mi fanno lo stick per le urine.
Vengo Rivalutata verso le 14:00 e, dopo una sommaria visita, mi vengono fatti gli esami del sangue e mi viene iniettata una prima dose di antidolorifico. Dopo 90 minuti la dottoressa mi chiede come va ed alla mia risposta mi fa stendere sul lettino e via, nuova dose di flebo con antidolorifici vari...
Dopo dieci minuti torna dicendo che secondo lei soffrivo di lombalgia.
Dimenticavo: prima di iniettarmi i vari farmaci non si sono neppure curati di informarsi di una eventuale gravidanza in corso; secondo me questa è stata una mancanza grave, tanto quanto la negligenza del personale medico.
Pago altri 25 euro e me ne vado incavolata nera...
Quando il mio medico ha visionato le carte, mi ha chiesto l'ecografia (ma non mi è stata fatta!!!) perché dai sintomi il mio problema è una colica renale!!! Uguale no?
In sostanza: ho passato circa 5 ore di agonia a sorbirmi i discorsi del cavolo di medici ed infermieri, con tanto di canzoncine ben auguranti (quelle che si cantano durante i funerali, per intenderci).
CHIRURGIA DELLA COLONNA - DELUSIONE
Sono stata operata l'anno scorso per una spondilolistesi di II-III grado (ho anche una discreta scoliosi ma mai presa in considerazione) in questa struttura, perchè qui lavora uno dei neurochirurghi più rinomati di Bergamo.
Appena terminato l'intervento, mi dicono che è andato tutto bene, purtroppo la vertebra scivolata è stata riposizionata solo per metà, però dovrei avere grossi miglioramenti.
A parte il fatto che durante la mia degenza (10 giorni) ho avuto vari disguidi - per esempio un letto non automatico per una persona bloccata a letto ben 5 giorni!!! dato che mi dava fastidio chiamare l'infermiera ogni ora per farmi cambiare posizione dello schienale, sopportavo il dolore alla schiena... ma questo è un dettaglio... la cosa che mi ha lasciata più allibita è che un giorno (ancora bloccata a letto) mi tolgono il catetere, ho ancora la flebo, dopo qualche ora che non riesco a urinare, mi sento scoppiare, sto veramente male allora sono il campanello, non arriva nessuno, chiedo a mia madre di chiamare un infermiere, perchè sto impazzendo!! ma sorpresa, sorpresa.. in reparto non c'è nessun infermiere!!! son tutti in pausa!!!! dopo circa un'ora di attesa e dopo altri interminabili attimi di attesa per cercare di convincere l'infermiera (che non mi crede) che sto scoppiando, mi rimettono il catetere!!! e infatti riempio metà sacca!
Alle dimissioni nessuno mi da' indicazioni, non so che fare! Allora mi tocca andare IO a cercare il medico per avere alcune delucidazioni (in modo moooolto sbrigativo) sul da farsi durante la convalescenza.
Fiosioterapia??? abbandonata a me stessa.. non ho capito quando e cosa fare!!! il risultato è stato che ho sbagliato tutto...
Ma questo è ancora niente... a Settembre, dopo il 3° controllo (A PAGAMENTO, VOLUTO DA ME, 200€ A VOLTA nonostante le mie poche entrate economiche, A ogni controllo mi sento trattata come una specie di ipocondriaca) con il medico che mi ha operata... gli comunico per l'ennesima volta che non sto bene, e che nell'esito radiologico c'è scritto che c'è qualcosa che non va... visionata la lastra, la risposta?? "Impossibile, si è sbagliato il radiologo! qui non c'è niente che non va".
Passano i mesi, sto sempre meno bene. Allora a Marzo 2014 decido di fare un altro consulto a Milano... e cosa scopro?? che i ferri sono rotti da Settembre (visibili nella famosa lastra) e nè chirurgo nè fisiatra (quest'ultimo lavora in un'altra struttura) se ne sono accorti!!!!
La conseguenza è ovvia, 6 mesi con i ferri rotti facendo palestra hanno aggravato ancor più la situazione, e ora sono disperata, non so più dove andare e cosa fare!!!
IN CONCLUSIONE, UNA DELUSIONE UNICA.
Ottima esperienza
Sono stato ricoverato in cardiologia il 05/04/13 per un intervento di valvuloplastica aortica e sostituzione del primo tratto di aorta ascendente con protesi artificiale. Rispetto ad altri pazienti con me ricoverati che avevano subìto un intervento urgente, nel mio caso ho scelto quale operazione eseguire (sono di Genova, al San Martino mi avrebbero sostituito la valvola con protesi meccanica senza pensarci su), dove essere operato (altri ospedali/cliniche in Italia eseguono questa operazione, ma il Gavazzeni era quello che mi ispirava di più) e anche quando essere operato. L'intervento (eseguito da primario Prof. Esposito, coadiuvato dal Dott. Bichi) è perfettamente riuscito, il decorso post-operatorio è stato tranquillo e senza problemi di sorta. Avendo scelto di eseguire la terapia riabilitativa (cosa che mi sento di consigliare di cuore a chi si trovasse nella stessa situazione) nella stessa struttura, ho passato altre due settimane (in totale il ricovero è stato di 23 giorni) al II piano del padiglione B; qui ho trovato competenza e simpatia da parte di OSS, infermieri, fisioterapisti e dottori. L'unico elemento di disturbo è dato dall'allarme della telemetria con cui ogni paziente viene monitorato 24/24h, che giorno e notte fa sentire la sua fastidiosa e continua presenza. Capisco la necessità, ma in considerazione del fatto che il sonno disturbato è una mezza malattia, consiglierei a chi di dovere di prendere provvedimenti.
Inoltre, la politica di permettere ai parenti la permanenza nella stanza senza particolari limitazioni, se da un lato può (probabilmente) far piacere al paziente, può determinare talvolta stress nei confronti del paziente compagno di stanza. Ma direi che questo dovrebbe rientrare nel buon senso delle persone in visita.
Comunque, la mia esperienza nel reparto di cardiologia è stata ottima e mi sento di consigliare questa struttura.
ORTOPEDIA - CHIRURGIA ALLA SPALLA
Intervento d'urgenza per trauma acromion-claveare (rottura traumatica di 3 dei 4 legamenti della clavicola). Tempi brevissimi, un solo consulto, in quanto ritenuta operazione urgente. Nulla da eccepire sulla pulizia e sul personale paramedico, cortese e molto disponibile. Pessima valutazione invece per i medici: la cicatrice ha formato dei cheloidi che si potevano evitare, la mobilità è ridotta e, nelle fasi post-operatorie, non ho ricevuto ALCUN TIPO DI ASSISTENZA o informazione. Sin dal giorno delle dimissioni non mi sono state fornite informazioni sull'esigenza di fare fisioterapia, sui tempi di recupero, su cosa era possibile o non possibile fare.. le visite di controllo sono state fatte sempre da chirurghi diversi, per una durata massima di 5 minuti, senza fare nulla più di guardare le lastre e dire "che era tutto a posto". Risultato: a 32 anni ho ancora la spalla fuori posto, dolori articolari e una "bella" cicatrice. Sconsiglio il reparto di ortopedia-chirurgia!!
In mancanza di altro....
Non mi sono trovata bene, medici arroganti e scortesi. Nessuna informazione sull'intervento o su quando sarei stata dimessa; tutto molto "alla buona" insomma. Non metto in dubbio le loro capacità come chirurghi, ma credo non bastino.
Dieci anni fa era tutta un'altra cosa
Sono profondamente indignato per il diverso trattamento riservato ai clienti privati rispetto ai clienti pubblici. Al di là di un aspetto "elegante" per non dire "signorile", la gente viene trattata male non tanto dal personale medico, quanto dalle segretarie dei diversi reparti.
Presso la struttura sono stati effettuati i seguenti interventi/trattamenti:
- Al sottoscritto: intervento privato a pagamento per la creazione di quattro bypass aortocoronarici (2002). Nulla da eccepire.
Intervento d'urgenza per inserimento di pace-maker (2004) a seguito di blocco atrio-ventricolare di 3° grado permanente e successivo follow-up. Nell'insieme rapporti scadenti e insoddisfacenti.
- Alla moglie: intervento privato a pagamento per amputazione del retto e creazione di colostomia a causa di adenocarcinoma al retto in stadio avanzato. Nulla da eccepire.
Trattamento chemioterapico successivo a carico Asl. Assolutamente insoddisfacente con susseguente decesso della paziente per riconoscimento ritardato (due anni) di metastasi al cervello.
Blocco atrio-ventricolare di 3° grado permanente (con inserimento di pace-maker).
Adenocarcinoma al retto in stadio avanzato;
Trattamento chemioterapico successivo a carico Asl.
Tanta presunzione.....
Ho avuto mio fratello che è stato operato di recente di resezione endoscopica di neoplasia della vescica. Non ho avuto una impressione positiva per la presunzione di un medico, dr. Lembo, che, alla domanda per quale motivo non usasse un metodo moderno per la ricerca delle neoplasie vescicali occulte, mi ha risposto che lui non ha bisogno di questi marchingegni. Ora, io capisco che essendo anziano avrà la sua esperienza... ma quanta presunzione e... arroganza!
Chirurgia toracica: fortemente consigliata
Mio padre, già paziente oncologico per adenocarcinoma polmonare, ha subìto un reintervento per medesima patologia -a due anni di distanza dal primo- presso la clinica Humanitas Gavazzeni.
Da segnalare competenza, professionalità e grande disponibilità del chirurgo toracico, il Dr. Bortolotti, oltre che di tutto lo staff medico che ha seguito il caso durante la degenza.
Molto efficace e solerte tutta l'equipe di infermieri, oss e fkt.
Servizio ineccepibile, grande attenzione e sensibilità da un punto di vista umano.
CARDIOLOGIA: ESPERIENZA PRETTAMENTE NEGATIVA
Sono un cardiopatico di 64 anni, ricoverato nel Reparto Cardiologia della Struttura Sanitaria di "ECCELLENZA" lombarda, per un intervento di "ablazione transcatetere con R.F.", per risolvere un problema diagnosticato dal proprio medico di fiducia presso cui privatamente sono stato controllato attentamente con ECG e visita specialistica, come un "FLUTTER ATRIALE TIPICO" in soggetto con avvenuto pregresso IMA nel 1998.
Mi sono presentato fresco e riposato, con annessa valigetta con biancheria, per il classico breve soggiorno nella rinomata Clinica cittadina, a metà del mese di maggio 2013, senza alcun dolore o fastidio, ad eccezione del solito dolore di Angor da sforzo che mi affligge a seguito del vecchio infarto risolto da 15 anni.
Il giorno successivo al mio arrivo, dopo i numerosi ed accurati accertamenti clinici di routine, venivo sottoposto da mio Cardiologo alla c.d. "ablazione transcatetere" per eliminazione mediante "bruciatura" delle cellule malate, che alteravano da qualche tempo il mio battito cardiaco con una seria "BRADICARDIA".
Dopo essere stato sedato con anestesia locale, venivo sottoposto per oltre mezz'ora all'intervento sanitario, quando il Cardiologo operante mi si rivolgeva verbalmente, mentre mi trovavo sdraiato sul lettino operatorio in uno stato di stordimento e di prostrazione psicologica dovuta alla mera angoscia, comunicandomi in termini medici che non poteva più procedere all'intervento per intervenute complicanze cliniche nella mia Fibrillazione atriale, che si era aggravata per meri motivi clinici non meglio determinati. Alle mie rimostranze e alla accesa delusione per l'esito interrotto dell'intervento di routine, il Sanitario mi faceva effettuare dal personale paramedico una Cardioversione elettrica in anestesia totale, per darmi il c.d. "contentino" come giustificazione dell'avvenuto e non previsto insuccesso in campo sanitario, pur essendo a conoscenza che nel mese di gennaio 2013 la stessa procedura di CVE (effettuata presso altra struttura sanitaria) aveva dato esito negativo. Lo stesso esito negativo della scorsa volta, veniva accertato dai medici il giorno dopo attraverso i vari ECG e Holter effettuati nel Reparto.
Dopo la mia marcata delusione e lo stato di shock e di depressione avvenuto per l'interruzione dell'intervento di ablazione cardiaca, lo stesso Sanitario, durante la stessa giornata, mi comunicava che dopo aver vagliato e studiato la mia situazione clinica, l'unica possible soluzione per eliminare il modesto disturbo causato non dal c.d. FLUTTER atriale tipico, bensì dalla accertata presenza della più grave F.A., era l'installazione di un PACEMAKER.
Alla brusca comunicazione del Cardiologo, da me non prevista e mai proposta durante le svariate visite specialistiche effettuate, io rispondevo in preda al panico e alla disperazione, che rinunciavo all'impianto del P.M. per motivi personali e di lavoro, il quale non mi permetteva di poter svolgere appieno la mia professione, per la parziale invalidità dettata dal portare nel torace un impianto di P.M.
Dopodichè, nell'arco delle stesse 48 ore di permanenza nello stesso Nosocomio, psicologicamente alterato per l'imprevista notizia, ero entrato nella Clinica Gavazzeni per eliminare una modesta alterazione del rallentamento del battito cardiaco e sono uscito angosciato, deluso, ammaccato sulla schiena e una gamba per una brusca caduta sul pavimento (io peso ben 97 kg.), dovuta alla presenza del borotalco versato involontariamente sul pavimento da parte di una infermiera (che poteva causarmi delle notevoli lesioni ossee) ed irritato e deluso, nonchè abbruttito per la reiterata presenza nella camera di metri 5x4 di parenti ed amici del mio vicino di letto, che per 48 ore mi hanno tenuto sveglio per 16 ore al giorno con il continuo parlare a alta voce, impedendomi di dormire, riposare o leggere e svilendo la mia riservatezza e privacy, mentre era in condizioni fisiche menomate e non abbigliato per sostenere la presenza di estranei. Mi fermo qui ed è meglio, e mi scuso per il mio prolisso commento al mio ULTIMO soggiorno presso l'ECCELLENZA della Sanità Lombarda.
Ambiente tranquillo e vegetazione arborea curata e razionale, ampi e attrezzati parcheggi interni per i sanitari e per il personale del nosocomio.
Caos del traffico nella località della Clinica per la presenza di istituti scolastici superiori e di migliaia di studenti in transito nelle ore di punta nel centro cittadino.
La parola ai pazienti
Sicuramente dopo esperienze negative in altri ospedali di Bergamo e provincia, mi sento di consigliare Humanitas a miei conoscenti e/o amici. La mia breve esperienza presso la struttura non mi ha lasciata traumatizzata o delusa (forse perchè il mio problema era risolvibile? Non so!).
Poca attenzione al malato
ho avuto varie occasioni di servirmi della clinica gavazzeni, non per me ma per tre componenti della mia famiglia.
La prima è stata mia mamma che ha dovuto aspettare un mese e forse più per l'intervento al seno perchè "l'anestesista era in ferie". A fronte di una TAC dove si evidenziavano lesioni al fegato non sono intervenuti subito, ma hanno continuato ad attendere il rientro del medico in ferie.
Il secondo caso è stata mia figlia, che si è sottoposta ad un intervento di palloncino endogastrico. Da parte della struttura non c'è mai stato alcun interessamento sul decorso, tant'è che il palloncino era sparito da solo. Dopo quindici giorni dal ricovero, per togliere questo palloncino ormai fantasma, mia figlia ha ricevuto una telefonata in cui le si fissava la data di ricovero per l'asportazione dello stesso. Non dimentichiamo poi che durante la fase di preparazione all'intervento sono andati persi gli esami e la documentazione relativa all'incontro con lo psicologo.
L'ultimo caso è quello di mio papà. Gli è stato detto di presentarsi alle 7 del mattino a digiuno, gli hanno assegnato la camera alle due del pomeriggio facendolo stare seduto sulle sedie della sala d'aspetto tutta la mattina (mio papà aveva 77 anni). Non pensate sia più logico far rimanere in sala d'aspetto chi viene dimesso ma deve aspettare che lo vengano a prendere? Dopo l'intervento (tumore al polmone) lamentava dolori insopportabili. Conoscendolo e sapendo che non era un tipo piagnucoloso- piuttosto soffre in silenzio- l'ho fatto presente ai medici che mi hanno risposto "ma non dovete nemmeno coccolarlo come un bambino": secondo voi è una risposta da medico?
palloncino endogastrico
tumore polmone
CARDIOLOGIA UTIC DOTT. BONOMI
SOLO DOPO SEI MESI DALL'INTERVENTO IN OGGETTO, MI SONO FINALMENTE DECISO A SCRIVERE POCHE RIGHE PER COMPLIMENTARMI CON LA VOSTRA STRUTTURA.
UN PARTICOLARE RINGRAZIAMENTO A TUTTO IL REPARTO DI CARDIOCHIRURGIA E DELLA TERAPIA INTENSIVA PER L'OTTIMO LAVORO SVOLTO; PECCATO PER LA RIABILITAZIONE PERCHE' NON SONO RIMASTO DA VOI E DA LI' PER ME SONO SORTI ALCUNI PROBLEMI PER ALCUNE COMPLICAZIONI CHE AVEVO AVUTO DURANTE L'INTERVENTO MA, GRAZIE AL TEMPESTIVO INTERVENTO DEL DOTT. BONOMI FELICE, SONO STATI RISOLTI. INFATTI A 4 MESI DALL'INTERVENTO HO INIZIATO A LAVORARE.
ANCORA GRAZIE A TUTTI.
Cardiochirurgia: esperienza positiva
Sono entrata alla Gavazzeni per un reintervento alla aorta ascendente, precedentemente operata a Cisanello (Pisa). L'intervento è stato complicato e, a cose fatte, il sanguinamento non si arrestava. All'una di notte sono stata portata di nuovo in sala operatoria, di nuovo CEC e poi con un patch al pericardio si è risolto il problema.
inutile stare a parlare del dopo, lungo ed anche faticoso: ma alla riabilitazione hanno fatto miracoli. Eccomi qua ancora in questo mondo: grazie!
Ottima assistenza in terapia intensiva.
eccellente il reparto di riabilitazione.
Pronto Soccorso: esperienza negativa
Circa un mese fa mi sono presentato alla Gavazzeni con dolori alla pancia fortissimi verso l'1.00 di notte. Il pronto soccorso era deserto e il medico che mi ha ricevuto ha iniziato a lamentarsi per l'ora tarda a cui mi ero presentato. Visto che era sabato sera e solo perchè ero vestito bene, questa persona invece di essermi utile ha iniziato a prendermi in giro perchè era sabato sera e non ero a divertirmi e che potevo venire il giorno dopo.
Adesso a distanza di un mese sono stato operato all'intestino d'urgenza all'ospedale Riuniti di Bergamo alle 4.00 di notte.. Posso dire ben altro servizio. L'intestino stava andando in necrosi e il chirurgo di turno, il dottor Campanati, è stato provvidenziale.
Posso dire che mi sono stati eseguiti tantissimi esami per capire questa difficile diagnosi, mentre alla Humanitas Gavazzeni nemmeno uno! Per fortuna adesso sono ancora vivo e potrò avere la scelta di non mettere più piede in quell'ospedale..
Poi magari non è tutto così l'ospedale, ma i medici di quella sera sono stati di una superficialità incommentabile.
Poca assistenza nel seguire il paziente e frettolosità.
Altri contenuti interessanti su QSalute