Ospedale G.B. Grassi Roma
Recensioni dei pazienti
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Sono andato al Grassi per una colica biliare. A parte che c'erano schizzi di sangue ovunque al Pronto Soccorso, dai muri ai lettini, il medico che mi ha visitato dopo una giornata di attesa ha minimizzato il tutto, e senza farmi fare accertamenti, dicendo che era una semplice colica e nonostante gli avessi detto che l'ecografia privata che avevo fatto aveva evidenziato un polipo nella cistifellea, mi ha detto testuali parole: non è niente lo può tenere. Allora io gli ho detto "però lo devo monitorare ogni 3 mesi", e lui mi guarda e mi dice: ma pure ogni 3 anni, e comunque lei sta togliendo soldi allo Stato venendo qui da me per una colite.
Ebbene, dopo una settimana sono stato operato al POLICLINICO DI LIEGRO proprio per rimuovere quel polipetto che nel tempo poteva progredire in qualcosa di brutto e soprattutto causa delle coliche.
Edema polmonare fase iniziale: scarsa attenzione
Servizio molto scarso. Sono un legale e mi assumo la responsabilità di quanto da me asserito inerente a ciò che è accaduto a mia madre all'Ospedale Grassi, ove è entrata con un edema polmonare in fase iniziale e ne è uscita deceduta dopo tre giorni, all'età di 74 anni. Senza la mia costante presenza, inoltre, mia madre non sarebbe stata cambiata, nè lavata, nè idratata. Evidenzio, da ultimo, che è in corso una richiesta risarcimento danni per i fatti in questione.
State lontani dal Pronto Soccorso del Grassi!!!
Sono arrivata ieri a mezzogiorno seguendo l'ambulanza che portava mio padre, 83 anni, obeso, cardiopatico, con bombola di ossigeno fissa e al 5° intervento di tumore alla vescica. Arrivo in contemporanea con l'ambulanza nel girone infernale che è la sala di accettazione del Grassi, alla quale per inciso si accede random, allo sportello in vetro il "buco" dal quale si dovrebbe comunicare, è chiuso con fogli di carta su cui è scritto "Non Bussare", la porta si apre solo se te la aprono dall'accettazione ma, non potendo chiederglielo, bisogna aspettare che qualcuno esca ed intrufolarsi. Arrivo insieme a mio padre che sento lamentarsi da lontano, nell'ambulanza lo hanno fatto cadere due volte! Chiede ripetutamente di aiutarlo a mettersi seduto per alleviare il dolore alla schiena, ma gli viene rifiutato, mi chiamano per sollevargli la maglia per l'elettrocardiogramma (evidentemente non rientrava tra le loro competenze), poi mi fanno uscire e sento gridare da dentro la sala mio padre, che chiedeva aiuto per cambiare posizione, lo portano fuori e una delle due infermiere, urlando, apostrofa mio padre davanti a tutti dicendo "E che C...! Ma mica t'avemo gonfiato noi!" Mi arrabbio e la minaccio di denuncia, mi risponde l'altra infermiera con accento straniero, dicendo che loro non si prendevano la responsabilità di tenere seduto mio padre, che non avevano sedie a rotelle in cui entrasse (bugia!) e poi urlando a tutti i presenti ha chiesto di essere testimoni che se mio padre fosse caduto ero responsabile sono io. Dopo 4 ore! 4! Chiedo ad un infermiere il pappagallo e quest'altro tizio mi risponde come fosse la decima volta gridando che lui manco era del pronto soccorso, mentre in realtà era proprio quello che si occupava di chiamare le persone in attesa per accedere alla visita. Alla fine di malagrazia piglia un pappagallo e lo molla in mano a mio padre, al centro della sala, senza aiuto, su una barella, di fronte a tutti... avrebbe dovuto arrangiarsi da solo. Mi arrabbio di nuovo solo per sentirmi dire "E' giù tanto che gliel'ho dato". Altro giro altra corsa... dopo altre tre ore chiedo all'infermiera dell'accettazione se mi dice quante persone ci sono prima di mio padre, gentilmente (!) mi chiede di seguirla nella stanzetta mentre controllava il computer, dietro me ecco l'altro personaggio di questa carrellata di inetti-maleducati, l'addetto alla vigilanza, che mi apostrofa con un "Che ce stai a fa'qua? Te ne devi anna'!" gli ricordo in malo modo che non lo conosco, non lo voglio conoscere e che pretendo mi sia dia del lei... Potrei continuare... siamo stati 10 ore prima che mio padre fosse visitato e poi ricoverato perchè... A RISCHIO INFARTO!!!
Uno schifo da tutti i punti di vista.
L'igiene è assente, barelle sporche, con capelli, lenzuolini ammucchiati già usati, infermiere che lasciano i pazienti con flebo finite per ore al braccio: é successo anche questo a mio padre e, quando finalmente siamo entrati in visita, sono dovuta stare in piedi per 4 ore perchè l'unica sedia mi è stata tolta dalla dottoressa che subentrava in turno.
Pronto soccorso e assistenza pediatrica
Mi spiace scrivere questo commento negativo. Porto mio figlio al P.S. del Grassi, dopo più di 24 ore che non dorme, per un forte dolore alla nuca, indirizzata dalla mia pediatra che avevo avvisato per telefono. Al triage l'infermiera non si degna neanche di guardarmi, presa da una telefonata di natura palesemente personale. Dopo più di quindici minuti mi dice che devo aspettare che si apra la porta per entrare. Dunque mi siedo lì davanti, essendo molto stanca anch'io per la notte insonne. La porta si apre e una signora si intrufola prima di me "superando" me e il mio bimbo di 5 anni. Riesco ad entrare solo dopo altri quindici minuti grazie alla gentilezza di un signore impietosito, che si era accorto di tutta la scena, mentre l'infermiera non fa una piega. La prima frase che mi dice, in tono totalmente inacidito, è "ma lei non ce l'ha una pediatra?". E io le rispondo che certo, la pediatra ce l'ho, ed è stata lei stessa a indirizzarmi in P.S. Quando le dico che mio figlio ha un forte dolore alla nuca si spaventa e mi fa entrare in codice verde. Il pediatra di turno, a onor del vero molto cordiale e gentile - forse per controbilanciare l'astiosità del personale paramedico - non riscontra segni di meningite e dunque ci manda in visita dall'otorino, secondo il quale mio figlio avrebbe un'otite da curare con gli antibiotici. Tuttavia lo stesso pediatra di turno che ci dimette (senza effettuare alcun esame strumentale), non pare molto sicuro, e infatti mi invita a tornare in P.S. al primo segno di peggioramento. E infatti nulla risolve il forte dolore alla nuca.
Mi reco dunque nel tardo pomeriggio all'Ospedale Bambino Gesù, dove immediatamente prelevano il sangue e fanno una lastra. Risultato: polmonite estesa che ha richiesto il ricovero di dieci giorni in isolamento.
trauma cranico e pronto soccorso
ricoverato con codice rosso alle 21.00 dopo un incidente in moto, riportando un grave trauma cranico e altri traumi in varie zone del corpo, alle 7 della mattina successiva venivo dimesso con codice verde senza aver effettuato visite di controllo neurologiche o tac al cranio..
dopo tre giorni di amnesie progressive torno al P.S. del San camillo e mi diagnosticano un ematoma in testa per il quale ho subìto poi un intervento..
La sala di osservazione del Pronto Soccorso del G.B. Grassi era poi poco pulita e con una serie di barelle piuttosto che dei letti, senza un minimo divisorio, per un pò di privacy tra i vari pazienti.
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