Ospedale di Vimercate
Recensioni dei pazienti
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Pronto soccorso
Mi sono recata presso il P.S. dell'ospedale di Vimercate in data 4 maggio 2024 alle 16.00 c.a. perché dalla mattina (trascorsa al lavoro) non sento più nulla da un orecchio. Spiego il mio problema alla accettazione e l'infermiera mi dice in modo canzonatorio: "bella signora, ma qui non abbiamo l'otorino".. Mio marito le chiede se escludono a priori altre cause (neurologiche o virali) che potrebbero essere verificate, con apposita diagnostica, anche con altri medici. A quel punto mi fanno entrare e dopo alcune domande sommarie e francamente superficiali, sul mio stato, mi accettano con triage di urgenza minore. Dopo quasi 4 ore di attesa, vengo convocata da un medico chirurgo che mi liquida subito all'ingresso e senza visitarmi, dicendomi che non può fare nulla per me, non essendo un otorino.. A fronte delle proteste, mie e di mio marito, per averci fatto perdere tempo e soprattutto l'opportunità di essere curata, il medico si limita a osservarmi in canale auricolare con l'otoscopio, senza notare nulla di anomalo e cause per la sopraggiunta sordità. Decidete così di dimettermi senza ulteriori approfondimenti. Evito ogni ulteriore commento e domani cercherò aiuto in altri ospedali, sperando di trovare medici/personale, adeguato al ruolo che ricoprono e non superficiali come questi; auspicando che nel frattempo non siano sopraggiunti danni irreversibili (dei quali riterrò, oggettivamente responsabile l'ospedale di Vimercate).
CUP Oncologia allucinante
Ho dovuto prenotare una visita oncologica per un parente molto sofferente. Ringrazio "di cuore per il TATTO" la signora che si occupa delle prenotazioni del reparto oncologia. Credo che, soprattutto se si lavora in certi reparti si debba avere una sensibilità particolare per i pazienti, cosa che non ho trovato in questa signora.
Ringrazio invece per l'empatia la dott.ssa Stefania Aglione (oncologa) e la gentilissima dott.ssa Miriam Stucchi (cardiologa).
13 ore di attesa in pronto soccorso
13 ore di attesa in pronto soccorso, e non è ancora finita... per mia madre, una paziente cardiopatia con fibrillazione atriale e drenaggio della colecisti. Con un solo ambulatorio medico a disposizione, mi chiedo: siamo in Italia o al terzo mondo? Ma possibile che siamo noi poveri pazienti a rimetterci sempre?!!
Iperemesi gravidica
Sono stata ricoverata solo grazie a mio marito perché ha insistito, ero al terzo mese di gravidanza... Avevo perso 5 kg. in una settimana, non riuscivo a mangiare nè bere (rigettavo tutto solo se ci provavo), qualche volta riuscivo a trattenere la colazione; in più avevo la scialorrea che mi provocava tantissima nausea.
Una dottoressa molto scorbutica che ci ha ricevuti ha saputo solo dirci che era tutto normale e me ne potevo tornare a casa. Mio marito ha insistito per farmi le analisi e, una volta fatte d'urgenza, il risultato è stato che ero completamente disidratata. Mi hanno spostata in una saletta dove mi hanno fatto una flebo e per più di 1 ora non si è visto nessuno. Mio marito ha chiamato una infermiera, che infine ci hanno comunicato che dovevano trattenermi e che l'indomani veniva un dottore a visitarmi... Mi hanno chiesto cosa provavo a mangiare e quanto tempo passava prima di rimettere... Una volta data la spiegazione, hanno mandato una nutrizionista per parlarmi che, uscita di stanza, incontra un dottore e siccome la porta era aperta ho sentito dirgli: QUELLA è anoressica, non ha niente a che vedere con la gravidanza... Mi sono sentita morire dentro non solo perché io non ne ho mai sofferto (ma proprio mai avuto problemi con il cibo), ma anche perché non sono stata capita in quella situazione quando stavo veramente male e mi serviva un aiuto che da loro non ho ricevuto... Da lì mi hanno portato da mangiare, minacciandomi di mandarmi a casa se non avessi mangiato.
Dopo qualche ora è venuta una dottoressa, dicendo che mi dimettevano perché quello che stavo facendo lì lo potevo tranquillamente fare a casa.. GRAZIE MILLE PER L'AIUTO CHE NON MI AVETE DATO!
Parlando successivamente con la mia ginecologa, mi diceva che era IPEREMESI GRAVIDICA e che veniva trattata solo con delle flebo e che non bisognava prendere nulla via bocca per tot di tempo.
Senza parole!
Sono davvero delusa dall'ospedale in questione.
A inizio febbraio mi reco in pronto soccorso poiché una cisti vaginale, che da tempo era asintomatica, si era infiammata ed è quindi suppurata. Nel pronto soccorso ginecologico vengo visitata da due ginecologi in gamba, i quali mi aumentano la dose di antibiotico che già assumevo da una settimana, e mi pianificano una nuova visita per il lunedì successivo. Durante la visita successiva, sempre la gentile ginecologa che mi aveva già visto la settimana precedente, decide che devo asportare la cisti perché molto infiammata, e con rischio quindi di infezione; ed inoltre con una visita scrupolosa extra mi rileva anche un polipo cervicale da togliere anch'esso. Il tutto viene programmato con urgenza, infatti il giorno successivo, martedì, mi reco al pre-ricovero perché l'intervento è stato programmato per il mercoledì. Mercoledì mattina mi presento alle 7.00 presso il reparto rosa bianca, dove trovo personale scarso (sono un operatore socio sanitario e nel rispetto dei pazienti io dò sempre del lei e cerco almeno di memorizzare il cognome, in reparto invece sentivo le infermiere dire " vado da QUELLA del polipo" oppure "quella del 320 ha vomitato" .. mai sentito nulla del genere!). Alle 13.30 mi viene comunicato che l'intervento è stato posticipato al lunedì successivo per urgenza in sala operatoria.
Ancora incavolata mi presento all'appuntamento lunedì 27 febbraio alle 8.00 del mattino, logicamente a digiuno, mi vengono rivolte le classiche domande pre-ricovero e mi assegnano il letto di degenza. Alle 17,15 e dopo diverse arrabbiature ,arriva il mio turno. Vengo trasportata con il letto di degenza in sala operatoria e almeno lì trovo personale ottimo, competente, che è capace di mettere le persone a proprio agio. Alle 18.30 ritorno nella camera di degenza e alle 20.00 sento che qualcuno urla nel corridoio "quella della cisti ha fatto la pipì?". Va bene che ero rimasta ormai sola in reparto, ma un po' di umanità? Alle 21.00 mi visita l'ennesima ginecologa che mi dimette dicendo che se avessi avuto problemi mi sarei dovuta recare in orchidea prima di mezzogiorno.
Nei giorni successivi il dolore alla ferita chirurgica è al limite della sopportazione, vado dal mio curante che mi visita e mi consiglia di recarmi nuovamente in reparto. Torno quindi in Orchidea (prima di mezzogiorno come detto in fase di dimissione) e lì un'infermiera mi dice le visite agli esterni le effettuano dopo le 13.00! Benone, circa 4 ore di attesa. Incavolata e dolorante mi reco in pronto soccorso, dove mi indirizzano nuovamente al pronto soccorso ostetrico ginecologico, e qui viene il bello: mi visita la SIMPATICISSIMA ginecologa che mi ha operato, incavolata nera mi dice che di me si ricorda benissimo, che la mia cisti non era da operare perché lei ha faticato molto perché appena ha tagliato è esploso tutto, quindi decide di rimuovere i punti, con una "cattiveria" mai vista prima, ho visto le stelle perché la parte era molto edematosa. Io non ho mai pianto prima, in quell'occasione piangevo come una bambina.
Mi dà appuntamento per il giorno successivo, e Dio vuole che al posto suo ci sia stata la ginecologa gentile che aveva deciso per il mio intervento chirurgico, che con molta dolcezza mi ha spiegato nuovamente che la mia cisti era da togliere assolutamente e mi ha dato una nuova cura e un nuovo appuntamento.
La ferita continua ad oggi a essere dolorosissima ed inoltre perde un sacco di pus, continuo ormai con antibiotici che sono diventati il mio quotidiano. In questi giorni mi recherò in un altro pronto soccorso per avere un secondo parere e, in base a ciò che mi verrà detto, se ci fosse stata negligenza da parte di qualcuno, prenderò i dovuti provvedimenti.
Anziché pensare all'ospedale all'avanguardia, con carrelli automatici e reparti con i nomi di fiori, sarebbe il caso di revisionare il personale medico ed infermieristico.
Pronto soccorso
Purtroppo non è possibile votare zero, ma a mio parere tale ospedale è solo una spesa per lo stato e quindi per noi cittadini. La sua presenza è totalmente inutile visto che come paziente del pronto soccorso, e non solo, in svariate occasioni dopo aver aspettato per ore una visita, mi toccava andare via avvilita dal menefreghismo di medici e infermieri.
Dimessi per Influenza... aveva la POLMONITE!
Vorrei segnalare che presso il PS di Vimercate non sono stati in grado di rilevare una infezione da Polmonite su mia figlia di 14 mesi e, nonostante gli esami del sangue rilevassero un innalzamento dei Globuli Bianchi, siamo stati dimessi chiedendoci di utilizzare la Tachipirina per la febbre e eseguire una cura omeopatica per la tosse. Non convinti ci siamo recati al BUZZI di Milano, ove con il semplice ascolto del respiro e una lastra ai polmoni è stata diagnosticata l'infiammazione polmonare, per la quale tutt'ora risulta ricoverata. Mi chiedo come mai a Vimercate non si siano preoccupati di effettuare dei controlli mirati e come mai l'ospedale metta a disposizione una sola pediatra per i reparti e il PS, visto che abbiamo atteso piu' di 4 ore per avere l'esito (errato). Sconsiglierò vivamente l'ospedale a chi dovesse aver bisogno.
Pronto soccorso pediatrico
Faccio presente quanto accaduto la notte del 04/05/13 in pronto soccorso. Ho un bimbo di 18 mesi che mercoledì 01/05 ha avuto febbre a 38- 38,6 a causa dei molari e ho dato tachipirina come in questi casi.
Giovedì il bimbo tornava ad essere normale e vivace.
Venerdì verso le 23:45 noto dei puntini rossi attorno la bocca e che mano mano vanno ad aumentare su mani e piedi e, non appena il bimbo mette un qualcosa in bocca, inizia a piangere e lamentarsi, mettendosi le manine in bocca. Reazione mia e, come penso, di un qualsiasi genitore: lo porto in PS a Vimercate, essendo residente ad Arcore. Mi accolgono gentilmente in triage e mi fanno accomodare in sala d'attesa pediatrica; avevamo solo una bimba prima di noi che dormiva in una stanza di fianco alla sala visite e che, a detta dei genitori, era comunque lì da molto tempo. Da qui al momento dell'arrivo del medico passa all'incirca un'ora e mezza... normale attesa in pronto soccorso. La bimba viene visitata e dimessa. Arriva il nostro momento.. la dott.ssa esce dalla stanza chiamando il nome di mio figlio, che nel frattempo si era addormentato, mi alzo per avvicinarmi alla stanza e non ho neanche avuto il tempo di dire: Buonasera Dottoressa, che la gentil signora ha iniziato ad inveirmi contro dicendo che per delle semplici bolle non mi dovevo permettere di portare il bimbo in PS, che non era orario per fare uscire un bimbo di casa e che per queste cose sarei dovuta andare dal mio medico curante. Riesco ad entrare nello studio e rispondo: se permette dott.ssa, della salute e delle uscite di mio figlio decido io; se non vuole visitarmelo me lo dica tranquillamente che lo porto in un altro ospedale senza problemi. Di tutta risposta la dott.ssa comincia a dirmi di non essere un buon genitore per come mi sto comportando, che sono banali bolle e non ne vede l'urgenza. Nel frattempo il bimbo è sdraiato sul lettino ancora dormiente.. Lei molto indispettita mi dice di spogliarlo.. delicatamente cerco di svestire mio figlio ma, sentendo la dolce voce della sig.ra, si sveglia e inizia a piangere. Cerco di tranquillizzarlo, lei infastidita comincia la visita e imperterrita va avanti con i suoi commenti negativi verso di me, muovendosi anche in maniera frettolosa su mio figlio. Vedendo tale comportamento, le dico di non toccare mio figlio e che lo avrei portato da altra parte. Lei, mostrandomi le sue mani con i guanti e con voce autoritaria, mi dice: Signora lo sto visitando se la smette!!! Rassicuro il mio piccolo e prosegue la visita, il tutto contornato da silenzio suo e mio e dal pianto del bimbo. Terminata la visita rivesto il bimbo, lo prendo in braccio e attendo in piedi dinnanzi alla scrivania l'esito della visita. La dott.ssa mi chiede il peso del bimbo, rispondo e scrive. Poi mi chiede quanti figli ho... e le rispondo uno. Lei continua... ecco, quando avrà altri figli imparerà ad essere una buona madre!!! Le rispondo dicendo che sui miei figli avrei deciso io e di darmi l'esito e basta senza commenti che al momento non servivano. Lei mi risponde con aria insolente: Signora, cosa credeva che fosse? ha solo una semplice infezione chiamata COXSACKIOSI; gli dia tachipirina solo se ha febbre e basta. E comunque sapevo già cosa aveva il bambino visto che l'infermiere del triage mi aveva accennato. Io rispondo: non mi ha nemmeno dato il tempo di salutare e spiegare il motivo per cui mi trovo qui, mi ha assalito e offeso senza neanche conoscermi e ha giudicato cose che a lei non dovrebbero interessare; ma avrebbe dovuto fare ciò per cui è pagata e, se non ha voglia di fare questo mestiere, può andare a fare altro e lasciare il posto a chi ha voglia e interesse nel farlo. Detto questo, esco dallo studio e rientro a casa ancora dubbiosa per l'esito e infatti mi sono informata di tale infezione tramite internet e ho avuto più informazioni su cosa avrei dovuto fare e come comportarmi in caso di prurito e fastidio. Cosa che in realtà mi avrebbe dovuto spiegare la dottoressa che ha visitato il bambino. Mi ha sconcertato anche vedere una donna che lavora per e con bambini che, pur vedendo un bimbo così piccolo spaventato e che piange, non ha avuto il men che minimo cenno gentile e rassicurante nei suoi confronti. Solitamente ad una qualsiasi persona, vedendo un bimbo in tali condizioni, viene naturale una carezza o una coccola... ma la signora impassibilmente ha continuato le sue osservazioni negative nei miei confronti. Spero che tali situazioni non debbano ripetersi per altri bimbi.. Se fosse successo durante il giorno, sarei stata la prima a contattare la mia pediatra e a non recarmi in PS, ma dato fosse mezzanotte e non sapendo cosa fossero quelle bolle, mi è sembrato naturale recarmi in ospedale dove dovrebbero essere i dottori a rassicurare genitori e bambini e magari anche rimproverare genitori troppo apprensivi, ma sempre con educazione e rispetto. Sicuramente in pediatria avranno dottori eccellenti, ma a causa di questa gentil signora io personalmente e chiunque dovesse chiedermi informazioni, non avrò interesse a portare e a far portare bimbi di qualsiasi età all'ospedale di Vimercate.
Cordiali saluti,
Francesca Servi
Esame mammografico a Vimercate
Mi sono sottoposta, all'interno di un lodevole programma di screening promosso dall'ASl milano 2, ad un esame mammografico.
Dalla mia esprienza pregressa sapevo che non era del tutto indolore, ma ricordavo operatori e operatrici capaci di mettere a suo agio la paziente e di porsi con la dovuta delicatezza- seppure con inderogabile rigore e precisione- nell'esecuzione dell'esame. Non è così all'ospedale di Vimercate! Un operatore "molto sbrigativo", probabilmente cercava di giustificare le sue male maniere accusandomi di non saper stare nella giusta posizione, di essere tesa e di non lasciarmi guidare.. Quando alla fine sono sbottata, dicendogli che il suo modo di fare non facilitava certo il suo compito, mi ha risposto che lì si faceva così!(?).. Complimenti!!
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