Ospedale di Statte
Recensioni dei pazienti
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Reparto Radioterapia Oncologica
Reparto di Radioterapia Oncologia, esperienza con mia madre:
- scarsissima comunicazione interna, tra medici ed infermieri: si ricevono più volte chiamate dagli addetti del reparto, senza che si siano parlati tra di loro, lasciando molti dubbi al paziente;
- tale atteggiamento, se contestualizzato per i pazienti oncologici, compresi quelli terminali, non può che risultare negativo per il paziente stesso, che se non seguito e/o accompagnato da parenti/amici sarebbe completamente abbandonato a se stesso;
- pochissima chiarezza nelle informazioni condivise con i pazienti e con i parenti accompagnatori;
- arroganza poco giustificabile agli sportelli di ingresso: si può comprendere lo stress che un lavoro come questo, come tanti altri peraltro, possa causare, ma mettiamoci, almeno per un attimo, nella situazione così delicata vissuta dal paziente oncologico (sia terminale che non, sia per cure palliative che per quelle curative).
Mi dispiace scrivere queste cose, soprattutto perché credo nelle capacità della gente e delle strutture della mia terra, ma così non ci siamo proprio.
Attese troppo lunghe per le visite di controllo
Da paziente oncologica, riscontro caos completo nell'organizzazione delle visite nel reparto di ematologia.
Oncologia
Mio padre, 59 anni, scopre in Basilicata 1 mese e mezzo fa di avere un cancro. Va da diversi specialisti e da un oncologo a Milano; rientra a casa perché i tempi per una chemioterapia erano lunghi.
Scegliamo Taranto, convinti dalla disponibilità del Dr. Pisconti. Mio padre viene dimesso, dopo una seduta di chemio non riesce a reggersi in piedi. Andiamo per una seconda chemio, ma è troppo tardi. Allorché ci dicono, nel corridoio dell'ambulatorio, che è terminale. Era una dottoressa, fredda nel dirci che il "male" in pochi giorni era arrivato ovunque.
Sono passati poi 29 giorni ed il mio amato papà è morto disperato e con dolori.
OSS scocciati, dottori da noi difficilmente reperibili. Bravi gli infermieri del reparto, competenti e disponibili.
Trasfusioni
Il reparto interessato è l'Ematologia del San Giuseppe Moscati.
Nell'ottobre 2016 mi era stato fatto un aspirato midollare risultato poi positivo, ma la comunicazione non è arrivata nè per telefono, nè per posta. Sono venuto a conoscenza della mielodisplasia dopo ricovero a Martina Franca per collasso (emoglobina a 5.40) e successiva visita a Taranto, esattamente un anno dopo. Per loro io ero "sparito".
Proseguo ogni settimana con emocromo e trasfusione per giungere a dicembre quando mi chiedono di ritornare il giorno successivo all'emocromo per effettuare la trasfusione. Ritorno nel pomeriggio per gli accordi presi con infermieri e medico e mi sento rispondere "cosa ci fai qua, potevi telefonare".
Comunque ora sono seguito dalla Fondazione Padre Pio di San Giovanni Rotondo e ogni volta che faccio emocromo e trasfusione, impegnandomi tutta la mattinata e buona parte del pomeriggio, mi viene dato un buono gratuito che consiste in acqua, cappuccino, cornetto o panino e yogurt. A Taranto invece mi piacerebbe sapere perchè no.
Oncologia
Tempi di attesa lunghissimi per fare chemioterapia: 4- 5 ore solo per far visita e avere una poltrona libera; poi bisogna ancora aspettare perché arrivi il farmaco dalla farmacia. Pochi medici, pochi infermieri e poche poltrone. Bagni senza chiavi. Nessun pasto, ma solo un pacchetto di biscottini per gente che torna in serata a casa. Vergognoso!
Pochissima umanità
Sebbene gravissima e allettata, mia moglie viene dimessa. Umanità cristiana uguale a zero; adesso sono solo in casa io e mio figlio in attesa della morte di mia moglie senza alcun conforto e senza poter fare nulla.
Radioterapia... distratta
Completamente assente l'assistenza psicologica, assai confusa la struttura, pazienti trattati come pacchi da spostare per far spazio.
Mancanza assoluta del rispetto degli appuntamenti, un giorno alle 18.15, uno alle 18.45, un giorno alle 20.00 senza addurre alcuna giustificazione.
I trattamenti non sono continui (ad oggi saltati 6 su 26)
Mancanza assoluta di informazione sull'andamento della terapia e sulla sua efficacia!
Morte di mio padre
Mai avrei creduto di prendere coscienza di cosa significhi la sanità ("mala"?) in Puglia. Io ho assistito alla morte di mio padre all'età di 70 anni presso il reparto di Ematologia dell'Ospedale Nord-Moscati.
Certo, aveva un male incurabile, ma niente giustifica il comportamento da parte dei medici quando, dopo il primo ciclo di chemio, aspettavamo dopo 21 giorni il secondo, che non vi è mai stato, prendevano tempo con scuse e quando chiedevamo se nostro padre fosse malato terminale, se non scappavano dicevano "perchè dite così... la situazione è seria ma ha un lungo ciclo di cure davanti a sè!!".
E' stato dimesso (forse per le statistiche?) nonostante allettato e, dopo 2 giorni, di corsa nuovamente in Ospedale per paralisi facciale per uscirne morto dopo 1 mese... Vergognosa la sofferenza che hanno procurato a mio padre, che non poteva stare nemmeno seduto sulla sedia a rotelle; mancate cure perchè abbiamo scoperto che dopo 65 anni non vieni curato: chemio non te la fanno.. solo a bassa dose a titolo di mantenimento e niente trapianto... nemmeno il VELCADE (forse perchè farmaco COSTOSO?) che aumenta la sopravvivenza agli anziani non ritenuti meritevoli di trapianto!
Gli infermieri (con le dovute poche eccezioni) non passano mai a controllare nemmeno i pazienti gravi... A mio padre, che rischiava crisi respiratorie (è deceduto per insufficienza respiratoria...) non controllavano se l'ossigeno arrivava al minimo e per fartelo cambiare bisogna andare dall'infermiera a pregarla per almeno tre volte... Quelle del turno di notte lasciano suonare il campanello per 15 minuti prima di recarsi dal paziente che ha suonato!!! Assurdo ma è la verità!!!!
Infine, il giorno prima che mio padre morisse, ho dovuto far intervenire una dottoressa per farlo pulire, dopo 50 minuti... e dopo per ben tre volte essermi recato io da loro, e nonostante avesse suonato il "campanello" anche mio padre, ma le infermiere l'avevano disattivato...
Non farò denunce solo per il dolore della perdita di mio padre, ma lascio alle loro coscienze..
A voi consiglio di non affidarvi alla Ematologia dell'OSPEDALE NORD MOSCATI di Taranto Statte.
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