Ospedale di Sondalo
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Reparto maternità
Esperienza purtroppo molto negativa, tanto da sentirmi di dover recensire per non denunciare il trattamento che ho ricevuto.
Premetto che ho avuto il Covid nel mese di giugno, mi hanno seguita nel reparto Ginecologia e ostetricia fino a fine della gravidanza, ogni settimana venivo in ospedale per fare un monitoraggio e qualche visita di controllo. Quindi conoscevano bene la mia storia clinica.
Arrivo in ospedale la sera del 10/08, gravidanza a termine: visita ginecologica e ricovero tutto ok. Finché la mattina, dopo una notte insonne dalle contrazioni, mi viene detto di essere debolmente positiva al Covid e che mi avrebbero dovuto portare a Lecco.
Shokkata chiedo alla ginecologa di turno se la mia bimba sarebbe nata a breve, o se secondo lei ci sarebbe voluto ancora qualche giorno, dato che non ero pronta con la valigia a stare chissà quanti giorni lontano 300 km. da casa. Mi risponde che il collo dell'utero è ancora conservato chiuso e che potrebbe avvenire tra 1 giorno come potrebbe avvenire tra una settimana o più.
Sconfortata e impaurita nel restare così a lungo lontana da casa, sotto suo consiglio firmo le dimissioni e torno a casa. La sera stessa inizio però a stare male, ma resisto dato che le contrazioni del giorno prima in ospedale mi dissero "non erano quelle giuste". Così aspetto che diventino più forti fino a che alle 23:30 chiamo il reparto per descrivere il mio dolore e capire se fossero quelle giuste... Appena dico chi sono, sento di sottofondo: "ti pareva fosse di nuovo lei".. Poi mi viene risposto dalla ostetrica di turno di quella sera: "signora se lei fosse in travaglio non riuscirebbe neanche a parlare al telefono" .."le abbiamo detto se ha bisogno deve andare a Lecco non qui a Sondalo". Innervosita, le chiedo come devo fare per andare a Lecco in quelle condizioni da sola! E lei risponde facendomi capire che sono cavoli miei. Ho aspettato che tornasse il mio compagno dal lavoro e alle 1:00 di notte ci siamo presentati in reparto. La mia bimba è nata 2 ore dopo. Il ginecologo che è venuto ad assistermi pareva si fosse appena alzato dal letto, a malavoglia, senza mascherina, senza nulla. Qualche ora dopo hanno fatto tampone alla bimba: negativa. E ci hanno trasferite a Lecco in due ambulanze diverse. Separata dalla mia bambina per ben 3 ore e passa. A Lecco ci tengono in una stanza isolata, non potevo stare con la bimba solo per allattarla, ma con mascherina indossata. Alle dimissioni dopo, nuovo tampone alla bimba: negativo, possiamo tornare a casa. Sì, a pagamento dell'ambulanza però ben 300€. Dato che il mio compagno non poteva venire perché "contatto vicino" (anche se negativo).
I giorni seguenti ancora più infernali di quelli passati... Chiamo la ASL per chiedere cosa avrei dovuto fare, dato che dovevamo registrare anche la bimba in Comune, mi rispondono che non erano a conoscenza dell'accaduto e che io non avrei dovuto comunque fare la quarantena o essere trattata come Covid positiva, dato che la malattia la avevo passata a giugno e quindi superati i 21 giorni per legge.
Quindi dico grazie a queste persone che in ospedale mi hanno rovinato il giorno più bello, non denuncio solo perché non voglio rovinarmi ulteriormente la mia maternità.
PARTO.
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