Ospedale di Scorrano
Recensioni dei pazienti
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Ringraziamenti per intervento dacriocistite
Ringrazio vivamente i medici specialisti che mi hanno operata a febbraio 2024 risolvendo un problema fastidiosissimo di lacrimazione oculare. In particolare il Dr Leo Tomacelli ed il Dr Giuseppe Nitti per la cura, l'attenzione nei riguardi del paziente e la professionalità dimostrata. Un sentito ringraziamento anche al Dr Baffa ed ai collaboratori del reparto Luigi ed Annagrazia. Daniela Pisanelli
Partorire in modo sereno
Ho partorito il 16 aprile 2024 la mia seconda bimba all’ospedale di Scorrano e sono completamente soddisfatta della mia scelta. Ho ricevuto l’assistenza, le attenzioni e le premure di due ostetriche bravissime, Cristiana e Patrizia, che ringrazio con affetto.
Il reparto è ben organizzato, sia per la mamma, sia per il neonato. Il personale è eccellente. Grazie ancora per quei giorni indimenticabili.
Depressione post parto
Mi sono rivolta a questo ospedale nel post parto, in confusione e depressa per via della nascita e dell'essere neo mamma. Mi hanno incoraggiata, confortata e dato una mano in questo passaggio molto delicato. Tutto il personale sanitario (dottori, infermieri, OSS) si è dimostrato forte, gradevole, professionale, con molte iniziative atte a risollevare l'umore.
Molto pazienti inoltre gli operatori, perché non è facile gestire tali situazioni molto particolari e delicate.
Ginecologia Scorrano
Sono contenta e soddisfatta di aver partorito qui all'ospedale di Scorrano, dove sono stati premurosi e gentili. Ringrazio l'ostetrica Patrizia, l'ostetrica Paola, la ginecologa dott.ssa Pellegrino che è riuscita ad arrivare in tempo e a cucire tutto. Grazie veramente di cuore.
Con particolare affetto il ricordo anche dell'ostetrica Cristina, che con fiducia è riuscita a prendermi un quanto ero molto restia, sopratutto ai controlli.
Vi auguro di continuare così, siete bravissime.
Aggiungo inoltre di aver trovato un buon servizio in generale e assistenza da tutti, collaborano tutti l'uno con l'altro.
Radiologia - RX
Reparto Radiologia: trovo assurdo aspettare più di 1 ora dopo la radiografia senza avere ancora il dischetto dei raggi fatti. Nessuna risposta, o risposte evasive da parte degli operatori.. Dalle 9.00 sono ora le 11.00 e siamo ancora in attesa del dischetto da portate alla visita ortopedica.
Colonscopia - dott. Serra
Ho fatto una colonscopia con asportazione di ben otto polipi. L'operatore è stato il Dott. Serra, a cui va il mio ringraziamento per la sua professionalità e gentilezza e per aver reso un esame invasivo e "odioso" - e nel mio caso ancora più lungo e complesso vista la situazione - un banale esame praticamente indolore.
Grazie anche al personale paramedico per competenza e disponibilità.
Radiografia mano e steccatura dito
Personale medico e paramedico competente e gentile. Molto maleducato un addetto alla sala gessi. Da migliorare il servizio relazioni col pubblico.
Interventi al colon
Ho ricoverato mio padre all'inizio di novembre per una rettocolite. Dopo 10 giorni che era ricoverato ha subìto un primo intervento per togliere un polipo o massa vista mediante TC. Dopo 15 giorni si sono decisi a fare una colonscopia e, vista l'urgenza data dell'esito della stessa, hanno deciso di intervenire con un'altra operazione, questa volta per asportare una parte di colon e inserire la stomia. Dopo neanche 7 giorni dal secondo intervento, hanno pensato di operare per la terza volta! Ho dimenticato di dire che mio padre ha subìto queste operazione all'età di 86 anni.. Dopo la 3° operazione è deceduto. Per loro era un paziente di 86 anni, per me era mio padre.
Professionalità, cortesia e umanità
Sono arrivato in ospedale il 28/8 alle ore 19.45 a seguito di un malore al braccio sinistro e poi via via al petto. Giunto al pronto soccorso, mi hanno fatto accomodare in sala visite e hanno iniziato immediatamente i controlli di routine; dopo per ulteriori accertamenti mi hanno portato in Cardiologia e tempestivamente mi hanno effettuato controlli più approfonditi. Tutto questo con professionalità, cortesia e umanità che ho riscontrato anche nei due giorni di permanenza in ospedale. Ringrazio di cuore tutto il personale del reparto Cardiologia, continuate così.
Intervento per ragade ignorando l'emorroide
Senza dilungarmi, devo dire in sintesi che durante la diagnosi nel reparto Chirurgia ad opera del primario Dott. Cosimo Mastria, mi veniva confermata una ragade "ignorando" un'emorroide trombizzata che è emersa 7 giorni dopo l'intervento di "sfinterotomia laterale sinistra".
Deluso, devo a distanza di 30 giorni operarmi una seconda volta, facendo attenzione a mettermi nelle mani di Proctologi preparati nel centro appunto proctologico di Bari.
Elogio a Infermieri e personale generico per la pulizia e la gentilezza.
Ostetricia Ginecologia
Leggendo i commenti delle sig.re precedenti il mio, mi sembra di rivivere la stessa situazione, o quasi.
23/02 (DOMENICA) ci rechiamo in ospedale per l'ennesimo controllo.
Dopo il tracciato ci dicono di tornare da lì a poche ore per un ulteriore tracciato, tranquillizzandoci che era tutto nella norma.
Essendo lontani dall'ospedale, decidiamo di trattenerci a Scorrano per quelle ore e ci stavamo organizzando per andare a mangiare da qualche parte lì vicino, quando ad un certo punto suona il cellulare di mia moglie.
Dall'altra parte del telefono un'infermiera del reparto che ci chiede se eravamo andati via che il dottore voleva fare degli ulteriori controlli.
Essendo ancora nell'atrio del reparto rientriamo tranquillamente.
Dopo il controllo il dottore ci tranquillizza e ci dice che possiamo andare.. Ma a quel punto, visto che l'ora per il tracciato successivo era vicina ed inoltre ormai il termine per l'ipotetico parto naturale era ormai scaduto, richiedo, sempre chiedendo in qualche modo parere al medico, se fosse opportuno ricoverarla.
La mia richiesta viene accettata e si fanno le normali pratiche di ricovero.
Atteso il tempo per l'espletamento di tutte le operazioni e atteso che mia moglie sia tranquilla, dopo averla fatta mangiare chiedo a al medico se posso andare a casa per prendere qualcosa che mancava a mia moglie.
Tranquillo mi metto in auto e mi faccio il miei 25-30 Km. per tornare a casa.
Tempo di arrivare a casa e sedermi a tavola per pranzare, squilla il mio cellulare.
Era mia moglie che con voce spaventata mi comunicava che le stavano per fare un taglio d'urgenza, di andare e che doveva chiudere la telefonata.
Senza batter ciglio mi rimetto in auto e con solo lo sgomento nelle orecchie di mia moglie, parto per l'ospedale.
Dopo circa 30 minuti di percorso arrivo in ospedale e trovo mia moglie che stava entrando in sala operatoria.
Alla fine tutto ok, sia per la madre che per la stupenda bambina.
Parlando con mia moglie sono usciti tutti i retroscena.
Mi racconta che al cambio turno arriva una dottoressa che le attacca la macchina per i tracciati, e dopo un po' se ne viene esagitata dicendo che bisogna fare il taglio d'urgenza.
Mia moglie le contesta il fatto che il collega precedente non le aveva detto nulla, anzi, l'aveva tranquillizzata e soprattutto che se lei si trovava lì era perchè lo aveva chiesto suo marito, e cioé IO.
A quel punto, con fare burbero disse "lei si rende responsabile della vita di sua figlia". In quelle condizioni e sotto quello stress una madre cosa vuole che le risponda? "va bene" e le chiede di chiamarmi.
Le chiamate, come vi ho precedentemente commentato, sono arrivate ma dopo molte sollecitazioni da parte di mia moglie e mentre, sempre in modo molto affrettato, firmava le varie scartoffie.
Alla fine di tutta questa storia, ci rimane in bocca un sapore agrodolce, dove l'agro è dato dalla situazione grottesca appena raccontata e dall'esperienza a noi scippata del parto naturale, così preparato ed atteso. Dolce dall'ottimo risultato dell'operazione e del frutto di tale - la nostra bimba è sana e vivace - oltre che dall'eccelso supporto delle infermiere avuto nei giorni successivi.
Infatti la dottoressa non si trova una denuncia, grazie al lavoro encomiabile della dott.ssa Marotta che ci aveva seguiti fino al giorno prima, del reparto e dell'assistenza ricevuta da mia moglie.
Nei prossimi giorni nascerà il mio secondo figlio, sempre a Scorrano e sempre assistiti dalla Dott.ssa Marotta, che nonostante un suo infortunio è sempre stata presente nei momenti di bisogno.. Questa volta, su nostra espressa richiesta di non voler quella dottoressa.
Ostetricia
Alla 28esima settimana di gravidanza la mia ginecologa volle approfondire un ritardo di crescita e mi suggeri' di prenotare una visita all'ospedale di Scorrano, visto che l'avrei potuta sostenere in un lasso di tempo esiguo.
Prenotata la visita, mi recai all'ospedale con un appuntamento alle 11,00. Conto le signore davanti a me, 2, e le vedo entrare e uscire. Nel giro di mezz'ora, forse poco piu'. Poi piu' nulla, non vengo chiamata. Rimango li' con mio marito che doveva tornare a lavoro e che mi aveva dovuto accompagnare perche' io non guido (veniamo da Lecce) e mia figlia di poco meno di tre anni, portata con noi perche' non sapevamo a chi lasciarla. Dopo l'attesa di un'ora e mezzo, mi decido a chiedere all'infermiera come mai nessuno chiami. Ebbene, la dottoressa Rosanna Marotta era occupata con un consulente farmaceutico. Chiacchieravano allegramente in orario di visita da un'oretta.
Durante la visita, la dottoressa si e' dimostrata professionale, anche se un po' scocciata, probabilmente perche' mi ero lamentata della lunga attesa.
Alla 32esima settimana, altra eco di controllo. Per un errore del mio medico curante, sono stata inserita nella lista come visita ginecologica e non ostetrica. In poche parole non era il giorno delle mamme incinta, ma dei controlli. Per fortuna, la dottoressa mi avrebbe visitata comunque. Avevo l'appuntamento alle 10,00, terza paziente prima di altre due. Premetto che le visite sono iniziate alle 10,00, che le visite ginecologiche prevedono la vescica piena (e quindi quelle poveracce era dalla sera prima che non facevano pipi') e che quando, dopo un'ora e 45 minuti, sono andata a chiedere quando toccasse a me, le donne uscite dalla visita erano state 2, una era entrata con precedenza perche' aveva davvero urgenza di andare al bagno e io, da terza, ero scesa a sesta perche' non dovevo svuotare la vescica (per le visite ostetriche non ha importanza farla prima o dopo). Aggiungo che ancora una volta mio marito doveva andare al lavoro, mia figlia era con noi, la visita era marcata come "urgente" per gravidanza a rischio.
Siamo tornati a casa senza fare la visita perche', oltre al mio calo di pressione, l'attesa di altre due ore per sole tre pazienti era impensabile. Senza contare che proprio davanti ai miei occhi un tizio ha bussato alla porta della dottoressa e le ha passato il giornale del giorno. Forse si spiega, allora, come mai le visite che sulla carta dovrebbero durare 15 minuti, durino dai 30 ai 45 minuti.
pessima accoglienza in ginecologia
In vacanza nel Salento, ho purtroppo scoperto di avere delle minaccie di aborto alla 7 settimana di gravidanza; mi reco presso l'ospedale di Scorrano, in ginecologia.
Mi accoglie la dott. N. la quale con arroganza ed atteggiamento indisponente cerca di mandarmi via dicendomi solo di fare le beta;
le dico che ho dei dolori forti al basso vantre e delle forti perdite di sangue e si rifuta di farmi una eco di controllo; su mia insistenza finalmente mi fa l'eco che accerta una cessazione del battito cardiaco.
le chiedo cosa mi conviene fare, come sono organizzati in quell'ospedale e mi risponde con la stessa arroganza che se voglio c'è il letto altrimenti posso andare via. Decido di ricoverarmi, i dolori sono troppo forti e anche le perdite; mentre la dottoressa compila la cartella di ricovero, critica il mio ginecologo ed il suo modo di seguire la mia situazione.
immaginate la situazione.... il resto del personale è ottimo, preparato e molto affettuoso...
perchè partorire naturalmente..
Mi sono rivolta all’ospedale di Scorrano poichè il dottore che mi aveva seguito durante la gravidanza e che era impossibilito ad assistermi nella fase finale operava lì: si sa che da noi se in un ospedale non sei l’assistito di qualcuno praticamente non sei nessuno. Purtroppo però non sapevo che il mio ginecologo, essendo stato trasferito da poco, non era conosciuto dai suoi colleghi. Dunque è comprensibile che io mi sia trovata allo sbando. Alcune sfortunate coincidenze unite al vile interesse di alcuni medici poco umani hanno fatto concludere una gravidanza meravigliosa e SANA con un parto orrendo e traumatico.
Innanzitutto un ricovero superfluo: durante i primi tracciati la distrazione di un’ostetrica ha reso il referto equivocabile (la sondina non era posizionata correttamente e non registrava il battito cardiaco), ma un approfondimento dei controlli ha dimostrato che la situazione era perfettamente nella norma. Cio nonostante sono stata ricoverata “per un eccesso di scrupolo, perchè l’ospedale aveva molti posti letto vuoti e poteva permettersi un ricovero non necessario” (!?!). Tre tracciati al giorno lunghi anche il triplo del normale hanno continuato a dimostrare che il mio bambino era sano. Ma chissà perchè, nonostante non fossi ancora al termine del nono mese e i medici dicevano che potevo essere dimessa, continuavano a tenermi in ospedale...
Quando ormai sembrava che l’ennesima promessa di dimissioni sarebbe stata effettiva il giorno seguente, mi è stato fatto persino un tracciato non previsto e... “finalmente” si è manifestato un “tanto atteso” presunto segnale di sofferenza fetale. Così in men che non si dica, senza aspettare a questo punto “inutili” controlli, approfondimenti o riscontri, senza che fosse stato individuato un reale problema (perdita delle acque, o acque sporche, perdite ematiche, ecc.) mi sono ritrovata bell’e tagliata contro la mia volontà. Essendo poi orario di cambio turno i medici sono stati velocissimi a decidere di operare, ad operarmi e... a sparire. Essendo una cosa “urgentissima” mi è stato impedito di avvertire la mia famiglia, mi è stato impedito di aspettare mio marito che era già per strada a meno di mezz’ora di distanza, si è cercato di impedirmi addirittura di parlare per telefono con mio marito (altrimenti avrei dovuto “firmare un documento in cui mi assumevo la responsabilità dei rischi del ritardo che stavo causando”). Ancor peggio nessuno dei due dottori presenti si è preoccupato di informarmi sulla situazione e sulla decisione di operarmi (ho dovuto io pretendere di parlare con un medico quando le infermiere sono venute a prelevarmi senza preavviso), in più non c’è stato tempo di farmi togliere la lente a contatto (impiego meno di un secondo, ma il dottore non se l’è sentita di aspettare tanto...), ne’ di permettere alle infermiere di togliermi lo smalto dalle unghie, figurarsi se poi era il caso di preoccuparsi del fatto che avessi appena finito di pranzare, anche quando, dopo numerosi, dolorosi e disastrosi tentativi di farmi la spinale (per la quale avevo firmato e che, a detta dell’anestesista, era l’unica soluzione adatta in quel caso) sono stata anestetizzata totalmente per ordine sempre dello stesso medico, visibilmente spazientito!
Stessa fretta anche dopo l’operazione: i dottori non hanno avuto il tempo di ricordarsi di firmare l’atto di nascita, figurarsi di dire una parola al neo-papà, ormai sopraggiunto, o di chiedere alla paziente come stesse al suo risveglio. Ed io come stavo? In conseguenza di tutto ciò le mie condizioni psicofisiche mi hanno impedito di godere di quella che dovrebbe essere la gioia più grande per una donna, in un periodo che, anzichè meraviglioso come sarebbe stato giusto, per me è stato da incubo!
E ancora oggi mi sento violentata e derubata del diritto di partorire (chi mi consentirà più, in Italia, un parto naturale?...)
Ah! Sarà stata una coincidenza anche questa, ma il bambino, grazie a Dio, è nato sanissimo, vivace e senza nessun, neppur minimo, segno di sofferenza. Sarà stato l’ennesimo cesareo superfluo?...
Comunque complimenti a quel giovane e bel dottore che mi ha operato: un bravo tecnico, anche se pessimo medico.
Abbondanza di posti letto.
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