Ospedale di Pisa
Recensioni dei pazienti
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Salvato dallo staff di Pronto Soccorso
Devo solo che congratularmi con tutti i dipendenti del pronto soccorso, infermieri e medici: arrivato in stato di coma per da ore tre, questi angeli, questi maghi, questi geni, mi hanno fatto sopravvivere! Se oggi scrivo lo devo a queste persone del pronto soccorso che hanno fatto miracoli! Grandissimi!
Miastenia Gravis
La dottoressa Ricciardi è molto esperta in quanto lei stessa malata di questa malattia, ora fortunatamente per lei in remissione. Il suo carattere però non è dei migliori. La conosco da 25 anni e la trovo molto lunatica. Ha cercato di trasferire il suo sapere al dottor Maestri, che all'inizio era uno specializzando scrupoloso, ma che ora è diventato, secondo me, sgarbato.
Io devo farmi 7 ore di viaggio per andare da loro, per essere trattata come un numero e sentirmi dire che faccio domande sciocche... Beh, forse UNA VOLTA erano l'eccellenza, quando in altri ospedali d'Italia non ne capivano nulla di miastenia, ma adesso non è più così.
Per me a questo punto è meglio rivolgersi all'ospedale più importante vicino alla propria città. Ad esempio il Gemelli da casa mia dista tre ore, andrò lì anziché farmi 7 ore di viaggio ed essere maltrattata...
Pronto Soccorso, OBI e Medicina d'urgenza
Due settimane fa mia figlia si è dovuta urgentemente recare al Pronto Soccorso di Cisanello, da cui poi è stata trasferita per due giorni in OBI, per 4 giorni in Medicina d'Urgenza e per cinque al Santa Chiara.
Sono stata particolarmente colpita dalla gentilezza e disponibilità dello staff medico, infermieristico, OSS che, pur osservando le restrizioni imposte dalla pandemia, hanno con grande umanità e buon senso fatto in modo che mia figlia, maggiorenne ma ancora molto giovane, potesse avere il sostegno della sua famiglia, dando così anche a noi la possibilità di affrontare questa esperienza con le nostre migliori forze.
Unità Operativa Psichiatria Universitaria 2 Pisa
QUEL CHE RESTA DELL'UNITA' PSICHIATRICA OSPEDALIERA PISANA (DOPO CASSANO).
Dopo una esperienza (positiva) presso l'Ospedale San Raffaele e successive ricadute, la scelta per una cura alla mia patologia cade sulla seconda struttura in Italia per fama e recensioni.
Una telefonata mi sopraggiunge proprio all'arrivo di Mauri in ambulatorio, ritardando l'inizio del colloquio di pochi minuti. È l'episodio condizionante l'intera visita (breve), che procede apatica e asettica sorretta da domande di routine e risvegliata solo da tre inopportune e rumorose telefonate esterne del dottore primario.
Sono giunto all'appuntamento in una giornata non di malessere, trascorse nelle ore precedenti in un posto di mare.
Non ho seguito la cura del dottore, sulla cui efficacia non posso dunque entrare nel merito, né il suggerimento di un percorso di psicoterapia presso una collega (esterna alla struttura). Ho infine declinato anche l'invito a servirmi (!), per i successivi incontri, del suo studio presso il Centro Medico (privato) di La Spezia (risiedo a Modena).
La telefonata "incriminata" era del Dott. Chiari di (CESIPc di Firenze).
Questa commento è nato in uno dei momenti di serenità che il male con cui lotto da diversi anni mi concede, ringraziando quanti spenderanno un poco del loro tempo per leggermi e documentarsi così come si richiede al principio di ogni percorso importante.
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