Ospedale di Macerata

Non è possibile che per un controllo bisogna aspettare tutto questo tempo, come è possibile che ancora diano servizio alla gente, è impossibile aspettare tutto questo tempo per fare dei controlli e mettere dei punti, il giorno prima era pieno 9 ore di attesa, il giorno dopo era vuoto altre 7 di attesa e spero di finire entro oggi, altrimenti me ne vado in un altro ospedale anche se il mio comune è Macerata.

Situazione che oserei definire tragica al PS: strapieno, poco personale e tempi di attesa improponibili.
E' una vera vergogna!

Mio padre è stato ricoverato per un mese nel reparto Medicina- Gastroenterologia in seguito ad un ictus che gli ha tolto tutto.
In queste situazioni l’onda emotiva da gestire e da sopportare per i familiari è molto forte.
Tutti conosciamo le problematiche e lo stress a cui è sottoposto il sistema sanitario, tuttavia, in certi contesti, è un atto doveroso da parte dei medici comunicare e ascoltare.
E’ il primo passo per creare un rapporto di fiducia. E’ un aiuto che fa sentire meno soli e spaventati.
Un medico dovrebbe alzare lo sguardo dalla tastiera del pc, non dovrebbe chiudere la porta mentre stai aspettando di parlare con qualcuno, non dovrebbe essere irritato, infastidito quando gentilmente si chiedono informazioni del proprio caro. Non dovrebbe confondersi con un altro paziente.
Ci siamo sentiti invisibili.
Abbiamo fatto l’accattonaggio in un corridoio sperando che qualcuno ci dedicasse 2 minuti.
Ho dovuto essere aggressiva per essere vista e per avere l’attenzione di un medico, che mi ha ricevuto in una stanza.
Per completare il quadro, mio padre è uscito da quel reparto con una piaga al tallone.
Non aggiungo altro.

Vorrei ringraziare il prof. Walter Siquini, la sua equipe, la coordinatrice Marina Rossi e tutto il personale del reparto Chirurgia per la professionalità, la gentilezza, la cura e la premura che hanno nel trattare i pazienti.

Attraverso la ASL ho prenotato un appuntamento presso il servizio di psichiatria di Macerata, perché soffro di un disturbo d'ansia e ossessivo-compulsivo a tratti invalidante. L'appuntamento era fissato per le 12.30, ma sono rimasto ad aspettare mezz'ora; poi alle 13.00 uno psichiatra mi ha fatto entrare nello studio. Mentre gli parlavo della mia situazione, il dottore spesso non ascoltava, tanto che mi ha fatto una stessa domanda più di una volta, e non ha saputo aiutarmi in alcun modo, salvo prescrivermi un antipsicotico che si è rivelato del tutto inutile. L'ho chiamato al telefono, gli ho spiegato la situazione, e lui mi ha detto molto sinceramente che non sapeva cosa fare, che era una questione complessa, che per decidere una cura si sarebbero dovuti fare degli esami, consigliandomi infine di togliere il farmaco che mi aveva prescritto, lasciandomi con il vecchio (ed inefficace) trattamento. Secondo il medico mi sarei dovuto recare una seconda volta alla ASL, prenotare un'altra visita, spendere altri soldi, quando a mio parere sarebbe stato più professionale starmi ad ascoltare durante la prima visita e darmi una terapia adeguata.

Trovo l'ospedale di Macerata il migliore in cui sia stata ricoverata in questa Regione, medici e personale infermieristico sono tutti gentili, bravi, premurosi. L'ospedale è pulito e ben tenuto, tutto fila via liscio e preciso.
Ringrazio soprattutto di cuore il dott. Francesconi, anestesista, e il dott. Nestori, chirurgo.

Ringrazio di cuore il dr. Marco Simonacci, per la competenza, serietà, umanità, dolcezza e professionalità doti indispensabili per trattare con noi pazienti. Il reparto da lui guidato deve essere fiero di annoverare tra gli altri questo bravo e competente dottore.

Mia madre è gravemente ammalata, quindi sono addolorato.
In tutto questo, il reparto di malattie infettive dove appunto mia madre avrebbe dovuto fare fisioterapia in lungo degenza, aggiunge ulteriore inquietudine.
Questo accade perchè la maggior parte delle persone che dovrebbero svolgere il proprio lavoro con criterio, o non lo svolge proprio (vedi il fisioterapista), o lo svolge in maniera distante e non curante (vedi il dirigente del reparto).
Quando poi si pensano a tutti i soldi versati come tasse per anni ed anni, e si vede un tale riscontro... a questo punto non basta più la parola dolore.

Non è possibile vedere una struttura di pronto soccorso così poco efficace e medici che effettuano diagnostica di urgenza scarsamente preparati (naturalmente vale per quello che ho avuto la fortuna di incontrare io!).

Trent´anni dopo, ringrazio ancora i meravigliosi professionisti che lavorano in questo ospedale, soprattutto coloro che ci hanno accompagnato in quel mese in cui nostro figlio di 5 anni era nel reparto Malattie Infettive con la mononucleosi. Il dottor Nardi, con la sua dolcezza, mai lo dimenticherò, e nessuno di voi. Tanti saluti e auguri da Buenos Aires, in Argentina.

La famiglia di Alexis Michel Golzman, il bambino che in quel tempo abitava in Germania e litigava con gli infermieri per paura delle punture...