Ospedale di Feltre
Recensioni dei pazienti
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Pronto soccorso Feltre: esperienza da dimenticare
Sono arrivata con la febbre a 38 per presunta appendicite in pronto soccorso.
Mi è stata offerta una tachipirina in compressa lunga 2 centimetri non solubile. Per ingoiarla sarebbe stato necessario dividerla in 4, se non in 8, per cui mi sono rifiutata di assumerla.
Penso sia ridicolo proporre un farmaco di queste dimensioni a qualsiasi paziente (soprattutto se anziano o in età pediatrica).
Non sarebbe meglio se fossero somministrate compresse solubili o in bustina?
Per quanto riguarda i ,non è andata meglio: nel bagno dei disabili vicino la sala d'attesa lo sciacquone non funzionava e il sapone nell'altro bagno era assente. Penso sarebbe necessario offrire ai pazienti dei servizi igienici migliori: una persona con dissenteria o con qualsiasi altra infezione, avrebbe poi bisogno di lavarsi le mani con acqua e sapone, anche per non contagliare gli operatori o altri pazienti vicini.
Nonostante ciò, il medico e gli infermieri che mi hanno seguita erano molto competenti.
Peccato servizi così carenti con così tanta competenza e cordialità.
Deluso
Gli infermieri sopperiscono con la loro competenza e la loro umiltà alla poca competenza dei medici, spesso non aggiornati e poco stimolati.
L'unica nota positiva è data dalla scarsità dei malati, che in questo ospedale di montagna garantisce una breve lista d'attesa.
Per quanto riguarda le mie patologie, non ne hanno mai capito niente e ho dovuto rivolgermi per delle risonanze a delle strutture private per non aspettare due mesi.
L'ultima: legamento peroneo-astragalico anteriore con esiti di probabile rottura completa.
La chirurgia ortopedica mi ha lasciato perplesso e non mi farei operare qui... Nel mio caso non hanno distinto una miastenia da una miopatia, nè hanno riconosciuto una condropatia.
Segreteria reparto di endoscopia
Ho aspettato un po' di giorni per scrivere perchè volevo che sedimentasse la mia rabbia e impotenza di fronte all'arroganza di una segretaria (penso, visto che non si è presentata) che al telefono mi ha dato delle risposte che purtroppo non sono state registrate. Mentre sto scrivendo risento ancora la sua voce e non è piacevole. Mi dispiace scrivere questo perchè chi chiama in ospedale, e peggio ancora ne necessita, lo fa solo se ne ha bisogno; una gentilezza o semplicemente un consiglio può sortire effetti benefici per tutti, specie per il paziente. La mia recensione spero dia uno stimolo affinchè si promuova una campagna di sensibilizzazione per quegli operatori che hanno dimenticato la cortesia e la sensibilità e soprattutto si ricordino che vengono remunerati per la loro professionalità e competenza professionale, non lavorano con delle carte ma con delle persone.
Il 16 dicembre 2010, un giovedì alle ore 10 circa, telefono alla segreteria del reparto di endoscopia dell'ospedale di Feltre e mi risponde una signora; mi presento dicendo che sono una mamma preoccupata e chiedevo di parlare con un'infermiera per avere informazioni più dettagliate su un esame che mia figlia di 16 anni doveva eseguire. Risposta: "signora sto lavorando non ho tempo da perdere con lei", chiedo se posso, quando hanno tempo, di parlare con un'infermiera, risposta molto seccata:" le infermiere non parlano al telefono". Chiedo allora se posso parlare con un medico, risposta :"vada dal suo medico curante, si faccia fare un'impegnativa e al Cup prenda un appuntamento". Di fronte a questa ennesima risposta che lascio giudicare, ho semplicemente detto alla signora:" sono anch'io una sanitaria e in 36 anni se una persona mi chiede delle informazioni ho sempre dato una risposta". Mi sono sentita impotente e umiliata, non è giusto che ci siano persone così scortesi.
Ho telefonato all'ospedale di Trento, in 5 minuti ho spiegato la mia situazione all'infermiera, che mi ha rassicurato in merito all'esame dandomi tutte le informazioni del caso, fissato l'appuntamento per l'esame che mia figlia ha fatto in serenità. Pubblicamente ringrazio il reparto di endoscopia dell'ospedale di Trento e pubblicamente faccio notare che bastava poco, un po' di gentilezza, comprensione e magari un po' di professionalità
Spero che questo mio sfogo serva per una seria riflessione. Per qualsia chiarimento in merito sono a vostra disposizione.
Mi sono chiesta tante volte se al mio posto ci fosse stata una persona anziana come si poteva sentire?
Buona giornata,
Laura Zampiero
che delusione
Sono stata dimessa senza neanche una visita di controllo, senza praticamente aver parlato con un medico (l'unica cosa che mi è stata detta è "è andato tutto bene"). La lettera di dimissione mi è stata consegnata da un'infermiera lì in stanza davanti alle altre pazienti e ai loro parenti o amici presenti in quel momento. Inoltre ho dovuto chiedere io che mi venisse tolto l'ago della flebo altrimenti me lo sarei portata a casa come ricordo. La lettera poi da consegnare al datore di lavoro non era pronta, è stata utilizzata quella del giorno precedente senza neanche modificare il tipo di ricovero (da day hospital a day surgery) e con l'aggiunta a mano del secondo giorno di ricovero anzichè ristamparla correttamente.
Durante il ricovero, alla richiesta di un antidolorifico per il mal di testa e cervicali, mi è stato risposto se mi avevano dato l'anestesia come una volta, ossia con un colpo in testa.
Se magari mi fosse stato spiegato dal personale infermieristico (visto che con i medici non era possibile parlare) che la posizione tenuta in sala operatoria per un'ora poteva dare questi dolori muscolari in varie parti del corpo, non mi mi sarei allarmata così tanto visto che ho un'ernia cervicale e un'artrosi alla mondibola che mi danno parecchi scompensi.
Credo che sia sufficiente come commento e soprattutto spero che possa aiutare a migliorare il servizio.
Saluti.
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