Ospedale De Bellis di Castellana Grotte
Recensioni dei pazienti
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Gastroenterologia
Pessima esperienza nel reparto di gastroenterologia, due volte ricoverato senza capire niente di ciò che stava succedendo. Non avendo il coraggio di dire che il problema non era di loro competenza e di suggerire di andare altrove.
Grazie ai medici il paziente si è trovato con delle serie complicazioni e operato urgentemente da un altro ospedale. Trovandosi con un tumore già al quarto stadio.
Non ve lo consiglio assolutamente.
Cardiologia - ecocolordoppler
Ho prenotato con la dottoressa Marfella Silvia Lucia Cardiologo visita ed ecocolordoppler cardiaco col servizio Alpi, per cui a pagamento.
Premetto che l’appuntamento inizialmente mi è stato anche posticipato addirittura dopo due settimane, ma fin qui ok. Il giorno dell’appuntamento ci rechiamo in ospedale al De Bellis Castellana Grotte, arriviamo anche in anticipo di 10 minuti e, dopo ovviamente aver pagato alle casse la prestazione, arriviamo nella stanza di accettazione in Cardiologia, dove c’erano solo una infermiera ed un‘altra (credevo fosse anch’essa infermiera) comodamente sedute a chiacchierare. Educatamente l’infermiera ci dice di attendere in sala d’attesa che presto saremmo state chiamate. Non c’era nessuno in sala d’attesa e tanto meno il personale era impegnato, visto che chiacchieravano. Dopo venti minuti si affaccia l’infermiera dicendoci che avremmo dovuto attendere un altro po’, dopo più di mezz’ora veniamo contattate per recarci nella stanza dove effettuare la prestazione. Dopo un po’ entra la dottoressa che, senza molte domande, esegue la prestazione e, prima di andarsene, ci dice di attendere nuovamente in sala d’attesa, dove dopo 10 minuti è tornata l’infermiera a consegnarci i risultati, ma senza darci alcuna spiegazione. Complimenti, nonostante la prestazione pagata, questo è stato il trattamento riservatoci!
Intervento allo stomaco
Scrivo questo commento nella speranza che possa tornare utile ad una persona in difficoltà e che nessun altro possa ritrovarsi nella stessa situazione in cui si é ritrovata la mia famiglia. Operazione di rimozione di cancro allo stomaco apparentemente riuscita.
Nei giorni successivi all'operazione, il paziente inizia però ad avvertire difficoltà respiratoria, febbre, brividi, gonfiore addominale. Tutti sintomi, secondo il chirurgo, di un normale decorso post operatorio. Successivamente sono subentrati tosse e deliri, secondo il chirurgo effetti di bronchite e valium... Dopo circa un mese dal ricovero, con il paziente che dallo stare in piedi da solo ha iniziato a non reggersi più in piedi, il suddetto chirurgo ha deciso che andava trasferito a San Giovanni Rotondo, "sbolognando" così il problema ad altri e dicendo che sicuramente in quell'ospedale sarebbero riusciti a risolvere. A Casa sollievo della Sofferenza il tutto è degenerato, hanno diagnosticato un Covid durato stranamente 3 giorni e in seguito hanno deciso di trasferire nuovamente il paziente a Foggia, dove purtroppo, nonostante gli sforzi di medici capaci questa volta, non c'è stato più nulla da fare.
Torniamo un attimo a Castellana: il famoso decorso post operatorio era una sepsi divenuta setticemia fatale per mio nonno, che ad oggi, dopo 40 giorni di agonia, non è più fra noi. Io mi chiedo soltanto come possa un chirurgo con esperienza, confondere una sepsi con un normale decorso post operatorio. Evito di fare nomi.
Figlia di paziente
L’unica cosa che ho trovato buona di questo ospedale sono gli infermieri, le donne delle pulizie, la ragazza del bar e il centro di ricerca. Io non voglio spaventare nessuno o dare colpe a nessuno. Mio padre e’ stato ricoverato il 20 maggio ed è morto il 9 giugno. La prima settimana brancolavano nel buio, escludendo il tumore e dando una diagnosi di diverticoli; dopo la Tac si sono convinti fosse un tumore. Decidono di sottoporlo ad una laparoscopia investigativa, da cui si scopre che era un tumore aggressivo, che dopo una settimana ha mandato al paradiso mio padre.
A parole ci avevano detto che era un tumore, ma sulle carte c’era scritto che lo operavano per diverticoli.
Troppi errori per un centro ricerche
Mia madre è stata dimessa dal De Bellis a settembre 2017, dopo una degenza di 2 settimane, a causa di una pancreatite. Dopo vari esami diagnostici, sia per immagini che non, hanno detto che non avrebbero eseguito l'ERCP, perchè aveva espulso la renella da sola. Le hanno somministrato una cura da fare a casa e un controllo dopo due mesi da effettuare nello stesso ospedale. Mia madre è stata benino fino ai primi di ottobre, poi la situazione è andata peggiorando. Il 12 dicembre 2017 siamo andati al controllo, portando le analisi che avevano richiesto (sballate nei valori) e la dottoressa P. le ha prescritto altri farmaci e una visita nefrologica; poi ci ha detto che le analisi erano abbastanza buone e di tornare dopo 3 mesi per una visita di controllo. Morale della storia... ora mia madre è in fin di vita perchè ha il fegato pieno di calcoli, che in un lasso di tempo così breve (3 mesi), non è possibile che si siano formati. Quando io ho chiesto al medico che si sta occupando di lei, come mai a settembre l'hanno dimessa che stava benino e non aveva problemi di questo tipo, lui mi ha risposto che non se lo sapevano spiegare!!! E la su detta dottoressa, non ha visto che le analisi di mia madre erano sballate? Perchè non ne ha richiesto il ricovero immediato? Ora io cosa devo fare? Chi rimetterà in sesto mia madre?
Figlio di paziente
Mio padre è stato visitato dal dottor Gioacchino Leandro nel 2015 per reflusso gastroesofageo; il dottore gli ha prescritto una cura a base di inibitore della pompa protonica e di procinetico (senza avvisare mio padre su cosa fosse quest'ultimo). La terapia ha funzionato momentaneamente per il reflusso, ma dopo il miglioramento, il dottore ha detto a mio padre di SOSPENDERE SENZA SCALARE ENTRAMBI I FARMACI; il risultato è che mio padre ha avuto turbe del sonno a causa della sospensione del procinetico, e, quando ha chiesto aiuto al medico in questione, quest'ultimo non solo non lo ha aiutato, ma lo ha praticamente scaricato in malo modo, sbattendogli anche il telefono in faccia. Mio padre si è dunque dovuto rivolgere al dottor Mastronardi, il quale gli ha fatto riassumere il procinetico, per poi scalarglielo, in modo da fargli passare le turbe del sonno, che gli hanno creato danni morali e pure economici.
Esperienza negativa
Mia madre doveva fare una gastroscopia di controllo; purtroppo hanno trovato sei varici e le hanno fatto la legatura al momento... Fin qui tutto bene, se non fosse stato che mia madre è uscita vigile e piangendo per il dolore che ha sentito... Premetto che non era la prima volta che faceva delle legature e vi posso assicurare che solitamente dopo la seduta è sotto l'effetto della anestesia per diverse ore. Non capisco per quale motivo far soffrire una paziente che si era raccomandato di fare una dose di anestesia che non le facesse sentire dolore.. non hanno rispettato il diritto del paziente di decidere cosa fare sul proprio corpo... Ovviamente dopo la legatura è stata ricoverata; per farle misurare la pressione ho dovuto chiederla diverse volte, e un semplice emocromo per vedere se l'emoglobina si stava abbassando l'ho dovuto chiedere io e gliel'hanno fatto dopo due giorni.. L'esito invece ci è stato dato dopo tre giorni perché dicevano che non era pronto.. La cosa più grave è che mia madre è diabetica e le stavano dando una dose eccessiva di insulina (premetto che mia madre aveva detto che quella dose era troppa per lei, ma non le hanno dato retta)...dopo 4 bustine di zucchero aveva la glicemia a 36, il personale era nel panico e non sapeva cosa fare, continuavano a chiamarla, a cercare di farla reagire perché non riusciva a stare sveglia e aveva i movimenti rallentati. Tutto ciò è capitato di notte!! Teoricamente ha già prenotato un ricovero di controllo, ma nella pratica avendo perso fiducia nella struttura, ci siamo rivolti altrove. Ed abbiamo dovuto disdire con una email al dottore, perché alla segreteria di reparto non risponde mai nessuno..
Esperienza negativa
Siamo rimasti molto delusi dopo il ricovero di mia madre, durato quasi quattro settimane causato dall'assenza del medico specialista... (questo ci hanno detto). Il servizio medico abbastanza scadente, un dottore che ci risponde in maniera superficiale, quasi infastidito dalle domande.. E dopo tutti questi giorni di attese e continue analisi per scoprire quale fosse il problema, viene assegnata una cura a base di cortisone per curare l'epatite autoimmune.
A fine ricovero veniamo dirottati ad un altro dottore il quale non voleva assumersi le responsabilità della cura perchè non aveva seguito il ricovero e quindi passa la palla al suo collega, il quale a sua volta ci rimanda di nuovo al suo collega di prima. Insomma un ping pong.
La cosa che più ci ha infastidito è stata l'assenza di un riferimento post ricovero, un dottore che poteva seguirci dandoci spiegazioni e/o consigli.
Ora ci siamo rivolti in altra struttura e per fortuna abbiamo trovato un assistenza fatta con il cuore.
Gastroenterologia
Scrivo questa breve recensione per far capire a tanta gente come il lavoro di molti medici non venga svolto per passione.
Mio padre, malato di cirrosi epatica, e' stato seguito per molti anni all'ospedale Sant'Orsola di Bologna (davvero un ospedale con la O maiuscola)... In seguito, col progredire della malattia, abbiamo deciso di trasferirlo all'ospedale di Castellana Grotte perché impossibilitato a viaggiare. Dopo aver contattato il primario, spiegato la situazione, decide di ricoverarlo per qualche giorno. Al terzo giorno mio padre viene dimesso; la terapia che avevano prescritto a Bologna è stata cambiata. Questo medico ci dice: tra 30 giorni controllo. Mio padre già dopo 20 giorni inizia a peggiorare; contattiamo questo medico dopo innumerevoli telefonate, chiedendo gentilmente di visitarlo prima del previsto e la sua risposta, con un messaggio: fatelo vedere dal medico curante... Se fosse compito del curante non ci saremmo di certo rivolti a lui, o sbaglio???!!!
Se non avete voglia, cambiate professione... La vita di mio padre vale meno di mezz'ora del suo tempo??? Io non ho parole.
Terapia Intensiva Rianimazione
SCRIVO QUESTA RECENSIONE CON LA SPERANZA DI POTER AIUTARE TANTA GENTE MALATA COME MIO PADRE. Quando abbiamo ricoverato mio padre (come un normale pronto soccorso) presso questa struttura, personalmente ero un po' scettico visti gli scandali e le inefficienze delle sanità in Puglia, dove si pensa solo a chiudere ospedali e ridurre personale e servizi, senza pensare alla salute della povera gente (il tempo è stato galantuomo, mi ha dato ragione).
A dire il vero all'inizio siamo stati accolti molto bene dal reparto di chirurgia (diretto in modo eccellente dal dott. Lorusso e da tutta la sua equipe di dottori, in particolar modo dal dott. Santorelli e dal dott. Cardone, molto preparati e competent,i e da tutto il personale che, anche se carente, molto professionale).
Dopo tutti gli accertamenti del caso, ci hanno illustrato la situazione clinica di mio padre e ci hanno consigliato un intervento chirurgico molto difficile e delicato per poter guarire da questo maledetto male che sta colpendo molta gente. In modo molto gentile, cortese, umile e umano, hanno condotto mio padre all'intervento facendo un'operazione perfetta e ben riuscita. Un'intervento durato molte ore, diretto in modo impeccabile dal dott. Lorusso e tutta la sua equipe. Viste le tante ore di intervento, come prassi in questi casi, mio padre è stato portato nel reparto di terapia intensiva per 7 giorni circa. È qui che il tempo si rivelato galantuomo dandomi ragione sullo schifo della sanità in Puglia. Mio padre dopo i primi 5 giorni di terapia intensiva, con un post intervento superato perfettamente tanto di aver creduto personalmente in un miracolo, in seguito ad una crisi di rabbia (dovuta al fatto di voler ritornare su in reparto per vedere la luce e ritornare alla vita normale poichè, essendo sveglio, per lui era un'agonia stare immobile su un letto) veniva sedato tanto dai dottori del suddetto reparto per farlo calmare, senza che noi parenti sapessimo nulla dell'accaduto ed inoltre veniva anche legato (legare un malato mi sembra una cosa squallida che non auguro mai a nessuno). Bastava una telefonata per avvisarci dell'accaduto e secondo me sarebbe stata la telefonata che avrebbe allungato la vita a mio padre. Difatti dopo questi sedativi mio padre, dopo l'ennesimo esame effettuato che dimostrava che non vi fossero problemi a livello chirurgico, veniva riportato su in reparto di chirurgia, dove i dottori che precedentemente avevano operato mio padre non riuscivano a darsi una spiegazione di quanto accaduto e del fatto che mio padre non riuscisse a riprendersi. In poche parole il fegato non riusciva a riprendere la sua normale attività, era stato intossicato dai sedativi ricevuti precedentemente nella terapia intensiva. Allora veniva effettuata una Tac al fegato che dava sempre esito negativo. A livello chirurgico non vi erano problemi, il problema era solo metabolico. Mio padre continuava a non avere forze, a sentirsi debole, a non voler mangiare e sopratutto era ancora sotto effetto dei sedativi. Questo mal funzionamento del fegato fece sì che avesse fibrillazioni e pressione bassissima, e fu riportato in rianimazione dove dopo un giorno morì. Nel frattempo anche l'esito dell'esame istologico risultava negativo. La morte di mio padre è da addebitarsi solo ed esclusivamente a quei sedativi che hanno intossicato il fegato che non è più ripartito. A questo punto avrei potuto intraprendere molte battaglie legali nei confronti del reparto, ma ho evitato perchè non ho tempo e soldi da perdere, ma ho voluto scrivere questa mia recensione per poter salvare tanta gente malata. Forse avrei dovuto essere meno gentile e cortese (nel reparto di terapia intensiva) quando mio padre era lì ricoverato, forse a quest'ora avrei avuto giustizia.. Va bè il tempo è sempre galantuomo!!! Una cosa è certa, io vi sconsiglio di farvi ricoverare in questo reparto, dappertutto tranne che lì.
P.S. Spero che questa mia recensione venga pubblicata per intero senza che venga omesso nulla di ciò che ho scritto, anche perchè mi assumo tutta la responsabilità di quello che ho scritto. Grazie.
Chirurgia - Rianimazione
E’ con grande rammarico che scrivo la mia delusione per la rinomatissima struttura.
Il mio papà è stato visitato e poi operato da un chirurgo della struttura per una neoplasia.
Tale chirurgo è stato molto professionale e ha subito instaurato un clima di empatia che ha rassicurato e convinto serenamente il mio papà, certo di trovarsi in ottime mani. Nulla in contrario, infatti, lo stesso primario (Prof. Lorusso) per me il numero uno per eccellenza, alta professionalità e gentilezza. 110 e lode a lui e alla sua equipe al completo, in particolare al Dott. Santorelli, esempio raro di dolcezza, competenza e educazione. Tutto il personale infermieristico, nonostante la carenza di personale, è stato molto competente, educato e molto disponibile.
Positiva anche la fase del pre intervento con eccellenti assistenti dai modi molto carini.
Negativissimo, invece, il prosieguo, ossia la rianimazione.
Purtroppo in quel reparto ci sono diverse cose che "non quadrano" e che il fatto che molta gente abbia avuto la mia stessa sensazione è per me una pur magra consolazione. Io vi posso dire che probabilmente qualcosa può essere migliorato, ma di sicuro lì dentro il paziente conta veramente zero. Recentemente alcune persone cui non avevo parlato della mia esperienza, per non spegnere speranze mi hanno confermato molte cose. E mi meraviglio che con tutti gli scandali che stanno interessando la sanità nessuno s’interessi. Io personalmente ho la convinzione assoluta che di questa gente non ci sia per niente da fidarsi, perché l'ho vissuto purtroppo con la vicenda di mio padre, ma quello che mi ha deluso e infastidito più di tutto il resto è l'arroganza di questi medici e di molti infermieri, qualcosa che a quanto mi risulta non è cambiato per nulla. Vi dico sinceramente che se mi fossi trovata bene almeno dal punto di vista umano, probabilmente avrei meno diffidenza sull'operato dei medici. Credetemi, se almeno avessi visto la disponibilità, la gentilezza, un po' di quel calore umano che ci si aspetterebbe da un reparto del genere, forse la mia convinzione sarebbe diversa, avrei accordato la buona fede a questi che per me non sono stati dei medici, ma delle persone arrogantissime. Può sembrarvi strano, ma se almeno avessi visto un’ombra di gentilezza negli occhi dei medici con cui ho avuto a che fare io, forse avrei mandato giù più volentieri il boccone amaro di sapere che quasi sicuramente a mio padre è stata accorciata la vita inutilmente. E se avessi avuto più forza di combattere e avessi scoperto prima la verità, mi sarei documentata, avrei chiesto subito tutte le carte sulla situazione di mio padre e sarei andata sicuramente da un legale.
In ogni caso spero che il mio sia stato solo un caso isolato e che davvero altra gente possa trovare la soluzione ai suoi problemi in questo centro.
Reparto Chirurgia
Tempi di attesa lunghissimi, sia durante i pre-ricoveri e gli accertamenti, sia per conoscere l'esito degli esami. Attenzione al paziente nel suo complesso pari a zero. Ho dovuto sospendere un farmaco importante per me che mi permette di camminare, per poter eseguire un intervento di colecistectomia. Sono passati 20 giorni dalla prima visita e sono ancora in fase diagnostica. Anche in questo ospedale, come in tanti altri che ho girato, ai medici sta a cuore unicamente il loro campo. Possibile che nessuno riesca a capire l'importanza di ridurre i tempi di attesa di noi pazienti?
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