Ospedale Civico e Benfratelli di Palermo
Recensioni dei pazienti
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Intervento non eseguito per mancanza RMN
Pronta per un intervento chirurgico (molto delicato), davanti la sala operatoria, pronta per fare l’anestesia, sono stata rispedita indietro e dimessa per volere del chirurgo che si è accorto solo il giorno dell’intervento, mentre stavamo per entrare in sala operatoria, che aveva bisogno di una RMN con e senza contrasto. I medici hanno deciso di dimettermi per andarmi a fare la risonanza magnetica esternamente a pagamento.
Morale della favola, sono uscita dalla sicilia per il mio intervento, e non ci penso proprio a ritornare qui un giorno.
Pronto soccorso
Purtroppo non posso dare un giudizio positivo, ma uno assolutamente negativo del famigerato Pronto Soccorso dell'Ospedale Civico di Palermo: chi arriva lì se ne va dopo 12 ore di attesa, altri invece preferiscono rinunciare alle cure e recarsi presso un altro P.S., o addirittura soffrire a casa.
Mia moglie ha una certa patologia e spesso ha bisogno di cure immediate, puntualmente ci ritroviamo lì e altrettanto puntualmente viene lasciata in barella per 10-12 ore. E non dico altro.
Chi legge questa recensione sa che succede al P.S. e conosce bene il comportamento dei sanitari in quest'area di emergenza.
E guai a chi osa ribellarsi e dire la propria civile opinione, fanno raddoppiare l'attesa senza nessun motivo plausibile, solo perchè hai "osato" far valere i tuoi diritti.
Non ci andremo mai più.
PRONTO SOCCORSO
Pronto soccorso vergognoso. Lunghissime attese senza nessun riscontro. Tantissimi pazienti con solo una dottoressa. Arrivo con mio marito ore 10.30, ancora ci sono tante persone prima di lui e siamo solo alle ore 14.27. C'è gente che è qui da questa mattina presto o addirittura da stanotte.
Malfunzionamenti Oculistica
Reparto Oculistica:
ti lasciano ad aspettare per ore in una sala di attesa con 10 sedie e 50 persone;
scortesia totale di tutto il personale;
dimenticano esami già fatti e fanno passare mesi prima di richiamarti;
scrivono terapie e richieste spesso con calligrafia illeggibile;
se li chiami per telefono, non rispondono.
Pronto Soccorso
Costretti ad andare lì per un malore di un familiare sulla sedia a rotelle, pare lo abbiano gestito in assoluta indifferenza, non degnandosi di comunicare con chi ha atteso 9 ore fuori.
Nessuna accoglienza per i parenti e per il malato.
Una signora con i capelli biondi continuava a gridare di allontanarmi.
Infermieri svogliati si aggirano lentamente di cattivo umore.
Più che un pronto soccorso, un lazzaretto dove non c'è una bottiglia di acqua, nè una coperta, nè un aiuto.
Ad un certo punto il paziente ha messo firma ed è voluto andarsene da questo posto.
Per tornare a casa, l'hanno caricato in macchina come un sacco di patate, incrinandogli una costola.
Vergogna!
Condizioni igienico-sanitarie pessime
Un ospedale pessimo dal punto di vista igienico-sanitario.
Nonostante fossi intenzionato a rimanere per poter trattare un problema esofageo, rimane a mio avviso necessaria la manutenzione igienico-sanitaria della struttura.
I medici del posto - in particolare il dottore Di Mitri - sono straordinari, e di una grande umanità, pronti ad aiutare il paziente.
Tuttavia la salute passa soprattutto dall’igiene, ed un ospedale è tenuto ad avere alti standard di qualità in materia gestionale.
Non ha senso avere un cosiddetto centro di “alta specializzazione” se manca alla base una solida gestione da parte dello Stato.
I governatori di Stato al solito sono sempre bravi a chiedere tasse al cittadino, ma sono pessimi spesso nel restituire il servizi promessi.
Pronto Soccorso
Mi sono recato al PS perché mia moglie si sentiva male. Dopo che ho spiegato che eravamo andati prima in un’altra struttura che non ci aveva potuto soccorrere perché era adibita a centro Covid, hanno eseguito un altro tampone rapido dicendoci che non aveva validità quello fatto 15 minuti prima nell’altro ospedale. Arrivato l’esito, hanno detto che era ancora una volta negativo, ma che comunque per prassi dovevano eseguire un altro tampone e che nel frattempo, se volevamo ricevere assistenza, avremmo dovuto fare “il percorso Covid”, quindi insieme - a detta loro - ad altre persone già positive!!! Quando chiediamo spiegazioni, ci rispondono che è il protocollo... Allora mi chiedo: il protocollo prevede un tampone rapido a cui voi non date fede (quindi perché farlo?!?) e poi i pazienti vanno messi in un percorso Covid con persone già positive (detto dal personale), così che se il Covid uno non ce l'ha, se lo prende? Noi a casa abbiamo una neonata e non potevamo rischiare di stare a contatto con malati Covid, quindi a quel punto chiediamo se, fatto il tampone molecolare, potessimo aspettare in macchina l’esito, in maniera da non essere a contatto con nessuno. Ci rispondono di no, perché non si potevano prendere la responsabilità in caso fosse successo qualcosa. Allora mi chiedo: la responsabilità di un contagio Covid chi se la sarebbe presa?!?!
Per poi non parlare delle risposte: ”signora, o così, o può anche andare via perché gli spazi sono questi!”. Ce ne siamo andati via quindi, senza sapere cosa avesse mia moglie. Questo è il pronto soccorso del Civico ai tempi del coronavirus!
Medicina d'urgenza
Mia madre era ricoverata in medicina di urgenza (5° piano sopra al P.S.) per una presunta polmonite. È subentrata durante il ricovero una colica all'inguine trattata con tachipirina (si sono pure arrabbiati perché insistevo di fare qualcosa) poi rivelatasi emorragia retroperitoneale. Li ho pregati come santi di fare qualcosa perché soffriva come un cane, c'era una emorragia interna in corso. Dopo 3 giorni il decesso. Aveva 70 anni e tanta ma tanta voglia di vivere. Per non parlare di una giovanissima infermiera, più la si chiamava, più sbuffava e restava seduta in sala infermieri. Dolcissima invece l'infermiera Stefania. 2 settimane terribili tra aprile/maggio 2018.
Firmato, una figlia che ancora non si è ripresa da tanta insensibilità.
Pronto soccorso
Sto scrivendo questa breve recensione solamente per complimentarmi con la guardia giurata che nel corso di questa notte tra il 1 e il 2 gennaio 2018 all'interno del pronto soccorso, lato retro, ha un'educazione e una gentilezza nel dare informazioni ad ogni parente di un paziente che è veramente fuori dal comune! Ce ne fosse uno ogni angolo di uomini cosi dediti al lavoro, professionali, gentili ed educati, il mondo sarebbe un posto migliore!
Ricovero in Rianimazione
Ricoverato un parente in vacanza dal nord colpito da ictus. Trasferito da altro ospedale periferico. 3 ore al telefono per capire ove viene portato e solo grazie ad internet, finalmente, riusciamo a rintracciare un numero telefonico e capire in che reparto è ricoverato. Ci dirigiamo alla rianimazione e rimango sconvolto! Fuori sporco, muri indecenti, vagabondi e tanta gente rassegnata ad aspettare... Suoniamo con insistenza il citofono e nemmeno ci rispondono! Poi arriva un fattorino della gelateria, suona e... miracolo, entra immediatamente! La gente che aspetta fuori non si scompone, io mi indigno.
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