Ortopedia San Giovanni Addolorata Roma

Mi sono sottoposta ad un intervento di osteosintesi tibiale con chiodo midollare i primi di novembre, in emergenza. A marzo, ossia dopo 5 mesi, mi sottopongo a visita in intramoenia, per essere messa in lista per un intervento di dinamizzazione del chiodo tibiale per un ritardo di consolidamento della frattura. Purtroppo, i monconi dell'osso fratturato erano un po' troppo distanti fra loro, pertanto un ritardo nel consolidamento A tutt'oggi, settembre, ancora non mi hanno chiamata. Nota positiva, forse la tibia si è saldata da sola o ad ogni modo, sta in una fase avanzata di consolidamento, ma non grazie a loro. L'intervento di dinamizzazione andava fatto in tempi breve (dalla letteratura scientifica max 8/9 mesi). Ovviamente, per la rimozione del chiodo, da effettuare tra circa un anno, la farò altrove. Quindi sconsiglio vivamente l'ortopedia, salvo interventi di emergenza. Ma per controlli ed eventuali interventi programmati rivolgetevi altrove.

Pessima esperienza la nostra.
Medici insufficienti (escluso il primario, molto bravo), personale infermieristico demotivato, OSS volenterosi.
Mia moglie è stata dimessa dopo più di 30 giorni dall'intervento di protesi dell'anca, nel frattempo i geni del reparto hanno pensato bene dopo l'operazione di metterla accanto a una paziente con il batterio Clostridium, con conseguenze inimmaginabili.
Curata secondo protocollo con scarsi risultati, ci riserviamo per una denuncia.

Mi sono sentita totalmente abbandonata, se suonavo arrivavano dopo più di un'ora, facendomi aspettare anche ore solo per una puntura.
Gli OSS sono più disponibili degli infermieri.
I servizi sono a dir poco scadenti, ci sono i pannoloni solo taglia XL e io personalmente dovevo arrampicarmi per arrivare al campanello, che non ha la cordicella.
Trattamento dei pazienti pessimo.

Personale medico e infermieristico insufficiente, senza conoscenza delle condizioni dei pazienti, assente o disorganizzata e imprecisa la comunicazione.

Leggo di risultati eccezionali, di estrema gentilezza, tutto perfetto... Io invece 15 giorni fa, in seguito ad una brutta caduta accidentale, mi sono recata prima al pronto soccorso del CTO ,ma mancava la luce quindi mi sono recata al pronto soccorso del San Giovanni, dove sono rimasta in attesa di essere presa in considerazione per almeno 2 ore circa. Stavano facendo le pulizie e mancavano staff infermieristico e medico... L'ortopedico non ha ritenuto opportuno nemmeno farmi una semplice lastra e mi ha rispedito a casa dicendomi che se avessi avuto problemi, dovevo farmi per mio conto una RM...
Ora sto ancora male ed ho paura di non riuscire a risolvere il mio problema al ginocchio.

Per due volte è stata impostata dieta diabetica a mia madre che non ha mai sofferto di diabete. Alle rimostranze ammettevano l'errore. Ma hanno somministrato anche dei farmaci sbagliati? Impossibile parlare con capo reparto, medico e/o direttore sanitario o un responsabile qualunque.
Mia madre è stata portata qui in autoambulanza, altrimenti avrei optato per altra struttura.

Sono stata dimessa senza aver visto nemmeno un fisioterapista; operata al ginocchio dopo 5 giorni dal ricovero, solamente per aver dichiarato che mi sarei rivolta al Tribunale per il malato. Infermiere tutte sgarbate e assolutamente non presenti, medici inesistenti. Mi e' stato detto di comprare due calze antitrombo che NESSUNO mi ha infilato. A casa ho saputo che queste calze sono assolutamente necessarie per evitare trombi. Mi era stato sempre riferito che sarebbero state infilate al momento della dimissione.
Pessimo servizio di assistenza infermieristica, medica, di servizi e grande sgarberia anche nei confronti dei familiari, che avrebbero alleggerito il loro (poco e gia' limitato) lavoro.

A seguito di lussazione della spalla (dolorosissima), mi reco al Pronto Soccorso dell'Ospedale San Giovanni di Roma, dove comunque altre volte per lo stesso problema ho trovato dottori competenti e professionali.
Purtroppo era di turno la dott.ssa M. del reparto di Ortopedia 2, la quale per ben 2 ore (nell'incapacità di praticare la dovuta riduzione della spalla) mi ha trattenuta con grave rischio per la compromissione dei legamenti interessati; addirittura mi ha prospettato l'eventualità di essere trattenuta la notte nell'attesa di un medico capace dell'intervento, ignara delle eventuali conseguenze. Avrei preferito che la dott.ssa in questione suggerisse di recarmi in altro ospedale, vista l'impossibilità in quel momento delle opportune cure (poi è intervenuto per fortuna un vecchio infermiere). Successivamente sono stata operata per la risoluzione del problema, con intervento mininvasivo in artroscopia nello stesso ospedale, ma nel reparto di Traumatologia e Medicina dello Sport.
Federica

Sono un ex paziente del povero Ospedale S. Giacomo,sono stato operato al ginocchio destro molti anni fa per la ricostruzione del crociato
anteriore, con il vecchio metodo, tramite l'innesto di una parte del tendine rotuleo. In seguito, sempre al S.Giacomo, ho subìto per ben 2 volte,l'asportazione di vari frammenti meniscali, sempre al ginocchio destro. Fino a circa 3 anni fa andava tutto benino e riuscivo a svolgere anche un po' di sport, fino quando cominciarono dolori e gonfiore.
Sempre al S.Giacomo subii l'asportazione dei mezzi fissi di fissaggio, le famose cambre. Tutto sembrava andare per il verso giusto, invece mentre il S.Giacomo veniva smantellato e l'ortopedia si spostava al S.Giovanni, che si stava autosmantellando, avvertivo forti dolori al ginocchio e, nello specifico, nella parte interna, dove si avverte tutt'ora un forte scrocchio. Al seguito feci altri 2 interventi;
pulizia del ginocchio e asportazione di una calcificazione tra i legamenti crociati. Ultima RM: marcato assottigliamento della cartilagine articolare a livello femoro-rotuleo mediale ecc...; si conferma alterazione dell'intensità di segnale del corno posteriore interno che appare disomogeneo come per lesione.
Non ho più contatti con il mio ex chirurgo, non certo per mio volere. Per me era il massimo, ma i pazienti sono come il pesce, dopo 3 giorni puzza..
L'unico day hospital che ho fatto al S. Giovanni è stato disastroso: ritardi, stanza uso sgabuzzino (e condivisa con una ragazza.. "l'unica nota positiva", ma imbarazzante soprattutto per lei). Spendo le mie ultime parole per la sala operatoria: dovrebbero istituire la tessera del paziente, una volta entrati sembra di stare in curva sud...
Ciao Rosaria, ciao Angelina, siete per me l'unica nota positiva del reparto.

Dalle informazioni mediche risulta che questo è il miglior reparto italiano per l'ortopedia, grazie alla presenza del primario Campi. Peccato però che nel mio caso fosse partito pe venti giorni. I suoi allievi sono considerati tutti all'altezza e c'è da augurarsi che sia vero, ma la gestione del personale e del rapporto con i pazienti e le loro famiglie è secondo me gravemente inesistente. I medici passano per una rapida visita solo la mattina e poi scompaiono senza lasciare tracce, "disertando" il promesso colloquio dalle 12 alle 13 indicato in bacheca e anche su internet. Rincorsi per avere notizie, rispondono a mezza bocca e sembrano non volersi occupare di tutti i disturbi collaterali che appartengono all'anamnesi o che un ricovero ospedaliero possa generare o acuire. Gli infermieri, tranne rare eccezioni, sono maleducati, scocciati e totalmente ignari di ogni cognizione medica. Non danno spiegazioni e non sanno soddisfare le più normali esigenze dei malati, troppo spesso lasciati sporchi nel letto o abbandonati alla solerzia delle famiglie, peraltro ostacolata da orari rigidi e malumori del personale. Persino il giorno dell'uscita, assurdamente affrettata per il bisogno impellente di liberare i letti e non concordata in base all'esito dell'intervento, non c'è stato nessuno in grado di insegnare ai familiari come gestire una signora anziana ingessata e impossibilitata a poggiare il piede per terra a sedersi e alzarsi dalla carrozzina. All'interno della struttura ospedialiera sono stata costretta in malo modo ad accompagnare con la carrozzina in un bagno disagevole una paziente, senza nessun tipo di esperienza e di cognizione a rischio di gravi conseguenze. Effetti collaterali del disservizio una fastidiosa infezione alle vie urinarie contratta in ospedale, ansia, difficoltà nel sonno. Inutile dire che non c'è stata nessuna attenzione alla psiche dei ricoverati, né confronto con medici e psicologi disposti a conoscerli e a saperli trattare in maniera quanto meno umana. Non basta aggiustare le ossa, bisogna anche considerare la condizione olistica del paziente in un'armonia tra anima e corpo. E' possibile che ciò avvenga solo nelle cliniche private?