Ortopedia Policlinico Monza
Recensioni dei pazienti
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La persona va guardata nella sua globalità
Mio padre di 91 anni è stato ricoverato per frattura del femore in pieno periodo covid-19. Dimesso dopo 3 settimane. presentava una buona guarigione della ferita dell'intervento. ma gravi e profonde piaghe da decubito che dimostrano quanto poco sia stato seguito a livello generale. È stato visto da un vulnologo che ha detto che una simile situazione è da denuncia. Non abbiamo mai potuto vedere nostro padre e quindi renderci conto prima della situazione. Adesso capisco perché voleva disperatamente tornare a casa.
Protesi totale ginocchio
Sono stata operata dal dott. Brocchetta a novembre 2012.
Purtroppo non posso ritenermi soddisfatta e ancora oggi, a distanza di oltre nove mesi, ho problemi di deambulazione, in quanto instabile per la morsa ed il dolore che subentra quando carico sul ginocchio camminando. Nel mese di luglio ho richiesto ulteriore visita al dott. Brocchetta, il quale sostiene che va tutto bene e di pazientare ancora (era un ginocchio malandato). Resta il fatto che oggi sono in condizioni molto peggiori di prima dell'intervento. Non so più cosa fare, forse chiederò un parere ad un altro medico, non riesco ad accettare di ritrovarmi disabile, in fondo ho 74 anni.
Il dr. Arosio non basta. Promesse non mantenute
Ero già stata operata di protesi all'anca in questa strutture 11 anni fa e mi ero trovata benissimo. Più di una volta, in questa mia ultima sofferta degenza, mi sono chiesta: "cosa è successo in questo Ospedale"?
Premetto che desidero elogiare la professionalità e abilità del chirurgo, Dr. Bruno Arosio, ma l'organizzazione e la degenza post operatoria non le ho trovate all'altezza dei bisogni del paziente. Le informazioni scritte sul foglio, consegnato al paziente al momento del suo ingresso al padiglione faggi per la rieducazione, si rivelano non corrispondenti al vero. Per esempio: non esiste alcun opuscolo con gli esercizi che il paziente dovrebbe eseguire una volta dimesso. Riguardo alla struttura, è inadeguata per un paziente operato di protesi all'anca. Letti troppo alti, sedie troppo basse. Per raggiungere il bar (per fare una colazione decente o per acquistare l'acqua, visto che la struttura fornisce solo un litro di acqua al giorno a paziente) si è costretti a fare le scale o a prendere l'ascensore dopo aver superato due pesanti porte di ferro, visto che l'ascensore nell'atrio del piano 0 non va al piano -1. Durante i giorni festivi o quando il bar è chiuso, l'unico distributore di bevande fredde o calde è al pronto soccorso, raggiungibile facilmente solo da pazienti che non hanno problemi deambulatori. Il giorno in cui qualche paziente si farà seriamente male, forse certe regole assurde cambieranno.
Silvia Ferri
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