Ortopedia Ospedale Viterbo
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Ottimo intervento al femore
Mio padre di 84 anni si è fratturato il collo del femore a fine ottobre 2012 ed il Belcolle è stato l'unico ospedale disponibile ad accoglierlo. Purtroppo, nonostante la sua età, è rimasto tre notti in corridoio, poi finalmente ha avuto un letto in una stanza per due persone. L'operazione è stata effettuata alquanto tardi, dopo dieci giorni dalla caduta (vista l'età avrebbe dovuta essere fatta entro 48-72 ore). Al momento di intervenire, riscontrando una forte osteoporosi, il chirurgo ha optato per sostituire interamente l'arto dall'anca al ginocchio, rendendo l'operazione molto più lunga, ma anche più efficace! Mio padre in seguito è rimasto un'altra settimana in ospedale e dopo ha cominciato la fisioterapia in una clinica privata (poi ogni giorno a casa sua per un altro mese). Non ha mai avuto dolori, ha ripreso a camminare in tempi molto rapidi (senza dubbio è stata fondamentale la fisioterapia) e ha ripreso (a distanza di due mesi) a camminare quasi come prima della caduta.
TRISTE A CHI CAPITA
Venerdì 6 aprile u.sc. mia madre di anni 73 è caduta ed è stata accompagnata presso il pronto soccorso del predetto nosocomio e, dopo una lastra, viene diagnosticata la frattura della parte alta del femore, più precisamente del "Grande Trocantere destro" e quindi ricoverata. Il martedì successivo parliamo con il medico che, dalla visione delle lastre, non prevede l'intervento ma richiede una Tac per conferma della diagnosi; l'esame viene fissato per il lunedì successivo, cioè il 16, praticamente a dieci giorni dalla caduta (si presume che rotture di questo genere debbano essere trattate in 48-72 ore dall'evento). Il risultato della Tac evidenzia la necessità dell'intervento, che sarebbe stato effettuato il mercoledì 18. Viene preparata, fatta rimanere a digiuno, ma poi ci viene comunicato che la grappa richiesta è pervenuta errata, quindi l'intervento slitta a venerdì 20. A quel punto mia madre ricorda al chirurgo una sua allergia al nichel, che aveva riferito subito appena ricoverata, di conseguenza solo in quel momento le vengono effettuate le prove allergiche, con risultato previsto per lunedì 23 e ci viene detto che, se il risultato fosse stato negativo, sarebbe stata operata, di conseguenza oggi viene nuovamente lasciata a digiuno per l'intervento e il risultato delle prove diagnostica la possibilità di effettuare l'operazione. Rimaniamo in attesa e, verso le ore 14.00, incrociando il chirurgo gli chiediamo verso che ora sarebbe stata operata; di risposta ci viene comunicato che per oggi non era possibile e probabilmente andremo a finire a giovedì 26 o venerdì 27 aprile p.v., cioè a 20 giorni dalla caduta. Ora mi viene da chiedere, è normale tutto ciò? A mio parere l'organizzazione del predetto reparto è veramente latente e di conseguenza mi viene da pensare che questo intervento, che sarà- se andrà bene- per il fine settimana a più di 20 giorni dall'accaduto, che conseguenze potrà portare per la ripresa della paziente?? E' vero che attraversiamo un momento particolare con carenze economiche generali, ma qui la Sanità è diventata veramente un privilegio per pochi, sapevo delle lacune dell'ospedale di Belcolle, ma qui mi sembra veramente una esagerazione.. Purtroppo questo abbiamo, ma la delusione è stata e continua ad assere veramente notevole.
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