Ortopedia Ospedale San Carlo di Nancy
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Ortopedia San Carlo di Nancy
Mio padre è stato operato per rottura del femore nel reparto Ortopedia. Nel post operatorio infermieri molto latitanti, sempre scocciati quando venivano chiamati (ad esempio per cambiare il sacchetto delle urine sempre stracolmo).
Fisioterapista poco presente che affermava di essere molto impegnato.
Medici che andavano sempre cercati e rincorsi per avere un minimo di informazioni sull’operazione.
Finalmente mio padre viene trasferito dal San Carlo ad un centro di riabilitazione ma, appena arrivato, viene rifiutato perché il personale medico del centro di riabilitazione riscontra febbre e saturazione bassa.
Viene portato al PS del S.Carlo, che lo trasferisce ad un altro ospedale affermando di non avere posto nel reparto di Medicina. Mio padre nel giro di poche ore subisce 3 trasferimenti come fosse un pacco postale, invece che un essere umano in condizioni di fragilità fisica e psicologica.
Sono rimasta molto delusa dal comportamento sia del personale medico che infermieristico dell’Ospedale San Carlo, in particolare del reparto di Ortopedia: infermieri, medici e fisioterapista hanno sempre avuto, sia nei confronti di mio padre che anche degli altri pazienti, un atteggiamento scocciato, andavano sempre cercati, chiamati, sollecitati per poi avere delle risposte maleducate e vaghe.
Pessima assistenza infermieristica
Mia suocera di anni 80, operata di protesi del ginocchio, mai lavata nè medicata , tranne una volta perché una emorragia importante ha destato un certo interesse da parte del personale infermieristico. Obbligata a fare tutto da sola da subito, nessuna raccomandazione su come comportarsi. Il fisioterapista visto una sola volta il giorno dopo l'intervento.
Giunta a Villa Sandra per la fisioterapia, subito è stata medicata, le è stata tolta l'agocannula, le garze sporche di sangue e le hanno indicato le regole di comportamento, completamente opposte a quelle del San Carlo di Nancy..
Dott.ssa Marina Angeloni
Recatomi al pronto soccorso per un violento trauma, mi è stata diagnosticata tramite Rx la frattura dello scafoide. Qui ha inizio la mia folle disavventura: vengo visitato dalla Dott.ssa Marina Angeloni, la quale mi riscontra la "frattura di tipo composto" e mi dice che è necessario effettuare un gesso fino alla spalla da portare per 40 giorni.
Premetto che presso questo ospedale ho sempre avuto a che fare con medici estremamente preparati e secondo me di alto livello professionale.
Purtroppo in questo caso la sopra citata dottoressa:
1- non mi ha fatto effettuare un controllo a circa 20-25 giorni per vedere il procedere della frattura;
2- dopo i 40 giorni di gesso effettuo la tac e, visto che la frattura è rimasta inalterata, mi consiglia di recarmi presso un centro specializzato della mano, liquidandomi velocemente e dicendomi che lì era stato fatto tutto il possibile.
Mi procuro quindi uno specialista a Roma, il quale mi dice che la frattura NON ERA COMPOSTA, CHE L'OSSO è COMPLETAMENTE FUORI ASSE E CHE QUINDI VA OPERATO RAPIDAMENTE E CHE, VISTA LA SITUAZIONE, NON ERA ASSOLUTAMENTE DA INGESSARE.
La Dott.ssa Angeloni subito avrebbe dovuto indirizzarmi da uno specialista e, soprattutto: come non riconoscere una frattura scomposta?
Personale fantasma
Ho frequentato il vostro reparto per assistere mio figlio che ha avuto un intervento al ginocchio. Sottolineando l'alta competenza medica, devo però purtroppo dire che l'assistenza infermeristica post- intervento è stata molto carente PER NON DIRE ASSENTE, addirittura non gli è stato dato un farmaco (augmentin) perchè ne erano sprovvisti. dal locale della cucina dove c'era un andirivieni di infermieri usciva odore di fumo di sigarette; fantasmi i fisioterapisti che aspettavamo per spiegazioni di riabilitazione e, al momento della dimissione, non c'era nessuno a darmi una mano per trasportare mio figlio (che gli girava la testa e poteva cadere) fino all'uscita. per fortuna ho incontrato un angelo (un visitatore) che mosso a compassione ci ha aiutato. Ma il personale dove era?
Vi invito a riflettere e a pensare che un giorno potreste esserci voi ad avere bisogno.
Auguro di migliorare il servizio per il bene di tutti.
Altri contenuti interessanti su QSalute