Ortopedia Ospedale Novara
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Lesione tendine dito della mano
Nel 2017 ho accidentalmente subìto la recisione del tendine del V dito della mano destra, a seguito della quale sono stata messa in lista per l'intervento chirurgico di sutura interna presso l'ospedale di Novara, reparto di Chirurgia della Mano.
Avrebbe dovuto operarmi il Dr. Ceffa, con la presenza di un anestesista esperto e validi infermieri, invece mi sono trovata in assenza dei suddetti sanitari predesignati, sostituiti dal Dr. Gamberoni e una anestesista molto giovane, in assenza di infermieri stabili in sala. L'intervento è stato un incubo di oltre 4 ore, attesa eccessiva rispetto al previsto che ha fatto decisamente preoccupare i miei genitori all'esterno della sala chirurgica, ma soprattutto è stato per me traumatizzante, in quanto non ho avuto una sedazione sufficientemente adeguata per addormentarmi e neanche per non provare dolore, dato che verso la fine dell'intervento percepivo tutto, oltre ad essere completamente sveglia da tutto il tempo e si può immaginare in quale stato di spavento e angoscia, mentre sentivo un freddo terribile, senza alcun abito e nemmeno un lenzuolo a coprirmi, sul tavolo operatorio di gelido metallo.
Sono uscita in barella in uno stato di alterazione di coscienza dovuta all'esperienza, ma ancor peggio è stato il decorso post-operatorio a seguito al quale lo stesso "chirurgo" ha optato per un'applicazione del gesso totale, comprensiva di tutto il braccio destro fino alla spalla invece che limitato alla mano - come mi era stato indicato preventivamente - mantenuto sconsideratamente per oltre 1 mese, dato che non è stata considerata l'inevitabile formazione di aderenze, verificatesi a causa dell'immobilità forzata in presenza di gesso e tardivo inizio delle sedute di fisioterapia riabilitativa, che è stata impedita per un periodo di tempo esagerato (come affermato dal personale del reparto di Fisioterapia e dal medico Fisiatra dell'ospedale di Borgomanero), con il risultato finale di impossibilità a flettere la falange in modo permanente e inutilità totale dell'intervento. Uno shock che poteva essere quindi evitato.
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