Oncologia Vito Fazzi
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Pessimo
Pessimo trattamento... accoglienza veramente pessima, evitate di arrivate là con un anziano.
Esperienza pessima
Nessuno dei medici con cui ho avuto a che fare si è rapportato umanamente col paziente oncologico e la sua famiglia. Da medico anche io, non discuto la conoscenza professionale, non essendo il mio settore, ma è l'umanità che è totalmente assente. Oltre che la disorganizzazione e l'assenza di comunicazioni inerenti all'iter clinico. Mi chiedo davvero come ci si possa comportare in questo modo.
Dovevo sapere le conseguenze
Ho ricevuto 8 cicli di chemioterapia, ma non sono stato avvisato degli eventuali effetti collaterali e, a distanza di due anni, ho dolori alle gambe, al basso ventre e sono spariti gli spermatozoi (a 76 anni non riesco più a fare sesso). Avrei preferito essere avvisato..
Reparto oncologia Vito Fazzi Lecce
I complimenti al reparto di Oncologia di Lecce, dove i pazienti vengono trattati con dedizione, impegno e tatto. In questo reparto pieno di dolore lavorano angeli che cercano di allietare come possono le giornate dei pazienti. Lo fanno tutti, dagli OSS ai medici, a caposala ed in primis al primario - e lo fanno con un sorriso e professionalità.
Ringrazio di cuore la dott.ssa Silvana Leo, la dott.ssa Loretta Paolelli, il dott. Chiriacò e Federico per la loro sensibilità e umanità nel darmi forza e coraggio.
Esperienza negativa
Dopo una odissea passata in chirurgia toracica a Lecce, dove hanno scoperto il tumore di mio padre dopo ben 4 mesi, ne abbiamo iniziata un'altra in oncologia. Il dottore Romano ci ha fatto iniziare una chemio senza mandarci da un chirurgo toracico e senza dirci che si poteva operare (lui ci ha detto inoperabile). Finiti i 4 cicli di chemio, dalla TAC risulta progressione, quindi andiamo allo IEO di Milano e, sorpresa, ci dicono che si poteva operare. Adesso, dopo tutti i controlli fatti a Milano, sembra che le cose siano peggiorate. Tra l'altro, mentre qui per avere l'esito della TAC abbiamo aspettato 16 giorni, a Milano te li danno in giornata. Se potete andate a Milano, qui da Quarta Colosso vengono ogni mese chirurghi IEO, affidatevi a loro.
Esperienza negativa
Qualche settimana fa mi sono sposata, all'altare mi ha accompagnata mio padre in perfetta salute nonostante il suo problema polmonare. Il personale di questo reparto, 6 mesi fa ha fatto crollare tutti i miei sogni dicendomi che per mio padre, 58enne, non ci fosse più nulla da fare e che gli sarebbero rimasti pochi mesi di vita. Papà è stato ricoverato presso il reparto una settimana a causa di febbre antibiotico resistente dovuta ad un batterio, che è stato scoperto dai dottori solo dopo 7 giorni, quando ormai i polmoni erano pieni di liquido che stava schiacciando anche il cuore. Era ormai gonfissimo e irriconoscibile, non gli permettevano di alzarsi dal letto e continuavano a ripetermi che non ci fosse niente da fare e che per le suo condizioni non poteva nemmeno iniziare la cura oncologica. Ho deciso di trasferirlo d'urgenza a Milano, dove sono riusciti a curarlo in pochissimo tempo (hanno eseguito dei drenaggi ai polmoni). Il giorno dopo il suo trasferimento era già sgonfio e seduto alla sedia! Arrivato a Milano, mio padre aveva solo qualche ora altra di vita secondo lo staff di Lecce: in primis l'oncologo che lo aveva in cura A PAGAMENTO, che non si è degnato nemmeno di passare dal reparto a vedere come stesse papà. In seguito non ho ricevuto nessuna telefonata dove mi venissero chieste notizie sul mio papà. Se in caso ve lo steste chiedendo (ma ho molti dubbi a riguardo) papà ora sta bene, sta ricevendo le sue cure oncologiche e qualche settimana fa mi ha guidata verso l'altare, e questo di certo non grazie a voi.
Un riconoscimento va comunque a tutto il personale infermieristico del reparto, avete dato uno spiraglio di luce al mio papà, vi siamo grati per il vostro lavoro! A te che hai dato l'in bocca al lupo a papà, appena salito sull'ambulanza per il trasferimento a Milano, grazie di cuore!
Un reparto all'avanguardia
Da ex malato oncologico, ringrazio tutto lo staff al lavoro nell'Oncologia di Lecce. A partire dal dott. Chiuri Vincenzo sino ad arrivare agli infermieri.
Pulizia e professionalità top in questo reparto.
Una difficile esperienza terapeutica
A conclusione di una drammatica esperienza vissuta accanto a mio marito, affetto da tumore cerebrale, segnalo alcune criticità riscontrate nel percorso terapeutico presso l'Oncologia di Lecce. Non entro nel merito delle degenze, non avendo mio marito mai avuto ricoveri, ma nel merito delle visite di controllo periodiche, affidate ad oncologi sempre differenti e con indicazioni terapeutiche spesso discordanti, con conseguente disorientamento del paziente e dei familiari. La discontinuità nelle visite costringe oltretutto il paziente a ripercorrere la storia della sua patologia ad ogni appuntamento, con disagio emotivo e inutile dilatazione dei tempi di visita.
Impossibile poi la comunicazione telefonica con infermieri o oncologi in caso di necessità. Solo un'oncologa ha cortesemente fornito un suo recapito telefonico.
Spero che si prenda atto di quanto sopra, migliorando l'organizzazione e soprattutto agevolando un percorso che già mette a dura prova il paziente oncologico.
Oncologia
Ho deciso oggi di scrivere la mia recensione positiva per i dottori, gli infermieri e le ragazze dell'accettazione del day hospital oncologico. Personale professionale e molto educato considerando il periodo Covid di stress per tutti.
Mio padre purtroppo non ha vinto la battaglia, ma grazie al dottor Gianpiero Romano, che si è subito preso cura di lui, è riuscito in quei mesi di chemio a stare molto meglio.
Volevo precisare che al momento della diagnosi il problema era già in uno stato molto avanzato.
Tumore avanzato del polmone
Non entro in merito alle competenze mediche del reparto, perché per mio padre quando siamo arrivati qui era troppo tardi ormai; però posso dire moltissimo sul trattamento riservato a noi familiari. Mio padre rimane ricoverato in questo reparto solo 1 settimana, poi il 31 ottobre 2021 muore. Sabato 30 l'ho sentito telefonicamente alle 9.30 del mattino, stanco come i giorni precedenti, ma nulla mi avrebbe fatto immaginare ciò che da lì a poche ore avrei dovuto affrontare. Da premettere che avevamo avviato la documentazione per attivare l'ANT e portarlo ormai a casa. Arrivo nel primissimo pomeriggio, cioè intorno alle 14.00, per lasciare il cambio e, chiedendo all'infermiere come stesse papà, mi risponde che la notte era stato male e che anche in quel momento era nelle stesse condizioni!! Chiedo di parlare subito con un medico, il quale mi dice che papà stava avendo delle embolie polmonari e che mancava poco al suo decesso. NESSUNO, e dico NESSUNO, si era degnato di avvisarci, sono rimasta sconvolta, scioccata, non ho capito più nulla... Ho chiamato mia madre e mio fratello che si sono precipitati in ospedale. Hanno fatto 2 tamponi a mia madre per poter entrare nel reparto, per poi farla rimanere accanto al suo compagno di vita di 45 anni solo 10 miseri minuti!! Mi chiedo, l'umanità dove è? Mio padre è morto solo in reparto alle 4.10 della domenica mattina. Spero con tutto il mio cuore che ora sia in un posto migliore. Non ho le parole per definire questo comportamento... Capisco l'emergenza sanitaria causa Covid, ma questo è stato davvero troppo! Se quel pomeriggio io non fossi andata in ospedale non ne avrei capito nulla di quello che stava succedendo, soprattutto perché papà spesso non rispondeva al cellulare perché essendo poco tecnologico toglieva suoneria non accorgendosene, facendo passare ore prima di riattivare tutto. Forse mi avrebbero avvisato una volta morto, togliendoci l'ultima possibilità di vederlo vivo?? Sono passati 3 mesi ed io pago le conseguenze di questi comportamenti. La morte di un padre è un dolore atroce e, se abbinata a tutto ciò, c'è anche una dose altissima di rabbia.Gli egregi medici che si sono comportati con noi familiari e con mio padre in questo modo dovrebbero avere la stessa esperienza per comprendere! Riposa in pace mio dolce e adorato papà.
Assistenza
Le visite di controllo sono un disastro. Non potete mettere un qualsiasi oncologo, dopo anni che ti segue un medico specifico! I pazienti si trovano con medici (anche se bravi) sconosciuti , il percorso di fiducia con il proprio oncologo è tutt’uno con la cura.
Poca assistenza
Mio padre effettua un primo ciclo di chemioterapia. Ottimo il personale infermieristico del D-H, ma a varie telefonate per informazioni e chiarimenti, nessuna risposta. Solo una di sera, in cui mi veniva detto che alle 19.00 non ci sono medici disponibili per chiarimenti sugli effetti collaterali.
Tumore metastatico
Mio padre è giunto in questo reparto con l'infausta diagnosi di tumore metastatico IV stadio. La nostra esperienza in questo reparto non è stata positiva in quanto papà, considerando la gravità delle sue condizioni, è stato trattato con estrema freddezza. Anche per noi familiari è stato un calvario perché, nonostante tutta la sofferenza del caso, ci siamo ritrovati a dover letteralmente elemosinare le informazioni, oppure a ricevere opinioni discordanti dai vari medici. Ci siamo sentiti tutti abbandonati al nostro destino senza ricevere supporto; sembrava addirittura di stare a dare fastidio perché c'era sempre un caso piu' urgente a cui dare la priorita' rispetto a quello di mio padre. Dopo 20 giorni di ricovero abbiamo deciso di lasciarci alle spalle la freddezza di questo reparto e di riportare a casa papà dove, purtroppo, è morto dopo qualche giorno circondato da tutto l'amore di cui aveva bisogno!!!
UN SENTITO RINGRAZIAMENTO AL REPARTO DI ONCOLOGIA
Volevo ringraziare di cuore i medici, gli infermieri/e, gli/le OSS, gli addetti alle pulizie ed il personale tutto, per la loro professionalità, competenza, sensibilità e dedizione totale al paziente che, quotidianamente, dimostrano.
Siete una squadra eccezionale, unica ed eccellente...
Vi abbraccio tutti con affetto, rispetto e riconoscenza.
Tiziana ( una paziente)
Grazie
Dopo una permanenza di circa 10 giorni presso il reparto di Oncologia, posso affermare che questo reparto dimostra una eccellente professionalità, disponibilità verso gli ospiti, non considerati pazienti ma persone a cui fornire un valido contributo per il miglioramento del loro stato di salute. Un sentito grazie di cuore a tutto il personale operante che si dedica veramente con vero altruismo al miglioramento del benessere di chi ha bisogno. Noi dobbiamo essere fieri di queste strutture. Forse gli ospedali del nord hanno certamente una elevatissima professionalità, ma Lecce non ha niente da invidiare a loro. Dico ciò per mia personale esperienza: grazie ancora. Cerchiamo di potenziare queste strutture che hanno professionalità, capacità ed esperienza seconde a nessuno.
L'eccellenza del Day Hospital Oncologico
Vorrei ringraziare i Medici e gli Infermieri del Day Hospital oncologico del Vito Fazzi per la loro professionalità e la sensibilità nei confronti di noi pazienti... In particolare il mio ringraziamento va agli infermieri del Day Hospital Oncologico, che giornalmente mettono la loro professionalità al servizio di noi pazienti. Siete eccezionali
Madre con tumore ovarico
Scrivo questa recensione per chi come me ha bisogno di trovare una strada in mezzo alla tempesta. Siamo giunti all'oncologico nel giugno 2016, con una diagnosi di tumore ovarico con interessamento del peritoneo a mia madre di 64 anni. All'inizio è stato uno sbattere a destra e a sinistra, sentirsi dire che l'unica soluzione era la chemioterapia e che non aveva senso operare perché la malattia era troppo avanti.. Distrutti e senza speranza, un giorno per assenza dell'oncologo al quale ormai ci eravamo affidati, incontriamo lei, la dottoressa Graziana Ronzino, la nostra luce. Una persona dal fare un po' duro, ma con una professionalità, una preparazione e un cuore grandi. Ci ha ridato la speranza, mia madre è stata operata e continuando la chemioterapia sta bene. Ultimo esame Pet negativo.
Ti ringraziamo dal profondo del cuore dottoressa, perché oltre ad un medico preparato abbiamo trovato una cara amica.
Grazie,
Francesca Coroneo (figlia di Mengoli Aida).
Sorella di paziente
Se purtroppo vi troverete come me nella stessa maledetta situazione di dover affrontare il vostro peggiore nemico chiamato "Tumore", sappiate che per assurdo gli attori non sono tali, la scenografia futurista non vi proietterà nel futuro, i profumi annebbieranno costantemente i vostri sensi. Vi troverete tra il confine della maledetta realtà e la surreale "Fantamediscienza".
Marzo 2017 - Polo Oncologico di Lecce: mio fratello di 52 anni purtroppo è malato di tumore al polmone al quarto stadio. Io, tornata dall'estero, entrai per la prima volta in questo edificio piccolo e per alcuni versi rassicurante. Si aprirono le porte e mi invase un profumo che mi annebbiò (anche per il calvario che si passa in quei momenti) la mente. Guardando intorno notai subito una grande sala con sedili di pelle rossa, un arredamento moderno, per alcuni versi futurista, dove le persone con grande dignità affrontano il loro nemico aspettano il turno per la chemioterapia. Tutti sapevamo che la situazione di mio fratello era alquanto grave, ma ci avevano comunque detto che, essendo un uomo forte e ancora giovane, ce la poteva fare. Finiti i cicli di chemio lunghi e devastanti, ci viene detto che entro dieci giorni lo avrebbero chiamato per il ricovero, anche perché da lì a poco non avrebbe potuto più camminare (causa crollo vertebrale), ma che comunque ciò si sarebbe potuto risolvere con una operazione (vertebroplastica). Il tempo, che è determinante per chi si trova in quelle situazioni, passa e passano anche i dieci giorni fra sofferenze indescrivibili e attese inutili, ma determinanti. Allora decidiamo di ricoverare mio fratello attraverso il pronto soccorso, anche perché la situazione stava precipitando. Otto ore di attesa di calvario con dolori allucinanti e allucinazioni, incredulità, senso di impotenza, sgomento. Ci ripetevano che da lì a poco si sarebbe liberato un posto. Andiamo direttamente in ospedale dove troviamo una dottoressa (unica in quel momento) con un flebo attaccata al braccio. Dopo un attimo di incredulità, le spieghiamo la nostra disperata situazione, e lei ci risponde che il suo turno era terminato e che la situazione di mio fratello sì era grave, ma non disperata e non soffriva di leucemia. Si fa davvero fatica in quei momenti a rimanere lucidi e calmi. Facciamo comunque sapere alla dottoressa che non ci saremmo mossi da lì e allora finalmente ricoverano mio fratello.
Purtroppo la situazione precipita, a mio fratello vengono fatte le cure da protocollo (per chi si ammala di tumore, c'è un protocollo per tutti). Io mi chiedo: ma può valere un protocollo per tutti?
Poi a fatica ogni giorno riuscivamo ad avere qualche informazione se si vedeva un miglioramento, che non veniva quasi mai considerato. Dottoresse che ti rispondevano che se volevamo un miracolo avevamo sbagliato cappella.. Abbiamo insomma trovato carenza di umanità, solidarietà, compassione, amore, gentilezza, che sarebbero invece la cura migliore di ogni protocollo per ogni malattia del mondo. Mio fratello purtroppo, dopo tanta, tanta sofferenza, non c'è più, spero sia in un mondo migliore dove l'unico protocollo da seguire sia sia L’AMORE.
A mio fratello Franco.
Trattamento di chemioterapia
Trattamento farmacologico chemioterapico con la dott.ssa Silvana Leo. Personale disponibile e competente, buona organizzazione; tempi di attesa da migliorare.
Day Hospital - Polo oncologico
Colgo l'occasione per ringraziarvi infinitamente per la vostra grande prestazione premurosa, impeccabile e di amore sull'assistenza i servizi e la pulizia del personale del DH-oncologia del Polo Oncologico Giovanni Paolo II.
Grazie di cuore,
FRANCO SERAFINO
Carcinoma ovarico
Un sentito e sincero ringraziamento al reparto D-H Oncologia di Lecce, ai medici (in particolare alla dott.ssa Graziana Ronzino) ed agli infermieri tutti, per l’alta professionalità, l’attenzione al malato, il sostegno psicologico, la cortesia, l’umanità dimostrata, la visione cristiana dell’esistenza ed il rispetto della persona. L’attività, il dinamismo e la generosa laboriosità espressa da tutto il personale, nel suo complesso, manifestano in maniera chiara, efficace ed efficiente, attraverso le diverse competenze e professionalità, il raggiungimento della mission, garantendo l’integrazione dei processi diagnostici e terapeutici tanto da poter dire, senza alcun dubbio, che questo reparto è all’avanguardia tra le eccellenze del sistema sanitario pubblico della Puglia.
Con gratitudine,
Rosalinda Cappello
Carcinoma del Pancreas
Dopo essere stato sottoposto ad intervento chirurgico presso il reparto di chirurgia del pancreas dell'Ospedale S. Raffaele di Milano diretto dal Prof. M. Falcone e dai Dr. G. Balzano e S. Partelli, in fase dimissione mi fu chiesto quale fosse il mio orientamento per eseguire dei cicli di chemioterapia.
Non avendo esperienza e/o conoscenza in questa specifica specializzazione, mi affidai al loro consiglio in quanto avevo maturato una grande stima e fiducia nei confronti del gruppo di lavoro di questo reparto.
Avendo i bravissimi medici del S. Raffaele analizzata la mia residenza nel Salento, mi fu indicato per la gestione della chemioterapia l'Ospedale V. Fazzi di Lecce, indicandomi come riferimento la Dr.ssa S. LEO.
A Milano ho avuto una esperienza positiva, sia sotto l'aspetto umano, organizzativo e professionale. Pertanto autorizzai a trasmettere la documentazione alla Dr.ssa LEO.
La stessa professionalità è stata riscontata a Lecce ed onestamente non pensavo di trovare professionisti all'avanguardia. Aggiornatissimi che mettono in campo il loro lavoro con convegni ed incontri per analizzare i risultati riscontrati nei pazienti in esame.
Con la Dott.ssa LEO ho instaurato subito un rapporto di fiducia, non posso quindi dare un giudizio personale sugli altri medici, ma ascoltando altri pazienti, il coro è unanime sono tutti i medici allo stesso livelli, siano essi uomini che donne. Il rapporto umano che si crea all'interno del reparto, un paziente si sente di essere in casa propria.
Non solo i medici sono bravi, anche il personale infermieristico è altrettanto bravo, paziente, preparato, umano.
Quando sei in terapia, noti questo personale che continuamente gira a controllare i pazienti ed il loro sguardo è sempre sulle flebo che continuamente vengono sostituite e/o eliminate. E si nota come se ci fosse una gara a chi deve intervenire per primo sul paziente interessato.
Un giorno mentre ero in terapia, guardavo con curiosità i movimenti di un infermiere "GIANNI" dall'aspetto serio, ma con l'occhio vigile e attento per intervenire con dolcezza nel momento giusto per intervenire sul paziente.
Quando si avvicinava al paziente, quel viso serio diventava sorridente di un amico, fraterno e con la battuta pronta e di conforto.
Non solo questo: notavo anche con dolcezza spiegava ai corsisti di infermiere le operazioni corrette che dovevano eseguire.
La malattia è brutta, ma siamo fortunati di essere assistiti da questo personale che con devozione e professionalità, ci aiutano a dimenticare per qualche istante le ns. sofferenze e le ns. preoccupazioni.
Certamente non tutto è lodevole, alcune cose devono e possono essere corrette.
Un paziente non può essere sottoposto a tre anticamere prima di essere sottoposto in terapia.
La programmazione così come è attualmente prevista, non aiuta il paziente a tenerlo rilassato e tranquillo. Ma viene stressato dal momento che il tempo maggiore è quello dell'attesa.
Non so se questo commento viene letto dalle persone preposte, mi sento ugualmente spinto a segnalare questa sofferenza che a mio avviso e degli altri pazienti, si può e si deve migliorare.
A Voi tutti un abbracci ed un carissimo saluto.
Continuate così, GRAZIE.
G.A.
Tumore colon
Complimenti al personale sanitario per la loro professionalità, in modo particolare ringrazio gli infermieri per la loro competenza, umanità, supporto psicologico e suggerimenti vari per superare le crisi post-chemioterapia di cui gli ammalati hanno tanto bisogno.
Grazie di cuore a tutti!
Trattamento chemioterapico
NON SI POSSONO CHE FARE I COMPLIMENTI A TUTTO IL REPARTO PER LA SQUISITEZZA NEL TRATTARE NOI PAZIENTI. SIETE VERAMENTE ECCEZIONALI.
GRAZIE,
Maria Adele Zanchi
La mia opinione sul reparto di Oncologia
Il reparto di Oncologia dell'Ospedale Vito Fazzi di Lecce è una vera eccellenza territoriale, fatta di tantissimi Medici Oncologi professionali e competenti e di personale infermieristico davvero efficiente e preparato, oltre che sensibile e umano!
La nostra esperienza con la Dottoressa Loretta Paolelli è stata più che positiva, lei è sempre pronta a intervenire con pazienza e indicazioni terapeutiche a ogni chiamata, nonché a dosare le terapie nella maniera ottimale in base alle necessità. Le sale di infusione del reparto sono dotate di tutti i comfort e il personale infermieristico è sempre presente. Merita una particolare menzione l'infermiere Gianni, persona straordinaria, preparata, umana, sensibile, disponibile, attenta e scrupolosa.
Buona sanità
Vivi complimenti per l'ottimo reparto a tutti i dipendenti, in particolare all'infermiere Gianni Mignolo per la sua sensibilità e competenza.
Ottimo reparto
Vorrei ringraziare tutti gli operatori del day hospital oncologico del Vito Fazzi di Lecce per la professionalità, l'assistenza al paziente, la cordialità, la disponibilità e soprattutto l'umanità dei miei amatissimi infermieri e dei medici che ogni venerdì mi fanno passare le 3/4 ore in piena tranquillità, nonostante si debbano affrontare delle terapie che tutti sappiamo essere invasive e fastidiose. Grazie di cuore.
Esperienza
Grazie alla Dott.ssa Mariangela Ciccarese una donna preparata e molto umana nei confronti dei malati. Spero che in futuro non avrò bisogno di essere curata da oncologi, ma se così fosse, gradirei essere seguita dalla Dott.ssa Ciccarese.
Opinione pessima
Quando ti comunicano che un padre ha un tumore, provi una devastazione tale che non puoi descrivere a parole.
Ecco allora che ti aggrappi alla speranza di un intervento che possa "eliminare" quel male, e all'inizio ti illudi che è tutto andato bene, che tuo padre farà dei controlli, che sarà periodicamente visitato, ma che la sua vita potrà lentamente ritornare a scorrere quasi come prima. Ma è proprio in questo momento che le condizioni di salute iniziano a peggiorare; ti rivolgi all'oncologo, stai lì ad elemosinare che ti dica cosa sta succedendo e, soprattutto, che faccia qualcosa per un padre che vedi soffrire. Invece ti trovi di fronte ad una dottoressa che senza empatia ti comunica che per tuo padre non c'è più niente da fare, o di fronte ad un dottore che, davanti ad una moglie e delle figlie annientate dal dolore, ti "butta" lì la cosa e ti dice:" Suo marito è gravissimo, non gliel'ha detto nessuno?!". Egregi DOTTORI, si tratta di PERSONE non di un elettrodomestico che non funziona più!
Oggi mi rimane solo un vuoto e un dolore che devasta l'anima e l'aridità morale degli EGREGI SIGNORI DOTTORI DEL REPARTO ONCOLOGIA DEL VITO FAZZI DI LECCE.
Ottimo, reparto bravissimi
Sono in cura presso il polo oncologico dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce seguito dalla cara dottoressa Caterina Accettura e, contestualmente, anche dal dottor Chiuri e dottoressa Giampaglia. Qui ho ricevuto tre cicli di chemioterapia per tumore del testicolo e, devo dire la verità, mi sono trovato più che bene. Personale infermieristico di grande umanità ed empatia, medici competenti e servizi soddisfacenti. Se vogliamo trovare il pelo nell'uovo ci sono dei tempi di attesa per le visite mediche su appuntamento un pò prolungati, ma è da preventivare dato il grande afflusso di pazienti. Un ringraziamento speciale anche alla nuova primaria, la cara dottoressa Assunta Tornesello, anche lei medico di gran cuore e sempre disposta all'ascolto e al dialogo col paziente. Di certo nel caso in cui servissero altre cure chemioterapiche (si spera di no ma nella vita non si sa mai) tornerò da voi, perchè mi date l'impressione di essere come a casa mia. Grazie di cuore!
Delusa
Reparto vergognoso.. andrebbe migliorato sotto tantissimi aspetti. Ma la cosa che più lascia a desiderare è l'assistenza al paziente, praticamente inesistente.
DH oncologico Fazzi Lecce
Sono il marito di una paziente oncologica in terapia presso il D-H di Lecce; per l'esperienza avuta posso dire che i pazienti non sono seguiti correttamente: innanzitutto (e questo penso sia il problema principale) si cambia sempre medico nella visita prima della chemio; non sempre i medici sono tra loro concordi sul da farsi, per esempio a volta cambiano anche i tempi dei cicli di terapia o i tempi di infusione (che da quanto leggo su riviste specializzate per molti farmaci è di fondamentale importanza); purtroppo vanno sempre di fretta (e spesso non è colpa loro) per cui non riescono a dedicare il giusto tempo per le osservazioni; il reparto non è organizzato bene: ti danno un orario per l'appuntamento, dopo alcune ore di anticamera ti chiamano per la visita e fai un'altra anticamera; se chiami per telefono ti dicono che sarai ricontattato e poi non chiamano..
Non faccio queste critiche perchè la malattia va bene o male, ma solo nella speranza che vengano stimolati a dare un servizio migliore. Grazie.
Grazie di cuore Dott. Pellegrino
Voglio ringraziare di cuore il Dott. Pellegrino Antonio per l'umanià, la disponibilità e, non ultima, la competenza, con cui ha seguito un mio caro parente, purtroppo deceduto. Se fosse ancora vivo lo avrebbe ringraziato personalmente, ma mi sono fatta carico io di farlo anche pubblicamente con questa recensione.
Caro dottore, dovrebbero esserci più professionisti come lei, si è comportato come un parente stretto ed è stato vicino a mio zio sino alla fine, rendendosi sempre disponibile. Grazie.
reparto oncologico vito fazzi- dott. Cairo
Ringrazio il Dott. Cairo Giuseppe per come è stato vicino a noi durante la malattia; è una persona carissima, con tanta umanita' ed umilta'. Spero che vada tutto bene per la mia mamma. grazie e grazie ancora..
una brutta storia
vi sto, purtroppo, raccontando non una storia a lieto fine, e questo non per colpa del reparto di oncologia di lecce (sapevamo gia al ritorno dallo IEO che a mio padre sarebbe rimasto poco da vivere). Ci siamo rivolti al dott. Lo Russo perche ci era stato consigliato a Milano, un professionista preparato niente da dire, tanto che abbiamo pensato avesse fatto un mezzo miracolo con la sua terapia, quelle poche settimane di vita si sono trsformati in quindici mesi di speranze e di lotta, abbiamo combattuto e fin qui poco c'interessava della sensibilità dei medici e del personale, perchè ci sentivamo forti ed abbiamo pensato che con la forza di volontà avremmo superato tutto. Invece, come purtroppo molti sapranno, questa malattia ci ha giocato un brutto scherzo, ci ha illusi che tutto sarebbe passato e poi ci ha dato una mazzata in testa, che non abbiamo neanche avuto il tempo di renderci conto di cosa stesse succedendo, che mio padre non c'era più. E' proprio in questo momento che ci siamo trovati davanti delle persone fredde e senza cuore, purtroppo già rassegnati alla morte dei loro pazienti.
Mai un sorriso di solidarietà, in quei corridoi freddi, al passaggio degli infermieri.
I dottori che ti sbattono in faccia la spietata verità senza rendersi conto che il paziente in fin di vita è un padre, un marito, un nonno; che parlano al telefono organizzando party davanti a noi, quando in quel momento ci era appena crollato il mondo addosso.
Con questo voglio dire che non basta la preparazione, ma che soprattutto ci vuole il cuore per alcune professioni come l'Oncologo, visto che per la maggior parte delle volte hanno a che fare con casi disperati. Per non parlare delle infermiere che in quel reparto si sentono più in alto del primario, e che si portano sul lavoro i loro problemi, e sbuffano e sbuffano.
spero che quasto messaggio arrivi a destinazione.
e spero soprattutto che mai nessuno debba avere bisogno di voi.
parere
Privatamente mi è stata diagnosticata dal prof. Lorusso una neoplasia, seguita poi purtroppo a saltelli con vari ricoveri e penose peregrinazioni, telefoni sbattuti in faccia e mancate risposte telefoniche...
Cari medici (se ne salvano davvero pochi al secondo piano dell'oncologico), acquisiamo prima un pò di umanità, che non è fatta di sola apparenza e commenti velenosi all'interno dello staff.
Ricordo con gioia il sorriso del personale paramedico, che è l'unica dolce nota di un'esperienza che mi ha avvicinata all'inferno. A buon intenditore poche parole. Spero un giorno qualcuno capirà, solo vivendolo, il mio stesso peregrinare, la mia stessa paura, il mio stesso vacillare. AUGURI.
Altri contenuti interessanti su QSalute