Oncologia Policlinico Federico II
Recensioni dei pazienti
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Pessima esperienza
Mia madre, ricoverata dopo il secondo ciclo di chemio, il giorno dopo si sveglia con la febbre. Inizialmente nessuno rispondeva, se non per un giovane medico specializzando che è stato molto gentile nel darmi il primo soccorso.
Si sospettava infezione Picc, poi scongiurata.
Durante il ricovero di mamma, durato una settimana, tanti i medici visti e tante le teorie diverse.
Nel reparto SI MUORE DI CALDO, non c’è ventilazione, un parente di una paziente ha regalato ventilatori al reparto perché la signora si era sentita male.
Pessima esperienza con il team della prof.ssa Arpino, eccezione fatta per qualche specializzando, che comunque non aveva la giusta esperienza per farsi carico delle problematiche di mamma.
Nipote di paziente
Tutto inizia a Novembre 2017, con la diagnosi di carcinoma vescicale. Solo a gennaio 2018 inizia il primo di 4 cicli di chemioterapia, che porta ad alcun risultato. A marzo 2018 inizia il nuovo ciclo di chemio con altro protocollo, che dà il colpo di grazia. Ieri mia zia è morta in un letto del reparto della terapia antalgica del Cardarelli. Fin dall'inizio ci si è trovati al cospetto di poca umanità ed attenzione in un reparto oncologico dove la priorità dovrebbe essere la considerazione del malato. Il policlinico è una scuola per insegnare alle decine di specializzandi e manca l'empatia. Andate altrove.
Non consiglio
Mi riferisco all'equipe della dott.ssa Matano.
Mio padre é morto dopo un mese e mezzo di ricovero e non hanno saputo darci una diagnosi. Prendevano tempo sviando il problema, indagando su altre cose e non sulla malattia che lo affliggeva. La Matano è contornata da decine di specializzande giovanissime che hanno poca esperienza.
Lascio questo messaggio non contro di loro, ma come testimonianza per altri pazienti.
Nessuna umanità
Ci siamo dovuti recare per le cure di mia madre nel reparto di oncologia per un tumore alle ovaie. La dottoressa di riferimento (Lauria) si è mostrata assente e superficiale, affidandoci volta per volta alle sue assistenti, poco competenti e saccenti. Il rapporto è mancato totalmente, ci siamo trovati da soli ad affrontare tutti i problemi e le conseguenze di una malattia così devastante. Non solo è mancato il sostegno psicologico, ma è mancata del tutto l'umanità. Ci siamo visti più volte trattati male, abbiamo ingoiato amari bocconi, sperando almeno nella loro competenza. Invece purtroppo abbiamo dovuto provare anche l'esperienza di una recidiva riscontrata con molto ritardo rispetto agli evidenti segnali.
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