Oncologia Ospedale Savona
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Ringraziamenti
Vorrei ringraziare una oncologa (ometto il nome) dell’ospedale San Paolo di Savona, per avere accompagnato mio figlio nel suo percorso terapeutico con:
Mancanza di attenzione
Indisponibilità e fretta
Impazienza
Mancanza di empatia e umanità
Incapacità di comunicazione
Incapacità di trasmettere sicurezza
Incapacità di ASCOLTO.
Questo in netto contrasto con altri medici (in particolare il dott. Giorgio Sogno) ed operatori del reparto e del day hospital che si sono distinti per professionalità e affabilità.
Il mio non è lo sfogo di una madre che ha perso l’essenza stessa della sua vita, SUO FIGLIO, no: è una riflessione su come alcuni medici, nel loro percorso professionale, si allontanano dall’anima dei pazienti.
Perché?
Rivolto a tutti gli oncologi
Come moglie di un paziente dell'ospedale San Paolo, vorrei dare la mia opinione; non posso dire realmente ciò che penso, ma secondo me sono tutti poco umani, seguono troppo dei protocolli senza pensare alla persona, e dovrebbero dire la gravità (quando c'è naturalmente) al paziente o ai famigliari, personalmente li ho trovati tutti troppo vaghi. E poi, se una persona è alla fine, perché continuare a dare speranze continuando le chemioterapie? Detto ciò, umanizzatevi.
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