Oncologia Ospedale Prato
Recensioni dei pazienti
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Ringraziamenti
Nel Maggio 2017 mi sono ammalata di linfoma a grandi cellule T non Hodgkin.
Sono stata salvata dal dott. Simone Santini e la sua equipe.
Mi sono sentita tutelata, protetta, considerata persona, dal medico e da tutto il personale del reparto, e perfino coccolata..
Quando mi hanno detto che potevo tornare a casa non ci credevo: da una diagnosi di morte certa, ad un ritorno alla normalità.
Un abbraccio sincero al reparto.
Medici con un cuore
Medici bravissimi e competenti che mettono cuore e anima in tutto quello che fanno. Disponibili al massimo per dare spiegazioni tecniche e per confortare il paziente in momenti difficili. Qui nessuno è un numero.
Dott. Di Leo, competenza e umanità
Scrivo a nome di mio padre, Brachi Colombo, che ha visitato oggi a Prato. E' rimasto estremamente contento della sua visita e cordialità. Mi ha detto di aver apprezzato molto la sua disponibilità nello spiegare la patologia e vogliamo ringraziarla di cuore.
Serena e Simone (Figli)
Grazie Dottoressa di Donato
Ottimo reparto sotto ogni punto di vista. Un particolare ringraziamento va da parte della nostra famiglia alla dottoressa di Donato, che sta facendo il massimo per nostro Padre!
Eccellenza medica
Le tante persone che hanno la sfortuna di transitare nell'ospedale di Prato per malattie oncologiche, hanno la fortuna di essere ascoltate e trovare la massima competenza medica. Questo a fronte ormai di anni di frequenza, di accertamenti di cicli e cicli di chemioterapia. Un grazie alla sapienza e alla pazienza del dott. Mauro Panella ed al personale infermieristico del day hospital.
Ottimo reparto
Da due anni seguono mia madre per polipi gastrici e ultimamente mio padre per chemioembolizzazione epatica.
I medici sono competenti e professionali, così come tutto il personale infermieristico- assistenziale.
Ottimo il centro accoglienza, sempre disponibile, pronto e gentile.
Bravi tutti-e!!
chemio- embolizzazione epatica.
Ottimo reparto
Oltre alla competenza del dott. DI LEO e della sua equipe, è da tenere in considerazione la cura della relazione con il paziente, fattore importantissimo ed in altre strutture fiorentine purtroppo pressochè inesistente.
Protocolli e speranze standard
I dottori sono molto competenti e gentili (a parte uno), il direttore un "Angelo" di nome e di fatto. L'unica osservazione, commento, riflessione del tutto personale e' la seguente:
- quando hai un problema oncologico, perche' lo stesso, agli occhi del paziente, viene trattato come se fosse una malattia standard, normale una malattia come un'altra ? A mio avviso Ogni persona ha un suo particolare modo di metabolizzare la propria malattia ed e' brutto pensare che con un protocollo standard di chemio (a seconda del tipo di neoplasia che hai) vengano curati centinaia di pazienti con organismi diversi, chimiche interne alla persona diverse l'una dalle altre. Questo e' una critica non al reparto di oncologia di Prato, ma alla scienza oncologica in genere. Esami del sangue continui per il controllo dei marcatori, tac e risonanze di controllo... ma quando un malato viene considerato e valutato come non operabile per l'avanzato stadio della malattia, non sarebbe il caso di curarlo solo con terapie contro il dolore e non "bollire" (così ho sentito una volta con i miei orecchi) il poveretto? Scusate la mia poco professionalità nel commento, ma a mio parere la verita' al malato non deve essere solo quella "lei ha un cancro", ma deve essere nei fatti nel proporre un percorso di cura vero, della qualità di vita, non far sperare a chi ormai per sua sventura non può più guarire ed iniettare quei "boccioni" per debilitare più velocemente il fisico. Spero che le cose da quattro anni a questa parte siano cambiate e spero che continueranno ad evolversi positivamente per i malati, sperando inoltre che mai sia stata vera un'affermazione di un noto chirurgo da me interpellato, il quale riferì allo scrivente "Guarducci, i protocolli di chemio come stanno somministrando a suo padre servono solo ad esaurire le infinite giacenze di scorte di magazzino presenti nei nostri reparti di oncologia". Scusate, spero che la mia testimonianza serva se necessario a far riflettere in modo positivo chi e' da una parte o dell'altra della barricata. Leonardo Guarducci
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