Oncologia Ospedale Miulli
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Patologia del fegato
Unica nota positiva del reparto è la pulizia, per il resto si applicano protocolli chemioterapici standardizzati e, quando le situazioni si complicano, per quella che è stata la nostra personale esperienza emerge la scarsa preparazione degli oncologi nel gestirle.
Di solito i pazienti effettuano una prima visita presso lo studio privato del responsabile dott. Surico, il quale poi li smista agli oncologi del reparto.
Noi siamo stati affidati al dott. Nicola Sasso, che ogni volta che il paziente aveva la febbre liquidava la questione come “febbre oncologica”, mentre poi veniva fuori che la febbre aveva una causa diversa che avrebbe necessitato con tempestività di ricovero e farmaci specifici.
In un’occasione, avendo il paziente febbre alta, abbiamo telefonato al responsabile del reparto dott. Surico, invece che al dott. Sasso, per chiedere come comportarci. Successivamente il dott. Sasso ha redarguito severamente il paziente per aver “osato” fare ciò e per ritorsione, da quel momento, lo faceva aspettare per ore ogni volta che andava ad effettuare la terapia.
Tutto ciò è accaduto in un reparto oncologico di un ospedale ecclesiastico.
Penso che non ci sia bisogno di aggiungere altro.
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