Oncologia Ospedale Macerata
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Tumore al pancreas
Io e la mia famiglia abbiamo umanamente accettato che non vi e' cura per questo tipo di male. Ma non dimentichero' mai il modo in cui mio padre e' stato assistito, tanto che la malattia era passata in secondo piano in confronto all'esasperazione di chi viene lasciato in balia di tutti gli effetti collaterali della chemio (mai saputi gestire) e farmaci che hanno fatto piu danni che benefici, riducendo all'osso in breve tempo un fisico ancora in buono stato. Non dimentichero' il giorno in cui e' partito da casa con dei fastidi per una visita richiesta dal dottore che lo seguiva, ed è ritornato con dolori lancinanti senza aver avuto neanche un antidolorifico, dopo essersi raccomandato chiedendo aiuto disteso su una sedia! E molto altro ce ne sarebbe da dire.. ma lasciamo perdere.. Comunque abbiamo trovato sollievo e vera assistenza quando siamo passati a S.SEVERINO, dove mio padre è giunto in condizioni drammatiche, ma sono riusciti ugualmente a ridargli una esistenza dignitosa nei limiti del possibile ma, cosa piu' importante, senza piu' dolori (non usando neanche la morfina tra l'altro), regalandogli una fine tutto sommato serena a casa sua con i suoi cari.
Assistenza?
Lascio a voi giudicare:
Mi sono rivolta all'oncologo Latini, primario nell'Ospedale di Macerata e quindi in qualità di solvente, per essere seguita per un carcinoma al seno. Dopo sei mesi dall'assunzione di un farmaco, ho avuto problemi ai tendini d'Achille.
Mi sono rivolta al dottore telefonicamente e, tramite la segretaria, mi ha detto di sospendere per una settimana il farmaco. Dopo una settimana volevo parlare con l'oncologo per sapere cosa dovevo fare: non mi ha ricevuta, mi ha fatto lasciare il numero di cellulare ma non mi ha chiamata; gli ho quindi inviato una email ma non mi ha risposto.
Vado a farmi seguire a Milano.
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