Oncologia Ospedale Como
Recensioni dei pazienti
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Elogio Dottoressa Bianchi
Da due anni mia mamma è in cura all' Ospedale Sant'Anna a causa di un tumore. Grazie alla Dottoressa Bianchi, lei si sente a casa e ha trovato uno staff preparato e sempre pronto a dare delle risposte, in tempi brevi. Personale qualificato che mette a proprio agio pazienti e famiglia. Senza di loro saremmo persi perché sono persone serie e affidabili. Dire grazie è troppo poco per tutto quello che state facendo per noi e ringrazieremo sempre il giorno che abbiamo conosciuto la Dott.ssa Bianchi, perché dice la verità da subito che sicuramente fa male, ma di grande aiuto nel percorso della cura. Ancora grazie, Giovanni e famiglia.
Papà ricoverato in oncologia
Mio papà è stato ricoverato in questo reparto per una biopsia al fegato, che purtroppo ha dato la diagnosi meno sperata, ossia metastasi da carcinoma del pancreas.
Nulla da dire sul personale infermieristico, tutti gentili e pronti ad ogni esigenza.
Dopo 10 giorni dalle dimissioni ci chiamano per informarci dell'esito della biopsia. Spieghiamo, dopo la brutta diagnosi ricevuta, che papà non era facilmente trasportabile. Chiediamo di non dire nulla a papà, o perlomeno di far uscire a pagamento un oncologo e che gli dessero un lumicino di speranza. Ci rispondono che per onestà professionale avrebbero dovuto dire tutto. Abbiamo portato papà al controllo, che si è sentito dire: LEI HA POCO DA VIVERE. Io non voglio fare nomi, credo sia la prassi dell'ospedale, e allora Vi chiedo di fare un corso di UMANITA'. Mio papà è morto il 27/11, ma si è spento nel momento stesso della visita per poter far sì che la Vostra onestà professionale fosse intatta.
Mi chiedo se la stessa onestà professionale la utilizziate anche con i vostri papà.
Ottima equipe
Mio padre è stato dimesso ieri dal reparto perchè si attendono esiti (biopsia eccetera).
Per il momento posso solo dire di aver incontrato professionalità, umanità e tanta cortesia.
Pessima esperienza
Mio marito è stato ricoverato in questo reparto per 3 mesi. Purtroppo la malattia era in stadio molto avanzato, ma si è perso comunque troppo tempo. Ci hanno provato per 1 mese a fare la biopsia.. ci hanno provato al fegato ma non ci sono riusciti. Dopo 10 giorni un altro tentativo ai polmoni, fallito. Poi si accorgono che nei polmoni di mio marito era entrata aria quando erano entrati la seconda volta; in contemporanea accedono al fegato e finalmente riescono e prelevare materiale per fare biopsia. Nel frattempo mio marito si attacca ad un macchinario per togliere l'aria dai polmoni. Poi attendiamo per l'esito della biopsia.
A mio marito nessuna fisioterapia, nonostante il lungo allettamento.
Una volta arriva il referto della biopsia, si decide per chemioterapia e immunoterapia. Solo il giorno dell'inizio della chemio si accorgono che mio marito non ha le vene idonee per fare la chemio e decidono di fare il PORT, così altri 4 giorni buttati per questo intervento. In quei giorni mio marito si ammala, prende una infezione del sangue da batterio ospedaliero. Comincia l'antibiotico ma peggiora e così, da candidato alla chemioterapia, passa a malato terminale. Poi è deceduto in questo reparto. Anche se aveva un tumore all'ultimo stadio, le attese sono state ingiustificabili a mio avviso.
Carente sotto tutto i punti di vista
Pessima assistenza, mancanza di empatia e comprensione, nessuno che si prenda la responsabilità dopo un danno permanente dovuto a stravaso di chemio.
Dovrebbe essere un angolo di eccellenza, ma per quello che ho vissuto è il reparto peggiore del S.Anna.
Al contrario la Radioterapia, dove sono favolosi.
Scarsa empatia
Mio padre, dopo essersi riammalato con metastasi ossee, ha avuto un sostegno pessimo da parte dell'Oncologia.
Curato prima con terapia a bersaglio molecolare e poi con l'immunoterapia, ad ogni visita per prendere la cura trovava sempre tempi di attesa lunghi (anche quando aveva difficoltà per il dolore), dottoresse ogni volta diverse, di umore instabile, frettolose, infastidite da qualsiasi domanda, rigide nel protocollo delle cure, senza un briciolo di iniziativa per personalizzare le visite e migliorare lo stile di vita, ma soprattutto a mio avviso poco attente alla sensibilità di un malato oncologico e dei famigliari.
Forse quest'ultima è stata la cosa più sgradevole: la mancanza di empatia verso persone che soffrono nel corpo e nell'anima.
Nel momento in cui poi è stato ricoverato nel reparto di Oncologia, ho trovato infermieri preparati e sensibili e grande pulizia nelle stanze, ma l'atteggiamento delle dottoresse sempre pessimo.
Inoltre l'oncologa che avevamo come riferimento, mai più vista! (anche se già si vedeva poco, prima del ricovero).
Mio padre purtroppo è morto, anche per altre cause, dopo un lungo e sofferto ricovero in vari reparti dell'ospedale.
Più che ottimo
In cura da tre anni presso questo Ospedale ottimo e fiore all’occhiello dell’intera Lombardia, quando sento lamentele divento una belva!!! Mai persi un controllo, una visita, una tac, una terapia! Il tutto sempre tra personale preparato, educato e sorridente! Un orologio svizzero anche durante la Pandemia.
Essendo un ospedale Covid, dove non dimentichiamo morì il primo grande medico DOTTOR STELLA, coloro che si lamentano vadano a provare strutture alternative, e poi non siano giudizi gratuiti! SIATE ONESTI E RICONOSCETE I GRANDI MERITI DE PERSONALE CHE A SUO RISCHIO E PERICOLO VI SALVA LA VITA!
GRAZIE, SANT’ANNA A VITA.
Ricovero per grave malattia
Mio figlio è stato ricoverato in oncologia per qualche giorno. Abbiamo avuto a che fare soprattutto con la dott.ssa Pugliese, per la quale vocaboli come disponibilità, empatia e comprensione paiono pressoché sconosciuti. Addirittura infastidita alla richiesta legittima di ulteriori spiegazioni.
Ci siamo inaspettatamente trovati a dover gestire una situazione gravissima, ma non abbiamo trovato alcun tipo di supporto morale.
Con il trasferimento in Medicina, perlomeno abbiamo avuto la possibilità di chiedere e di essere ascoltati.
Personale infermieristico e non, e tirocinanti sempre disponibili.
Mi assumo la piena responsabilità di quanto sopra esposto.
Chemioterapia adiuvante K mammella
Oncologhe un po' frettolose nelle visite e di poche parole per quanto riguarda le spiegazioni sugli effetti collaterali della chemio.
Molta rigidità nell'applicazione del protocollo di cura e valutazione degli esami per effettuare la terapia, diversa a seconda del medico.
Empatia per il paziente pari a zero.
All'opposto, il personale infermieristico è stupendo, disponibile, gentile e molto presente, da lodare per l'impegno costante.
GRAZIE
Mia madre è in cura in questo reparto ed è stata accolta fin dal principio con professionalità, dolcezza e rispetto. Ogni persona dell'entourage sembra abbia un ruolo preciso e molteplice: i volontari danno gran sostegno ed esempio di coraggio; le impiegate dell'amministrazione sempre molto gentili; le infermiere persone meravigliose che incoraggiano mia madre con parole e molti gesti professionali e teneri, ci sono sempre, instancabilmente presenti, coordinate da una donna che è un portento, una caposala sempre accogliente che ha parole di conforto per mia madre esattamente come i componenti del suo gruppo. Sempre pronte a supportare e comprendere mia madre ed in realtà anche me.
Arrivo alle dottoresse, che sono sempre centrate su mia madre, sulla sua salute fisica in primis e sulla sua salute mentale, sono disponibili all'ascolto con la capacità anche di fare battute per strappare un sorriso a mia madre anche quando il loro sguardo emana tristezza; sono sempre in grado, nonostante i tanti pazienti, di ritrovare quella centratura per concentrarsi sul paziente di fronte a loro... E' proprio vero quello che ha detto UNA di loro, che "è proprio difficile e faticoso tornare a casa con tutta la sofferenza che vivono nella giornata".. e ne vivono tanta, e forse il loro apparente distacco non è altro che un modo per proteggersi rimanendo comunque molto presenti professionalmente e, per l'esperienza di mia madre, anche emotivamente. il reparto è guidato da un primario che, al di là del suo ruolo e della sua professionalità, è una donna umana e sensibile che coordina, per quanto ci riguarda, in maniera ineccepibile il tutto e anche qualora possono esserci ritardi nell'organizzazione, e a noi raramente è accaduto, è triste e spaventoso realizzare che la lungaggine è soprattutto dovuta alla presenza di tanti, troppi pazienti. Mia madre è la priorità per ogni oncologa che l'ha visitata e questo è per me e per tutta la mia famiglia un aspetto fondamentale. Ritengo importante inoltre segnalare anche che sia per mia madre che per me/noi famigliari è previsto, qualora si voglia, un sostegno psicologico, così che io e i miei familiari possiamo essere sostenuti nelle nostre ansie paure e impotenza, perché mia madre deve rimanere la priorità per le dottoresse e delle infermiere. Grazie.
Figlio di paziente
Prima di dare i farmaci per la terapia domiciliare, le infermiere dovrebbero leggere attentamente le istruzioni della dottoressa di turno; fortuna che a me arriva tutto via internet, così via telefono posso avvertire mia mamma su cosa devono darle. Poi la dottoressa ti dice una cosa, l'infermiera un'altra. Va bene che la verità sta sempre nel mezzo, ma per una ammalata di tumore in chemioterapia un po' più di attenzione dovrebbe essere la parola d'ordine.
Un saluto a tutte le donne che operano nel reparto oncologico.
Non lo consiglio
Equipe medica fredda e scostante.
Il paziente è un numero, nessun contatto umano, i parenti sono invisibili, meglio non chiedere perché fanno fatica a rispondere. Applicano il protocollo e basta, nulla a che vedere con una professione che, soprattutto in questo campo, merita dedizione, rispetto e comprensione.
Reparto da dimenticare
Mio marito è stato in cura presso questa struttura per più di tre anni. Fino a quando tutto è andato bene, sembrava fosse in mano a gente competente, ma quando si sono manifestati i primi problemi, ho potuto constatare (sono dottoressa anch'io, ma nessuno lo sapeva) la superficialità con cui veniva curato. Non parliamo della mancanza di umanità e dell'abbandono a sè stesso nei 20 giorni che intercorrevano tra una chemio e l'altra. A una mia telefonata di richiesta di parlare con una dottoressa, era sempre l'infermiera che rispondeva e negava qualunque contatto con le dottoresse, nonostante io dicessi che stava male. Dieci giorni fa ho dovuto ricoverarlo in ospedale (non a Como) ed è stato trovato in condizioni gravissime: esami sballati, proteina C reattiva altissima (valore da loro mai richiesto!), infezione polmonare, ritenzione di liquidi che le dottoresse risolvevano dicendogli di tenere le gambe alzate! Tengo a sottolineare che era stato visitato da questo meraviglioso staff solo 15 giorni prima e la primaria aveva detto che era tutto ok e che se avesse voluto, avrebbe anche potuto smettere la chemioterapia visto che era estate e magari voleva andare in vacanza! Domani ci sarà il suo funerale.
Non lo consiglierei
Hanno atteso 10 giorni prima di trasferire mio marito al San Gerardo, sapendo già di non essere in grado di curarlo... Di conseguenza è arrivato con insufficienza renale e respiratoria.
Le dottoresse molto fredde e maleducate, umanità zero.. Controlli pochi e tempistica lunga.
Niente da dire invece sulle infermiere, molto gentili.
Questo reparto personalmente non lo consiglierei a nessuno.
SEI UN NUMERO E SUPERFICIALITA'
Da luglio sono presso questa struttura, provengo dall'INT di Milano. Al primo incontro tutto sorrisi e buona impressione (150€), poi cominciano i problemi la terapia è stata consigliata dall'Istituto, ne prendono atto e mi fanno cominciare, non si degnano di guardare una tac, cominciano degli effetti collaterali al farmaco e capisco che non riescono a gestire la situazione. Ricontatto io l'istituto che so mette in contatto con Como, ricado a fine novembre in un altro problema, sospendono la terapia ed ho un'infezione ad una cicatrice al ginocchio; durante le medicazioni una volta alla settimana la caposala chiama per diverse volte i "medici" per visionare la guarigione, ma NESSUNA si è mai degnata di venire a vederla. Umanità zero completo, competenza (almeno nel mio caso) zero, professionalità zero. Cari pazienti, se qualcosa non va come deve andare, alzate la voc,e non abbiate paura e ditegli che anche loro non sono esenti dall'ammalarsi e, una volta che si dovessero trovare dalla nostra parte, allora capirebbero come si comportano.
Quanto ho scritto è sotto la mia piena responsabilità.
Non soddisfatta
Approccio umano direi inesistente, soprattutto da parte delle oncologhe!!!!
Mancanza di umanità
Non sono in grado di giudicare dal punto di vista professionale, ma dal punto di vista umano proprio zero, ti guardano ma non ti vedono. Mi sono rivolta a un'altra struttura, dove ho trovato un altro approccio verso il paziente.
ringraziamento
Sono stata appena operata per la terza volta ad un tumore alla mammella, vorrei ringraziare tutti i medici ed il reparto di Chirurgia 3 dell’Ospedale Sant’Anna di Como che hanno permesso un buon esito del mio intervento ed una splendida guarigione!!!
Vorrei ringraziare in particolare i Dottori: Monica Giordano, Aldo Battaini (chirurgia), Tommaso Guzzetti (chirurgia plastica) e Stefano Di Giulio che mi hanno accompagnata in questo doloroso e difficile percorso, con affetto, competenza, estrema professionalità ed umanità che raramente ho avuto modo di incontrare.
Grazie, grazie di cuore
Como, 28.09.2012 un mese dalla operazione.
Recidiva K mammario dx: intervento di mastectomia dx (settembre 2012).
Poca umanità
Le dottoresse, senza dubbio molto competenti, si sono dimostrate però distanti e fredde nei confronti del paziente e dei familiari... non ci eravamo mai sentiti cosi' soli e abbandonati...
Mentre il personale di reparto e' gentilissimo.
esperienza molto negativa
Mio suocero e' morto dopo un solo anno e mezzo dalla diagnosi. Le dottoresse del reparto hanno tentato di curare il mieloma con terapie vecchie di anni, mentre oggi esistono farmaci molto piu' efficaci gia' in uso in molti ospedali. Inoltre le dottoresse si sono dimostrate distanti e fredde nei confronti del paziente e dei familiari, mentre il personale di reparto e' gentilissimo.
esperienza negativa
Abbiamo avuto una pessima esperienza presso l'Ospedale S. Anna di Como. Per quanto riguarda la Dottoressa che mi ha preso in cura, non so che dire, a livello personale è una donna gentile e ben educata, a livello medico non mi è invece sembrata molto sicura nell'affrontare le situazioni; a me ha risposto piu' volte IO NON SO COSA FARE.. Cara Dottoressa, se non sa lei cosa fare, tenga presente che in altra struttura hanno fatto eccome!
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