Oncologia Ospedale Bellaria
Recensioni dei pazienti
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Eccezionale
Sono stata presa in carico immediatamente dal dott. Santino Minichillo non appena mi è stato diagnosticato il tumore alla Senologia a maggio 2022 ed ho iniziato la chemioterapia; poi sono stata operata di mastectomia a dicembre e ho fatto chemioterapia adiuvante con Capecitabina fino a luglio 2023.
Voglio ringraziare tutto il personale (medico e non) per la professionalità e competenza, l'attenzione e la gentilezza che hanno sempre avuto nei miei confronti.
Grazie a queste persone, per me, recarmi a fare la chemio è stato meno "angosciante". Sono angeli con il camice. Grazie di tutto!
Ottima assistenza
Il personale è molto gentile e competente. I medici conoscono bene le problematiche legate a queste patologie e sono cortesi e disponibili,
Dopo l'intervento ho seguito cicli di chemioterapia e immunoterapia. Farmaco ormonale per 7-10 anni. Controllo da effettuare ogni 6 mesi.
Un angelo in versione medico
Ringrazio moltissimo della cura e assistenza prestate a mio fratello Antonio, tuttora seguito dal reparto degenza oncologia Bellaria per tumore al pancreas. Ringrazio per il livello umano e medico altissimo che ho trovato, degni di essere ricordati e raccontati, poiché all'interno del grande dolore che sto vivendo per la situazione di mio fratello, ho trovato una fantastica squadra.
Grazie a tutti, continuate così.
Non siamo numeri ma pazienti
Purtroppo ciò che viene scritto nelle lettere di dimissioni di ciascuna seduta e di ciascuna visita (cioè che sono a disposizione per qualsiasi necessità se intervengono modifiche del quadro clinico) non corrisponde alla verità. Ogni volta che ho avuto necessità di una presa in carico motivata diversa dall'appuntamento ordinario, hanno trovato sempre il modo di non visitarmi, adducendo ogni volta pretestuosi motivi formali che cambiavano ogni volta. Il tutto aggravato dal fatto che a mo avviso non colloquino efficacemente con gli altri reparti dello stesso complesso ospedaliero. Servizio pessimo per un paziente, siamo numeri e non persone così facendo...
PNET sopratentoriale
Complimenti alla dottoressa che prima fra tutti si accorse dell'errore di diagnosi fatto a Firenze, prima al S. M. Nuova e poi al Careggi. Quello che perfino dal referto di anatomia patologica pareva un GBM IV, era in realtà un PNET sopratentoriale, una forma tumorale maligna e rarissima che colpisce di solito i bambini prima della pubertà e non le donne di 46 anni. Purtroppo il protocollo di trattamento era già stato sovvertito a Firenze, prima da un primario incompetente che imputava la lesione a una encefalopatia da herpes virus, poi dai professoroni di varia natura che preferirono non eseguire la biopsia, poi dal grande neurochirurgo che prese fischi per fiaschi e infine da anatomia patologica che, per non contraddire il grande neurochirurgo, scrisse un referto incomprensibile a tutti, meno che alla Dr.ssa Alba Brandes.
Per quanto riguarda l'assistenza, posso dire senza tema di smentita che il livello è prossimo allo zero. Era il 2007 e non era possibile per un familiare assistere il degente causa mancanza di qualsiasi servizio, nemmeno una poltroncina per dormire accanto alla mia sfortunata compagna della vita. Per non dire degli infermieri del Bellaria, che solo dopo una mia segnalazione si accorsero della grave sofferenza cerebrale in corso. Cioè io, che faccio il geometra, dovetti richiamare l'attenzione del personale sulla camminata con "piede falciante" della paziente. Si chiama encefalopatia da cisplatino e al Bellaria la lasciarono andare avanti. Solo il medico volontario della ATT a Firenze in terapia domiciliare risolse la situazione con delle flebo di mannitolo. Grossi dubbi sul protocollo chemioterapico applicato al Bellaria, che contraddisse la letteratura in merito la quale prevedeva per quel tipo di neoplasie la radioterapia. Nel complesso, se prima della medicina mi fidavo poco, ora non mi fido per niente.
Poca umanità
Scrivo a distanza di quasi 4 anni dalla scomparsa di mia madre. Sarebbe troppo lungo raccontare le vicissitudini della sua malattia, dall'operazione all'ospedale di Terni (con diagnosi data in notevole ritardo) alle cure ricevute nel reparto della dott.ssa Brandes. In quasi un anno non ha mostrato mai un minimo di umanità, la diagnosi era infausta sin dall'inizio, ma un paziente va sempre rispettato e supportato.. Benedico il giorno che l'ho tolta da qui e portata all'IFO a Roma, dove abbiamo trovato dottori di tutt'altra umanità. La dottoressa Brandes è un genio, ma non dovrebbe stare secondo me a contatto con i malati.
Ringraziamenti
La dottoressa Alba Brandes per me è un angelo.
Grazie con tutto il cuore per tutto quello che ha fatto, visto che avevo un tumore molto raro e lei è riuscita a farmi continuare a vivere come madre e come figlia e sorella.d
Dottoressa, lei resterà sempre nelle mie preghiere.
Prima visita
1400 km. in un giorno, pagati 252 euro, scarsi 15 minuti per sentirsi dire: io le carte in tedesco non le capisco, questo cd non va, resti in Germania, Avastin va bene, ma lei la residenza dove ce l'ha, ma lei dove paga le tasse, cosa e’ venuto a fare in Italia. Si sieda che la visito. 0 parole sulla patologia, 0 parole sul caso, 0 parole sulla recidiva. A domanda "ma questa malattia che evoluzione ha?" - Non sono il padre eterno, se lo fossi farei altro nella vita! Poi apre la porta mentre eravamo ancora seduti (forse era scaduto il timer canonico di 15 minuti). Senza parole... spero che questa testimonianza faccia risparmiare una sfacchinata come la nostra.
Ringraziamenti
Ringrazio tutti coloro che mi hanno avuta in cura dal 2014 ad oggi: medici ed infermieri dei reparti H, B ed F.
Certo, ora, resterò "osservata speciale annuale", però intanto... Grazie di cuore a tutti! Un Ospedale d'Eccellenza!
Esperienza non positiva
Metto come voti 1 per competenza, assistenza e servizi per questi motivi: al mio compagno, dopo tre anni con diagnosi di k prostatico non aggredibile e secondarismi linfonodali, vengono riscontrati altri due carcinomi ad esofago e cardias. E' stato trasferito dal maggiore al Bellaria, dicendogli che è necessario iniziare subito la chemioterapia in previsione di un intervento. Ci fanno entrare alle sette e trenta di lunedì. Nella giornata di lunedì viene effettuato un prelievo e gli dicono ad ora di cena che farà la chemioterapia il giorno successivo alle dieci e mezza. Lui ovviamente non dorme per niente e il giorno successivo alle undici va ad informarsi e gli dicono che no, la chemio non la farà, ma faranno una Tac ulteriore (quella di un mese fa al Maggiore non bastava). Dopodichè lui si stanca di stare a far nulla in ospedale e chiede di essere dimesso, tanto il reparto sta per chiudere per le ferie estive. Farà la chemioterapia in day hospital, ma nessuno si è degnato di dirgli nient'altro, nè i risultati di Tac ed esami, nè tantomeno quante ne dovrà fare, come funziona, per quante volte, e per quanti cicli. Sono davvero allucinata di come trattino i pazienti oncologici. E penso anche che non dovevano necessariamente ricoverarlo per fargli fare un esame un giorno e una tac quello dopo. Con tutto quello che diciamo della sanità italiana, della scarsità di posti per chi ne ha bisogno, un ricovero del genere fa proprio arrabbiare, e pensare che rimaniamo sempre e solo dei numeri per loro.
Prima visita dott.ssa Brandes
La competenza è fuori discussione, almeno da quello che si legge su internet. Pessimo il modo di trattare i pazienti e i familiari. Abbiamo fatto 800 km. per avere spiegazioni e indicazioni terapeutiche per un glioblastoma di IV grado asportato un mese fa a mia suocera. La dottoressa si è limitata a dirci che nel suo ospedale usano la terapia immunologica in aggiunta alla radio/chemio. Nessuna parola sullo stato della malattia, sull'evoluzione della stessa, sulle possibilità della nuova terapia sperimentale. Siamo stati invitati a leggere su internet e poi decidere cosa fare. In più occasioni si è lasciata andare a sorrisini di scherno (sulla qualità delle risonanze, sulla mancanza di un pezzo di cervello...). Vano ogni tentativo di avere informazioni anche basilari sulla malattia. Dopo 15 minuti si è alzata e ci ha accompagnati alla porta mentre provavamo ad estorcerle qualche cosa.
Prima visita dott.ssa Brandes
Nel 2011 ho dovuto asportare il rene sinistro e prostata per tumori al S. Raffaele. Sempre nel 2011 ho fatto un intervento al cuore per miectomia settale. Nell'agosto 2015 il PSA ha iniziato a salire.
Poi è stata individuata una massa ipodensa di 3.5 x 2.3 cm. tra l'uretere e la vescica, che molto probabilmente occlude
l'uretere. Ho messo 2 stent che non hanno più funzionato e quindi ho dovuto fare una nefrostomia, con i disagi che ne derivano.
Ho girato molti ospedali e fatto molte visite specialistiche. Dopo varie ricerche per trovare un buon oncologo, ho effettuato una visita dalla dott.ssa Brandes del Bellaria. Alla visita ho portato una documentazione ultra completa. RISONANZE, CIRCA 10 TAC, SCINTIGRAFIA OSSEA, SCINTIGRAFIA RENALE, RADIOTERAPIA EFFETTUATA 2011, ESAMI EMATICI A NON FINIRE, TERAPIA ATTUALE PER BLOCCO ANTROGENICO, 4 PET CON COLINA, BIOPSIA AD ESAME ISTOLOGICO (NEGATIVO) 7° E 5° VERTEBRA EFFETTUATA AL RIZZOLI ECC.
DOPO UNO SGUARDO VELOCE AL PRIMO FOGLIO CHE HA MESSO SOTTO AGLI OCCHI, LA PRIMA PAROLA È STATA: QUI C'È FA FARE LA CHEMIO, COSA CHE NON MI AVEVANO ACCENNATO MINIMAMENTE I 3 ONCOLOGI CHE MI avevano VISITATO PRECEDENTEMENTE. Tra le altre cose, non ha osservato nessun dischetto degli esami effettuati. Poi mi ha chiesto di effettuare il ricovero. Alchè ho chiesto a che servisse il ricovero, la risposta è stata "per fare il punto della situazione". Ma io non ho capito quale situazione, avendo a disposizione una documentazione cosi completa e recentissima "ULTIMA TAC 29 SETTEMBRE".
La dottoressa percepiva benissimo che avevo effettuato molte visite a pagamento da altri oncologi e mi ha chiesto pure quanto avevo pagato per singola visita (Lei la più cara).
Solitamente i referti di altri dottori preferisco non farli vedere al dottore che mi deve fare una prima visita. Comunque i referti degli altri oncologi non li avevo con me, ma io so perfettamente che non sono di nessuna rilevanza. Avevo già detto che avevo effettuato altre visite, ma il fatto di non vedere ciò che avevano scritto gli altri, è stato secondo lei una cosa molto grave, dicendomi che la documentazione era INSUFFICIENTE e lo ha riportato anche sulla lettera per il dottore di famiglia.
NON SI TRATTANO PAZIENTI CON PATOLOGIE COSÌ GRAVI, IN MODO COSI' ARROGANTE E INDISPONENTE.
HO PAGATO PURE 250 EURO PER ESSERE TRATTATO COSÌ - E MI HA RICEVUTO CON UN'ORA DI RITARDO.
G.L
Chemioterapia
Sono stata ricoverata diverse volte nel reparto di oncologia del Bellaria ed altre volte al Day Hospital dello stesso reparto per effettuare cicli di chemioterapia.
A parte qualche piccolo disguido (nulla di particolare), devo ringraziare tutto il personale (medico e non) per la competenza, l'attenzione e la cortesia dimostrate. Devo anche dire che il reparto di oncologia è, grazie a loro, molto meno "angosciante" di come potrebbe essere. Grazie di tutto!
Ascolto del paziente e umanità?
Mio marito, operato al Maggiore per tumore allo stomaco, ha fatto terapia di chemio e radio al Bellaria in day hospital (50 chilometri al giorno in macchina con un uomo malato - complimenti a chi lo ha deciso). Non e' mai stato ascoltato dai medici malgrado le nostre ripetute e continue segnalazioni del fatto che fosse debole e non si nutrisse abbastanza. Il loro unico consiglio" deve mangiare poco e spesso" e a nulla serviva ripetere che tutte le volte che mangiava aveva male. Adesso che ha dei secondarismi al fegato è troppo debole per qualsiasi cura ed è stato praticamente "mollato".
Grazie!
Tutto positivo direi. Reparto ottimo e ben organizzato. Personale preparato e professionale.
Tumore bronco
Esperienza negativa: paziente giudicato senza gravi patologie, in cura da febbraio, deceduto a maggio il giorno dopo il day hospital per la chemioterapia. Credo sia sia trattato il caso con leggerezza, non sono stati fatti accertamenti più approfonditi... che forse potevano salvare la vita..
Filippo
Filippo venne ricoverato ad agosto 2009 e gli venne diagnosticato un tumore cerebrale maligno; aveva 19 anni ed il nostro fu un calvario, ma la disponibilità di tutto il personale del reparto di neurochirurgia, della rianimazione e dell'oncologia dell'ospedale Bellaria, è stata ammirevole. Ci hanno permesso di trasferire la vita di Filippo in quei reparti. Il mio angelo è morto dopo 6 mesi, il 26 febbraio 2010.
GLI ANGELI CUSTODI DI FRANCESCO?
Francesco, età 26 anni, compiuti il 31 luglio scorso, affetto da una neoplasia cerebrale del tronco e del ponte, inoperabile, è morto il 18 agosto all'Hospice del Bellaria. E' stato seguito sin da maggio 2010 dalla dr.ssa Brandes; dopo 3 anni e 3 mesi la malattia ha avuto ragione sul suo corpo, ma non sulla sua ratio di combattere fin all'ultimo giorno. Siamo rammaricati da come si è svolto il percorso di Francesco, in quanto più volte incompreso dai medici, punti deboli sia del day-hospital che del reparto di oncologia, mancanza di dialogo con il paziente, mancanza di organizzazione tra gli stessi operatori e mancanza di umanità del direttore. La medicina, ancora oggi, ha fallito sulla cura di questi tumori, speriamo che nel proseguio la ricerca possa trovare una soluzione per sconfiggerli, anche perchè Francesco nella chemio ci credeva fortemente - effettuata per 6 cicli.
Una mosca in mare di ...latte!
Se esistesse la perfezione nella Sanità, questo reparto potrebbe essere l'orgoglio del Sistema Ospedaliero bolognese.
Educazione, estrema competenza e professionalità del personale medico e di servizio inducono, se non a dimenticare il motivo del ricovero, a rendelo vivibile ed accettabile.
Davvero complimenti.
Competenza ed umanità
Mia figlia, 25 anni, è stata colpita da questa rara forma di tumore cerebrale e, dopo una breve degenza presso la neurologia, ha terminato la sua vita nel reparto di oncologia del Bellaria.
In questo reparto i medici si sono prodigati oltre ogni limite per salvarla ed il personale è stato loro pari per assisterla e cercare di alleviare le sue sofferenze.
Ringrazio tutti per il lavoro svolto con grande competenza ed umanità.
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