Oncologia Ospedale Ancona
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Oncologia
Purtroppo ho potuto notare un reparto completamente disorganizzato dopo la riapertura post covid-19. Il malato non è al centro della struttura, ma purtroppo è solo un numero. Non si ha modo alcuno di parlare con lo stesso oncologo, poiché ogni volta che si fanno le terapie i dottori cambiano. Scarsa umanità di alcuni nel comunicare gli esiti dei referti. Il medico che segue la paziente non solo non è mai lo stesso, ma qualora si abbia necessità di parlarci, è impossibile farlo. Ho inviato email e provato a contattare il dottore per una situazione di emergenza che si era creata, senza mai una risposta: o mi veniva detto che era in ferie, o mi passavano altri dottori. Per non parlare delle terapie che sono state ritardate di un mese, port sbagliato con conseguente intervento dopo 15 giorni per toglierlo senza aver potuto fare la prima terapia.
Nonostante fosse stato diagnosticato tumore al pancreas e al polmone, ha ricevuto la terapia per il polmone solo alla 4° volta che le faceva.
Visita fisiatrica mai effettuata nonostante avesse edemi nelle gambe. Più volte richiesta e chiesto di anticiparla, ma l'hanno mandata fuori senza farle niente ad Agosto 2020, dopo una mattinata passata in ospedale senza fare neanche terapia perché il pick era andato fuori posizione. Ho accompagnato mia sorella appena uscita da lì al pronto soccorso perché aveva le gambe dure e rosse. Dopo un pomeriggio intero al pronto soccorso, me l'hanno fatta uscire senza neanche fare ulteriori accertamenti. Secondo il medico il giorno dopo mia sorella doveva ritornare in oncologia per chiedere di farla visitare dal fisiatra. Come si può trattare una persona sofferente che sta male e non riesce neanche a camminare, come un pacco postale?! Morale di tutto ciò, dopo circa 5 giorni mia sorella è ritornata al pronto soccorso, è stata ricoverata per trombosi in corso e con ulteriori accertamenti mi hanno detto che doveva essere operata al rene per salvarlo. Hanno detto che l'intervento era andato bene, ma dopo una decina di giorni mia sorella è morta. Ho trovato tanta disorganizzazione e veramente poca umanità ed in alcuni casi anche incompetenza. Sicuramente non si sarebbe potuta salvare, ma forse poteva soffrire meno e resistere un po’ di più. Non ho rimpianti perché l'avevo portata anche a Milano al San Raffaele dal professor Cascinu, che ringrazio nonostante tutto. Forse avrei dovuto farle fare le terapie lì.
Ringrazio la Pneumologia per la bravura e l'umanità dimostrate. Non posso dire altresì di altri reparti dove lei è stata.
Lentissimi nelle risposte
Purtroppo sono molto lenti nel dare risposte.
Ogniqualvolta chiamavo per sapere se ci fossero delle novità sugli esami fatti da mio papà, viste le settimane senza risposta, dovevo essere anche velocissimo nel parlare perché erano molto impegnati. Nel frattempo mio papà peggiorava.
Il malato non è al centro
Nel 2010 mia suocera è stata ricoverata nel reparto di oncologia per un tumore all'esofago, purtroppo non ce l' ha fatta, ma la dottoressa Antognoli ed il professor Cascinu sono stati eccellenti, così come tutto il personale. Nel 2013 mio padre ha scoperto di avere un tumore al pancreas, non operabile, e sono 4 anni che sta andando avanti con chemioterapie. È sempre stato seguito nel reparto day hospital, ma purtroppo abbiamo incontrato varie difficoltà: le TAC periodiche che deve fare ogni 4 mesi spesso le abbiamo dovute prenotare da soli presso altri ospedali, quando ha avuto problemi cardiaci abbiamo dovuto cercare e prenotare visite ed esami privatamente, lo stesso per problemi dermatologici; ogni volta che va in reparto per la chemio è seguito da un medico diverso... tutte queste cose disorientano e il paziente non si sente seguito nel modo adeguato (non è così che il malato viene "messo al centro"!). Il professor Cascinu si è trasferito a Modena e per fortuna ogni tanto lo "andiamo a trovare", perché poi ci sentiamo meglio!
Altri contenuti interessanti su QSalute