Oncologia medica Policlinico Verona Borgo Roma
Recensioni dei pazienti
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Preparazione medica ottima, umanità poca
Dopo 2 anni in cui mio padre era seguito in questo reparto, in data 11.04.2024 ci hanno letteralmente “cestinati” con un foglio e due firme di due dottori non oncologi, dicendo che non c’era più nulla da fare a loro avviso (probabilmente per via di cambi interni per i quali dovevano ridurre i costi e quindi hanno pensato bene di rompere le speranze dei pazienti più anziani o con meno aspettative di vita).
Mio papà oggi è ancora vivo, e sta discretamente, sta proseguendo le cure presso un’altra struttura.
E' vero, è sicuramente stanco e affaticato e non guarirà mai questo lo sappiamo bene, ma non ha smesso di lottare, e non lo ha fatto soprattutto perché il medico che lo ha preso in cura ha compreso la volontà di mio padre di continuare a vivere e lottare per la vita! Lui esce di casa alla mattina e va fare colazione al bar, e ancora guida!
Non sappiamo quanto tempo abbiamo, ma siamo felici che qualcuno ha deciso di farsi carico di questa situazione, nonostante difficile, senza abbandonarci.
La vostra struttura ospedaliera è fantastica a livello di preparazione medica, ma pecca di una cosa che a mio avviso è la cosa più importante per le persone che lottano per la vita. L'umanità. Non lasciare la mano al paziente quando la vita si fa dura. Perché è facile farsi belli e preparati quando le cose vanno bene e difficile prendersi le responsabilità quando invece il momento diventa sconfortante.
Le persone sono persone, non numeri, non età, non soldi.
Visita specialistica
Andai in agosto 2023 dalla dottoressa Cingarlini: semplicemente meravigliosa. Mi chiese di portare il prelievo bioptico al successivo appuntamento.
In seguito inviai due email, telefonai 3 volte lasciando dati, recapiti, motivo della chiamata. SILENZIO.
Saranno al top, ma il paziente è trascurato, anche in libera professione...
Vorrei tornare, ma ho molte perplessità.
Sospetto tumore gastrico con metastasi
Mio fratello, 53 anni, con una diagnosi di sospetto tumore gastrico con metastasi epatiche, polmonari e peritoneali ricevuta appena 18 giorni prima, è stato ricoverato 5 giorni nel reparto di Oncologia medica dell'ospedale Borgo Roma di Verona. A causa della progressione velocissima del male e di un'infezione polmonare riscontrata già nel colloquio conoscitivo con gli oncologi il 9 dicembre, purtroppo non è stato possibile praticare nemmeno la prima infusione del protocollo chemioterapico che era stato prospettato dagli oncologi nell'incontro conoscitivo. Sull'operato dell'equipe medica non ho nulla da eccepire, sono stati gentili e disponibili nella spiegazione dell'evoluzione purtroppo grave della tremenda malattia. Scrivo questa recensione però perché c'è stato un aspetto che mi ha ferita molto dal punto di vista umano, ovvero l'eccessiva, a mio parere, rigidità del personale che si è dimostrato schiacciato dalle regole del protocollo di ingresso dei visitatori, che prevedono la presenza in stanza con l'ammalato di una singola persona. Per carità, le regole hanno un basamento più che valido dal punto di vista sanitario, ma ci sono modi e momenti in cui dovrebbe essere applicata una certa flessibilità. Abbiamo dovuto insistere, al limite di sembrare maleducati, di poter entrare e stare con il nostro caro, che nel frattempo ci chiamava e ci voleva vicini come è umano che sia quando si sa di dover abbandonare a breve questa vita. In particolare, e siamo rimasti senza parole, una infermiera, alla nostra richiesta di poter entrare in stanza, ha risposto che se avessimo voluto entrare tutti (eravamo in 6 in totale) allora avremmo dovuto portarcelo a casa, nelle sue condizioni ormai gravissime. Siamo rimasti sbigottiti. Mio fratello è stato in stanza da solo, non c'erano altri pazienti, quindi mi chiedo perché questo rigido protocollo non sia stato ponderato in base ad una effettiva valutazione del rischio, vista l'impossibilità di contagiare con ipotetiche patologie veicolate da noi familiari altre persone, indossando in primis come giusto che fosse le mascherine ffp2, eravamo tutti noi familiari senza febbre avendo superato positivamente il controllo col termoscanner e con le mani disinfettate nei numerosi punti di disinfezione presenti. Ci sono momenti in cui un minimo di flessibilità, visto il reale basso grado di rischio, sarebbe non solo opportuna, ma un segno di umanità.
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