Oncologia Medica Policlinico Gemelli

 
3.4 (67)

Recensioni dei pazienti

17 recensioni con 2 stelle

67 recensioni

 
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Evitate l'oncologia del Gemelli

Pessima esperienza con il.prof Tortora primario del reparto di oncologia, tra l'altro indicato come centro gist, che a marzo 2022 ha visitato papà per recidiva di gist intramoenia al costo di 200 euro e ci ha indicato due chirurghi di cui uno il prof. Persiani avevo sentito parlare molto bene da un amico e quindi ho chiesto io a lui di contattarlo: cosa che ha fatto subito in nostra presenza e unica cosa positiva. Il prof. Persiani è un chirurgo molto professionale empatico e umano come pochi che ha seguito papà con attenzione come devo dire tutto il reparto di chirurgia. Ha risposto sempre ai nostri messaggi e chiamate. Dopo le dimissioni successivi all'intervento che è stato molto complicato durato 7 ore ma riuscito ci avevano indicato di farci assistere dall'oncologia per un'eventuale terapia. Ma non siamo mai riusciti a contattare né il reparto né il prof. Tortora nonostante l'intervento del prof. Persiani. Per cui siamo stati costretti a prendere altro appuntamento in intramoenia in cui ha solo controllato il referto delle analisi del sangue che tra l'altro avevo fatto fare a Papà di mia iniziativa e ha detto che non doveva fare alcuna terapia. A dicembre 2023 siamo tornati sempre intramoenia perché da ottobre papà avvertiva dolore forte nella parte del sacro coccige e lui valutando esami pet e risonanza che avevo portato ha detto che forse poteva derivare dal tumore alla prostata subentrato a papà per cui da novembre prendeva farmaco. E ha detto a papà di fare esame del psa per vedere se si era abbassato e ha prescritto il targin per il dolore. Quando ho scritto la email dicendo che si era abbassato e chiedendo il motivo del continuo dolore mi ha detto che non aveva idea e di rivolgermi al prof. Persiani.
Quindi reparto di oncologia sconsigliato a differenza del prof. Persiani e della sua equipe di chirurgia generale molto consigliata. Infatti dopo mesi a maggio 2024 grazie all'intervento della radioterapia del policlinico di Messina abbiamo scoperto che si trattava di nuovo del gist e quindi questa volta ci siamo rivolti all' oncologia del campus biomedico.

Patologia trattata
Gist al retto
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Nessuna attenzione per i malati

Con mio marito siamo stati in cura presso questo reparto per 2 anni abbondanti, poi abbiamo deciso di cambiare ospedale perché al DH oncologico del policlinico gemelli non abbiamo trovato attenzione per il malato; dall'orario dell'appuntamento aspetti nella migliore delle ipotesi 2 ore, ma con facilità diventano anche 4-6 di ritardo rispetto all'orario stabilito. Il farmaco utilizzato per il primo trattamento chemioterapico gli ha infiammato la bocca e non ci era stato detto cosa prendere per contrastare l'effetto collaterale; il secondo farmaco ha infiammato la vescica, e con quel problema siamo finiti al pronto soccorso per 3 giorni. Controindicazione risolta quando ci siamo rivolti ad un urologo di un altro ospedale.
Risultati positivi dalle terapie non ne abbiamo avuti e, oltre a ciò, mio marito psicologicamente ha avuto enormi danni, è avvilito e non ha più la forza di lottare.
Quando ci fu stato detto che gli avrebbero fatto la chemio, ci fu chiesto se avessimo l'assicurazione, probabilmente se lo avessi curato a pagamento avrebbero avuto più attenzione..
In tutto il tempo che abbiamo frequentato questo reparto, non abbiamo mai avuto il piacere di incontrare il primario.
Che delusione.

Patologia trattata
Carcinoma prostata metastatico.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Recensione negativa oncologia

Ci hanno consigliato di andare in questo ospedale in quanto eccellenza. Noi abbiamo trovato scarsa assistenza, nessuna valutazione accurata e umana del paziente e nessuna comunicazione. Per non parlare del pronto soccorso, un calvario nonostante fossimo seguiti nel presidio. Un malato oncologico va seguito a 360 gradi, invece dopo che ti consigliano i cicli di chemio, basta...

Patologia trattata
Adenocarcinoma dello stomaco.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Chemioterapia con molto ritardo

Nel periodo 2017-2018 a mio padre, a seguito di uno screening polmonare, effettuato al Gemelli, fu individuata "una macchia sospetta". Da lì iniziò l'odissea.
Ho un pessimo ricordo del reparto oncologico, non so quanti "non si preoccupi la richiamiamo noi" abbiamo dovuto ascoltare all'inizio, prima di capire quanto seria fosse la situazione.
Ci hanno rimbalzati da un medico ad un altro e capitava che il secondo giudicasse con un risoluto "mah, vabbè" anche la terapia del precedente. Le ultime visite le facemmo con il dott. D'Argento. Ricordo con tristezza un giorno quando mio padre attese più di 4 ore prima di poter fare la visita preliminare con il dottore, prima del trattamento di chemio. Quando chiedemmo della lunga attesa, ci dissero "farfugliando" che non avevamo inviato i risultati degli esami del sangue (ho ancora le email di invio...).
Un giorno mio padre non si sentì bene e lo portammo al pronto soccorso di un diverso istituto, dove fu poi ricoverato. Gli fecero delle trasfusioni di sangue e per fortuna subito si riprese. Ci dissero che il problema era dovuto al fatto che al paziente, sottoposto a chemio, non erano state indicate terapie di supporto per cercare di mantenere corretti i valori del sangue (ottimo!!).
A fine trattamento poi, il dottore ci suggerì di continuare il trattamento con la radioterapia. Magari avrebbe anche potuto anche informarci prima dell'iter, visto che trovandoci sempre in periodi sfortunati (ferie estive, ferie natalizie) aspettammo molti mesi prima di riuscire a iniziare il trattamento, inutile (purtroppo per me un giorno in più con una persona cara era oro, e sapere prima le cose ci avrebbe sicuramente permesso di organizzarci meglio o altrove.
Ringrazio gli infermieri, professionisti di cuore.

Patologia trattata
Microcitoma polmonare.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Umanità questa sconosciuta

Ho vissuto sette mesi da incubo con mio papà in questo reparto e in questo ospedale. Finché la sua malattia (carcinoma polmonare metastatico) è stata relativamente sotto controllo, abbiamo avuto un qualche abbozzo di dialogo con i medici. Non appena la situazione ha iniziato a peggiorare, siamo stati totalmente abbandonati a noi stessi, tanto che papà, nelle ultime settimane di vita, è stato ricoverato in un'altra struttura. Per non parlare delle attese folli per avere una terapia, una visita, un confronto, della totale impreparazione di chi è deputato di trattare col pubblico, del far attendere per giornate intere malati oncologici ammassati in una saletta in pieno periodo Covid, dei medici che cambiano di volta in volta, dei ricercatori che si improvvisano medici e prescrivono terapie. Non c'è altra parola che: vergogna.

Patologia trattata
Carcinoma polmonare.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Senza umanità

Scrivo solo due righe per indicare la pessima esperienza personale avuta in questa struttura, a mio parere totalmente disorganizzata.
Centralini sempre occupati, i medici cambiano tra un controllo ed un altro criticando anche le prescrizioni del collega precedente, nessuna organizzazione per quanto riguarda l'intero iter chemio + radio, poca trasparenza nella comunicazione. Salvo solo il reparto in cui eseguono le somministrazioni della chemio, che è un reparto davvero ben gestito ed efficiente.

Patologia trattata
Microcitoma polmonare.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Chemioterapia (e radioterapia)

Ho cominciato ad essere curato per un adenocarcinoma al III stadio, ma dopo le cure al Gemelli è diventato un IV stadio inoperabile.
Chiarimenti e comunicazioni per telefono ed e-mail sono assolutamente impossibili.
Mi sono sempre sentito trattato come un numero e mai come una persona.

Patologia trattata
Adenocarcinoma esofago.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Figlio di paziente

Mio padre, in cura per un sarcoma intestinale, aveva anche un nodulo al polmone.
Senza fare una Pet, come richiesto da un altro ospedale, ci tranquillizzano dicendo che si tratta di fibroelastosi. Dopo 6 mesi facciamo la mitica Pet, che rivela invece la presenza di un tumore polmonare, quindi viene sottoposto a pneumonectomia.
Arriva il covid-19, ovviamente è giusto limitare gli spostamenti, ma le dottoresse non rispondono neanche alle email, nè prescrivono alcun controllo. Assenti o scomparse?
Mi rivolgo altrove, facciamo tac-pet: recidiva sarcoma e metastasi del tumore polmonare al surrene. Riporto il risultato al Gemelli e la reazione della dottoressa di turno è: "non sappiamo se si tratti di due patologie diverse, poiché l'istologico non è chiaro, ma facciamo la chemioterapia, vi interessa?".

Patologia trattata
Sarcoma.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Ci siamo sentiti abbandonati

Mio padre, 86 anni, si è sottoposto ad otto sedute di chemioterapia - con attese in sala d'aspetto in media di 6 ore. Quando alla successiva Tac le cure non avevano dato risultati, siamo stati completamente abbandonati e il dott. Carmelo Pozzo non si è neanche presentato nè ci ha spiegato la situazione. Ha delegato telefonicamente un paio di specializzandi per prendere la decisione. Siamo stati liquidati in 5 minuti dicendoci di rivolgerci alle associazioni per malati terminali.

Patologia trattata
Tumore al pancreas.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Figlia di paziente

Un reparto sovraccarico non può giustificare le mancanze da me riscontrate nella maggior parte dei medici. Mio padre era in cura in questo policlinico da diversi anni per un carcinoma renale metastatico; finchè la situazione è stata stabile, è stato seguito decentemente, anche se in questo ospedale si seguono protocolli standard e non si fanno ad esempio cure sperimentali/innovative. Al peggiorare della malattia, e una volta che le metastasi hanno intaccato le ossa, è stato completamente abbandonato. Costretto a continui accessi al pronto soccorso (che definire disumano è un complimento), aspettando mesi per iniziare una radioterapia palliativa e senza mai informare lui o noi sulle reali condizioni di salute (stiamo ancora aspettando la telefonata del dott. Schinzari). Mio papà se ne è andato a 69 anni dopo aver passato gli ultimi 2 mesi tra dolori atroci, dormendo su una sedia e imbottito di oppiacei che non gli facevano effetto. Gli oncologi dovevamo quasi placcarli nei corridoi del day hospital, per telefono non ti rispondono o tantomeno ti richiamano. Mai e poi Mai consiglierei a qualcuno di curarsi un tumore al Gemelli.

Patologia trattata
Carcinoma renale metastatico.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Senza Parole

Il Dott. Basso non voleva concedere a mio padre, malato terminale, le sacche nutritive perché esigeva di visitare il paziente - che non si tiene più in piedi..
Per fortuna che ho incontrato la dottoressa Bagalá, che ha firmato subito il foglio per ordinare immediatamente le sacche nutritive.

Patologia trattata
Tumore al pancreas.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Pessimo

Aprile 2017
A settembre 2016 a mia madre viene diagnosticato un tumore al pancreas con metastasi al fegato. Decidiamo (dopo vari pareri medici e soprattutto per la fama che ha questa struttura ospedaliera) di iniziare le cure al Gemelli.
Già dalla prima visita (effettuata privatamente, perché la lista d'attesa è lunghissima altrimenti) il Dott. Pozzo ci spiega la gravità della malattia, la sua scoperta in stadio avanzato rendeva impossibile l'intervento chirurgico e ci viene consigliato di cominciare dei cicli di chemioterapia per cercare di fermare il tumore. Il tumore al pancreas ad oggi non ha delle cure definitive, se preso in tempo si può operare e con la successiva chemioterapia si può arrivare a qualche anno di sopravvivenza; solo con la chemioterapia invece si cerca (statisticamente) di rallentare e diminuire le complicanze/dolori del tumore = di tumore al pancreas si muore.
L'aspettativa di vita di mia madre era di circa 7 mesi, e così è stato.
ENTRARE AL GEMELLI E' STATO UN GRANDISSIMO ERRORE: pessimo trattamento nel reparto di degenza oncologica che non comunica con gli altri reparti e dove mia madre è stata ricoverata 10 giorni per le biopsie utili a capire la stadiazione del tumore; è un ospedale di ricerca e quindi a reparto si parla sempre con medici diversi, giovanissimi, inesperti, poco sensibili, strafottenti, egocentrici. Parlare coi responsabili del day hospital o della degenza ordinaria o col direttore della U.O.C è quasi impossibile; nel DH per la chemioterapia ci sono delle attese lunghissime, poche poltrone per le terapie (già lunghe di per sè) e ne vengono programmate quasi il doppio delle terapie giornaliere fattibili.
IL MALATO TERMINALE ONCOLOGICO AL GEMELLI E' COMPLETAMENTE ABBANDONATO!
Mia madre durante questi mesi ha avuto enormi complicanze che rendevano necessari degli interventi/visite/medicazioni che più reparti del Policlinico Gemelli si sono rifiutati di eseguire! Lasciare il malato terminale in attesa pare sia quello che sanno fare meglio.. Invece la chemioterapia (costosissima per l'ospedale, o meglio, costosissima per lo stato e fruttuosissima per le case farmaceutiche) in alcuni casi completamente inutile viene sempre consigliata...
IL POLICLINICO UNIVERSITARIO A. GEMELLI E' CATTOLICO, MA DI CRISTIANO HA BEN POCO.

L'unica nota positiva: LE INFERMIERE DEL DAY HOSPITAL CHE SOMMINISTRANO LA CHEMIOTERAPIA, CHE SONO SPLENDIDE.

Patologia trattata
Tumore al pancreas con metastasi al fegato.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
2.0

Figlia di paziente

Marzo 2017
A mio padre era stato diagnosticato un carcinoma al fegato e subito abbiamo pensato di rivolgerci ad uno dei migliori ospedali in Italia: il Gemelli. Sapevamo benissimo che la diagnosi era pesante, pesante come una sentenza ahimè già scritta, ma in questi casi la speranza è sempre l'ultima a morire. Subito ci hanno consigliato di iniziare la chemioterapia (Gemcitabina) in modo da far ridurre il tumore e poi eventualmente operare. A parte l'esito della malattia, che purtroppo immaginavamo, ciò che critico tanto e mi lascia a bocca aperta è l'insensibilità di tutti quei medici che con aria austera ci guardavano dall'alto in basso. Mai una parola di conforto, mai un sostegno. Ogni visita veniva effettuata da un medico diverso, ognuno prescriveva medicinali diversi a volte senza neanche guardare mio padre. Parlo da studentessa di medicina e aspirante oncologa e spero tanto di non diventare mai un medico come tutti quelli che sono nel reparto di DH di oncologia. Le infermiere sono davvero molto, molto gentili e preparate, ma i medici sono pessimi. Non consiglio assolutamente di rivolgersi a quel reparto, c'è moltissima disorganizzazione; mio padre prima di effettuare una chemio era costretto ad aspettare ore ed ore nella sala di attesa..: vorrei ricordare a tutti i professori che si tratta di malati oncologici e non di persone comuni.

Patologia trattata
Carcinoma al fegato.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Umanità zero

Siamo stati per 20 mesi ad entrare ed uscire e finalmente a Settembre abbiamo avuto l'onore di parlare personalmente con la Dott.ssa Cassano, che si è negata varie volte, dopo svariati mesi dopo radio, chemio, operazioni: mai nessuno con chiarezza ci ha informato dello stato reale della malattia di mamma, senza darci la possibilità di scegliere.
Quasi 2 anni di sofferenza e 2 settimane prima che mia madre ci lasciasse, mi viene detto che il problema della "micosi" era un danno permanente dato dalla radio e non sarebbe mai passato.
Non bastano queste righe per spiegare quanto ci siamo sentiti abbandonati e quanto mia madre sia stata trattata come un protocollo.

Patologia trattata
Carcinoma alla laringe.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Non consiglio

E' una vergogna dover vedere una dottoressa che neanche ti guarda in faccia, o entra di corsa dentro una stanza pur di non farsi fermare da noi malati! Sono troppo impegnati per ascoltarti??! Salvate le vite umane per amore, non per soldi!

Patologia trattata
Tumore vescica.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Non soddisfacente

Umiltà, competenza, assistenza, etc etc.. che fine hanno fatto?!! I MALATI E I PARENTI non hanno nulla di tutto questo!! Sei un numero, un codice a barre! Mia madre è stata in questo reparto "seguita" (tra virgolette) dalla dott.ssa Cassano, che abbiamo visto solo la prima volta e poi in mano a questi ragazzi (per carità, con voglia di lavorare, ma sembrano già dei primari con aria di superiorità); per qualsiasi problema durante la chemio devi avvicinarti a questi medici con la coda in mezzo alle gambe e prima di iniziare a parlare li devi apostrofare, con voce lieve, con per favore, scusate, per cortesia e devi rincorrerli lungo il corridoio perché se ti sbagli a disturbarli nella stanza sono DOLORI!!! Fermavo la dottoressa per dirle di un problema e lei ti liquidava con: NON SI PREOCCUPI è TUTTO A POSTO! Tutto a posto un par di scatole, aveva una recidiva di tumore!! Ascoltate i malati e i parenti e approfondite quando loro vi dicono una cosa!!!

Patologia trattata
Tumore colon retto.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

CERCATE ALTRO

Vorrei sapere dove siano questa decantata assistenza psicologica, i servizi eccellenti, personale scelto per i reparti oncologici per umanità etcetera, locali adeguati, comunicazione verso i pazienti: N.N.
Dottoresse neanche trentenni che si comportano da "PRIMARI", UMANITA' inesistente, ore d'attesa per la radioterapia senza apparente motivo e senza comunicare il perchè. Dai vari ambulatori si sentono gridolini e risate continue mentre i pazienti oncologici di varie età, in carrozzina, anziani, attendono il miracolo.
Ambulatori per visite: con appuntamento se va bene si aspetta 2 ore. Se uno come me è sotto effetto di chemioterapia con vari effetti collaterali, deve attendere ore per fare anche la radioterapia. Non ultimo: questi signori lo sanno che molti di noi vengono da fuori Roma o da quartieri lontani? Non parlo dei lavori e quindi disagi per i pazienti.. Ci sarebbe da dire ancora.. e il fatto di iniziare la quarta settimana MI SPAVENTA. Lo so che queste cose non le leggerà nessuno, ma va bene. Al prossimo cancro dovrò emigrare in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, anche se non ve ne frega niente. Ma tutta questa pubblicità in Tv, giornali etc., perchè la fate? Vorrei tanto andare in TV (RAI!) per 5 minuti....
L'ultima cosa: si entra al Gemelli e si è già al quarto piano; si scende nelle catacombe ed invece di men si va al 3°, 2°, 1° piano, locali senza finestre e con luce artificiale, che presa in giro. SI E' PROPRIO SOLI.

Patologia trattata
CANCRO DEL RETTO.
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