Oncologia Arcispedale S.Anna
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Cancro duodenale
Mia madre è stata trattata come se quello fosse un parcheggio temporaneo prima della morte. Questo atteggiamento é perdurato per tutto il periodo della degenza, e parliamo di un mese e mezzo, con i medici che ci davano informazioni vaghe e poco scientifiche, in maniera seccata se si faceva una domanda in piú.. e certo solo strettamente dalle 12:30 alle 13:30, perché l'orario é sventolato bene in faccia a tutti in malomodo.
Hanno applicato pedissequamente i protocolli senza una analisi globale della condizione del paziente.
Tranne tre o quattro persone, eccellenti, il personale infermieristico l'ho trovato pessimo nei modi e molto altro (vedi piaghe da decubito non curate poiché nascoste alla conoscenza dei familiari).
Non lo consiglio a nessuno.
Oncologia
Sono molto delusa dal comportamento che sto conoscendo direttamente in questi giorni in oncologia e radioterapia a Cona, in quanto non sanno come affrontare il mio problema. Ad ogni incontro riscontro incoerenza sulle decisioni di terapia e trattamento alle quali dovrei sottopormi. Per non parlare di 15 giorni di ricovero in pneumologia persi per non risolvere praticamente niente - due broncoscopia a vuoto e trattamento farmacologico con Tranex di antibiotico per batterio preso durante la degenza.
Esperienza di circa 5 anni fa
La patologia di mia madre era a senso unico e non scriverò dei risultati, ma di COME lei sia arrivata a fine vita; la situazione di cui riferisco è di circa 5 anni fa, quando l'Ospedale S. Anna era in corso Giovecca; spero che vi sia un miglioramento sia nella professionalità e nella organizzazione.
Inizialmente il cancro fu operato asportando porzioni importanti di pancreas e tubo digerente, e qui il Prof. Pansini Giancarlo dimostrò di essere chirurgo di grande capacità, per lui nutro stima profonda, la sua parte l'ha fatta e bene.
Nella cura oncologica successiva trovammo una situazione ben diversa, riassumendo: passivo rispetto di protocolli terapeutici vetusti e seguente somministrazione di molecole sorpassate (allo IEO di Milano sono già alla seconda generazione successiva con risultati ben diversi); posologie inadeguate allo stato generale del paziente, soprattutto quando iniziò il declino per metastasi a livello linfatico; diversi errori nella programmazione delle sedute di perfusione (slittamenti, assenza di personale, casi più importanti) con inutili e dolorosi viaggi da/per il reparto; poca umanità da parte della dr.ssa che la ebbe in cura e molta incapacità a seguire con coerenza e partecipazione il caso; chiaro orientamento a limitare le spese del reparto in termini di numero di perfusioni (poche e massicce) in spregio della salute del paziente; inadeguatezza del reparto per numero di posti in day-hospital e di capacità del personale rispetto il numero di pazienti; assenza di informazioni relative ai servizi per pazienti affetti da incapacità di deambulazione (trasporto con veicoli e personale appositamente addestrato); assenza di informazioni relative la disponibilità di personale medico e paramedico per i controlli presso l'abitazione; assenza di informazioni relative la possibilità di percepire aiuti economici dall'Inps per l'assistenza- accompagnamento; le info per questi punti li trovai io su internet poichè neanche il medico di base ci informò.
E' inaccettabile.
Altri contenuti interessanti su QSalute