Oculistica Ospedale Luigi Sacco
Recensioni dei pazienti
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Ringraziamenti
Sono seguito dalla Dott.ssa Dipinto Angelica per familiarità glaucoma. Tutti gli anni faccio una visita di controllo e voglio testimoniare la professionalità, lo scrupolo e la disponibilità della dottoressa e della sua collega Bochicchio Sara.
Uveite?
In dodici anni di cura, colliri di tutti i tipi, pastiglie (per un certo periodo 5 Aciclovir- 800 mg), cataratta, inserimento della valvola di Ahmed dall'occhio sinistro, non ci vedo più.
Che valutazione posso dare?
I servizi li trovi come li ha lasciati chi ti ha preceduto.
Intervento cataratta
Sono stato sottoposto a due interventi di cataratta effettuati dall'equipe dell'Ospedale Sacco presso l'Ospedale Fatebenefratelli.
Aldilà dell'indubbia professionabilità di tutto il personale medico ed infermieristico, desidero lodare l'umanità dimostrata e la cortesia con cui sono stato trattato; doti che, a mio parere, fanno onore al servizio pubblico oltre che piacere al paziente. In particolare ringrazio la dottoressa Cozzi Elisa e la dottoressa Preziosa Chiara ed il dottor Corvi per la competenza dimostrata negli eventi suddetti e la delicatezza dell'infermiera Daniela del Pronto Soccorso
Ringraziamento
Sono in cura presso la struttura sanitaria dell'ospedale sacco (ambulatorio Uveiti).
Il personale è composto da professionisti molto competenti disponibili e gentili; nei momenti di vera necessità è sempre pronto e preparato ad affrontare le emergenze, è un tesoro della sanità. Voglio augurare ad ognuno di loro un buon Natale. Un grazie a tutti, soprattutto al dottor Alessandro Invernizzi per la sua umanità, gentilezza e competenza.
Iniezioni intravitreali
Ieri 3 maggio mi sono recata per sottopormi ad iniezione all'occhio affetto da maculopatia.
Un disastro: pazienti ammucchiati in uno stanzino, accompagnatori lungo le scale.. Situazione indescrivibile.
Molto bene invece la parte medica, dottori sempre super premurosi e qualificati.
Facoemulsificazione cataratta
Intervento di Cataratta su persona anziana, eseguito dal dott. De Angelis. L'intervento è risultato molto doloroso, quando normalmente non dovrebbe assolutamente esserlo. Inoltre alle lamentele di mia madre, il Sig. De Angelis rispondeva in malo modo, peggiorando solo la situazione.
Ringraziamenti
In un momento della vita per me difficile, in quanto malato cronico a livello polmonare e portatore di ossigeno, medici esperti e competenti come il dottor De Angelis ed il dottor Nava, hanno portato a termine un intervento chirurgico di cataratta che sembrava semplice ma che si è rivelato al momento dell'operazione complicato e rischioso, considerato il risvolto che l'occhio sinistro stava avendo e la lunga durata dell'intervento. Facendomi sentire soprattutto il calore umano, oltre ad eccellenti qualità professionali messe in atto nell’effettuare un così complesso intervento chirurgico, hanno dimostrato una collaborazione, un affiatamento ed un coordinamento impeccabili che hanno portato alla riuscita dell'intervento, ridandomi cosi' una seconda vita. A causa dell'utilizzo di elevati dosaggi di corticosteroidi per la gravissima patologia di BPCO enfisematica, si era venuta a creare una severa complicazione per questo tipo di intervento di cataratta. Per questo non finiro' mai di ringraziare loro e tutta l'equipe presente.
Sono un veterano
Frequento questa divisione da molti anni e ho accumulato quasi un centinaio di iniezioni intravitreali. Il Prof. Staurenghi mi fece la prima iniezione nell'agosto del 2006 all'occhio destro e, purtroppo, dopo qualche anno seguì il sinistro. Molte sono le persone che mi hanno seguito e aiutato in questi anni, sempre corrette e disponibili e professionalmente preparate che comunicano ai pazienti la serenità necessaria in alcuni momenti. Ho avuto anche la possibilità di partecipare a protocolli di sperimentazione di nuovi farmaci che hanno avuto risultati positivi per la mia malattia.
Mi piace ricordare chi mi segue oltre al Prof. Staurenghi: le dottoresse dr. Rosina, dr. Marini, dr. Oldani, dr. Draghi, dr. D'Agostino, dr. Belotti e i dottori dr. Bottoni, dr. De Angelis, dr. Pellegrini, dr. Invernizzi, dr. Pazzulli e, non ultimo, il dott. Cereda, che mi ha operato recentemente per emorragia sottoretinica.
Sprizzano allegria le infermiere Monica e Dora, sempre presenti e sempre rassicuranti.
Sono contento di avervi conosciuto. GRAZIE!
Sovraccarico di lavoro estenuante per il personale
Ammiro la professionalità delle dottoresse e dei dottori. Li ringrazio per la gentilezza e la comprensione. Ho l'impressione che siano sovraccarichi di lavoro. Frequento il reparto sia presso ARSIO per l'OCT e le visite, sia al padiglione 17 per le iniezioni intravitreali. Il reparto ARSIO è sempre sovraffollato, ci si passano ore (dalle 9.00 del mattino fino alle 15.00/16.00) non ci sono sedie sufficienti, si sta in piedi accalcati nei corridoi. Non è civile e non è rispettoso né per i valenti professionisti, né per gli sfortunati pazienti. Perché?
Iniezioni intravitreali
Disservizi, nessuna privacy, visite dispersive e caotiche, cartelle cliniche cartacee con fogli volanti e alla mercé di chiunque.
Solo "grazie"
Sono in cura da diversi anni presso la struttura sanitaria dell'ospedale Luigi Sacco diretta dal professore Giovanni Staurenghi. Sono costretta a viaggiare per sottopormi alle visite di controllo, ma non vorrei essere in nessun altro posto. La competenza, la professionalità e il grado di umanità, nonostante il gran numero di pazienti, fanno di questo reparto e la sua equipe un vero punto di forza. Un grazie a tutti e soprattutto al "prof.", come lo chiamano i suoi collaboratori. Un grazie per la sua umanità e la sua gentilezza, oltre che per la sua competenza.
Difficile dare un voto
Milano, il 12 febbraio 2015
Le critiche e richieste di spiegazioni servono spesso a migliorare sè stessi e le organizzazioni. Per questo sento di dover comunicarVi ciò che mi è capitato in questi ultimi giorni.
Il Prof. Roberto Ratiglia mi aveva avvisata anni orsono, che qualora io vedessi “ondulato”, mi sarei dovuta recare immediatamente ad un pronto soccorso.
Il giorno 5 febbraio mi trovavo a Reggio Emilia, e proprio quella stessa sera, questo è avvenuto. Il giorno seguente vi era un vero caos causa neve, tanto che la città fu quasi bloccata, incluso i treni, ecc. per diversi giorni.
Il giorno seguente, nonostante le difficoltà ho deciso e sono riuscita a recarmi al pronto soccorso di RE, dove sono stata visitata da una giovane, bella, intelligente e gentile dottoressa, la quale mi ha visitata e scritto sul foglio di dimissione la documentazione della visita, terapia provvisoria e mi ha consigliato di recarmi dal mio medico ,oppure ad altro pronto soccorso per proseguo di eventuali ulteriori analisi e conseguente terapia.
Solo il giorno 10 sono potuta andare al pronto soccorso di Milano vicino, specificatamente all’Ospedale Sacco.
Ho spiegato il motivo della mia visita, e già la persona che mi ha accolto mi ha fatto obiezioni (che tuttora non ho capito) e mi ha comunque inviato al reparto oculistica.
Arrivata all’accettazione, e spiegato la stessa cosa, l’impiegata addetta allo sportello mi ha chiesto in un modo scocciato ed aggressivo: “Ed io che ci posso fare?” e di nuovo mi ha dato una spiegazione che non ho capito, tipo che non aveva a che fare col pronto soccorso, ecc. (ma era al reparto oculistico che mi ero recata). Ho cercato di rispiegare che mi era stato detto di andare lì. E poi ho incalzato “Come si permette di usare questo tono, quando viene stipendiata dalla comunità, che siamo anche noi?”
Mi ha risposto male, cercando di dire che lei non mi aveva usato malo modo (le parole pronunciate lo motivano), e anzi spiegava alle persone in fila come me che lei aveva ragione. Non ho voluto discutere, e le ho detto “Me ne vado”. Mi sono recata nuovamente al pronto soccorso ed ho informato la persona che mi aveva ricevuto la prima volta, e che mi aveva inviata a quel reparto, che sarei andata altrove. La risposta fu “che lui aveva cercato di spiegarmelo anche prima” (che cosa esattamente non l'ho capito, perché avevo fatto esattamente come mi avevano detto di fare).
Mi sono recata all’ospedale Maggiore Ca' Granda di Milano, padiglione La Marmora, direttamente stavolta, e l’infermiera gentilissimamente mi ha spiegato di andare al pronto soccorse di quello stesso Ospedale, cosa che ho fatto.
La dottoressa al pronto soccorso mi ha visitata, mi ha fissato un appuntamento per una fluorangiografia direttamente
per il giorno 18.2.2015, il tutto completamente gratuito come regolamento della Lombardia. GRAZIE.
Io contesto:
1. Il malo modo di trattare i pazienti all’accettazione presso il reparto oculistica dell’Ospedale Sacco
2. Non capisco nemmeno il motivo di tante obiezioni da parte del pronto soccorso dell’Ospedale Sacco
3. Non capisco il motivo per cui se in un ospedale questa prassi non va bene, perché vada bene all’Ospedale Policlinico
4. Mi domando se ha sbagliato l’Ospedale Sacco oppure il Policlinico ad accettarmi, in questo caso avrebbe anche sbagliato
la Dottoressa di Reggio Emilia a rimandarmi ad un pronto soccorso.
5. In ogni caso vi è un disguido di organizzazione. Altri pazienti in peggior stato di salute di me si vedrebbero inviati in qua ed in là inutilmente.
Altra cosa sottolineo, che certe persone si sentono investite di autorità appena si trovano dietro ad uno sportello e spesso sono aggressive ed autoritarie. Le cose sono migliorate da alcuni decenni a questa parte, ma non abbiamo ancora ottenuto la gentilezza e rispetto dovuto.
Credo che sia possibile rivedere la routine ed organizzazione per un miglior servizio verso il pubblico che ci spetta. E’ finito il tempo dei sudditi.
Questa lettera verrà inviata per posta per fornire tutta la documentazione ed i dettagli del caso.
Distinti saluti, Romana Mazzotta
Oculistica - maculopatia
Il reparto è molto valido sotto ogni aspetto. In particolare il personale è composto da professionisti molto competenti e disponibili.
L'eccellenza dell'equipe del prof. Staurenghi
In un piccolo reparto che la grande quantita' di pazienti mette sempre a dura prova. Si rimane stupiti dalla professionalità, dalla disponibilità e dall'umile rispetto con cui ci si sente trattati.
Una realtà da tesoro della sanità, una risorsa che va sostenuta e potenziata alla quale dobbiamo tanta riconoscenza per quanto è stato fatto e per quello che in futuro ci farà "VEDERE"!!!!
Sergio Mantovani
Maculopatia
Massimo rispetto e cortesia verso i pazienti, quasi totalmente persone anziane, da parte del personale amministrativo, sanitario e soprattutto da parte dei medici di questo reparto.
Disservizi
Mio padre, 88 anni è affetto da maculopatia degenerativa.
Sono 2 anni che si reca presso questo reparto per controlli ed iniezioni. Il personale medico è preparato, gentile, competente.
L'organizzazione, le persone che si trovano ai vari sportelli e il personale paramedico spesso lasciano troppo a desiderare.
Proprio ieri ho accompagnato mio padre per un'urgenza: non avevamo il numero di prenotazione e siamo finiti in fondo alla coda: 1 ora e mezza di attesa.
Un'altra mezz'ora abbondante di attesa per il primo controllo, della durata di 5 minuti scarsi.
2 ore di coda per il secondo controllo.
Abbiamo effettuato il pagamento del ticket e ci siamo muniti di nr. per prenotare con urgenza l'iniezione insieme ad una trentina di pazienti, anch'essi stremati dalle lunghe attese. Su 10 pazienti, 9 anziani. Alle 15.15 esce dall'ufficio prenotazioni tale sig.ra Santina, che annuncia che dato che il suo turno sarebbe terminato da lì a mezz'ora, lei se ne sarebbe andata e chi non fosse riuscito a prenotare avrebbe dovuto tornare un' altra volta... Abbiamo chiamato il primario del reparto, che ha dovuto chiamare un'altra persona, che per fortuna è riuscita a terminare il lavoro .
Per non parlare dell'atteggiamento scostante dell'impiegata dell'accettazione, e della battuta molto infelice dell'infermiera che ha fatto il prelievo a mio padre (88 anni, ma lucido e con parecchi neuroni in più di questi personaggi ) ... questa signora, non avendo sentito mio papà una domanda che gli era stata rivolta, quando lui si è seduto per l' esame ha detto alla collega :" questo è sordo ".
Al termine dell'analisi, uscendo, mio padre le ha detto: "non sono sordo, mi sfugge qualche parola ".
porto il mio genitore come esempio, ma ho visto trattare da deficienti molti anziani soli : ci arriverete pure voi, a queste età, e vi auguro di trovare chi vi tratta da idioti.
Se non siete in grado della minima empatia, perchè avete scelto di lavorare in quest' ambito ???
Ringraziamenti
Nel mese di luglio u.s. sono stato operato presso la divisione di oculistica diretta dal Prof. Staurenghi per distacco di retina.
Desidero esprimere il mio personale apprezzamento per tutta la èquipe.
Tutti professionali, umani e disponibili.
Un apprezzamento speciale al Dott. M. Cereda che ha una particolarità rispetto a molti medici: la sua umanità che gli permette di avvertire e comprendere i bisogni dei pazienti e a dargli la giusta risposta, oltre alla sua indiscutibile competenza e professionalità.
Grazie.
Dottor Cereda UN ANGELO CUSTODE
Per la mia patologia ho incontrato un angelo che mi ha preso per mano e non mi ha mai abbandonato. Durante l'intervento sentivo una serenità incredibile. Una voce sicura, pacata, controllata nei toni mi dava tranquillità. Anche se non vedevo, capivo che delle mani sicure lavoravano con competenza e professionalità eccezionale. Dopo circa un'ora l'intervento terminò. Grazie dottor Cereda!!!! Grazie angelo custode.
Eccellenza pubblica
Una meravigliosa esperienza 5 stelle in una struttura pubblica.
Le sedie d'attesa sono rotte, la struttura è fatiscente, ma quando si entra a contatto con l'equipe del prof. Staurenghi si trova competenza, professionalità, sensibilità e amore per il proprio lavoro.
Il professore è straordinario sotto tutti i punti di vista e i suoi collaboratori sono come lui.
Grazie, grazie, grazie.
Maculopatia
Sono qui in cura da 3 anni, sto facendo le iniezioni direttamente nel bulbo oculare; ad oggi la mia situazione è stabile e devo dire che l'assistenza è buona.
Un approdo sicuro
Per chi, come me, combatte da anni con questa malattia, l'ambulatorio del professor Staurenghi è un approdo sicuro: non saprei come altrimenti definire la sensazione con cui entro per i controlli e le cure del caso. E ringrazio di cuore il professore e tutta l'equipe per la competenza, la pazienza e l'attenzione con cui ci seguono e capiscono.
Umanità, professionalità, accoglienza
Ho inviato questo sms al prof. Staurenghi oggi 29/05/2013:
Gentile professore, stamattina sono stata testimone di un episodio di profonda umanità, professionalità accoglienza e amore da parte del suo staff verso una paziente in difficoltà. L'atmosfera da Lei è sempre accogliente, ma oggi in modo particolare. Complimenti,
Orietta Maninetti
Meno male che ci sono
Sappiamo di avere una malattia che al momento lascia poco spazio all'ottimismo, ma il professor Staurenghi e tutti i medici, infermieri e assistenti, riescono sempre a farti sentire che sei nel posto giusto per allungare il filo della luce in questi occhi tormentati. Sono anni che ogni due mesi al massimo vado ai controlli e trovo sempre più vergognosa la carenza di spazi in cui si trovano ad operare.
Guardiamo alla sostanza
In questo reparto, che frequento da due anni, vengono pazienti da tutta Italia, lo staff è numeroso e molto qualificato. Purtroppo lo spazio che gli hanno dedicato è esiguo per gestire le migliaia di pazienti e ci vuol pazienza, ma non si può certo dire che i medici e il personale addetto stiano con le mani in mano. Da mattina a sera ci sono centinaia di persone in attesa, ci sarà un motivo. Se gli orari non sono rispettati non è colpa del personale, che fa del proprio meglio per gestire tutti i pazienti; e comunque sono tutti nell'insieme cortesi. Certo, non c'è tempo per costruire un rapporto più personale, ma se si chiede c'è disponibilità, a partire dal Primario. Sarebbe bello se gli spazi potessero essere migliorati e ampliati, per dare a tutti un posto a sedere nell'attesa.
Zero privacy...
Negli ambulatori dove vengono visitati insieme più pazienti sembra di essere in una catena di montaggio.. nessun rapporto umano, nessuna spiegazione, medici frettolosi, attese lunghe nonostante avessi un appuntamento. Inoltre la struttura è pessima, ha sale d'attesa anguste e l'organizzazione è caotica.
I medici saranno anche bravi, ma il mio impatto è stato negativo.
insufficiente nei servizi ottimo come medici
Nelle visite generali sono carenti nell'amministrare i pazienti.
Avevo appuntamento alle 10,30, mi sono presentato alle 10,00 e sono uscito alle 12,45 vedendo entrare in ambulatorio pazienti arrivati dopo di me e appuntamenti con orari dopo il mio..: per cortesia mi spiegate come funziona? potete migliorare il servizio? Grazie.
Ottimi comunque i medici e gli infermieri.
trombosi retinica
In base alla mia personale esperienza presso il reparto di oculistica dell'ospedale L. Sacco di Milano diretto dal Prof. Giovanni Staurenghi, in qualità di paziente riconosco l'elevata professionalità, competenza e umanità del Prof. Staurenghi e dell'intera equipe comprendente Medici e Personale Paramedico e per questo sono Loro profondamente grata. Ritengo che il Personale Direttivo dell'Ospedale debba tener sempre più conto dell'elevato contributo scientifico, professionale e di assistenza ai Paziente che questo Gruppo operativo svolge quotidianamente, rappresentando un raro esempio su ambito nazionale, di operosità e altissima competenza.
Andateci
Bisogna avere pazienza ma per le patologie retiniche è il miglior posto che si possa trovare, il primario è veramente il migliore.
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