Nomentana Hospital di Fonte Nuova

 
4.6 (82)

Recensioni dei pazienti

3 recensioni con 2 stelle

82 recensioni

 
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(3)
 
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Voto medio 
 
4.6
 
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3 risultati - visualizzati 1 - 3  
 
Per Ordine 
 
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Pessima esperienza dopo il secondo ricovero

Già scritta una recensione più che positiva rispetto al mio primo ricovero presso il Reparto di Riabilitazione DSR11 dal 14/02/2024 al 29/03/2024.
Vorrei aggiungere qualcosa alla recensione precedente poiché mi sono ricoverata per l’ennesima volta il 15/04/2024 per la Riabilitazione post intervento d’artroscopia all’altra anca, ossia la destra. Sono stata assegnata al Reparto DSR 12 e questa volta la mia recensione è negativa. Il personale che vi lavora si è decisamente dimostrato poco attento attento alle richieste del paziente e poco collaborativo. Sono stata collocata in una stanza con persone molto più anziane di me, tant’è che credevo di essere stata ricoverata in geriatria. Innanzitutto, come da loro protocollo), mi è stata imposta la sedia a rotelle e mi è stato impedito l’uso dei bastoni canadesi. Io venivo dalla Clinica Guarnieri e sono stata operata dal grande dottore ortopedico Marco Villa, che disapprova l’uso della carrozzina, in particolar modo per persone più giovani (ho 60 anni). Ho eseguito comunque le direttive ed in serata provavo un dolore molto forte lombare destro che s’irradiava alla natica adiacente alla ferita dell’articolazione dove pochi giorni prima era stata posizionata la seconda protesi d’anca. In serata, dopo le ore 21.30, per non svegliare le pazienti vicine che già dormivano con la luce spenta, sono andata presso la guardiola delle infermiere per chiedere un ulteriore antidolorifico, mi hanno risposto che avevano solo la Tachipirina. Sono tornata nella mia stanza buia per cercare un farmaco più forte ed ho acceso la torcia del cellulare, la paziente vicina di letto ha cominciato subito ad insultarmi, ripetendo più volte la frase ti possa prendere un colpo.. Tra i farmaci ho trovato una compressa di Tachidol e l’ho assunta, quindi ho spento la torcia del cellulare e finalmente sono finiti gli insulti a ripetizione.
La mattina successiva sono andata in bagno e mi sono accorta che non era a norma, in quanto il flessibile della doccia era troppo corto e non arrivava al water rialzato, e ciò m’impediva l’igiene intima. Infatti con questo tipo d’intervento e’ pericoloso usare il bidet normale, perché troppo basso e si rischia una lussazione dell’anca. Sono quindi andata nel reparto adiacente (DSR 11) per parlare con i medici che m’avevano seguita fino a 3 settimane prima, anche in tale frangente una del personale mi stava impedendo di arrivare al reparto adiacente, nello stesso piano. Io sono riuscita a svincolarmi dopo averle fatto notare che non ero stata ricoverata in regime di TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio per pazienti psichiatrici). Purtroppo i medici mi hanno detto che non c’erano posti letto donna disponibili, sono quindi tornata al Reparto assegnatomi ed ho provato a parlare con il medico Primario, a cui ho esposto tutte le difficoltà sopra menzionate, ed ho chiesto anche a lui se c’era un’altra stanza più idonea. Oltre il problema igienico, gli ho menzionato la difficoltà di relazione con la vicina di letto, molto aggressiva a livello verbale, gli ho spiegato che ero già molto provata per via dello stress causato da 2 interventi chirurgici in 4 mesi e che avevo bisogno di un po’ di serenità.
Anche qui non c’erano altri posti letto disponibili.
Per salvaguardare la mia già traballante salute mentale, ho ritenuto che non mi restasse altro che firmare, contro il parere dei medici, la mia auto dimissione dal Nomentana Hospital.
Ora sono in casa da sola e cammino con le stampelle.
Fortunatamente oggi mi ha chiamato l'ortopedico Villa, che si sta già dando da fare per trovare un altro Istituto di Riabilitazione che mi permetta di continuare la procedura di guarigione.

Patologia trattata
Artroprotesi d’anca.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Struttura pessima

Non posso dare alcun giudizio riguardo i riabilitatori che lavorano presso la struttura, ma l'organizzazione del Nomentana Hospital l'ho trovata mediocre. Personale medico e infermieristico non sufficiente, in difficoltà nel gestire adeguatamente persone anziane che rappresentato la maggioranza dei pazienti all'interno della struttura.
Gli anziani sono abbandonati a loro stessi, vitto scadente, dipendenti della struttura spesso maleducati con gli stessi visitatori in maniera gratuita.
Poco prima che venisse pubblicato il primo decreto per l'emergenza Covid-19 in Italia, la struttura ha giustamente limitato l'accesso ai visitatori, ma in una sola settimana in cui non ci è stato possibile visitare mio nonno le sue condizioni di salute sono drammaticamente ed improvvisamente peggiorate, non siamo pressoché mai riusciti a contattare direttamente il reparto interessato poiché nessuno rispondeva al telefono. Un sabato veniamo convocati poiché le sue condizioni di salute sono peggiorate e, nonostante fosse estremamente sofferente, il medico di guardia ha affermato che avesse una semplice "febbretta"; il giorno successivo un altro medico di guardia, date le nostre proteste, ha deciso finalmente di contattare il 118. Mio nonno ci ha lasciati poche ore dopo per una sepsi, troppo tardi per poter intervenire in maniera adeguata.
Struttura che non mi sento di consigliare per anziani con patologie pregresse che debbano trascorrere lunghi periodi di degenza.

Patologia trattata
Riabilitazione a seguito di frattura del femore.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
4.0

Nipote di paziente

Ai servizi ho dato 4 perché so che ci sono, ma non ne abbiamo mai potuto usufruire! I nostri nonni sono un patrimonio, sono la nostra storia, la nostra memoria… vanno curati al meglio! Mia nonna, che è stata operata per una frattura al femore a 91 anni, per un “disguido col fisiatra” è stata ferma una settimana senza mai cominciare la terapia. Quando è arrivato finalmente il giorno dell’inizio della terapia, dopo 11 giorni dal suo arrivo in clinica, le hanno detto che il fisioterapista non c’era e l’hanno messa su una sedia al centro della stanza senza che potesse raggiungere il campanello di emergenza o anche la bottiglia dell’acqua. Qualcuno le ha detto che “anche quella è fisioterapia”. Poi ha fatto i suoi bisogni e, non potendo suonare, provava a chiamare il personale che passava sul corridoio ma nessuno la filava. Le hanno portato il pranzo e avrebbe dovuto mangiare tutta sporca secondo loro. Per fortuna che è andato lì mio marito a reclamare, così l’hanno cambiata. Una notte ha chiamato l’infermiera 6 volte con il campanello perché aveva problemi. L’infermiera andava a spegnere la lucetta e se ne andava senza neanche chiederle il motivo della chiamata. Poi non parliamo della “pulizia” dei pavimenti… E pensare che all’ingresso c’è scritto che sono l’eccellenza del territorio! Se capita che il personale è scarso e che non lavora in buone condizioni, il risultato è che sono i pazienti a pagarne le conseguenze.
L’unica cosa positiva è che sono riuscita a parlare con i medici più volte telefonicamente. Il responsabile è molto disponibile e gentile.
L’epilogo è stato che oggi la trasferiamo in una clinica dove pagheremo la stanza… Speriamo bene, ma tanto, peggio di così…

Patologia trattata
Post intervento frattura femore.
Esito della cura
Nessuna guarigione
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